31 Jul 2012

Delizia del Cuore Parte seconda

Sa’ud bin Ibrahim Ash-Shureim, Imam del Masjid al-Haraam


Fonte: da una khutbah tenuta nel Masjid Al-Haram durante il mese di Ramadan

Traduzione dall’inglese Yahya Adel Ibrahim da salafipublications

Traduzione italiana a cura di aims-uk

Il Corano è guarigione per il corpo e l’anima. Ogniqualvolta la vita diventa dura e problematica la Luce del Corano illuminerà la strada. Sarà fonte di conforto e tranquillità. Sarà un vostro difensore quando sarete inermi e ne avrete bisogno. Allah (che Sia glorificato) ha detto:

وَإِذَا قَرَأۡتَ ٱلۡقُرۡءَانَ جَعَلۡنَا بَيۡنَكَ وَبَيۡنَ ٱلَّذِينَ لَا يُؤۡمِنُونَ بِٱلۡأَخِرَةِ حِجَابً۬ا مَّسۡتُورً۬ا

“Quando (O Muhammad) leggi il Corano, mettiamo una spessa cortina tra te e coloro che non credono nell'altra vita.” (Corano, Sura Al-Isra, Il Viaggio notturno, 17:45)

وَجَعَلۡنَا مِنۢ بَيۡنِ أَيۡدِيہِمۡ سَدًّ۬ا وَمِنۡ خَلۡفِهِمۡ سَدًّ۬ا فَأَغۡشَيۡنَـٰهُمۡ فَهُمۡ لَا يُبۡصِرُونَ

“E metteremo una barriera davanti a loro e una barriera dietro di loro, poi li avvilupperemo affinché non vedano niente.” (Corano, Sura Ya Sin, 36:9)

Il Musulmano recita il Corano e sente la Sakina e tranquillità nel proprio cuore e nel proprio essere. Ciò gli causa timore di Allah solo e nessun altro. Allah (che sia glorificato) ha detto:

ٱلَّذِينَ قَالَ لَهُمُ ٱلنَّاسُ إِنَّ ٱلنَّاسَ قَدۡ جَمَعُواْ لَكُمۡ فَٱخۡشَوۡهُمۡ فَزَادَهُمۡ إِيمَـٰنً۬ا وَقَالُواْ حَسۡبُنَا ٱللَّهُ وَنِعۡمَ ٱلۡوَڪِيلُ


فَٱنقَلَبُواْ بِنِعۡمَةٍ۬ مِّنَ ٱللَّهِ وَفَضۡلٍ۬ لَّمۡ يَمۡسَسۡہُمۡ سُوٓءٌ۬ وَٱتَّبَعُواْ رِضۡوَٲنَ ٱللَّهِ‌ۗ وَٱللَّهُ ذُو فَضۡلٍ عَظِيمٍ


إِنَّمَا ذَٲلِكُمُ ٱلشَّيۡطَـٰنُ يُخَوِّفُ أَوۡلِيَآءَهُ ۥ فَلَا تَخَافُوهُمۡ وَخَافُونِ إِن كُنتُم مُّؤۡمِنِينَ

“Dicevano loro: “Si sono riuniti contro di voi, temeteli”. Ma questo accrebbe la loro fede e dissero: “Allah ci basterà, è il Migliore dei protettori”. Ritornarono con la grazia e il favore di Allah, non li colse nessun male e perseguirono il Suo compiacimento. Allah possiede grazia immensa. Certo è Satana che cerca di spaventarvi con i suoi alleati. Non abbiate paura di loro, ma temete Me se siete credenti.” (Corano, Sura Ali Imran, La famiglia di Imran, 3:173-175)

Deplorabilmente molti danno il Corano per scontato negligendone la recitazione e la sua applicazione. Essi hanno aspirato alla vita terrena e negletto l’Aldilà. Allah (che Sia glorificato) ha detto:

وَإِن تُطِعۡ أَڪۡثَرَ مَن فِى ٱلۡأَرۡضِ يُضِلُّوكَ عَن سَبِيلِ ٱللَّهِ‌ۚ إِن يَتَّبِعُونَ إِلَّا ٱلظَّنَّ وَإِنۡ هُمۡ إِلَّا يَخۡرُصُونَ

“Se obbedisci alla maggior parte di quelli che sono sulla terra ti allontaneranno dal sentiero di Allah: seguono [solo] congetture e non fanno che mentire.” (Corano, Sura Al-An’am, Il Bestiame, 6:116)

Allah (che sia glorificato) ha detto:

وَمَا يَتَّبِعُ أَكۡثَرُهُمۡ إِلَّا ظَنًّا‌ۚ إِنَّ ٱلظَّنَّ لَا يُغۡنِى مِنَ ٱلۡحَقِّ شَيۡـًٔا‌ۚ إِنَّ ٱللَّهَ عَلِيمُۢ بِمَا يَفۡعَلُونَ

“La maggior parte di loro non inseguono che congetture. In verità, le congetture non prevalgono in alcun modo sulla verità. Allah sa bene quello che fanno.” (Corano, Sura Yunus, Giona, 10:36)

La gente della miscredenza cerca di offuscare la bellezza del Corano tentando di abbellire le loro imprese e i loro possedimenti terreni. Ancora Allah (che sia glorificato) ha detto:

يَعۡلَمُونَ ظَـٰهِرً۬ا مِّنَ ٱلۡحَيَوٰةِ ٱلدُّنۡيَا وَهُمۡ عَنِ ٱلۡأَخِرَةِ هُمۡ غَـٰفِلُونَ

“Essi conoscono [solo] l'apparenza della vita terrena e non si curano affatto dell'altra vita.” (Corano Sura Ar-Rum, I Romani, 30:7)

[…] (Bottino, 8:2)

Questo Libro fu inviato e rivelato dall’alto dei Cieli così che potesse essere compreso e messo in pratica, non deve essere soltanto recitato mentre il cuore è distratto. Allah (che sia glorificato) ha detto:

كِتَـٰبٌ أَنزَلۡنَـٰهُ إِلَيۡكَ مُبَـٰرَكٌ۬ لِّيَدَّبَّرُوٓاْ ءَايَـٰتِهِۦ وَلِيَتَذَكَّرَ أُوْلُواْ ٱلۡأَلۡبَـٰبِ

“[Ecco] un Libro benedetto che abbiamo fatto scendere su di te, affinché gli uomini meditino sui suoi versetti e ne traggano un monito i savi.” (Corano, Sura Sad, 38:29)

أَفَلَمۡ يَدَّبَّرُواْ ٱلۡقَوۡلَ أَمۡ جَآءَهُم مَّا لَمۡ يَأۡتِ ءَابَآءَهُمُ ٱلۡأَوَّلِينَ

Allah (che sia glorificato) ha detto:

أَفَلَمۡ يَدَّبَّرُواْ ٱلۡقَوۡلَ أَمۡ جَآءَهُم مَّا لَمۡ يَأۡتِ ءَابَآءَهُمُ ٱلۡأَوَّلِينَ
“Non ne hanno dunque meditato le parole [di Allah]? Forse è giunto loro qualche cosa che mai era pervenuta ai loro antenati?” (Corano, Sura Al-Mu’minun, I Credenti, 23:68)

Allah (che sia glorificato) ha detto:

أَفَلَا يَتَدَبَّرُونَ ٱلۡقُرۡءَانَ‌ۚ وَلَوۡ كَانَ مِنۡ عِندِ غَيۡرِ ٱللَّهِ لَوَجَدُواْ فِيهِ ٱخۡتِلَـٰفً۬ا ڪَثِيرً۬ا

“Non meditano sul Corano? Se provenisse da altri che da Allah, vi avrebbero trovato molte contraddizioni.” (Corano, Sura An-Nisa, Le donne, 4:82)

أَفَلَا يَتَدَبَّرُونَ ٱلۡقُرۡءَانَ أَمۡ عَلَىٰ قُلُوبٍ أَقۡفَالُهَا

Allah (che sia glorificato) ha detto: “Non mediteranno sul Corano? Hanno forse catenacci sui cuori?” (Corano, Sura Muhammad, 47:24)

Il Corano è parte integrale della vita di ogni musulmano. Allah (che sia glorificato) ha detto:

أَلَمۡ يَأۡنِ لِلَّذِينَ ءَامَنُوٓاْ أَن تَخۡشَعَ قُلُوبُہُمۡ لِذِڪۡرِ ٱللَّهِ وَمَا نَزَلَ مِنَ ٱلۡحَقِّ وَلَا يَكُونُواْ كَٱلَّذِينَ أُوتُواْ ٱلۡكِتَـٰبَ مِن قَبۡلُ فَطَالَ عَلَيۡہِمُ ٱلۡأَمَدُ فَقَسَتۡ قُلُوبُہُمۡ‌ۖ وَكَثِيرٌ۬ مِّنۡہُمۡ فَـٰسِقُونَ

“Non è forse giunto, per i credenti, il momento in cui rendere umili i loro cuori nel ricordo di Allah e nella verità che è stata rivelata, e di differenziarsi da quelli che ricevettero la Scrittura in precedenza e che furono tollerati a lungo [da Allah]? I loro cuori si indurirono e molti di loro divennero perversi (Fasiqun, ribelli, disobbedienti ad Allah).” (Corano, Sura Al-Hadid, Il Ferro, 57:16)

Cosa è accaduto ai nostri cuori, o ‘ibad Allah (Servi di Allah)? Perché i nostri cuori sono chiusi e non rispondono al Corano? Perché le parole entrano da un orecchio ed escono dall’altro? Perché i nostri cuori si sono induriti?

Facci comprendere il Corano e rendilo effettivo nelle nostre vite. Facci essere tra coloro che mettono in pratica il Corano durante le giornate e lo recitano durante le notti.

O Allah! Fai del Corano la delizia dei nostri cuori e la luce nei nostri petti e il rimossore del nostro dolore, tristezza e sconforto.

28 Jul 2012

Delizia del Cuore Parte prima

Sa’ud bin Ibrahim Ash-Shureim, Imam del Masjid al-Haraam


Fonte: da una khutbah tenuta nel Masjid Al-Haram durante il mese di Ramadan

Traduzione dall’inglese Yahya Adel Ibrahim da salafipublications

Traduzione italiana a cura di aims-uk

Tutta la lode appartiene ad Allah, la Guida al bene. Egli osserva la Sua creazione, essendo a conoscenza di quello che è celato dalla vista e quello che si nasconde nei cuori. Lo lodo, la lode di un vero servo che teme il Suo castigo, ma che spera nel Suo perdono. Lo ringrazio, il ringraziamento che un servo è obbligato ad offrire al suo Padrone. Testimonio che non c’è altro dio o divinità degno di adorazione se non Allah solo. Testimonio che Muhammad è il Suo schiavo e ultimo Messaggero.

Amma Ba’du (Continuando):

Consiglio a me stesso e a voi di acquisire Taqwa di Allah; è la provvista che vi porterete fino al Giorno finale. Allah (che sia glorificato) dice ordinando al Suo Profeta (pace e benedizioni su di lui):

ٱتۡلُ مَآ أُوحِىَ إِلَيۡكَ مِنَ ٱلۡكِتَـٰبِ وَأَقِمِ ٱلصَّلَوٰةَ‌ۖ إِنَّ ٱلصَّلَوٰةَ تَنۡهَىٰ عَنِ ٱلۡفَحۡشَآءِ وَٱلۡمُنكَرِ‌ۗ وَلَذِكۡرُ ٱللَّهِ أَڪۡبَرُ‌ۗ وَٱللَّهُ يَعۡلَمُ مَا تَصۡنَعُونَ

“Recita quello che ti è stato rivelato del Libro ed esegui l'orazione. In verità l'orazione preserva dalla turpitudine e da ciò che è riprovevole. Il ricordo di Allah è certo quanto ci sia di più grande. Allah conosce perfettamente quello che operate.” (Corano, Sura al-Ankabut, Il Ragno, 29:45)

Ed Egli anche dice:

إِنَّمَآ أُمِرۡتُ أَنۡ أَعۡبُدَ رَبَّ هَـٰذِهِ ٱلۡبَلۡدَةِ ٱلَّذِى حَرَّمَهَا وَلَهُ ۥ ڪُلُّ شَىۡءٍ۬‌ۖ وَأُمِرۡتُ أَنۡ أَكُونَ مِنَ ٱلۡمُسۡلِمِينَ وَأَنۡ أَتۡلُوَاْ ٱلۡقُرۡءَانَ‌ۖ فَمَنِ ٱهۡتَدَىٰ فَإِنَّمَا يَہۡتَدِى لِنَفۡسِهِۦ‌ۖ وَمَن ضَلَّ فَقُلۡ إِنَّمَآ أَنَا۟ مِنَ ٱلۡمُنذِرِينَ

“In verità non mi è stato solo ordinato di adorare il Signore di questa città che Egli ha resa inviolabile. A Lui tutto [appartiene] e mi ha comandato di essere uno dei musulmani e di recitare il Corano. Chi segue la retta via lo fa a suo vantaggio. E di' a chi si svia: “Io non son altro che uno degli ammonitori”. (Corano, Sura An-Naml, Le Formiche, 27:91,92)

'Ibad Allah! (Servi di Allah!)

Allah (che sia glorificato) ha detto:

بَلۡ هُوَ ءَايَـٰتُۢ بَيِّنَـٰتٌ۬ فِى صُدُورِ ٱلَّذِينَ أُوتُواْ ٱلۡعِلۡمَ‌ۚ وَمَا يَجۡحَدُ بِـَٔايَـٰتِنَآ إِلَّا ٱلظَّـٰلِمُونَ

“Sono invece chiari segni [custoditi] nei cuori di coloro ai quali è stata data la scienza. Solo gli ingiusti negano i Nostri segni.” (Corano, Sura Al-Ankabut, 29:49)

Egli (che sia glorificato) ha anche detto:

وَلَقَدۡ يَسَّرۡنَا ٱلۡقُرۡءَانَ لِلذِّكۡرِ فَهَلۡ مِن مُّدَّكِرٍ۬

“Invero abbiamo reso facile il Corano, che vi servisse da Monito. C'è qualcuno che rifletta [su di esso]?” (Corano, Sura Al-Qamar, La Luna, 54:17)

‘Ibad Allah! (Servi di Allah!)

Il mese di Ramadan è noto come il mese del sacrificio e del digiuno. È anche noto e riconosciuto come il mese del Corano. Allah (che sia glorificato) dice:

شَہۡرُ رَمَضَانَ ٱلَّذِىٓ أُنزِلَ فِيهِ ٱلۡقُرۡءَانُ هُدً۬ى لِّلنَّاسِ وَبَيِّنَـٰتٍ۬ مِّنَ ٱلۡهُدَىٰ وَٱلۡفُرۡقَانِ‌ۚ فَمَن شَہِدَ مِنكُمُ ٱلشَّہۡرَ فَلۡيَصُمۡهُ‌ۖ وَمَن ڪَانَ مَرِيضًا أَوۡ عَلَىٰ سَفَرٍ۬ فَعِدَّةٌ۬ مِّنۡ أَيَّامٍ أُخَرَ‌ۗ يُرِيدُ ٱللَّهُ بِڪُمُ ٱلۡيُسۡرَ وَلَا يُرِيدُ بِڪُمُ ٱلۡعُسۡرَ وَلِتُڪۡمِلُواْ ٱلۡعِدَّةَ وَلِتُڪَبِّرُواْ ٱللَّهَ عَلَىٰ مَا هَدَٮٰكُمۡ وَلَعَلَّڪُمۡ تَشۡكُرُونَ

“È nel mese di Ramadan che abbiamo fatto scendere il Corano, guida per gli uomini e prova di retta direzione e distinzione. Chi di voi ne testimoni [l'inizio] digiuni. E chiunque è malato o in viaggio assolva [in seguito] altrettanti giorni. Allah vi vuole facilitare e non procurarvi disagio, affinché completiate il numero dei giorni e proclamiate la grandezza di Allah Che vi ha guidato. Forse sarete riconoscenti!” (Corano, Sura al-Baqara, 2:185)

Allah (che sia glorificato) dice:

إِنَّآ أَنزَلۡنَـٰهُ فِى لَيۡلَةِ ٱلۡقَدۡرِ

“Invero lo abbiamo fatto scendere nella Notte del Destino” (Corano, Sura Al-Qadr, Il Destino, 97:1)

Egli (che sia glorificato) ha anche detto:

إِنَّآ أَنزَلۡنَـٰهُ فِى لَيۡلَةٍ۬ مُّبَـٰرَكَةٍ‌ۚ إِنَّا كُنَّا مُنذِرِينَ

“Lo abbiamo fatto scendere in una notte benedetta [la Notte del Destino nel mese di Ramadan, il nono mese del calendario islamico], - in verità siamo Noi ad ammonire – [il genere umano che il Nostro Tormento raggiungerà i miscredenti nella Nostra Unicità di Signoria e nella Nostra Unicità nella venerazione] (Corano, Sura Ad-Dukhan, Il Fumo, 44:3)

Allah (che sia glorificato) ha rivelato il Corano, una lanterna di luce che non può estinguersi. Una metodologia e uno stile di vita che è perfetto in ogni aspetto. In esso giace una forza che non può essere uguagliata o respinta. È il fondamento dell’Imen (fede) e la fonte della sapienza. Allah volle che il Corano fosse ciò che disseta la sete di sapienza. È la delizia della gente di saggezza. Il Corano è la migliore delle cure per ogni male.

Il Corano rappresenta la corda di Allah che non può essere spezzata. È il saggio promemoria e la vera retta via. Nel Corano vi sono i racconti di coloro che esistettero prima di noi, una predizione di quello che ci sarà dopo di noi e un criterio che giudicherà fra noi. È verità con certezza che ci è stata rivelata. Colui il quale vive in accordo ai suoi dettami sarà ricompensato. Colui il quale giudica con esso sarà giusto. Colui il quale chiama ad esso, è sulla strada giusta. Con esso Allah eleva e abbassa la gente. Il Corano, nel Giorno del Giudizio intercederà per coloro che lo hanno recitato.

Rasul-al-Allah (pace e benedizioni su di lui) ha detto: “Colui il quale legge una singola lettera dal Libro di Allah sarà ricompensato con una hasana (buona azione). (Sappiate che) Una buona azione viene moltiplicata anche dieci volte. Non intendo che Alif Lam Mim siano una lettera. In verità Alif è una lettera, Lam è un’altra lettera, Mim è una lettera.” (Riferito da al-Tirmithi ed è autentico.

O Musulmani!

Il Libro di Allah è guida al genere umano, è come l’anima in relazione al corpo. Perciò colui che abbandona la sua recitazione e non agisce in accordo alle sue leggi, è come in uno stato di morte spirituale. Allah (che Sia glorificato) ha detto:

أَوَمَن كَانَ مَيۡتً۬ا فَأَحۡيَيۡنَـٰهُ وَجَعَلۡنَا لَهُ ۥ نُورً۬ا يَمۡشِى بِهِۦ فِى ٱلنَّاسِ كَمَن مَّثَلُهُ ۥ فِى ٱلظُّلُمَـٰتِ لَيۡسَ بِخَارِجٍ۬ مِّنۡہَا‌ۚ كَذَٲلِكَ زُيِّنَ لِلۡكَـٰفِرِينَ مَا كَانُواْ يَعۡمَلُونَ )

“Forse colui che era morto, e al quale abbiamo dato la vita, affidandogli una luce per camminare tra gli uomini, sarebbe uguale a chi è nelle tenebre senza poterne uscire? Così sembrano graziose ai miscredenti le loro azioni.” (Corano, Sura Al-An’am, Il Bestiame, 6:122)

Una persona senza il Corano è come una persona senza acqua, aria e medicina. Allah (che sia glorificato) ha detto:

وَنُنَزِّلُ مِنَ ٱلۡقُرۡءَانِ مَا هُوَ شِفَآءٌ۬ وَرَحۡمَةٌ۬ لِّلۡمُؤۡمِنِينَ‌ۙ وَلَا يَزِيدُ ٱلظَّـٰلِمِينَ إِلَّا خَسَارً۬

“Facciamo scendere nel Corano ciò che è guarigione e misericordia per i credenti […].” (Corano, Sura Al-Isra, Il Viaggio Notturno, 17:82)

Allah (che sia glorificato) ha anche detto:

وَلَوۡ جَعَلۡنَـٰهُ قُرۡءَانًا أَعۡجَمِيًّ۬ا لَّقَالُواْ لَوۡلَا فُصِّلَتۡ ءَايَـٰتُهُ ۥۤ‌ۖ ءَا۠عۡجَمِىٌّ۬ وَعَرَبِىٌّ۬‌ۗ قُلۡ هُوَ لِلَّذِينَ ءَامَنُواْ هُدً۬ى وَشِفَآءٌ۬‌ۖ وَٱلَّذِينَ لَا يُؤۡمِنُونَ فِىٓ ءَاذَانِهِمۡ وَقۡرٌ۬ وَهُوَ عَلَيۡهِمۡ عَمًى‌ۚ أُوْلَـٰٓٮِٕكَ يُنَادَوۡنَ مِن مَّكَانِۭ بَعِيدٍ۬

“Se ne avessimo fatto un Corano in una lingua straniera, avrebbero detto: “Perché non sono stati espressi chiaramente i suoi versetti (nella nostra lingua)? Un [messaggio in un] idioma straniero ad un [Messaggero] arabo?”. Di': “Esso è guida e panacea per coloro che credono”. Coloro che invece non credono, sono colpiti da sordità e accecamento, [ed è come se fossero] chiamati da un luogo remoto.” (Corano, Sura Fussilat, Esposti chiaramente, 41:44)

25 Jul 2012

La Saggezza e i Benefici del digiuno

Imam Ibn Qayyim Al-Jawziyyah


Tratto dal suo libro Zaad al-Ma’aad [Al-Muntaqaa newsletter:1/9]

dalla versione inglese a cura di Abu Maryam

L’obiettivo del digiuno è quello di trattenere l’anima dal seguire i (suoi) desideri e allontanarla dalle cose che ama. Il fine è controllare la forza della propria anima, in modo che l’anima sia preparata ad ottenere, grazie al digiuno, il successo e la gioia. Attraverso il digiuno, il fedele tiene a freno la fame e la sete, e ricorda gli stomaci affamati dei bisognosi.

Restringendo i passaggi del cibo e del bere attraverso il digiuno, si restringono i passaggi che il demonio ha nel servo (di Allah). Nello stesso tempo esso previene che le membra diventino troppo abituate a cose che gli sono dannose in questo mondo e nell’aldilà. Ciascuno degli arti e energie del corpo cessa la propria ribellione (ad Allah) e può essere imbrigliato con le sue stesse briglie.

Dunque il digiuno rappresenta il freno di coloro che temono e obbediscono Allah e lo scudo di coloro che dichiarano guerra (ai desideri). Ed è un giardino per i servi di Allah giusti e devoti. E per il Signore dei Mondi, esso è al di sopra di ogni altra azione (fatta per compiacere Allah). Ciò in quanto la persona che digiuna, di fatto non fa nulla. Abbandona soltanto i propri desideri e il cibo per amore dell’Uno che egli venera.

Pertanto digiunare significa abbandonare quelle cose che l’anima ama e desidera, preferendo, invece, l’amore e la compiacenza di Allah. Ed è un segreto tra il servo e il suo Signore, nessun altro ne è consapevole.

Digiunare ha un effetto stupefacente nel preservare le membra esteriori e le capacità interiori così come nel proteggere l’anima dall’essere travolta dai suoi componenti distruttivi, che possono rovinarla e condurla alla distruzione. Siccome esso ha un effetto notevole nel far sì che tutte le cose dannose che prevengono l’anima dal rimanere incorrotta, vengano rimosse. Dunque il digiuno protegge il benessere del cuore e degli arti del corpo del digiunante. E riporta all’anima tutto quello che le mani dei desideri hanno preso. Dunque rappresenta uno dei modi migliori per perfezionare la propria Taqwaa, come Allah dice:

يَـٰٓأَيُّهَا ٱلَّذِينَ ءَامَنُواْ كُتِبَ عَلَيۡڪُمُ ٱلصِّيَامُ كَمَا كُتِبَ عَلَى ٱلَّذِينَ مِن قَبۡلِڪُمۡ لَعَلَّكُمۡ تَتَّقُونَ


“O voi che credete, vi è prescritto il digiuno come era stato prescritto a coloro che vi hanno preceduto. Forse diverrete timorati.”

(Corano, Sura al-Baqara, La Giovenca, 2:183)

Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) disse: “Il Ddigiuno è uno scudo.” E ordinò a coloro i quali avessero intenso desiderio di sposarsi, ma non potevano farlo, di osservare il digiuno, facendone uno scudo contro quel desiderio (di prendere moglie). Quando i benefici del digiuno saranno testimoniati da menti razionali e lumi retti, si realizzerà che Allah lo ha prescritto come misericordia per il genere umano, come un atto di gentilezza per i fedeli, protezione e scudo. A tale riguardo la guida del Profeta (pace e benedizioni su di lui) è stata la più perfetta delle guide, la migliore per raggiungere l’obiettivo desiderato e la più facile per l’anima.

Poiché frenare l’anima da ciò che ama e desidera è una delle cose più difficili e ardue, la prescrizione del digiuno fu rimandata a tempi successivi dell’Islam, dopo la Hijrah, al momento in cui il Tawhid e la preghiera furono naturalizzati negli animi dei musulmani e quando essi amarono gli ordini di Allah. Dunque le loro anime furono guidate alla sua prescrizione in modo graduale. Divenne obbligatorio nel secondo anno dell’Hijrah.

Quando il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) morì, egli aveva digiunato nove Ramadan complessivi. In origine fu lasciata aperta la scelta tra il digiuno o lo sfamare i poveri ogni giorno. Successivamente quell’opzione fu tramutata nell’obbligo finale del digiuno. E lo sfamare i poveri fu lasciato soltanto per le persone anziane che non potevano digiunare.

Il digiuno ebbe tre fasi. Nella prima fase esso fu ingiunto, ma con l’opzione di scegliere tra il digiunare o lo sfamare persone bisognose. In una seconda fase, fu permesso soltanto il digiuno, se il digiunante dormiva prima di rompere il suo digiuno, gli era proibito di mangiare e bere fino alla notte successiva. Ciò fu abrogato nella terza fase. E questa è la tappa in cui la Religione si è stabilita e rimarrà fino al Giorno del Giudizio.

Titolo del testo originale: “The Wisdom and Benefits behind Fasting”

Testo originale tratto da: www.abdurrahman.org

Traduzione a cura di aims-uk

22 Jul 2012

Musulmani che raccontano storie vere di Ramadan

Un Ramadan pieno di sorprese!

BismiLlah Al Rahman Al Rahim

alhamduliLlah ua assalatu ua assalamu àala Rasuli Llah

SubhanaLlah era un Ramadan particolare, ma ero triste perchè nella mia città non si respirava molto, non avevamo Sapienti che ci guidassero in questo Sacro Mese, non c'erano ferie per i lavoratori, nè interruzioni di studio per gli studenti. Dovevamo viverlo adattandolo alla nostra triste routine in pratica. Sognavo un Ramadan a Makkah, vicino alla Ka°bah... sognavo una Salat fatta con pietà... una lettura del Qur'an senza interruzione... sognavo... e continuo a sognare, perchè non bisogna mai smettere di sognare e di chiedere ad Allah Al-Karim (Il Generoso)!

Ero triste, perchè sentivo di non fare abbastanza, di non essere abbastanza riconoscente al Mio Signore... smisi così di fantasticare e mi decisi di impegnarmi a fare quel poco che riuscivo, chiedendo ad Allah l'Altissimo di accettare da una poveretta come me.

Aprendo l'armadio mi trovai davanti un pezzo di stoffa e pensando alla mia cara amica Fatima decisi che le avrei confezionato un bel vestito per la Salat, per farle una sorpresa quando ci saremmo poi incontrate la sera per la Salat del Tarawih!

Mi misi al lavoro perchè mancava ormai poco al tramonto; tagliai la stoffa e zzzzzzzzzzzzzzz partii con la mia macchinina a cucire in gran fretta. Quando giunse l'ora di andare al Masjid avevo appena finito, alhamduliLlah!!! Allah Al-Rahim mi aveva reso facile un compito difficile!

Andai al Masjid e con occhio accorto cercai la mia amica, senza trovarla... poi al richiamo della Salat mi misi in riga con le altre sorelle ed inizai la Salat. Ad un tratto, dopo aver detto "Allahu 'Akbar" si mise vicino a me una ragazza giovane vestita molto curata e... alla moda! E si unì anche lei alla Salat. Questa ragazza aveva un abbigliamento poco consono alla preghiera: i pantaloni stetti e la camicia che indossava non coprivano le fattezze del suo corpo...

Terminata la Salat feci la sua conoscenza: era una ragazza molto dolce e gentile e subhanaLlah accettò il consiglio di buon cuore. Alchè le dissi: habibty ho qui un completo, che subhanaLlah Allah l'Altissimo ha destinato a te, prendilo e indossalo. Aprii la busta con il completo della Salat e la aiutai ad indossarlo. Com'era felice subhanaLlah! I suoi occhi brillavano di gioia. Ero davvero contenta per lei. C'era anche un'altra sorella con vestiti poco adatti e a lei prestammo un ampio khimar con cui ultimare la Salat.

Fu una serata felice, il vedere il sorriso di una sorella mia veva restituito il sorriso alhamduliLlah! Con questa ragazza continuai a sentirmi anche dopo Ramadan e diventammo grandi amiche alhamduliLlah! Mi raccontò che lei era una di quelle che avevano messo e poi tolto il Hijab, ma che dopo la serata al Masjid aveva giurato ad Allah l'Altissimo di mettere il Hijab senza più toglierlo, e così era stato! Allahu 'Akbar ua liLlahi al-Hamd! Mi disse inoltre che era talmente contenta di essersi avvicinata alla fede che voleva condividere questo sentimento con tutti e a questo scopo riuniva le ragazze e parlava loro della sua esperienza per incoraggiarle a prendere la decisione di essere Musulmane vere, fiere di portare il loro Hijab!

Alhamdu-liLlahi rabbi-l-°alamin!

Jazakillah kheir sorella per la tua testimonianza!!!




Il mio primo Ramadan in assoluto!

Assalamu alaikum wa rahmatullhi wa barakatu

Prima di tutto ci terrei ad augurare un bellissimo Ramadan a tutti voi e che Allah il Clemente e il Misericordioso accetti il nostro digiuno e ci delizi con la Sua ricompensa amin

Vorrei raccontarvi della prima volta che ho digiunato. Tanti anni fa feci per la prima volta il digiuno di Ramadan. Il primo giorno non riuscì a svegliarmi in tempo per poter fare colazione prima dell’alba, nota comunemente come sahur, dunque il giorno fu piuttosto difficile. Non a caso infatti il sahur è un pasto benedetto. Riuscii comunque a tenere duro fino alla fine, e con mia incredibile sorpresa vidi che le ore ad un certo punto iniziarono a volare via rapidamente e fu presto Maghreb e orario dunque di interrompere il digiuno. Un giorno passò dietro l’altro….essendo diventata molto abile nel gestire il mio digiuno, feci il mio meglio per svegliarmi prima dell’alba e mangiucchiare qualche cosina, anche soltanto pochi datteri e dell’acqua. Ogni giorno mi dava un’incredibile carica per andare avanti e continuare quello che stavo facendo. Mi sentivo ogni giorno più forte in tutti i sensi: come donna, come musulmana, come essere umano.

La mia fede ha giovato tantissimo del digiuno….con lo stomaco vuoto e brontolante mi sentivo più piccola, più umile…dalla mia bocca le preghiere fuoriuscivano con emozione e con fervore, il mio sentimento d’amore per Allah diventava ogni giorno più forte, così come pure la consapevolezza della Sua esistenza. E subbhana’Allah stavo acquisendo conoscenza di me stessa, una conoscenza intima del mio essere…di come ero in quel momento e di cosa sarei voluta diventare dopo.

Il digiuno mi aiutava a combattere contro l’arroganza che cercava da sempre di dominare la mia persona, e per la prima volta fui io in grado di domarla e vincerla. Eventi che non cancellerò mai dalla mia memoria saranno gli incontri del sabato con le sorelle italiane in una piccolissima moschea dove ci radunavamo, parlavano del piu’ e del meno, leggevamo, ci confrontavamo, pregavamo insieme la preghiera dell’Asr e aspettavamo il Maghreb ….appresi l’importanza dell’interrompere il digiuno non appeni inizi l’adhan…e dopo aver pregato in jamah con queste care sorelle, ci sedevamo insieme per gustarci la nostra meritata cena insieme. I cari fratelli della moschea si prendevano tanta cura di noi, essi infatti cucinavano per le persone che si recavano nella moschea per pregare e rompere il digiuno. Ho gustato dei favolosi piatti a quel tempo, essi infatti preparavano dei tajin, dei piatti nord-africani gustosi che mi sembravano delle vere delizie. Un calore immenso! Il calore della fratellanza, dell’unione, il calore della preghiera, il calore del sacrificio e il calore della ricompensa, il calore della conquista del sé….un calore immenso che soltanto qualcosa di incredibilmente speciale come Ramadan può dare!

Ramadan Mubarek e a tutti!



19 Jul 2012

Virtù del digiuno nel mese di Ramadan

 Dello Shaykh ‘Abdul-‘Aziz ibn Baaz



Traduzione a cura di aims-uk

Tutta la lode appartiene ad Allah soltanto, possa Egli esaltare il ricordo del Profeta Muhammad, la sua famiglia e tutti i suoi compagni. […]

Si narra che il Profeta (sallallaahu ‘alayhi wa sallam) soleva dare la buona novella dell’arrivo del mese di Ramadan ai suoi compagni. Egli (sallallaahu ‘alayhi wa sallam) ci ha informato che in questo mese i cancelli del Paradiso sono aperti, i cancelli dell’Inferno sono chiusi, e i diavoli sono incatenati. Egli (sallallaahu ‘alayhi wa sallam) ha detto: “Al sopraggiungere della prima notte di Ramadan, le porte del Paradiso saranno aperte e le porte dell’Inferno saranno chiuse, e i diavoli saranno incatenati, e verrà detto: ‘O voi che desiderate virtù! Venite avanti e o voi che desiderate il male! State indietro’, e Allah libera dall’Inferno ogni notte delle persone (durante quel mese).” (Al-Bukhari e Muslim)

Egli (sallallaahu ‘alayhi wa sallam) affermò inoltre: “È un mese benedetto quello che si avvicina, durante il quale Allah vi protegge con la Sua grazia, perdona i vostri peccati, risponde alle vostre suppliche e guarda il vostro competere nel compiere atti virtuosi e si vanta con gli angeli (a tale riguardo), dunque mostrate ad Allah tutto il bene che dimora in voi, perché il misero è colui che viene privato della misericordia di Allah (in questo mese).”

Il Profeta (sallallaahu ‘alayhi wa sallam) ha anche affermato: “Chiunque digiuni (il mese di) Ramadan per fede, confidando nella ricompensa di Allah, avrà rimessi tutti i peccati precedenti; e chiunque preghi (la preghiera notturna) per fede durante Ramadan, anticipando la ricompensa di Allah, avrà rimessi tutti i peccati precedenti.” (Al-Bukhari e Muslim)

In un Hadith Qudsi, il Profeta (sallallaahu ‘alayhi wa sallam) narrò rappresentando il suo Signore: “Tutti gli atti del figlio di Adamo sono moltiplicati da dieci fino a settecento volte, eccetto il digiuno; quello è per Me e Io ricompenserò (di conseguenza), perché egli (il digiunante) ha abbandonato i suoi desideri, cibo, e bevande (prettamente) per amor Mio.” Egli (sallallaahu ‘alayhi wa sallam) disse pure: “La persona che digiuna gioirà due volte, una volta alla rottura del digiuno, e un’altra quando incontrerà il suo Signore. Giuro su Colui nelle Cui Mani è la mia anima, il profumo della bocca di un digiunante è per Allah migliore del profumo di muschio.”

Ci sono svariate narrazioni che chiariscono la virtù del digiuno del mese di Ramadan, del pregare durante le sue notti, e del digiuno in generale.

Il fedele dovrebbe approfittare di vivere abbastanza a lungo da giungere a Ramadan, dovrebbe affrettarsi all’obbedienza, e stare in guardia dalla disubbidienza: dovrebbe sforzarsi di adempiere gli obblighi sanciti da Allah, specialmente la cinque preghiere quotidiane, perché rappresentano la spina dorsale dell’Islam e l’obbligo maggiore dopo le due testimonianze di fede (Shahadatayn). Perciò ogni Musulmano, sia maschio che femmina, dovrebbe custodire le proprie preghiere ed eseguirle nei loro tempi fissati, con tranquillità e umiltà.

16 Jul 2012

I Misteri dell’Anima Esposti (ultima parte)

Segni indicanti una buona fine

Parlando della morte è bene evidenziare quei segni che lasciano trapelare la buona fine del credente e di conseguenza, un’esistenza beata nell’al di là.


Pronunciare la Shahadah

Il Profeta (pace e benedizione su di lui) ordinò a coloro che sono accanto al moribondo di incitarlo a pronunciare le parole della shahadah- la testimonianza del tawhid (unicità di Dio). Questo e’ menzionato in numerosi hadith autentici come il seguente:

Incita il moribondo a proferire: ‘La Ilaha illa Allah’ . Colui il quale le ultime parole furono ‘La ilaha illa Allah ‘entrerà in Paradiso […]”(Riferito da Muslim e Ibn Hibban).

Il credente che sinceramente testimonia l’unicità di Allah entrerà molto probabilmente in Paradiso. Comunque, coloro i quali peccano e sono disubbedienti ad Allah dovranno spendere un numero determinato di anni nel fuoco dell’inferno come espiazione- presumendo che non si pentirono veramente dei propri peccati o fecero l’atto designato di espiazione per i loro peccati. In qualsiasi caso, è diritto di Allah decidere se punirli o perdonarli; perciò ogni musulmano si dovrebbe affrettare a pentirsi e implorare Allah costantemente per ottenere il Suo perdono. Inoltre, un individuo dovrebbe compliere molte buone azioni che compiaciono ad Allah, in quanto le buone azioni cancellano quelle cattive.



Martirio sul campo di battaglia

È scritto nel Corano: “Non considerate morti quelli che sono stati uccisi sul sentiero di Allah. Sono vivi invece e ben provvisti dal loro Signore, lieti di quello che Allah, per Sua grazia, concede. E a quelli che sono rimasti dietro loro, danno la lieta novella:


ۡ أَلَّا خَوۡفٌ عَلَيۡہِمۡ وَلَا هُمۡ يَحۡزَنُونَ يَسۡتَبۡشِرُونَ بِنِعۡمَةٍ۬ مِّنَ ٱللَّهِ وَفَضۡلٍ۬ وَأَنَّ ٱللَّهَ لَا يُضِيعُ أَجۡرَ ٱلۡمُؤۡمِنِينَ


‘Nessun timore, non ci sarà afflizione’. Annunciano la novella del beneficio di Allah e della grazia e che Allah non lascia andar perduto il compenso dei credenti” (Surah al-Imran 3:169-171)


[…]


Morte sul sentiero di Allah


[…] È considerato ugualmente martire chi muore cadendo da cavallo o dal cammello (durante il jihad), o perché morso da una creatura velenosa (durante il jihad), o per qualsiasi altra ragione (durante il jihad). Tutti sono considerati martiri e il Paradiso è per essi.”(Hadith autentico riportato da Abu Dawud, al-Bayhaqi e al-Hakim)


[…]


Morte dovuta a malattie o incidenti


La morte causata da certe malattie o incidenti come specificato nella sunnah può dare buona novella di una buona fine. La tradizione seguente riguarda la peste, in modo particolare:‘A’ishah raccontò che ella chiese al Messaggero di Allah (su di lui la pace) della peste, ed egli la informo’ nel modo che segue: ”È una forma di punizione che Allah manda a chi vuole. Comunque, Allah la considera grazia per i credenti. Se quando si ha un’epidemia di peste, un servo credente aspetta nella sua terra pazientemente sapendo che nulla gli succede se non ciò che Allah gli ha destinato, allora avrà una ricompensa simile ad un martirio.” (Autenticamente tramandato da al-Bukhari, Ahmad)

In aggiunta vi sono altre malattie e incidenti menzionati nel seguente hadith:

“Sono considerati martiri, oltre a coloro assassinati sul sentiero di Allah, sette: colui che soffre la peste, la persona che annega, chi muore di pleurite, quello che muore di malattie dello stomaco (dissenteria, avvelenamento…ecc), chi muore in un incendio o a causa di un crollo (un muro, una casa ecc.)

E la donna che muore durante la gravidanza o il parto” (Narrato da Malik, Abu Daud con una catena di trasmettitori attendibili) (E in un’altra narrazione Ahmad:”La morte da tubercolosi, lento deterioramento del corpo, è considerato martirio)


Morte in difesa dei propri diritti


Coloro che muoiono difendosi, o difendendo la propria famiglia, i propri beni, la propria fede od ogni altro diritto legale oppure uccisi per sbaglio da chi pratica ingiustizia e tirannia avranno la ricompensa dei martiri. I seguenti hadith lo testominiano:” Il profeta (pace e benedizioni su di lui) disse:” Chiunque venga ucciso difendendo i propri beni o ricchezze è un martire, chiunque muoia difendendo la sua famiglia è un martire, chiunque venga assassinato a causa della sua fede è un martire, chiunque muoia difendo se stesso è un martire.” (compilato da Abu Dawud, al-Nasa’i e altri con una catena autentica di trasmettitori)


Il Messaggero di Allah disse:”Chiunque venga ucciso per tirannia e ingiustizia è un martire.” (Al-Nasa’i con una catena autentica di trasmettitori)


Morte nel giorno di Jumu’ah (Venerdi)


C’è una grazia speciale e misericordia da parte di Allah, il Benedetto ed Eccelso, per quei credenti musulmani le cui vite sono prese di Jumu’ah, il giorno della preghiera congregazionale. Si dice che il Messaggero di Allah (su di lui la pace) disse:


“Non c’è musulmano che muoia di Venerdi o alla vigilia del Venerdi che non sia protetto da Allah dalle tribolazioni e tormenti della tomba” (Ahmad, Al-Tirmidhi)


Una fronte ricoperta di sudore nel momento della morte


Una fronte ricoperta di sudore nel momento della morte è segno di buona novella per un musulmano:


Buraydah bin al-Khasib raccontò che egli era in Khurasan dove visitò un fratello malato e lo trovò in punto di morte, la sua fronte coperta di sudore. Per cui egli gridò:”Allah Akbar! In verità ho udito il Messaggero di Allah (su di lui la pace) dire:”La morte del credente è (accompagnata da) sudore sulla fronte”. (Ahmad, al-Nasa’i)


Morte durante o dopo buone azioni


È considerato un buon segno quando la morte sopraggiunge quando si è impegnati in atti pietosi e di preghiera o subito dopo. Un numero di narrazioni affidabili attestano quanto: “Chiunque pronunci sinceramente la shahadah (cioè la ilaha illa Allah) cercando di compiacere Allah come ultima azione, entrera’ nel Paradiso. Chiunque abbia digiunato un giorno, cercando di compiacere Allah –e sarà la sua ultima azione- entrerà in Paradiso. E chiunque offrirà la carità, cercando il piacere di Allah- e questo sarà la sua ultima azione -entrerà in Paradiso.” (tramandato da Ahmad)


Possa Allah, l’Onnipotente, nella Sua benevolenza e misericordia, garantirci il Suo favore e misericodia così che le nostre anime vengano prese in un momento favorevole; e possa Egli proteggerci dal tormento della tomba e dal Fuoco del Jahannam (uno dei nomi per indicare l’inferno). Possa Allah, nella Sua infinita misericordia, ammetterci nel Suo Paradiso senza che rimanga nulla da espiare. In Verità Egli il Compassionevole, il Perdonatore, il Misericordioso.



Come l’anima è portata via e lo stato nella tomba


Ci sono numerosi hadith autentici che dettagliano il come l’anima dei credenti e dei miscredenti vengano tirate fuori dai corpi, portate verso i Cieli e alla fine, di nuovo nei rispettivi corpi e tombe. Inoltre, ci sono descrizioni dettagliate sulle circostanze in cui vengono a trovarsi corpo e anima nella tomba e nel barzakh (letteralmente ‘una barriera fra due cose’, qui indica uno stato fra l’esperienza mondana fisica e la vita dopo la Resurrezione e il Giudizio. Si veda a tale proposito Abu Bakr al-Jaza’iri in Aqida al Mu’min, e Abdurrahaman al-Maydani in al-Aqidat al-Islamiyyah wa Ususuha) . I racconti che rapportano i modi e le circostanze in cui l’anima è estratta, tirata via ecc, variano leggermente in lunghezza e terminologia. La seguente è una sintesi degli hadith più rilevanti per fornire un quadro generale:


È stato tramandato che al-Bara bin Azib disse: ”Uscimmo con il Profeta (su di lui la pace) per prender parte al rito funebre per un uomo degli Ansar. Arrivammo alla tomba, ma la camera interna non era ancora stata allestita; dunque il Messaggero di Allah (su di lui la pace) si sedette orientandosi verso la direzione della qiblah, e noi ci sedemmo intorno a lui in modo molto attento come se degli uccelli stessero sulle nostre teste. Egli aveva un bastone nelle sue mani con cui tracciava a terra. Poi iniziò a guardare ai cieli e alla terra, alzando lo sguardo poi abbassandolo. Alla fine disse due o tre volte: ‘ Invocate l’aiuto di Allah dal tormento della tomba’. Poi disse: ’O Allah, in verita’ cerco rifugio in Te dal tormento della tomba’. Egli ripetette ciò per 3 volte, e poi elaborò: ‘ In verita’ quando il servo fedele sta lasciando questo mondo ed entrando nell’altro, gli angeli dai cieli discendono a lui - con i loro volti bianchi come il sole a causa della luminosita’, e recando con se’ lenzuola per la sepoltura e profumi dal Paradiso. Si siedono di fronte a lui ad una distanza pari alla distanza con cui l’occhio riesce a vedere. Poi l’Angelo della Morte (su di lui la pace) va dalla persona, ne siede accanto al capo e dice: ’O animo buono (in un’altra narrazione ‘O animo fiducioso’) vieni fuori per il perdono e per compiacere il tuo Signore”. Il Profeta (su di lui la pace) continuo’: Dunque l’anima esce fuori dal corpo come l’acqua viene fuori dalle bocche delle borracce di pelle, e tutti gli angeli tra i cieli e la terra supplicano la benedizione di Allah su di lui. Le porte dei Cieli vengono aperte per lui e i guardiani delle porte (cioè gli angeli) tutti implorano Allah che quest’anima possa passare di fronte ad essi per poi essere innalzata. L’Angelo della morte riceve appena l’anima nelle sue mani, dal momento che gli altri angeli subito gliela prendono e la avvolgno in lenzuola fragranti ondeggianti. Questo e’ il significato le parole di Allah quando dice:


وَهُوَ ٱلۡقَاهِرُ فَوۡقَ عِبَادِهِۦ‌ۖ وَيُرۡسِلُ عَلَيۡكُمۡ حَفَظَةً حَتَّىٰٓ إِذَا جَآءَ أَحَدَكُمُ ٱلۡمَوۡتُ تَوَفَّتۡهُ رُسُلُنَا وَهُمۡ لَا يُفَرِّطُونَ


“Egli è Colui Che domina i Suoi servi, e manda incontro a loro i custodi. E quando la morte si presenta a uno di voi, i Nostri angeli lo richiamano senza negligenza alcuna.” (Surah al-An’am, 6:61).


Poi il Profeta (su di lui la pace) disse: “Un profumo di incenso, la più bella fragranza di muschio che si possa rinvenire sulla terra, trasuda dall’anima. Gli angeli ascendono con l’anima, e ogni qual volta passano accanto ad un gruppo di angeli, gli viene chiesto: ‘Chi è questa bellissima anima?’ Essi rispondono è tal dei tali, definendolo con i migliori appellativi che gli furono rivolti in vita. Al raggiungimento del primo cielo, gli angeli richiedono che venga aperto per l’anima, che viene permesso. L’anima è poi accompagnata dagli angeli di ciascun cielo finché raggiunge quello sovrastante e alla fine arriva la settimo cielo. Poi Allah, l’Onnipotente e Maestoso, dice [agli angeli]:


وَمَآ أَدۡرَٮٰكَ مَا عِلِّيُّونَ كِتَـٰبٌ۬ مَّرۡقُومٌ۬ يَشۡہَدُهُ ٱلۡمُقَرَّبُونَ


”Ponete il registro del Mio Servo in illiyyun (“ E chi mai ti farà comprendere cosa è l’Illiyyun? E’ uno scritto vergato, I ravvicinati (angeli, al muqarabbin) ne renderanno testimonianza”, Surah Mutaffifin 83:19-21. Commentatori differiscono sul significato del termine “Illiyyun”. In modo specifico questi versi di Sura Mutaffifin lo indicano come un libro scritto o registro. Si dice che questo libro registri tutti le buone azioni degli angeli, dei credenti del mondo degli umani e del mondo dei jinn. Il suo essere ‘testimoniato’ da coloro portati accanto al loro signore” si riferisce agli angeli che lo hanno in cura e lo custodiscono. Per maggiori dettagli, si veda al-Alusi in Ruh al-Ma’ani, vol 30 p.74).


Il registro della persona è depositato in Illiyyun, dopo di che si ode un commando: ‘Ripotatelo alla terra, in quanto ho promesso al genere umano che avendolo creato dalla terra, è alla terra che torneranno. E li farò poi venire fuori da essa, ancora una volta’. (Al tempo immediatamente prima il Giorno del Giudizio, quando il corno sarà soffiato e quando le anime verrano fuori dalle tombe davanti ad Allah. Si veda Surah Ta HA, 20:55)


Poi l’anima viene riportata sulla terra, di nuovo nel suo corpo. In verità, i deceduti odono i piedi trascinanti dei loro amici che parteciparono alla sepoltura che si girano e se ne vanno via. Allora due angeli (in un hadith autentico il Profeta pace su di lui, li descrive come neri bluastri. Uno di essi si chiama Munkar, e l’altro è Nakir. Si veda al-Aqidat al-Tahawiyyah, p.450. Una descrizione tramandata da Ahmad e dichiarata autentica da al-Mundhiri nel suo testo al-Targhib wat-Tarhib, vol.4, p.369, li descrive come creature aventi voci tuonanti e occhi come fulmini, con zanne capaci di squarciare la terra), severi nelle domande, vanno da lui, lo fanno sedere e poi iniziano a porgli delle domande. Essi gli chiedono: ”Chi è il tuo Signore?”. Egli risponde:”Il mio Signore è Allah”. Essi continuano: “Qual è la tua religione?”. Egli risponde: “La mia religione è l’islam”. Vanno avanti con le domande: “Chi e’ quest’uomo che ti è stato mandato?’ .Egli risponde: ‘È il Messaggero di Allah (su di lui la pace)” Alla fine gli chiedono delle sue azioni a cui egli risponde: ’Ho letto il libro di Allah e vi ho creduto” (in un’altra narrazione il Profeta su di lui la pace, indico’ che gli angeli chiedevano “Chi è il tuo Signore? Qual è la tua religione e chi è il tuo Profeta?[Il Messaggeo di Allah, su di lui la pace, spiegò che questo era l’ultima prova del credente, questo è il significato di quando Allah dice: “Allah rinforza coloro che credono con una ferma testimonianza in questa vita terrene e nell’al di la’. (Surah Ibrahim 14:27)” Il deceduto risponde: “Allah e’ il mio Signore, Islam è la mia religione e il mio profeta è Muhammad”).[…]

Tradotto da Cinzia Amatullah

Ogni errore è solo dalla mia ignoranza

13 Jul 2012

I Misteri dell’Anima Esposti (parte seconda)

Così come il termine “nafs” ha diverse connotazioni, così anche il termine “ruh”. Non viene mai usato in riferimento al corpo fisico (badan) da solo o all’anima quando è nel corpo. Piuttosto, ha varie altre utilizzazioni nella lingua araba e nella letteratura religiosa (si veda al-Tahawiyyah, pp.444-445 e Kitab al-Ruh, pp295-296). Nelle seguenti parole di Allah al Suo Messaggero (pace e benedizioni su di lui), è usato per indicare rivelazione, specificamente, il Corano:




وَكَذَٲلِكَ أَوۡحَيۡنَآ إِلَيۡكَ رُوحً۬ا مِّنۡ أَمۡرِنَا‌ۚ ۬


Ed è così che ti abbiamo indicato uno spirito (cioè il Corano)[che procede] dal Nostro ordine[…]” (Surah al-Shura, 42:52)


In altre parti del Corano la parola “ruh” è utilizzata per designare l’Angelo Jibril (Gabriele, su di lui la pace) a cui Allah ha affidato il compito della rivelazione divina. Per esempio:


وَإِنَّهُ ۥ لَتَنزِيلُ رَبِّ ٱلۡعَـٰلَمِينَ نَزَلَ بِهِ ٱلرُّوحُ ٱلۡأَمِينُ


“In verità esso (il Corano) è davvero ciò che il Signore dei mondi ha rivelato, è sceso con esso lo Spirito fedele (Jibril)” (Surah Ash-Shu’ara, 26:192-193)


Forze e sensi contenuti nel corpo umano vengono anche definiti “spiriti”. Si dice “al-ruh al-basir” (la spirito che vede) e “al-ruh al-sami” (lo spirito che sente, ascolta) e così via. Comunque essi sono definiti spiriti solo per convenzione. Questi sensi si estinguono al momento della morte del corpo fisico, ed essi sono diversi dal ruh, che non muore né si disintegra. Infine il termine ruh è usato qualche volta in senso ristretto, per designare lo spirito di fede che deriva dalla conoscenza che si ha di Allah, dal rivolgersi a Lui in pentimento e dal cercare Lui con amore e aspirazione. Questo è lo spirito (cioè la presa di coscienza di Dio) con cui Allah rafforza i Suoi servi obbedienti e scelti come è affermato nel seguente versetto coranico:


ُوْلَـٰٓٮِٕكَ ڪَتَبَ فِى قُلُوبِہِمُ ٱلۡإِيمَـٰنَ وَأَيَّدَهُم بِرُوحٍ۬ مِّنۡهُ‌ۖ


Egli ha impresso la fede nel loro cuori e li ha rafforzati con uno spirito proveniente da Lui”


(Surah al-Mujadilah, 58:22).


In questo modo, la conoscenza è ruh (una forza spirituale), come la sincerità, la veridicità, il pentimento, l’amore per Allah e la completa subordinazione a Lui.


La gente differisce rispetto a questi tipi di forze spirituali. Alcuni ne sono così sopraffatti da diventare “spirituali”. Così si dice “tal dei tali ha spirito”. Altri perdono il potere di tali forze spirituali, o buona parte di esso, e diventano molto materialisti, esseri quasi bestiali (per maggiori dettagli, si consulti Lawami al-Anwar, pp31-32; al-Tahawiyyah, p.445 e Kitab al-Ruh, p.297). Si potrebbe dire che “tal dei tali non ha alcun’anima; è vuoto come una canna cava”.


Racconti autentici dal Profeta (pace e benedizione su di lui) stabiliscono nettamente che ruh e nafs rappresentano essenzialmente la stessa cosa. Le seguenti narrazioni, che sono due versioni diverse dello stesso episodio, chiarificheranno questo punto oltre ogni dubbio. Esse spiegano il modo in cui ruh/nafs si separano dal corpo del deceduto alla morte:


Umm Salamah raccontò che il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) disse:”Quando il ruh è estratto, la vista lo segue”.


Abu Hurayra raccontò che il Profeta (pace e benedizioni su di lui) disse: “Non vedi che quando una persona muore il suo sguardo è fisso attentamente; ciò succede quando la sua vista segue il suo nafs [quando viene fuori]”


Nella prima narrazione il termine ruh è adoperato mentre nella seconda nafs, ciò fa supporre che i due termini siano intercambiabili. (Si veda pure Siddiq Hasan Khan’s Fath al-Bayan vol. 8, p. 232)


Esperienza della morte


Sia il Corano che le narrazioni del Profeta (pace e benedizioni su di lui) descrivono la morte, qualcosa che tutte le creature viventi dovranno provare.


Il Corano afferma:


كُلُّ نَفۡسٍ۬ ذَآٮِٕقَةُ ٱلۡمَوۡتِ‌ۗ ِ


Ogni animo assaggerà la morte” (Surah Al’Imaran 3:185)


Sebbene il termine nafs è utilizzato per l’anima in questo verso, il significato inteso è: “Ogni creatura che possiede un’anima deve morire”, come si dimostrerà più tardi.


Avversità e angoscia (agonia)


Nel seguente versetto coranico, Allah, l’Eccelso, ci informa dell’agonia della morte:


وَجَآءَتۡ سَكۡرَةُ ٱلۡمَوۡتِ بِٱلۡحَقِّ‌ۖ ذَٲلِكَ مَا كُنتَ مِنۡهُ تَحِيدُ


E l’agonia della morte viene, in verità; ciò che voi vi augurate di evitare” (Surah Qaf 50:19)


In questo verso la frase: “Sakratul maut” (letteralmente, lo stato di ebbrezza della morte) è usato per indicare il cadere in deliquio (svenire) tipico della morte. Questa frase implica che ogni persona debba fare esperienza di un po’ di dolore e angoscia al momento della morte. (Si veda a proposito al-Alusi in Ruh al-Ma’ani, vol. 26, p.182 e al-Qurtubi in al-Jami li Ahkam al-Qur’an, vol.17, p.12)


Narrazioni autentiche del Profeta (su di lui la pace) lo confermano, come rapportato nel seguente hadith:


A’ishah raccontò: “(quando era vicino alla morte) il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) aveva un piccolo contenitore di acqua al fianco. Egli iniziò a bagnare le sue mani nell’acqua, e strofinarsi il volto con esse, egli disse: ‘Non c’è nessuno che merita di essere adorato tranne Allah, in verita’ la morte arreca agonia!” Poi egli alzò la mano e continuò a ripetere: ‘Nella compagnia più eccelsa’ finché la sua anima fu presa e la sua mano cadde floscia”. (al-Bukhari)


E in un’altra narrazione:


A’ishah raccontò:”In verità ho visto il Messagero di Allah (su di lui la pace) quando la morte si avvicinava; aveva un contenitore con dell’acqua nella quale immerse la mano e poi si strofinò il volto. Poi egli disse:”O Allah aiutami a superare le agonie della morte” (Narrato come autentico da al-Hakim)


Da quanto detto, appare evidente che la morte causi agonia e angoscia. Persino il Profeta (pace e benedizioni su di li) pregò Allah di aiutarlo a superare il grande test al quale si accingeva. Nel suo trattato sulle circostanze della morte e dell’al di là, al-Qurtubi enfatizzò questo punto. Egli affermò:”Se i profeti hanno provato tale agonia al momento della morte, e non solo essi, ma anche messaggeri e i pii credenti, come possiamo noi mostrarci tanto negligenti e troppo occupati per prepararci ad affrontarla? Due benefici derivano dall’agonia e dalle sofferenze che i profeti hanno sofferto (che Allah li benedica tutti). Prima di tutto ciò ci fornisce un’informazione certa sul dolore e la calamità della morte. Sebbene si possa testimoniare la morte di una persona, non si può osservare ogni terribile passaggio. Senza sapere cosa sta provando la persona in punto di morte, potremmo supporre che la suddetta persona abbia fatto una buona morte visto che è espirata senza sforzo. Ma l’uomo può essere sicuro dell’agonie del morente (altri oltre i martiri) perché sebbene i profeti siano stati onorati in modo speciale da Allah, hanno comunque (provato) la morte e ci hanno informato dei feroci spasimi della stessa. Il secondo beneficio che ne deriva è la conoscenza che l’uomo ne deriva su tale argomento, interrogandosi sul come mai i più amati da Allah-i profeti e i messaggeri- abbiano dovuto affrontare dure circonstanze del genere. Sicuramente Allah, il Potente e Misericodiosa, avrebbe potuto alleviargli tale dolore. Comunque, come in una narrazione da al-Bukhari, il Profeta (su di lui la pace) ci ha informato che proprio i profeti sono quelli messi alla prova più duramente, poi i più retti fra gli altri uomini e poi quelli con minore rettitudine rispetto ad essi. Dunque anche se Allah avrebbe potuto allegerire le agonie e spasimi della morte, Allah volle metterli alla prova fino alla fine per perfezionare le loro virtù ed innalzare il loro livello (in Paradiso). Comunque, è importante comprendere che Allah non intensificò la loro agonia più di quanto abbia invece fatto con persone peccaminose e disobbedienti. Il tormento che il disobbediente deve sopportare è una punizione e una retribuzione per la condotta peccaminosa avuta in vita. Dunque non c’è alcun paragaone tra i due casi. (Parafrasato da al-Qurtubi as-Tadhkirah fi Ahwal al-Mawta wa Umur al-Akhirah, p.22).



L’apparire di Satana


Da tutto ciò detto sinora appare evidente che la morte è un momento molto penoso. E non c’è dubbio che anche Satana viene al credente morente. Egli è sempre presente, tentando e mettendo in difficoltà un individuo durante la vita, fino al punto in cui l’anima departe dal corpo. Questa persecuzione continua è testimoniata da un hadith autentico:


Il Profeta (su di lui la pace) affermò:”In verità Satana vi si avvicina in ogni circostanza e fatti della vostra vita, anche quando mangiate”. (Tramandato da Muslim)


È comunemente raccontato che Satana si reca dell’individuo in punto di morte con le sembianze delle persone che ama, tali quali i genitori, fratelli e sorelle, amici eccetera e li incoraggia a morire come ebrei o cristiani. Comunque si dovrebbe chiarire che tali “narrazioni” non sono basate su autentiche narrazioni profetiche, ma piuttosto sono storie tratte dalle esperienze della gente. Al-Qurtubi menziona alcuni di queste descrizioni nel suo libro al-Tadhkirah, affermando: “Si racconta che quando un individuo è sul punto di morire gli si avvicinano due demoni, uno alla sua destra e l’altro alla sua sinistra. Quello alla sua destra assume le sembianze di suo padre. Egli dice alla persona moribonda: ‘O figlio mio, in verità ti ho sempre amato e mi sono preso cura di te, sono morto come cristiano ed è la migliore delle religioni’. Il demone alla sua sinistra impersonificherà sua madre: ‘O figlio mo, ti ho portato in grembo, ti ho allattato e ti ho coccolato. Comunque io sono morta come ebrea ed è la migliore delle religioni.’ ” Al-Qurtubi continua affermando che Abul-Hasan al-Qabisi menziona questa descrizione nel suo commento sul trattato di Ibn Abi Zayd. Al –Qurtubi spiega come il moribondo, durante il deliquio della morte e durante le sue agonie, sia soggetto a varie prove e tribolazioni, come è già stato detto.


Al-Qurtubu menziona cnche che un gran numero di sapienti pii ed affidabili hanno testimoniato la presenza di Satana alla morte. Egli racconta di aver udito che uno dei suoi rispettabili insegnati, l’Imam Abul-Abbas bin ‘Umar al-Qurtubi, dire:”Ho visitato il fratello di un nostro insegnante, shaykh Abu Ja’far Muhammad al-Qurtubi a Cordoba, e l’ho trovato prossimo alla morte. Gli si diceva:”Ripeti:’La ilaha illa Allah”’, a ciò egli replicava: “No! No!” Quando egli riprese i sensi, noi gli menzionammo quello che era accaduto e egli disse:”Due demoni sono venuti, uno alla mia sinistra e l’altro alla mia destra. Uno di essi disse: ‘Muori da giudeo perché è la migliore delle religioni’, mentre l’altro diceva: ‘Muori da Cristiano perché è la migliore delle religioni’. Così io risposi loro: ‘No! No! Come osate dirmi ciò?’ ” (Questo episodio si verificò proprio subito prima la morte dell’imam. Dal momento che Allah non esporrebbe mai nessuno alla sconosciute realtà della morte a meno che non fosse veramente sul punto di morire, ogni racconto sul punto di morte di persone che poi non muoiono, deve essere trattato con scetticismo).


[...]

10 Jul 2012

I Misteri dell'anima esposti (parte prima)


di Abu Bilal Mushafa al-Kanadi

La Natura e L’Essenza dell’animo umano

Studiosi appartenenti a varie scuole di pensiero differiscono enormemente riguardo la natura e l’essenza dell’anima (nafs). Fa parte del corpo fisico o è una caratteristica non essenziale di esso? È un’entità che dimora nel corpo fisico oppure è un’essenza indipendente ? Nafs e ruh (spirito) sono la stessa cosa? Ed infine, cosa succede all’anima dopo la morte? È confinata al corpo e alla tomba? Se non è questo il caso, è allora libera di muoversi in un mondo spirituale dell’invisibile e sulla terra? Riguardo tale soggetto, teologi di varie sette hanno espresso opinioni diversificate.

[…]

Il punto di vista corretto

Quello che è considerato il punto di vista più corretto riguardo i nafs e il ruh è quello di Ibn al-Qayyim che è affermato da Ibn Abul-‘Izz al-Hanafi nel suo commentario su al-Aqidat al-Tahawiyyah. Essi basano la propria posizione su varii versi coranici e sulla sunnah del Profeta (pace e benedizioni su di lui) e allo stesso tempo su logica e razionalità. Stando ad essi, l’uomo consiste di uno spirito e di un corpo insieme. Lo spirito è un’entità che differisce dal corpo fisico tangibile. È un tipo più alto di essere luminoso (o simile alla luce), vivo e che si muove, e penetra negli arti, circolando attraverso di essi come l’acqua circola attraverso i petali di una rosa, come l’olio circola attraverso l’olivo e come un fuoco circola attraverso le braci ardenti del carbone. Un individuo potrebbe razionalmente percepire l’anima che riempe ed occupa il suo corpo; la sua forma, sebbene non fisica, è plasmata sulla forma del corpo.

L’anima penetra gli arti del corpo fisico e continua ad influenzarne i sensi e i movimenti e lo farà finché le membra rimaranno sane. Comunque, se gli arti sono vinti e non accettano più le forze attuate su di essi dall’anima, l’anima lascia il corpo e entra nel mondo spirituale. (nota: incidenti, malattie o disturbi potrebbero distruggere l’armonia sana, fisica e l’equilibrio delicato delle funzioni corporali, causando la morte dell’individuo, il punto cioè in cui l’anima lascia il corpo. In tutti i casi le forze divine non hanno bisogno che ciò si verifichi necessariamente per causare la marte.)

Prove Coraniche

In varii versetti coranici è menzionata l’anima umana

Eccone due esempi:

ٱللَّهُ يَتَوَفَّى ٱلۡأَنفُسَ حِينَ مَوۡتِهَا وَٱلَّتِى لَمۡ تَمُتۡ فِى مَنَامِهَا‌ۖ فَيُمۡسِكُ ٱلَّتِى قَضَىٰ عَلَيۡہَا ٱلۡمَوۡتَ وَيُرۡسِلُ ٱلۡأُخۡرَىٰٓ إِلَىٰٓ أَجَلٍ۬ مُّسَمًّى‌ۚ إِنَّ فِى ذَٲلِكَ لَأَيَـٰتٍ۬ لِّقَوۡمٍ۬ يَتَفَكَّرُونَ

-“Allah accoglie le anime al momento della morte e durante il sonno. Trattiene poi quella di cui ha deciso al morte e rinvia l’altra fino ad un termine stabilito. In verità in ciò vi sono segni per coloro che riflettono” (Surah al-Zumar 39:42)

In questo verso si afferma che Allah (Che sia Glorificato) prende la nostra anima soltanto in due momenti: alla morte e durante il sonno. Quando una persona dorme, Allah (Che sia Glorificato) separa l’anima dal corpo. Se Egli ha decretato che la morte dell’individuo in questione sopraggiunga in quel dato momento, la separazione è permanente e il corpo non avrà più vita. Nel caso in cui invece la morte non sia stata decretata per quel tempo, l’anima presa durante il sonno ritorna al rispettivo corpo al risveglio. Comunque, l’anima per cui Allah ha decretato la morte non è necessariamente presa durante il sonno ma anche in altri momenti.

ۗ وَلَوۡ تَرَىٰٓ إِذِ ٱلظَّـٰلِمُونَ فِى غَمَرَٲتِ ٱلۡمَوۡتِ وَٱلۡمَلَـٰٓٮِٕكَةُ بَاسِطُوٓاْ أَيۡدِيهِمۡ أَخۡرِجُوٓاْ أَنفُسَڪُمُ‌ۖ ٱلۡيَوۡمَ تُجۡزَوۡنَ عَذَابَ ٱلۡهُونِ بِمَا كُنتُمۡ تَقُولُونَ عَلَى ٱللَّهِ غَيۡرَ ٱلۡحَقِّ وَكُنتُمۡ عَنۡ ءَايَـٰتِهِۦ تَسۡتَكۡبِرُونَ

- “[…] Se vedessi gli ingiusti, negli spasimi della morte, quando gli angeli stenderanno le mani su di loro [e diranno]: ‘Rigettate le vostre anime! Oggi sarete compensati con un castigo umiliante per aver mentito contro Allah e per esservi allontanati, pieni di orgoglio, dai Suoi segni’ ”. (Surah Al-An’am, 6:93)

Qui è affermato che la morte è dolorosa per i non credenti. Sebbene gli venga ordinato di abbandonare le loro anime e di lasciarle prendere dagli angeli, essi non vogliono; perciò l’anima deve essere strappata via per forza, perché l’individuo in questione non vuole la punizione (vedi Commento al Corano di al-Qurtubi, al-Jami’u li Ahkam al-Quran, vol. 7, p.42). Il termine ”akhriju anfusakum” utilizzato in questo versetto coranico significa letteralmente ”espellete o spingete fuori le vostre anime” indicando che l’anima diventa un’entità separata dal corpo fisico.


Prove dalla Sunnah

La sunnah è ricca di descrizioni dello stato e natura dell’anima umana. Tali ahadith convalidano il punto di vista di studiosi attendibili di ahl al-sunnah. Nel seguente brano tratto da un hadith autentico piuttosto esteso, ci viene offerto un esempio di punizione fisica e psicologica che attende i miscredenti:

“L’Angelo della Morte {dice},’ O anima malvagia, presentati dinanzi alla rabbia e all’ira del tuo Signore’. L’anima dentro il corpo del miscredente è sopraffatta da un timore terribile [e non vuole uscire], dunque l’Angelo della Morte violentemente la tira fuori come se degli spiedi multiramificati venissero tirati via di colpo da della lana bagnata, tirandosi dietro anche arterie e nervi”.

È anche narrato in un racconto autentico:

Umm Salamah tramandò: ”Il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) entrò presso Abu Salamah [cioè la sua salma], i cui occhi erano spalancati. Il Profeta (su di lui la pace) gli chiuse le palpebre e poi disse: ”Quando lo spirito (ruh) è portato via, lo sguardo lo segue [cioè lo osserva ascendere](Narrato da Ahmad e Muslim)

Questi ahadith ci indicano che l’anima ha davvero una forma in due modi diversi. Prima di tutto, qualcosa deve avere una forma per poter essere afferrata ed estratta. Ed in secondo luogo, gli occhi visualizzano soltanto qualcosa che ha una forma. (Nel suo tasir, al-Qurtubi afferma che l’anima ha una forma. Si veda vol.15, p.262).

In un’altra narrazione il Profeta (pace su di lui) descriveva come l’anima del credente viene fuori dal corpo: “L’angelo della Morte va dal credente (morente), siede accanto al capo e dice: ”O anima buona, vieni fuori e ricevi il perdono e la soddisfazione del tuo Signore”. Poi l’anima esce fuori senza alcuno sforzo proprio come l’acqua dalla bocca di una borraccia”. Si racconta nello stesso hadith che quando l’anima viene portata su attraverso i varii cieli, gli angeli chiedono: ”Chi è?” Questa domanda riafferma l’esistenza separata dal corpo. Gli angeli non avrebbero posto una domanda del genere se non avessero visto una forma distinta.

L’hadith che segue afferma la separazione tra l’anima e il corpo: ”Abu Hurayra narrò che il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) disse: ”Quando l’anima di un credente vien fuori (dal suo corpo), due angeli la ricevono e la elevano verso i cieli, dove i suoi abitanti dicono: “Una buona anima è venuta dalla terra. Allah ha benedetto te e il corpo che solevi occupare.” (Hadith autentico Muslim)

L’espressione araba ‘Kunti ta-muriah’ (che solevi occupare) suggerisce che l’anima dimorava nel corpo, riempiendolo e possedendolo. La dimora dell’anima dentro il corpo e la separazione da esso chiaramente conferma l’entità a sé stante dell’anima.

La nafs e il ruh

Spesso e a ragione viene posta una domanda estremamente importante riguardo i termini “nafs” e “ruh”: ”Questi termini indicano una sola cosa oppure due cose distinte e separate?”

La maggior parte dei sapienti musulmani sono concordi nel ritenere che nafs (anima) e ruh (spirito) siano due nomi diversi per indicare una sola cosa. Comunque, altri ritengono che si tratti di due entità diverse (Si veda a tal proposito Ibn al-Alusi, in Jala’ al-Aynayn, pagine 142-143 e al-Safarini in Lawami al-Anwar, vol. 2 pagine 31-32). L’ultima non è un’affermazione sostenibile in quanto va contro delle delineazioni inequivocabili dal Corano e dalla Sunnah. Piuttosto, sembrerebbe il risultato di un fraintendimento della terminologia adoperata in questi testi misto a congetture personali. Questo è ampliamente dimostrato nei due esempi seguenti, citati in dettaglio da Ibn Al-Qayyim (per maggiori dettagli si veda Kitab al-Ruh, pp.296-297). Un gruppo consistente di alcuni studiosi di hadith, giuristi e Sufi, afferma che “lo spirito è altro rispetto ai nafs”. Muqatil bin Sulayman spiega questo punto di vista nel seguente modo: ” L’uomo ha la vita [hayah], uno spirito[ruh] e un’anima [nafs]. Quando egli dorme, la sua nafs, con la quale egli percepisce e comprende le cose, spuntano fuori dal suo corpo; comunque non vi si stacca completamente. Invece, si estende, irradiandosi all’infuori come un cavo. Mentre nel frattempo sia la vita che il ruh rimangono nel corpo (essendo dei mezzi con i quali egli respira, si muove e si rigira quando dorme), l’uomo ha visioni grazie alla nafs che emerge dal suo corpo fisico. Nel momento in cui sta per svegliarsi, la nafs ritorna nel corpo piu’ velocemente che in un batter di ciglia. Comunque se Allah ha decretato che egli muoia durante il sonno, Egli catturerà la nafs che è venuta fuori nel modo descritto.” (Kitab al-Ruh di Ibn Al-Qayyim)


Un gruppo diverso di studiosi di hadith afferma la teoria secondo cui il ruh e’ altro dalla nafs ma che la nafs, che ha forma umana, è dipendente dal ruh per la propria esistenza. La natura dell’uomo (cioè la nafs) è riempita di vanità, desideri e passioni. È la fonte dei suoi problemi e afflizioni, e non vi è nemico più ostile che la sua stessa nafs. Questo perché la nafs non ama altro che le cose di questo mondo, mentre il ruh aspira all’al di là ed invita a perseguire tale obiettivo finale. (Kitab al-Ruh, Ibn al-Qayyim). Le due teorie appena esposte sono simili in quanto entrambe asseriscono che la nafs e il ruh sono due entità separate. Altre teorie sono completamente inaccettabili e assurde, altre irrilevanti.

Le teorie completamente assurde si basano su mere credenze personali e concetti presi in prestito da filosofie o insegnamenti estranei all’Islam, come quelli che affermano che la nafs sarebbe terrena e focosa, mentre il ruh è luminoso e spirituale. Fra le teorie irrilevanti si include la convinzione che le anime sono delle entità la cui natura e realtà è nota solo ad Allah, implicando che niente sia stato rivevato al genere umano riguardo esse.

In contrasto, il punto di vista corretto, come sostenuto dalla maggior parte dei teologi musulmani e approvato dagli scolari di ahl al-sunnah (si veda Kitab al-Ruh, pp 294-297, e Jala al-Aynayn, pp.142-143) è che i termini nafs e ruh sono intercambiabili. Comunque il termine nafs è di solito adoperato quando l’anima è dentro il corpo e la parola ruh è adoperata quando l’anima è separata dal corpo (questo si verifica temporaneamente durante il sonno, permanentemente alla morte; e per tutto il tempo dei varii stadi che si incontrano da li’ in avanti, come nella tomba, in Paradiso ecc.). Nonostante questi termini possano essere usati intercambiabilmente in relazione alla propria essenza, la differenza tra di essi è semplicemente una differenza in attributi e uso. Ciascuno dei termini ha delle applicazioni distinte e ristrette a certi contesti. Per esempio, il termine nafs può essere usato per indicare sangue come indicato nel dire: ”Salat nafsuhu” (il suo sangue flui’). Siccome la morte per dissanguamento, necessita la fuoriuscita dell’anima, il sangue viene definito come “nafs”. In aggiunta, il termine “nafs” potrebbe indicare “occhio” (ayn), comunemente detto malocchio. Per esempio si dice: “Asabat fulanan nafsun” (tale dei tale è stato colpito dal malocchio). In alcune occasioni, la parola “nafs” potrebbe indicare il sé (dhat) come è evidente in un certo numero di versetti coranici come il seguente:

ۚ فَإِذَا دَخَلۡتُم بُيُوتً۬ا فَسَلِّمُواْ عَلَىٰٓ أَنفُسِكُمۡ تَحِيَّةً۬ مِّنۡ عِندِ ٱللَّهِ مُبَـٰرَڪَةً۬ طَيِّبَةً۬‌ۚ

“ […]Quando entrate nelle case datevi [anfusikum] il saluto, benedetto e puro, che viene da Allah” (Surah al-Nur 24:61)

[...]
tratto da I Misteri dell'anima esposta di Abu Bilal Mushafa al-Kanadi


5 Jul 2012

Speciale Shaban parte seconda


FATAWA N. 4

Può digiunare il quindicesimo giorno di Shaban anche se l’hadith è da’if (debole)?

Domanda: Anche dopo aver scoperto che questo hadith sia da’if (debole), è permesso comunque seguirlo, compiendo opere buone? L’hadith dice: “A metà Shaban, trascorrete la notte in preghiera e digiunate quel giorno." Quel digiuno verrebbe osservato come un atto volontario di devozione ad Allah, così come la notte in preghiera (qiyyam al -layl).

Risposta: Lode sia ad ALLAH

Quello che si narra a riguardo della virtù del pregare, digiunare e venerare il quindicesimo giorno di Shaban (al-nusf min Shaban) non è considerato un hadith da’if (debole), quanto piuttosto è definito mawdu’ (inventato) e batil (falso). Dunque non e’ permesso seguirlo o comportarsi di conseguenza, sia che si vogliano fare buone azioni o altro.







Un ingente numero di sapienti ha affermato che le narrazioni a tale riguardo sono false, per citarne alcuni: Ibn al-Jawzi nel suo libro al-Mawdu’at. 2/440-445; Ibn Qayyim al –Jawziyyah nel al-Manar al-Munif, numero 174-177; Abu Shaamah al-Shaafa’i in al-Baa’ith ‘ala Inkaar al-Bida’ wa’l-Hawaadith, 124-137; al-‘Iraaqi in Takhreej Ihyaa’ ‘Uloom il-Deen, numero 582.

Shaykh al-Islam [Ibn Taymiyah] ha affermato che l’opinione generale era che questo tipo di narrazioni siano FALSE, nel sua opera Majmoo’ al-Fataawa, 28/138.

[...] E Allah sa meglio



FATAWA N.5

La proibizione del digiuno nella seconda metà di Shaban

Domanda: Ho saputo che il Profeta (pace e benedizioni su di lui) proibì il digiuno nella seconda metà di Shaban, dunque non è permesso digiunare nella seconda metà di questo mese?

Risposta:

Lode sia ad Allah.

Abu Dawud (3237), al-Titmidhi (738) e Ibn Naajah (1651) narrarono da Abu Hurairah (che Allah ne sia compiaciuto) che il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) disse: “Quando Shaban è già trascorso per metà, non digiunate.” Classificato come autentico da al-Albani in Sahih al-Tirmidhi, 590.

Questo hadith indica che non è permesso digiunare dopo la seconda metà di Shaban, cioè dal sedicesimo giorno in poi del mese. Ciò nonostante  esistono delle narrazioni che indicano che sia permesso digiunare in questo tempo. Ad esempio:

Al-Bukhari (1914) e Muslim (1082) narrarono che Abu Hureira (che Allah ne sia compiaciuto) disse: Il Messaggero di Allah (pace e benedizione) disse: “Non anticipate il Ramadan digiunando uno o due giorni prima che inizi, ma se un uomo digiuna abitualmente, allora lasciate che digiuni.”

Ciò sta ad indicare che digiunare nella seconda metà di Shaban è permesso a colui che ha l’abitudine di digiunare, come ad esempio un fedele che digiuna regolarmente il Lunedi e il Giovedi, o colui che digiuna a giorni alterni, e simili.

Al-Bukhari (1970) e Muslim (1156) narrarono che Aisha (che Allah ne sia compiaciuto) disse: “Il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) soleva digiunare tutto Shaban, egli soleva digiunare Shaban ad eccezione di pochi giorni.” Questa versione fu narrata da Muslim.







Al-Nawawi disse: In altre parole: “Egli soveva digiunare tutto Shaban, egli soleva digiunare Shaban ad eccezione di alcuni giorni” la seconda frase chiarisce la prima, e indica che la parola “tutto” significa in questo caso: “la maggior parte di”.

Questo hadith indica che è permesso digiunare nella seconda metà di Shaban, ma solo a coloro che continuano il digiuno dalla prima metà del mese. La scuola Shafa’i controllando tutti gli ahadith ha poi dichiarato:

‘Non è permesso digiunare nella seconda metà di Shaban ad eccezione di coloro che seguono uno schema abituale, oppure coloro che continuano a digiunare dalla prima metà del mese.’

Stando all’opinione della maggior parte degli studiosi, la proibizione qui significa che è haram.

Si veda al-Majmu’, 6/399-400; Fath al-Baari, 4/129 […]

E Allah sa meglio

Per altri ahadith sulla proibizione del digiuno nella seocnda metà di Shaban, si consulti questo link:

http://io-musulmana-italiana.blogspot.co.uk/2011/07/proibito-il-digiuno-nella-seconda-meta.html



FATAWA N.6

Ritardare il recupero dei giorni di digiuno mancati

Domanda: Un anno non ho digiunato i giorni in cui avevo il ciclo mestruale, ma non sono riuscita a recuperare i giorni di digiuno mancato fino ad ora. Molti anni sono passati e vorrei riscattare questi giorni di digiuno che devo, ma non so quanti giorni devo digiunare. Cosa dovrei fare?

La lode sia ad ALLAH

Devi fare tre cose:

1-      Pentirti ad Allah per questo ritardo, e rammaricarti per la tua negligenza nel passato; dovresti anche esssere ben risoluta a non commettere mai più un atto del genere, perché Allah dice (interpretazione del significato):

“[…]Tornate pentiti ad Allah tutti quanti, o credenti, affinché possiate prosperare.” (Corano, Sura An-Nur, La Luce, 24:31)

Questo ritardo rappresenta un peccato, dunque è essenziale che ci si penta ad Allah di averlo commesso.

2-      Bisogna che ti affretti a digiunare il numero di giorni che pensi di aver mancato e (ricorda che) Allah non sovraccarica nessuno oltre la sua portata. Qualunque sia il numero di giorni che pensi di aver mancato, devi riscattarli col digiuno. Dunque se pensi di aver mancato dieci giorni, allora dovrai digiunare dieci giorni; se pensi fosse più oppure meno di questo, digiuna quanti giorni tu credi siano, perché Allah dice:



“Allah non impone a nessun'anima al di là delle sue capacità” (Corano, Sura al-Baqara, La Giovenca, 2:286)

 “Temete Allah per quello che potete, ascoltate, obbedite[…]” (Corano, Sura al-Taghabun,  Il Reciproco Inganno, 64:16)

3-      Sfama una persona povera per ogni giorno mancato se puoi permettertelo, anche se doni tutto ad un’unica persona povera va bene. Ma se sei povera e non potresti sfamare un’altra persona, allora non devi fare altro che digiunare e pentirti.

Quando si parla di sfamare una persona povera, qui significa donare metà sa’ di un alimento locale di base per ogni giorno mancato; metà sa’ equivale ad un chilo e mezzo.

Majmu’ Fataawa al-Maqaalaat li’l-Shaykh Ibn Baaz, 6/19.



FATAWA N.7

Digiunare nel giorno di dubbio con l’intenzione di recuperare dei giorni di digiuno mancati dal precedente Ramadan.

Domanda: So che il Profeta (pace e benedizioni su di lui) non ci ha permesso di digiunare nel Giorno di Dubbio, e che egli ci vietò di digiunare due giorni prima di Ramadan, ma è permesso riscattare giorni di digiuno mancati da Ramadan approfittando di questi ultimi due giorni?

La Lode spetta ad Allah

Sì, è permesso recuperare dei giorni mancati di Ramadan nel giorno di dubbio e uno o due giorni prima di Ramadan.

È provato che il Profeta (pace e benedizioni su di lui) proibì il digiuno nel Giorno di Dubbio, ed egli vietò l’anticipazione del Ramadan digiunando uno o due giorno prima che inizi, ma tale proibizione non copisce l’individuo che segue un abituale schema per il digiuno, perché il Profeta (pace e benedizioni su di lui) disse: “Non anticipate Ramadan digiunando uno o due giorni prima che inizi, ma se un uomo digiuna abitualmente, allora lasciatelo digiunare.” Narrato da Al-Bukhari, 1914; Muslim, 1082.

Dunque se un fedele suole digiunare ad esempio i Lunedi e questo coincide con l’ultimo giorno di Shaban, gli è permesso osservare il digiuno come digiuno volontario e non gli è  proibito farlo. Se osservare un digiuno volontario [in tali giorni], è permesso a colui che lo digiuna regolarmente, allora è ancora più appropriato che sia permesso recuperare un giorno mancato di Ramadan, perché ciò è obbligatorio, e perché non è permesso ritardare il recupero di giorni di digiuno mancati dopo il Ramadan seguente.

E Allah sa meglio

Da islam qa