29 Oct 2012

Matrimoni tra persone di fedi miste: Dialogo Vero fra due sorelle alla ricerca della verita’ sul sentiero di Allah ta’ala e fatawa


 
  BismillahAr-Rahmani Ar-Rahimi

Maryam: Prima di esporti la questione che ti ho accennato, mi sembra doveroso presentarmi brevemente, quantomeno per poter collocare in un contesto di vita e di storia il motivo centrale del mio messaggio. La mia conversione -Allah u Akbar-

risale a poco più di tre anni fa: grazie al marito di mia mamma ho potuto avvicinarmi alla realtà dell'Islam che ben presto si è rivelata essere vicina alle mie inclinazioni personali in termini di valori e norme di comportamento. Ma, forse ancora di più, offre la possibilità di un rapporto diretto e profondo con Dio e nessun altro, in un cammino di progressiva nobilitazione interiore grazie alla Sua guida, senza alcun intemedario nel culto a Lui o altre figure. Instaurare con Dio un rapporto di questo tipo mi permetteva di soddisfare il bisogno di un dialogo diretto che spesso avevo percepito. Certamente la questione che sto per esporti è qualcosa di molto piccolo rispetto alle prove che Allah ha voluto porre sul cammino di molti nostri fratelli e sorelle (al hamdu lillahi a me e alla mia famiglia non sono mai mancati i beni necessari e quelli in sovrappiù). Posso dire che questa questione, nel mio piccolo, mi dà parecchio da pensare e preferirei avere, se possibile, il consiglio di una persona esterna.

Entrando nel vivo della questione: recentemente, ho iniziato a frequentare una persona, abbiamo sempre coltivato un rapporto molto positivo, fondato su stima, dialogo, rispetto reciproco. Si tratta di una persona che apprezzo. Al hamdu lillahi, non ha cattive abitudini ed è una persona con la quale riesco ad avere un dialogo reciproco che permette di evitare inutli degenerazioni litigiose, come purtroppo spesso accade quando nelle relazioni sociali predomina l'impulsività, a rovina di molte famiglie. La questione ruota attorno al fatto che questo giovane non condivide la mia stessa religione, cosa di cui l'ho reso consapevole parlandogli della mia scelta. Mi trovo dunque a percepire dentro di me una certa contraddizione, perché sono consapevole del fatto che, giustamente, a tutela della serenità della famiglia che ne nascerà, non è lecito per una donna musulmana contrarre matrimonio con un uomo non musulmano. E' certamente vero che la prospettiva del matrimonio è lontana rispetto al momento attuale. La mia speranza consiste nell'auspicio che, in  questo lasso temporale, ci siano tempi e occasioni per discutere e confrontarsi sull'Islam: per esperienza personale, come credo condividerai con me, il confronto con la Verità del Santo Corano, la profondità della pratica religiosa non possono lasciare indifferenti. Ma è anche vero che Allah, come Egli dice nel Santo Corano, guida chi vuole e allontana chi vuole. Inoltre, non voglio imporre alla persona che sto frequentando una scelta che deve essere maturata nel proprio intimo: sarebbe disonesto, perché un passo decisivo come la conversione non può e non deve essere legato a ragioni secondarie che non la Sottomissione ad Allah e il desiderio di avvicinarsi a Lui. Non è cosa agevole esporre questa questione: il desiderio di coltivare un rapporto le cui premesse relazionali sembrano positive (aggiungendo che non è facile trovare una persona con cui stabilire serenità di dialogo) è in conflitto con la consapevolezza dell'illiceità della cosa. Fin dall'inizio, nel mio cuore non c'è stata come non c'è ora irriverenza verso i limiti posti dal Corano (né il matrimonio né tantomeno un rapporto fisico, cosa nella quale al hamdu lillahi sono da lui capita e rispettata), bensì la speranza di una futura scelta spirituale da parte di questo giovane. Ma, dall'altra parte, non mi ha mai abbandonato il pensiero che l'incontro con lui sia stato una prova di Allah nella quale ho fallito. Il mio desiderio più grande rimane quello di evolvere nella mia conoscenza della fede che ho abbracciato (percepisco dentro di me di poter dare molto in questo senso) e di dare vita ad una famiglia musulmana, dove i figli che inshallah nasceranno possano crescere educati alla fede nell'Unico Dio. Solo Allah sa se con questa persona sarebbe possibile, anche se penso che per una donna convertitasi all'Islam la cosa migliore sarebbe un uomo che ha già consolidato un sua sicurezza interiore e che ha costruito un contesto di vita inserito nell'Islam.

Sara: Assalamu alaikum wa rahmatullahi wa barakatuhu, fare la tua conoscenza è un onore per me e leggere la tua storia mi ha fatto venire la pelle d'oca mashallah. Sei una persona forte, cara e Allah deve amarti davvero tanto. Ascolta sorella tu sai già la risposta alle domande che mi poni....una cruda risposta ma che ha un grande significato. Allah ta'ala ha proibito per la donna musulmana ogni forma di rapporto con un non maharam e ha proibito il matrimonio con un non musulmano. La ragione dietro questa proibizione è importantissima: è per proteggere la nostra fede! L'uomo è il capofamiglia ed è impensabile che la famiglia di una donna musulmana venga gestita da un non musulmano. Dovresti finire per cedere a mille compromessi per vedere poi i tuoi figli crescere come non musulmani....non sono un sapiente in materia islamica, apprezzo tantissimo la stima e fiducia che riponi in me e credimi è reciproca al hamdulillah. Se lasci una cosa per Allah, per essere fedele a Lui Solo, Egli te ne darà una migliore.

Maryam: Devo ammettere che da un lato desideravo e dall'altro temevo il momento in cui l'avrei letta, per questo ho deciso di farlo come ultima cosa della giornata, dandomi del tempo per prepararmi a quello che, come hai ben detto tu, già sapevo.

In realtà - Allah u Akbar - è accaduta una cosa grande: ero impaziente di leggere, ma ho comunque deciso di pregare Maghreb e Ishaa' dopo il lavoro prima di farlo, confidando nel fatto che la pazienza è sempre ben compensata, porta consiglio e prepara l'animo agli eventi. Nel leggere la tua mail, pur vedendo confermato ciò che già nel mio intimo sapevo, ho percepito serenità e un senso di libertà, ma soprattutto un senso di gratitudine per Allah, alhamdulillah. Questo mi ha reso più semplice accettare appieno l'esito della relazione di cui ti ho parlato, e mi ha reso decisa in quello che è cosa migliore fare, porvi termine.

Sara: che saggezza ma sha Allah!!

DEVO CONGRATULARMI CON TE SEI UNA PERSONA MOLTO FORTE E CORAGGIOSA.

Maryam: Sto ampliando la mia rete di conoscenze e relazioni, e questa è una cosa molto positiva!

Sara: assalamu alaikum wa rahmatullahi sorella cara, ecco quello che mi avevi chiesto. In linea generale credo di aver capito che essendo l'uomo il capofamiglia e cioè colui che prende tutte le decisioni per la famiglia stessa, la donna musulmana che ci tiene a professare liberamente la propria fede, ad educare i propri figli in tale fede, non può  affidare tutto l'aspetto "amministrativo" familiare a non musulmano. Il divieto è chiaro.  Esistono alcuni esempi pratici Ramadhan....come si gestirebbe? Il sacrificio per l'Eid? La zakat obbligatoria? Il vestire in modo islamico? L'alimentazione? La preghiera diurna obbligatoria e quella notturna? E come evitare tutte le cose che sono proibite... come può una donna musulmana gestirsi e gestire la sua fede e i suoi figli in tale ambiente? Ella dovrebbe sempre cedere a compromessi affinché suo marito non si stanchi di lei...e se l’uomo vuole frequentare un altro tipo di ambiente o mangiare il maiale...o bere vino a tavola e andare al pub il sabato sera per una birra? Dopo i primi anni di amore, dolcezza e comprensione per la tua fede...quest'uomo a lungo andare, si stancherebbe, si sentirebbe deprivato di tutto il suo "potere mascolino"...insomma neanche con l'uomo più dolce e comprensivo di questo mondo questo sarebbe possibile! Allah walem.

Fammi sapere cosa ne pensi, come stai, e come va la tua situazione sentimentale inshallah.

Ho testimoniato personalmente una situazione simile quando ero adolescente. Un amico di mio zio dal quale ero in vacanza al mare, aveva la moglie somala. "Che brava, Che brava" tutti dicevano "Peccato sia musulmana!" come se fosse l'unico difetto della donna in questione. La moglie si professava musulmana e non mangiava il maiale tutto qua! Per il resto per accontentare il marito e per debolezza personale, stava in bikini in spiaggia, andava al night la sera, cantava al piano bar, non l'ho mai vista pregare né parlare, neppure accennare alla sua fede... e non so dopo qualche anno cosa altro sia successo! Voglio dire ci si ammorbidisce troppo nella propria fede che dovrebbe essere invece una via in scalata! Un progresso fino al Jennah....Allah walem sorella cara. Che Allah ta'ala te la renda facile e ti mostri la strada amin

 

Speciale matrimonio fedi miste

Islam q&a

Fatwa n.1825

Quesito:
Qual è la regola da seguire nel caso di una musulmana che sposa un uomo non musulmano, in modo particolare se ella spera che egli possa diventare musulmano dopo il matrimonio? Molte donne musulmane affermano di non riuscire a trovare un uomo musulmano adatto e che pertanto si ritrovano ad affrontare la minaccia di commettere peccato o di vivere in gravi difficoltà.

Risposta:

La Lode appartiene ad Allah.

Stando ai precetti del Corano, della Sunnah e al consenso unanime dei sapienti (ijma’) è proibito che una donna musulmana sposi un uomo non musulmano. Se tale matrimonio ha luogo, è invalido, stando alla shari’ah non ha alcun rilevanza in questioni d’eredità, e i bambini nati da questa unione saranno considerati illlegittimi. Nutrire speranza che il marito possa diventare musulmano non altera neanche lievemente questa regola.
Sheikh Muhammed Salih Al-Munajjid

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Fatwa n. 21380

Un seguace della fede islamica può sposare qualcuno che non segua la fede islamica e che non si converta dopo il matrimonio?

Risposta

La Lode appartiene ad Allah. È permesso che un uomo musulmano sposi una donna non musulmana se ella è cristiana o ebrea, ma non gli è permesso sposare una donna non musulmana che segua una religione diversa da queste due. Ne è la prova un verso in cui Allah dice (interpretazione del significato):

“Oggi vi sono permesse le cose buone [At-Taybat, tutti i tipi di cibo halal, permesso] e vi è lecito anche il cibo di coloro ai quali è stata data la Scrittura, e il vostro cibo è lecito a loro. [Vi sono inoltre lecite] le donne credenti e caste, le donne caste di quelli cui fu data la Scrittura prima di voi, versando il dono nuziale - sposandole, non come debosciati libertini! Coloro che sono miscredenti vanificano le opere loro e nell'altra vita saranno tra i perdenti.” (Sura al-Maida, La Tavola Imbandita, 5:5)

L’imam Al-Tabari affermò nel suo commento a tale verso  “le donne credenti e caste, le donne caste di quelli cui fu data la Scrittura prima di voi” che si indicano le donne libere tra quelle a cui è stata data la Scrittura, di fatto le ebree e le cristiane che credono nella Torah e nell’Injil (Vangeli) fra coloro che appartengono ai popoli che vennero prima di voi, O credenti in Muhammad, sia che siano arabe o altro; vi è concesso di sposarle “versando il dono nuziale” (dono in denaro donato dal marito alla propria moglie per il matrimonio) che significa se donate alle donne caste vostre (cioè musulmane) e loro (ebraiche e cristiane) il loro dono nuziale o dote.  (Tafsir al-Qurtubi, 6/104)

Ma non è permesso che un musulmano sposi una Zoroastriana, né una comunista o un’idolatra e così via.

E questo è provato dal verso in cui Allah (st) dice:

“E non sposate al-Mushrikât (le idolatre) finché non abbiano creduto [esclusivamente in Allah]. Infatti una schiava credente è meglio di un’idolatra [libera], sebbene quest’ultima ti piaccia.”

[Al-Baqarah 2:221]

Una Mushrikah è un’idolatra, una donna che adora pietre, può essere Araba o meno.

Non è permesso ad una donna musulmana da sposare un non Musulmano di qualsiasi altra religione, sia che sia Ebreo, Cristiano o qualsiasi altro culto kâfir (miscredente). Non le è permesso di sposare un Cristiano, uno Zoroastriano, un comunista, un pagano, ecc.

Questo è provato dal verso in cui Allah (st) dice:

“E non date [le vostre figlie] in matrimonio ai Mushrikûn finché essi abbiano creduto [esclusivamente in Allah]. Infatti, uno schiavo credente è meglio di un idolatra [libero], sebbene quest’ultimo vi piaccia. Essi [i Mushrikûn] vi invitano verso il Fuoco (dell’Inferno), ma Allah vi invita al paradiso ed al perdono per Sua volontà, e rende chiari i Suoi Segni all’umanità, così che possa ricordare.”

[Al-Baqarah 2:221]

Imam at-Tabari disse:

Quello che è stato detto sul significato dell’affermazione “uno schiavo credente è meglio di un idolatra [libero], sebbene quest’ultimo vi piaccia,” è che con essa Allah (st) intenda proibire che le donne credenti partoriscano Mushrikûn, di qualsiasi tipo di shirk si tratti. Quindi, voi che siete credenti, non lasciateli sposare le vostre figlie, perché ciò vi è stato proibito. È meglio per voi che le diate in matrimonio a schiavi credenti, che credono in Allah (st) e nel Suo Messaggero e i quanto è stato rivelato da Allah (st), piuttosto che darle in moglie a Mushrikûn liberi, fossero anche di discendenza nobile e onorevole, e anche se le loro origini e la loro discendenza vi piacessero …

Qatadah e az-Zuhri dissero, riguardo alla frase “E non date [le vostre figlie] in matrimonio ai Mushrikûn,” che non è permesso che le diate in moglie ad un Ebreo o un Cristiano o a un idolatra che non seguono la vostra religione. (Tafsîr al-Qurtubi, 2/379)


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Fatwa n. 115

È permissibile che un uomo non musulmano sposi una Musulmana?

È assolutamente proibito, in qualsiasi circostanza, dalla legge islamica (Sharî`ah) di Allah, il Maestoso e l’Altissimo, che un non Musulmano sposi una donna musulmana, per via di quanto Egli (st) ha detto riguardo al matrimonio di un kâfir (miscredente) con una donna musulmana e viceversa.

“Non sono lecite [come mogli] per i miscredenti, né i miscredenti sono leciti [come mariti] per loro …” [Al-Mumtahanah:10]

E Allah il Maestoso e l’Altissimo ha detto anche:

 “E non date [le vostre figlie] in matrimonio ai Mushrikûn finché essi abbiano creduto …” [Al-Baqarah:221]

Ovvero, non è mai permissibile che qualcuno conceda in moglie sua figlia o sua sorella o qualsiasi donna musulmana di cui sia il guardiano ad un kâfir.

L’Islam deve essere esaltato e non può essere soggiogato. Come potrebbe quindi una donna musulmana essere mai affidata alla cura di un uomo kâfir, sapendo che l’uomo è normalmente e naturalmente in una posizione più forte? In una situazione del genere, egli potrebbe causare la corruzione della pratica della religione di lei o forzarla in sua soggezione, facendole vivere una vita di oppressione. Potrebbe anche vietarle di praticare alcuni dei suoi riti religiosi. Queste sono alcune delle ragioni del divieto espresso sopra e dalle ayât precedenti. E Allah ne sa di più.

Sheykh Muhammad Salih al-Munajjid

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Nel Nome di Allah, il Signore della Misericordia, il Misericordioso.

Tutta la lode le grazie appartengono ad Allah, e siano pace e benedizioni sul Suo Messaggero.

Alla cara persona che ha fatto questa domanda, grazie mille per la fiducia riposta in noi, e speriamo che i nostri sforzi, che sono puramente per la causa di Allah, siano in grado di soddisfare le tue aspettative.

In primo luogo, l’Islam incoraggia tutte le persone a unire le proprie forze e collaborare gli uni con gli altri indipendentemente dal loro credo, fintanto che tutti si sforzino per il miglioramento dell’umanità e tale cooperazione non risulti in alcun danno. Tra tutte le religioni che esistono, Ebrei e Cristiani occupano un rango molto speciale nell’Islam. L’Islam ha permesso ai Musulmani di sposare donne che appartengano alla Gente del Libro (Ebrei e Cristiani) ma, al contrario, NON è permesso ad una donna musulmana di avere un uomo non musulmano come marito. Il motivo è che i figli e le figlie vengono solitamente attribuiti al padre, e il verdetto dell’Islam è che figli e figlie (di una coppia) debbano seguire la vera religione, cioè l’Islam. Quindi, il verdetto sopra appartiene all’Islam.

In risposta alla tua domanda, sheykh Zoubir Bouchikhi, Imam della “Islamic Society of Greater Houston’s Southeast Mosque”, afferma quanto segue:

“Innanzitutto, vorrei evidenziare il fatto che l’Islam sia la vera religione di Allah (Dio). Ai Musulmani è ordinato, dagli insegnamenti del Corano e della Sunnah, di credere in Gesù e Mosè in qualità di Messaggeri di Allah, mentre gli Ebrei ed i Cristiani non credono che Muhammad (pace e benedizioni su di lui) sia l’ultimo e il sigillo di tutti i Profeti e Messaggeri di Allah. Questo indica che il loro credo sia incompleto, e da qui venne il comando da parte di Allah (st) di NON permettere ad una donna musulmana di sposare un uomo non musulmano, poiché l’uomo è responsabile di sua moglie e dei loro figli, e la responsabilità non può essere data a qualcuno il cui credo sia incompleto.

So che questo sembra un po’ duro, ma ricordate che la verità è sempre amara per chi non sia pronto ad accettarla. […]

Inoltre, l’eminente studioso saudita, sheykh `Abdur-Rahmân Al-Barrak, aggiunse:

“Non è permissibile che una donna musulmana sposi un kâfir (cioè un non Musulmano), Ebreo, Cristiano o ateo che sia, perché l’uomo ha autorità nei confronti della propria moglie, ed è proibito che un kâfir abbia autorità su una donna musulmana. Esistono passi coranici decisivi che fanno riferimento al divieto di tale matrimonio. Ad esempio, Allah l’Onnipotente dice,

“E non date [le vostre figlie] in matrimonio ai Mushrikûn finché essi abbiano creduto [esclusivamente in Allah].” (Al-Baqarah 2:221)

E:

“E mai Allah darà  ai miscredenti modo [di trionfare] sui credenti.” (An-Nisâ’:141)

Islam Q&A

Infine, ti raccomandiamo le seguenti letture:

Marrying a Non-Muslim Male

Does the Term “Ahlul-Kitab” Still Apply Today?

Muhammad & Jesus: Common Ground

Che Allah ti guidi sulla Retta Via e ti guidi verso ciò che Lo compiace, amîn.

E Allah ne sa di più.

 

Jazakillah kheir alle sorelle Maryam, Sara e traduzione da islam q&a a cura di Umm Yusef

25 Oct 2012

Se il giorno della festa coincide con un venerdi'

BismiLlah Al Rahman Al Rahim

alhamduliLlah ua assalatu ua assalamu 'ala Rasuli Llah

-Colui che ha pregato la salat della festa non e' tenuto ad essere presente per la preghiera congregazionale del venerdi'; nel caso scegliesse di scegliere il meglio pregare con la gente il venerdi' questo e' ovviamente preferibile.

-Per chi non ha compiuto la salat della °Id (della festa) questa esenzione non lo riguarda e sarà tenuto a partecipare alla preghiera del venerdì al Masjid. Nel caso arrivato al Masjid notasse che non vi è il numero sufficienti di fedeli (3 compreso l'Imam) compie lì la preghiera del Dhuhur normalmente.

-L'imam del Masjid è tenuto ad organizzare la prghiera del venerdì nel suo masjid perchè chi vuole possa parteciparvi e chi non ha partecipato alla salat dell'Id la possa compiere. Nel caso non vi sia il numero sufficiente di fedeli perchè tale salat possa essere fatta (ci vogliono almeno tre musulmani compreso l'imam) e si trovasse con un unico fratello allora pregano la salat del Dhuhur normalmente (di quattr unità senza il sermone).

-Chi ha partecipato alla preghiera dell'Id (della festa) e ha deciso di non partecipare alla preghiera del venerdì (salat al Jum°a) in questo caso egli pregherà il Dhuhur di quattro unità dopo che entra in vigore il tempo in cui bisogna fare tale salat.

-Non è concesso fare un normale adhan per avvertire dell'inizio del tempo di salat Al Dhuhur tranne che nei Masajid dove verrà pregata la salat del venerdì (salat al Jum°a).

-C'è una frase che alcuni ripetono ed è completamente errata e cioè: che chi compie la salat della festa non deve pregare nè la salat del Dhuhur nè la salat del venerdì.. perchè ciò contraria la Sunnah del nostro Messaggero e afferma il non obbligo di adempiere a una delle cinque preghiere obbligatorie (al Dhuhur) senza citare una fonte ritenuta valida dalla religione. è probabile che chi ha messo in giro tale affermazione non sappia delle diposizioni di cui sopra che ci sono state riportate dalla sunnah e non sa che chi compie la salat della °Id non è tenuto a compiere la preghierà del venerdì in comunità ma che deve poi compiere salat al Duhur nel tempo prescritto e di quattro unità.

Scritto dall'Assemblea Fissa per le Richerche Islamiche e le Fatwa
Jazakillah kheir sorella Bushra

4 Oct 2012

Il Mio Incontro con le sorelle nel Regno Unito

Arrivo a Swansea per trascorrere due giorni dai miei parenti, e già in United Kingdom, noto un’atmosfera diversa: la gente per strada non mi guarda schifata e i miei parenti dopo tanti anni mi hanno accolta meglio di quanto sentissi nelle telefonate.

Due giorni trascorsi in fretta e poi Birmingham, dove alla stazione chiedo ai poliziotti indicazioni per l’uscita (al piano superiore), sono gentilissimi… già mi sembra un po’ strano.

Percorrendo il corridoio verso l’uscita, vedo due sorelle con il niqâb, la più alta – sicuramente la sorella Fatima – mi fa un cenno con la mano, le saluto affettuosamente, l’altra è una sorella francese, mi sento in un altro mondo…

Ci avviamo verso casa della sorella Fatima, entriamo nel quartiere islamico e vedo solo donne con hijâb, o con niqâb, fratelli con barbone e qamîs e la sensazione di essere in un altro mondo si fa sempre più forte, mi sembra di essere in un paese islamico, non in Inghilterra.

A casa ci sono Sara, Hawa, poi arriva Najwa, anche lei Francese con il niqâb, e parliamo come se ci conoscessimo da tutta la vita.

L’Islâm unisce i cuori. Ma sha Allah.

La sorella Fatima toglie il niqab, è la prima volta che la vedo, ha un viso dolcissimo e anche le altre sorelle, una dolcezza e forza negli occhi che solo un coraggio e un amore per Allah (swt) e per il Profeta (sAaws) possono dare.

Ci facciamo tante domande, ci conosciamo e mi parlano delle madâris, le scuole islamiche, le palestre e le piscine solo per donne!!!!!

Ma sto sognando? – penso tra me e me – Sono finita nel posto dei sogni.

L’atmosfera è calorosa, arriva anche Salwa, siamo tutte italiane, loro tutte muhajirât, io con il cuore, ma sono lì con loro e sono emozionata, parlo italiano e francese ma mi sento una cosa sola con loro.

Preghiamo insieme e sento un kushu° così profondo e intenso come non mi accadeva da tempo.

Arriva anche Asma, anche lei con il niqâb, sono donne colte, attive, che lavorano, con delle belle famiglie, alcune con tanti figli cui badare, ma libere di esprimere se stesse e il loro amore per Allah (swt).

La sorella Fatima ha un’allegria e una giovialità che ti fa sentire a casa, accolta, le altre sorelle mi hanno subito accolta, sono tutte benvenute a casa di Fatima!



Faccio una foto con Asma e Fatima e indosso per la prima volta il niqâb, in quel momento ho provato un tuffo al cuore, come se una mano invisibile toccasse il mio cuore e mi facesse amare quel niqâb, come se il mio amore per Allah in quel momento fosse cresciuto al di là di quanto io potessi mai immaginare, come se la mia essenza spirituale fosse elevata da quella piccola copertura che lasciava intravvedere appena gli occhi.

Mi sono sentita diversa e spero un giorno di avere la possibilità di indossarlo, e una voglia di lottare perché la libertà di indossarlo e lavorare possa essere una realtà anche in Italia.

In quel momento mi sono chiesta: Perché non vogliono capire che le donne che lo indossano lo fanno per AMORE, per la forma di amore più pura e più alta che si possa concepire, l’amore per Colui nelle cui mani è il nostro cuore, la nostra esistenza, il nostro spirito. Perché non vogliono capire che le donne che lo indossano lo fanno per loro libera scelta, perché sentono di essere preziose, talmente preziose da lasciare che il loro valore sia solo per la famiglia, quella di sangue e quella spirituale delle sorelle che condividono lo stesso tipo di amore, di pudore, di desiderio di adorare il Creatore in modo totale e assoluto per guadagnare il Suo Amore Infinito?

Solo chi condivide questo Amore può capire? O basterebbe semplicemente capire che ciascuno di noi ha la sua sensibilità e che la sensibilità di coloro che si coprono per amore di Allah è molto sottile e rivolta a cose diverse dalla mondana mercificazione della propria immagine, nella quale la materia svilisce al punto da occultare il valore più alto che è l’intelletto e lo spirito?

Amo il mio hijâb che in sha’ Allah spero diventi un niqâb!

Preghiamo ancora e poi usciamo e nel giro di poche centinaia di metri vedo due moschee… moschee vere, non i garages che ci sono in Italia, con tanto i architettura islamica, minareti e adhan, sento l’Adhan da fuori e mi commuovo: è la prima volta che sento l’Adhan per strada.



Il mio cuore si libra nell’infinita eco di quell’Adhan che è ancora oggi – a due settimane di distanza – dentro di me, come lo sono i volti, gli occhi delle sorelle.

Mi sto innamorando di Birmingham e spero di tornare presto.

Le librerie islamiche, la madrasa del tajwîd, dappertutto negozi con vestiti islamici, cibi halâl, mi sento serena, felice come poche volte lo sono stata e le sorelle sono meravigliose, ma sha’ Allah, che Allah le benedica.

Vorrei che mia sorella e i miei nipoti fossero lì con noi a godere di quella serenità che adesso non hanno, di quella tranquillità di poter essere ciò che si è.

Dormo a casa di Fatima e al mattino chiacchieriamo come se ci conoscessimo da tutta la vita, siamo traduttrici e ci raccontiamo dei nostri sogni, dei nostri progetti, dei nostri amori…. I libri!!!!!

Dei magnifici figli di Fatima e dei miei tre piccoli tzunami – i miei nipoti come i suoi figli sono italo-marocchini - che Allah li renda tutti forti nella fede e nel timore di Allah.

Cerco di godere di ogni attimo; al pomeriggio dovrò andare via… mi sento già triste… sto bene lì.

Ma mi aspetta la pensione a Londra e le sorelle italo-londinesi.

Lunedì a Londra incontro Hamna, bellissima, allegra e molto romana.

Dolcissima, arriva poi Mu’mina, Zahra, Layla, dolcissima anche lei, tutte per darmi il benvenuto, mangiamo dolcetti e bevo un buon caffè, l’english coffee della pensione aveva un saporaccio…

Per fortuna la British Library è lì vicino, così la pensioncina poco beautiful me la dimentico presto.

Zahra è una forza della natura, forte e dolce e le altre sono tutte allegre, simpatiche, siamo tutte donne con delle storie incredibili eppure donne a cui l’Islam dà quella gioia e quella forza di vivere che sono difficili da incontrare altrove.

E poi ‘Ubaydatullah, che si fa un vero e proprio pellegrinaggio e mi accoglie anche lei come se ci conoscessimo da tutta la vita.

Lì nella terra dei Vichinghi ho conosciuto delle sorelle che mi hanno fatta sentire a casa, lontana da tutto, come nella prima era dell’Islâm, quando l’accoglienza era speciale per ogni straniero che si imbattesse nelle prime comunità islamiche, quando la serenità e la gioia di amare Allah univano i cuori dei credenti.

Quando ci si sentiva tutti come mattoni di un unico edificio.

Ogni giorno Hamna e ‘Ubaydatullah mi chiamavano e mandavano messaggi a Hawa e Asma, eppoi le lunghissime telefonate con Fatima, che non mi stanco mai di ascoltare, perché provo una gioia immensa nell’ascoltare le sue storie e la sua voglia di imparare, di crescere, che mi trascina e mi fa crescere la fede, che Allah la benedica ogni giorno. Âmîn.

Questo breve ricordo è per voi sorelle. Con Amore

Fi Amani Allah

wassalam

Aaminah

JAZAKILLAH KHEIR SORELLA CARISSIMA
CI MANCHI TANTO!