22 Jun 2012

Speciale Shaban parte prima


FATAWA N.1

A riguardo del raggrupparsi per cenare insieme e festeggiare l’ultimo giorno del mese di Sha’ban (ottavo mese del calendario islamico precedente quello di Ramadan)

Domanda: Alcune famiglie hanno l’abitudine di riunirsi l’ultima sera di Sha’ban e preparare del cibo, alcuni recitano delle poesie per l’occasione. Qual è la regola a tale riguardo?

La lode spetta ad Allah.

Abbiamo posto tale quesito allo Shaykh Muhammad ibn Salih al-‘Uthaymin, che Allah lo salvi, che ha risposto come segue:

“Ritengo che questo sia molto vicino alla bid’ah (innovazione), dovrebbe essere respinto, abolito piuttosto che permesso, perché [tale data] viene considerata una “Eid” (una regolare ed abituale celebrazione). Se accadesse soltanto una volta, non vi sarebbe nulla di male. La nostra risposta è: non lo rendiamo lecito. Ed Allah sa meglio.” Shaykh Muhammad ibn Saalih al-‘Uthaymin

 

Fatawa n. 2
A riguardo della Laylat al-Nusf min Sha’ban, la notte della metà di Sha’ban che non dovrebbe essere considerata un’occasione speciale.
Domanda: Ho letto in un libro che digiunare a metà Sha’ban rappresenta una sorta di bid’ah, ma in un altro testo ho letto che uno dei giorni in cui è mustahabb digiunare è proprio alla metà di Sha’ban…cosa deve in definitiva fare il fedele?
La lode spetta ad Allah
Non c’è alcuna narrazione autentica marfu’ che parli della virtù della metà di Sha’ban, e non se ne fa menzione neppure nei capitoli di al-Fada’il (capitoli sulla virtù nei libri di ahadith). Alcune narrazioni maqtu’ (narrazioni la cui catena di trasmissione non va indietro oltre i Taabi’in) sono state tramandate da alcuni dei Taabi’in, e ci sono anche alcuni ahadith, i migliori dei quali sono mawdu’ (inventati) oppure da’if (molto deboli). Queste narrazioni sono diventate molto popolari in alcuni paesi in cui vige ignoranza; stando a queste narrazioni in quel giorno specifico sarebbe scritta la durata della vita degli uomini, o che in quel giorno si deciderebbe chi morirà nell’anno a venire. Su tali basi non è prescritto di trascorrere la notte in preghiera o di digiunare in questa giornata, o di farne un’occasione di venerazione speciale. State attenti a non farvi ingannare da tanti ignoranti che ci sono in giro. E Allah sa meglio. Sheikh Ibn Jibrin
Se un fedele vuole pregare qiyyam durante questa notte [appunto la notte che cade alla metà di Shaban] come fa durante altre notti, senza fare nulla in più, senza tenere questa notte in una particolare considerazione, allora va bene. Lo stesso si dica per il fedele che digiuna il quindicesimo giorno di Sha’ban perché è uno dei ayyam al-bid, insieme al quattordicesimo e al tredicesimo giorno del mese, o perché capita di Lunedi oppure di Giovedi. Se il quindicesimo giorno di Sha’ban coincide con un Lunedi oppure un Giovedi, non c’è nulla di male (nel digiunare quel giorno), fintantoché il fedele non stia cercando un qualche ricompensa in più che non è stata provata (nei testi autentici). E Allah sa meglio. Sheikh Muhammed Salih Al-Munajjid


FATAWA N.3
Digiunare nel giorno di dubbio
La sera del trentesimo giorno di Sha’ban siamo usciti per avvistare la luna nuova, ma era piuttosto nuvoloso dunque non riuscimmo a scorgerla. Dovremmo digiunare il trentesimo giorno di Sha’ban, perché rappresenta un giorno di cui non siamo sicuri?
La lode spetta ad Allah. Questo è ciò che è definito “giorno di dubbio”, in quanto vi è dubbio, incertezza a riguardo, è l’ultimo giorno di Sha’ban oppure il primo giorno di Ramadan? Digiunare in questo giorno è haram, perché il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ha detto: “Digiunate quando avvistate la nuova luna e interrompete il vostro digiuno quando avvistate la luna nuova e se non siete sicuri, allora completate i trenta giorni di Sha’ban.” (Narrato da al-Bukhari, 1909)e classificato come autentico da al-Albani in Sahih al-Tirmidhi, 553.
Ammar ibn Yasir ha affermato: “Chiunque digiuni in un giorno su cui si nutrono dei dubbi ha disubbidito ad Abu’l-Qasim (pace e benedizioni su di lui).” Questo fu narrato da al-Tirmidhi
Al-Hafiz ibn Hajar ha detto: “Si capisce da questo che è haram digiunare nel giorno di dubbio, perché i Sahabah non avrebbero mai detto qualcosa di simile basandosi su un’opinione personale, dunque una tale narrazione ha valore di hadith marfu’ (ascoltato direttamente dal Profeta, pace e benedizioni su di lui).”
Gli studiosi della Commissione permanente  si sono espressi a riguardo del giorno di dubbio in tale modo: “La Sunnah indica che è haram digiunare in tale giorno.” (Fatawa al-Lajnah, 10/117) Sheikh Muhammad ibn ‘Uthaymin (che Allah ne abbia misericordia) ha detto dopo aver menzionato la differenza di opinione a riguardo del digiunare nel giorno di dubbio: “L’opinione più corretta è che ciò sia haram, ma qualora dovesse essere provato al sovrano che è obbligatorio digiunare e egli ordini al popolo di farlo, allora nessuno dovrebbe contraddire la sua opinione, e ciò significa che nessuno deve mostrare che non sta digiunando in quel giorno, piuttosto invece un individuo (che abbia un’opinione diversa) può non digiunare, ma dovrebbe farlo segretamente.” Al-Sharh al-Mumti’, 6/318.
tradotto da Islam qa


                             




11 Jun 2012

Come pregare la preghiera dell’Istikhara


Istikhara (parola araba) significa chiedere la Guida di Allah, affinché si compia la scelta giusta in qualunque tipo di affare, in un qualche momento della propria vita, in modo specifico quando ci si ritrovi a dover scegliere tra due alternative permesse, ad esempio una scelta nella propria carriera, sposarsi, ecc. Così come il fedele che si appresta ad intraprendere un viaggio, dovrebbe consultare delle persone rette prima di partire, perché Allah ha detto:
“Invero, la religione presso Allah è l'Islàm. Quelli che ricevettero la Scrittura caddero nella discordia, nemici gli uni degli altri, solo dopo aver avuto la scienza. Ma chi rifiuta i segni di Allah, [sappia che] Allah è rapido al conto.” (Corano, Sura Al ‘Imran, La Famiglia di Imran, 3:19)
e una delle caratteristiche dei credenti è che
“[…] si consultano vicendevolmente su quel che li concerne e sono generosi di ciò che Noi abbiamo concesso loro.” (Corano, Sura Ash-Shura, La Consultazione, 42:38)
Qatadah affermò: “I fedeli che cercano il compiacimento di Allah e si consultano l’un l’altro, sono guidati alla migliore impostazione dei propri affari, il viaggiatore dovrebbe eseguire l’Istikhara e chiedere ad Allah di essere guidato.”
Sa’d ibn Waqas riferì che il Profeta sallallahu alehi wasallam disse: “Istikharah (cercare la guida di Allah) è uno dei favori distinti (di Allah) all’uomo, e essere soddisfatto dal giudizio di Allah è un bene per il figlio di Adamo. Mentre il suo fallimento nell’eseguire l’istikhara è una disgrazia per il figlio di Adamo, e il dispiacersi del giudizio di Allah è una sciagura per il figlio di Adamo” Ibn Taimiyyah disse: “Colui che cerca guida dal Creatore e consulta le creature non lo rimpiangerà.”
Salat ul Istikharah rappresenta una Sunnah. È una preghiera da eseguire quando si hanno due opzioni permesse: consiste in due unità di preghiera (rak’at) da recitare separatamente o in combinazione con le normali preghiere Sunnah o, ad esempio, con la preghiera nell’entrare in moschea […] in qualsiasi tempo del giorno o della notte, e in cui dopo aver reciatato al-Fatihah, si può recitare qualsiasi parte si voglia del Corano. Dopo aver eseguito le due unità di preghiera, si deve lodare Allah e rivolgere i saluti al Profeta, sallallahu alehi wasallam, e recitare la seguente supplica registrata da al-Bukhari nell’hadith di Jabir: “Il Profeta sallallahu alehi wasallam, ci insegnava al-istikharah per le nostre faccende come ci insegnava una surah dal Corano. Egli disse: ‘Se qualcuno sta riflettendo su una faccenda, dovrebbe pregare due unità di preghiera non obligatorie e dire:






(Translitterazione)
Allahumma inni astakhiruka bi’ilmika, Wa astaqdiruka bi-qudratika, Wa asaluka min
fadlika al-’azim Fa-innaka taqdiru Wala aqdiru, Wa ta’lamu Wala a’lamu, Wa anta
‘allamu l-ghuyub. Allahumma, in kunta ta’lam anna hadha-l-amra Khairun li fi dini wa
ma’ashi wa’aqibati amri (or ‘ajili amri wa’ajilihi) Faqdirhu li wa yas-sirhu li thumma
barik li Fihi, Wa in kunta ta’lamu anna hadha-lamra shar-run li fi dini wa ma’ashi
wa’aqibati amri (or fi’ajili amri wa ajilihi) Fasrifhu anni was-rifni anhu. Waqdir li alkhaira
haithu kana Thumma ardini bihi”

“O Allah, Ti consulto perché Tu sei Onnisciente e ricorro a Te perché Tu sei Onnipotente, Ti chiedo un Tuo grande favore, in quanto Tu hai potere ed io non ne ho alcuno, e Tu sei al corrente di tutte le faccende celate. O Allah! Se sai che questa faccenda (a questo punto il fedele dovrebbe menzionarla) è buona per me per la mia religione, per la mia sussistenza, e per la mia vita nell’Aldilà (oppure egli potrebbe dire ‘per la mia vita presente e futura’) allora rendila (facile) per me. E se Tu sai che questa faccenda non è buona per me per la mia religione, per la mia sussistenza e per la mia vita nell’Aldilà, (oppure egli potrebbe dire: ‘per la mia vita presente e futura’) allora alontanala da me e portami via da essa e scegli quello che è bene per me dovunque esso sia e fai che io me ne accontenti.”

[Per un video su come recitare il dua in Arabo si veda questo link
http://makkah.wordpress.com/2006/12/25/before-any-major-decision-pray-salat-ul-istikhara/
NB (La supplica è stata controllata, ma non l’intero contenuto del sito, non si assume nessuna responsabilità per il contenuto del sito)]

I Sapienti di Fiqh-us-Sunnah ritengono che non vi è alcuna prova autentica che specifici cosa debba essere recitato nella preghiera (ad esempio ayat del Corano) e che non vi sia alcuna tradizione autentica che affermi un numero di volte che vada ripetuta.
An-Nawawi afferma che “dopo aver eseguito l’istikharah, il fedele deve fare quello che è naturalmente inclinato a fare, ciò che lo fa sentire bene e non dovrebbe insistere nel compiere quello che aveva desiderato fare prima di eseguire la preghiera istikharah. E se il suo sentimento muta, dovrebbe abbandonare quello che aveva intenzione di fare, altrimenti non sta lasciando completamente la scelta ad Allah, non sarebbe onesto nel cercare l’aiuto dal Potere e dalla Sapienza di Allah. Chiedere con sincerità, significa lasciare cadere i propri desideri o ciò verso cui si era determinati.”

Come pregare Salat-ul-Istikharah passo per passo:
1. Eseguire il Wudu (l’abluzione) se non sia stato ancora fatto.
2. Si preghino 2 unità di preghiera sia con l’intenzione di pregare l’Istikharah separatamentte o unitamente a due unità di preghiera ad esempio di tahajjud.
3. Immediatamente dopo aver completato le due unità di preghiera, si reciti la supplica dell’Istikharah sopra menzionata.
4. Si nomini l’azione nella quale si cerca la Guida di Allah.
5. Si segua il consiglio di An Nawawi su come interpretare la guida di Allah.
6. Non vi è alcun limite al numero di volte che si può pregare Salat-ul-Istikara.

(Come pregare la preghiera dell’Istikhara
di Rafik Bikun)
fonte: Fiqh-us-Sunnah, volume 2, numero 32 e volume 4, numero 141

5 Jun 2012

Arabo del Corano e della Sunna


Siamo lieti e onorati di annunciare l’uscita imminente del libro “Arabo del Corano e della Sunna”, di F.J.D. Denuszek, un volume
che tratta esaurientemente, per la prima volta nel nostro Paese, la grammatica araba, utilizzando come principale campo lessicale
i testi classici dell’Islam.

Crediamo che quest’opera sarà di grande interesse, oltre che per i musulmani italofoni, anche per gli studiosi interessati alla lingua e alla cultura islamica.

Le pagine del volume sono 650, il prezzo è di € 30,00, e sarà in vendita

presso le librerie Cues di Fisciano (SA), Napoli (Monte S.Angelo) e Aversa (CE).

Potrà anche essere richiesto in contrassegno postale, inviando un ordine via e-mail a questo indirizzo:

antonio.grimaldi@cues.it

o, ancora, via fax allo 089964360.

I costi di spedizione ammontano – per l’Italia – a € 6,50.

Speriamo vivamente che questo lavoro, per il quale l’Autrice ha impiegato – con intento ed esito pregevoli – lunghi anni di studio, di attenzione e di sforzo, possa essere di beneficio a un gran numero di persone, e porgiamo a tutti i più cordiali auguri e saluti.

Antonio Grimaldi
responsabile editoriale CUES

Jazakillah kheir Aicha