19 Jan 2014

La risposta a coloro che considerano alcune innovazioni come buone, come ad esempio la celebrazione della nascita del Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui)

Ecco la risposta a coloro che considerano alcune innovazioni come buone, come ad esempio la celebrazione della nascita del Profeta pace e benedizione su di lui

بسم الله الرحمن الرحيم

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La risposta a coloro che considerano alcune innovazioni come buone, come ad esempio la celebrazione della nascita del Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui)
Domanda: spero possiate analizzare la seguente questione che è divenuta un dibattito tra chi sostiene che celebrare la nascita del Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui)  è considerata un’innovazione e chi invece non la considera tale. Colui che sostiene che questa è un ‘innovazione fa riferimento al fatto che nessuno al tempo del Profeta, né al tempo dei Sahābaħ (Compagni), né al tempo dei Tābi°īn (Pii Precedessori) avesse mai commemorato questo giorno. Dall’altra parte rispondono dicendo che se qualcuno dice che tutto ciò che facciamo deve essere stato fatto al tempo del Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) o durante la vita dei Sahābaħ o dei Tābi°īn, questo non è possibile; abbiamo, per esempio, qualcosa chiamato °ilm ar-rijāl o al-jarh ūat-ta°dīl (cioè lo studio dei narratori di hadīth e la valutazione della loro capacità di trasmettere in modo affidabile) e altre scienze, che nessuno contesta poiché alla base di ogni obiezione ad ogni innovazione è che essa vada contro a qualche principio islamico. Per quanto riguarda la celebrazione del Maūlid (il compleanno del Profeta), a quale di questi principi va contro? Inoltre vi sono molti dibattiti riguardanti questa materia. Essi inoltre citano come prova il fatto che ‘Ibn Kathīr (che Allah abbia misericordia di lui) ha approvato il fatto di festeggiare il compleanno del Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui). Qual è la corretta opinione supportata da delle prove in merito a quest’argomento?
La Lode appartiene ad Allah.
In primo luogo:
Deve essere notato  che gli studiosi differiscono per quanto riguarda la data esatta della nascita del Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui), ed infatti esistono diverse opinioni. Ibn °Abd ‘al-Barr (che Allah abbia misericordia di lui) sostiene che il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) è nato il secondo giorno del mese di Rabī° al-Aūūal, ‘Ibn Hazm (che Allah abbia misericordia di lui) sostiene che è più probabile che sia nato nell’ottavo giorno. E ‘stato anche detto che il Profeta nacque nel decimo giorno, opinione sostenuta anche da ‘Abu Ja°far ‘Al-Bāqir. Secondo ‘Ibn Ishāq il Profeta sarebbe nato nel decimo giorno. E’ stato anche detto che il Profeta fosse nato nel mese di Ramadan, come narrato da ‘Ibn °Abd ‘Al-Barr da Az-Zubaīr Ibn Bakkār.
Vedi: “As-Sīraħ an-Nabaūiīīaħ” di Ibn Katheer, p. 199, 200.
Questa differenza di opinioni tra gli studiosi è sufficiente per farci capire che quelli che amavano il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) tra le prime generazioni di questa Ummah non erano a conoscenza della data della sua nascita, tantomeno la commemoravano. Passarono diversi secoli durante i quali i musulmani non celebrarono il suo compleanno, fino a quando questo non fu introdotto dai Fatīmidi.
Shaīkh °Ali ‘Al-Mahz (che Allah abbia misericordia di lui) ha detto:
I primi a introdurre la celebrazione del Maūlid in Cairo furono i califfi Fatīmidi nel quarto secolo Hijri. Introdussero la celebrazione di sei compleanni: il compleanno del Profeta pace e benedizione su di lui, il compleanno dell’‘Imam °Alī (che Allah sia soddisfatto di lui), il compleanno di Fātimaħ Az-Zahrā’ (che Allah sia soddisfatto di lei), i compleanni di Al-Hasan e Al-Husaīn (che Allah si compiaccia di loro), e il compleanno dell’allora califfo corrente. Questi eventi continuarono ad essere celebrati fino a quando il comandante dell’esercito al-Afdal, non li abolì. Successivamente vennero ripristinati durante il califfato di Al- Āāmir bi-’Ahkām-Llāh nel 524 H, dopo che il popolo se ne era quasi del tutto dimenticato. Il primo ad introdurre il festeggiamento del Maūlid nella città di ‘Irbil fu ‘Al-Malik al-Muzaffar Abu Sa°īd nel settimo secolo, dopodiché la gente continuò a festeggiarlo fino ai giorni nostri, e si sono allargati introducendo le innovazioni (bida°) da loro volute e tutto ciò che veniva suggerito loro dai diavoli tra gli uomini e tra i jinn. Fine citazione.
Al-’Ibdā°  fī Madāri-l-’ibtidā°, p. 251
In secondo luogo:
In riferimento a quanto indicato nella domanda su ciò che viene affermato da coloro che celebrano il compleanno del Profeta: “Chi vi dice che tutto ciò che facciamo deve essere stato fatto al tempo del Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) o al tempo dei Sahābaħ o deiTābi°īn?”, questo indica che non hanno alcuna conoscenza su ciò che si intende per innovazione (bid°aħ) e riguardo a ciò di cui il Messaggero (pace e benedizioni di Allah su di lui) ci ha messo in guardia, che viene narrato in molti hadīth. L’innovazione (bid°aħ) di cui siamo stati avvertiti è quella che viene fatta come un atto di culto per avvicinarsi ad Allah, Egli sia glorificato, (un’azione che non è stata fatta dal Profeta -pace e benedizioni di Allah su di lui- o prescritta nell’ Islam). Questa è la definizione di innovazione (bid°aħ).
Non è permesso ricercare l’avvicinamento ad Allah [nel senso di ricercare il Suo compiacimento] compiendo degli atti di adorazione che non ci furono prescritti nella sharī°aħ dal Profeta (pace e benedizioni su di Lui). Questo è ciò che si comprende dal divieto del Profeta  riguardo le innovazioni. Innovazione o bid°aħ, significa il ricercare l’avvicinamento ad Allah, che Egli sia lodato, compiendo ciò che Egli non ha prescritto nella Sua Legge (sharī°aħ). È per tale motivo che Hudhaīfaħ (che Allah sia soddisfatto di lui) disse: “Ogni atto di adorazione che non fa parte di ciò che hanno compiuto i Compagni del Messaggero di Allah (pace e benedizioni di Allah su di lui) come atto di adorazione, dunque non compietela voi come atto di adorazione”.
Similmente, l’Imām Malik (che Allah abbia misericordia di lui) disse: “Ciò che non faceva parte della religione in quel tempo non può essere parte della religione al giorno d’oggi”. Cioè: ciò che non faceva parte della religione al tempo del Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) e che non è stato praticato come mezzo per avvicinarsi ad Allah, non può far parte della religione dopo di ciò.
Inoltre l’esempio citato nella domanda che è la scienza del jarh ūat-ta°dīl (valutazione dei narratori di hadīth, della loro capacità di trasmettere in modo affidabile), e la sua tesi che si tratti di un’innovazione che non è biasimevole, questa è l’opinione sostenuta da coloro che dividono l’innovazione in buona e cattiva innovazione; essi vanno poi oltre ciò dividendo le innovazioni nelle cinque categorie degli obblighi religiosi: obbligatoria (ūājib), consigliato (mustahabb), ammesso (mubāh), vietato (harām) e disdicevole (makrūh). Questa classificazione è stata menzionata da ‘Al-°Izz Ibn °Abd As-Salām (che Allah abbia misericordia di lui), che è stato seguito in questo dal suo allievo Al-Qarāfī. Ash-Shātibī ha contestato l’approvazione di Al-Qarāfī riguardo questa classificazione, dicendo:
“Questa classificazione inventata non trova prove che la sostengano nella Sharī°aħ. Piuttosto è di per sè stesso contradditorio il pensiero, dato che la realtà dell’innovazione è che non vi siano riguardo ad essa prove nella Sharī°aħ: nè nelle fonti testuali della Sharī°aħ, nè nei suoi principi di base, perché se ci fosse stato qualcosa che nella Sharī°aħ indicasse che essa è obbligatoria, raccomandata o consentita, non verrebbe considerata un’innovazione e l’azione sarebbe stata inclusa sotto il titolo generale di azioni incorraggiate o facoltative. Quindi, il voler riunire tra il fatto di riferirsi a queste azioni come bid°aħ e tra il fatto [di affermare] che le prove indichino che queste debbano essere considerate come obbligatorie, facoltative o permesse; questo significa voler unire tra due cose che si annullano a vicenda.
Per quanto riguarda il descrivere alcune innovazioni come disdicevoli (makrūh) e proibite (harām), questa è questione data per scontata, sulla base del fatto che queste sono innovazioni, e non per altre ragioni. Questo poichè se vi sono prove per indicare che qualcosa non è consentito oppure che è detestabile, non si parla necessariamente di un’innovazione, poiché vi è la possibilità che possa trattarsi di un peccato, come l’omicidio, il furto, il bere alcolici, e così via. Quindi non c’è nessun’innovazione riguardo la quale si possa immaginare che questa classificazione possa essere applicata assoltamente, tranne nel caso delle categorie del disdicevole (makrūh) e del vietato (harām), a seconda dell’argomento in cui rientra [la calssificazione di questa innovazione].
Ciò che è stato narrato da Al-Qarāfī, riferito dai suoi compagni, riguardo al consenso sulla denuncia delle innovazioni è corretto, ma non è corretto come egli ha classificato [le innovazioni]. Appare strana la narrazione del fatto del consenso nel momento in cui vi era uno scontro con disputa sulla questione, e col fatto che egli sapeva che ciò lo avrebbe portato inevitabilmente a rompere il consenso. È come se egli avesse in effetti seguito il suo Shkh – cioè, ‘Ibn °Abd As-Salām – senza esaminare la questione.
Successivamente egli menzionò la ragione per cui al-°Izz ‘Ibn °Abd As-Salām (che Allah abbia misericordia di lui) ha elaborato questa classificazione e il fatto che egli abbia chiamato il concetto di “‘Al-masālih ‘al-mursalaħ” (considerazione di interesse pubblico) un’innovazione, poi disse: “Per quel che riguarda al-Qarrāfi, egli non ha delle giustificazioni per aver trasmesso tale classificazione in modo diverso da come il suo Shkh e la gente l’avevano intesa , poichè egli ha contrariato tutti in merito a tale classificazione, così è diventato contro il consenso. Fine della citazione.
‘Al-’i°tisām“, p. 152, 153. Consigliamo di far riferimento al libro, perché l’autore ha dato delle risposte in modo dettagliato facendo un buon lavoro, che Allah abbia misericordia di lui.
Al-°Izz Ibn °Abd As-Salām (che Allah abbia misericordia di lui) descrisse in modo simile alcune innovazioni obbligatorie dicendo:
“Vi sono numerosi esempi di innovazioni obbligatorie quali:
  1. Occuparsi nell’apprendimento di °ilm an-nahū (grammatica araba), per mezzo della quale si possono comprendere le parole di Allah e del Suo Messaggero (pace e benedizioni di Allah su di lui). Questo è obbligatorio perché l’apprendimento della Shari°aħ è obbligatorio e il fatto che non si riesca ad adempiere a un dovere (ūājib) se non attraverso una data conoscenza questo significa che anche tale conoscenza è obbligatoria (ūājib).
  2. Imparare il significato dei vocaboli sconosciuti nel Qur’ān e nella Sunnaħ.
  3. Il mettere per iscritto ‘usūl ‘al-fiqh (i principi di giurisprudenza islamica).
  4. Il considerare i concetti dell scienza del jarh ūat-ta°dīl (valutazione dei narratori di hadīth) al fine di distinguere ciò che è autentico da ciò che non lo è. I principi di base della Sharī°aħ indicano che preservare la Sharī°aħ (gli insegnamenti dell’Islam) è un fard kifāīaħ(obbligo che se realizzato da una parte della comunità può bastare senza che lo facciano tutti) quando questo eccede rispetto alla dimensione definita, e non si realizza la protezione della Sharī°aħ se non attraverso quello che abbiamo menzionato. Fine della citazione.
Qaūā°id ‘al-’Ahkām fī Masālih ‘al-’anām, 2/173.
Anche ‘Al Shātibī gli ha risposto dicendo:
Invece per quel che riguarda l’affermazione di °Izz-Ad-Dīn: il commento riguardo ad esso è quello che è già stato spiegato sopra, poichè gli esempi del dovere in esse (le innovazioni che egli classificava come ūājib) fanno parte di quelle cose che non si completa l’obbligo se non tramite esse, come egli ha detto: “Non vi e’ la condizione dunque che ciò sia stato compiuto dai Salaf (pii precedessori) e neppure che abbia un principio facente parte della Sharī°aħ in modo particolare, poichè questo fa parte delle “Masālih ‘Al-Mursalaħ” e non delle bida° (innovazioni). Fine del discorso.
‘Al-’i°tisām“, p. 157, 158.
Riassumendo la risposta: questi campi di conoscenza non è corretto che vengano descritti come un’innovazione riprovevole nella Sharī°aħ, perché sono supportate dai testi generali e dai principi generali della Sharī°aħ, che prescrive il mantenimento e la protezione della religione e della Sunnaħe il fatto di trasmettere le scienze della Sharī°aħ e delle fonti testuali (il Qur’ān e la Sunnaħ) alla gente in maniera esatta e precisa.
Si possono considerare queste scienze come innovazioni solo nel senso linguistico, e non dal punto di vista della Sharī°aħ.
Infatti tutte le innovazioni all’interno della Sharī°aħ sono tutte biasimevoli; mentre per quanto riguarda le innovazioni in senso linguistico, alcune sono lodevoli ed altre  sono riprovevoli.
‘Al-Hāfiz ‘Ibn Hajar ‘Al-°Asqalānī (che Allah abbia misericordia di lui) disse:
L’innovazione nella Sharī°aħ è riprovevole, poichè ogni ogni cosa che viene innovata senza che ci sia un modello [presente nella Sunnaħ che si stia seguendo] questo prende la definizione di bid°aħ,sia che venga considerata buona o biasimevole. Fine della citazione.
Fat‘Al-Bārī, 13/253.
Inoltre egli ha detto:
Invece per quel che riguarda la parola bida° (innovazioni), essa è il plurale di bid°aħ, e consiste in ogni cosa che viene fatta senza seguire un modello precedentemente mostrato [nella Sunnaħ]; essa comprende dal punto di vista linguistico ogni azione, venga questa ritenuta lodevole o biasimevole, perchè la definizione che ne danno coloro che si occupano di Sharī°aħ è comunque di azione riprovevole, anche se questa viene citata come lodevole rimane legata al significato linguistico della parola [rimane considerata comunque un'innovazione e quindi riprovevole].
Fat‘Al-Bārī, 13/340.
Inoltre nel suo commento riguardo al hadīth n. 7277, contenuto nel libro “‘Al-i°tisām bi-l-kitābi ūa-Ssunnaħ“, nel secondo capitolo di Sahīh ‘Al-Bukhārī, ha affermato Shkh °Abdu-r-Rahn ‘Al-Barrāk (che Allah abbia misericordia di lui):
Questa suddivisione puo’ essere corretta in riferimento alla bid°aħ (innovazione) linguistica, invece per quello che riguarda la bid°aħ nella Sharī°aħ: in verità è considerata tutta sviamento, come disse il Messaggero pace e benedizione su di lui (traduzione dei significati): “E la peggiore delle cose è l’innovazione in esse, ed ogni innovazione è sviamento”… e con questa affermazione generale non è permesso dire: tra le bida° vi è ciò che è ūājib  (doveroso), o mustahabb (consigliato), o mubāh(permesso), bensì la bid°aħ nella religione può essere unicamente harām (vietata) o makrūhaħ(riprovevole), e fa parte di ciò che è riprovevole (makrūh), di ciò che invece viene affermato si tratti di bid°aħ mubāh (permessa): è il fatto di scegliere specificatamente il mattino (subh) e il pomeriggio (°asr) per stringersi la mano dopo di esse (dopo le due salāħ). Fine.
Quello  che deve essere compreso e rispettato è che dobbiamo tenere conto di ciò che al tempo del Profeta (pace e benedizioni su di Lui) e al tempo dei Suoi nobili Compagni era possibile fare per la disponibilità dei mezzo o per l’assenza di impedimenti. La data della nascita del Profeta (pace e benedizioni su di lui) era nota ai Suoi compagni ed era altrettanto presente l’amore che essi provavano nei suoi confronti e avrebbero potuto senza alcun impediemnto commemorare quel giorno con una grande festa in suo onore. Ma nel momento in cui né il Profeta (pace e benedizioni su di lui) né i Suoi Compagni fecero un’azione del genere si seppe che ciò non era qualcosa di prescrittto nella Sharī°aħ; questo per il fatto che se fosse stato prescritto i Compagni del Profeta (pace e benedizioni su di Lui) sarebbero stati i primi a farlo.
Shkh ‘Al-’Islām ‘Ibn Taīmiīaħ (che Allah abbia misericordia di lui) disse:
Lo stesso vale per quel che riguarda ciò che alcuni hanno introdotto comme innovazione, volendo imitare i cristiani nel celebrare la nascita di °Īsà (Gesù – la pace sia su di lui) oppure affermando di farlo per amore verso il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) e per mostrare nei suoi confronti rispetto verso la sua importante posizione –Allah può darsi che li ricompensi per il loro amore e il loro sforzo, ma non per l’innovazione (bid°aħ) che hanno introdotto – nel considerare il compleanno del Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) come un’occasione di festa, nonostante vi sia la differenza di opinioni circa la data della sua nascita , questo è qualcosa che le prime generazioni (Salaf) non hanno fatto, nonostante ci fossero le ragioni per farlo (ad esempio , l’amore per il Profeta pace e benedizioni di Allah su di lui era vivo) e non c’era alcun impedimento nel compiere ciò. Quindi se in questa celebrazione ci fosse stato qualcosa di completamente  o prevalentemente buono, avrebbero essi (i Salaf) avuto più diritto nel farlo rispetto a noi, perché provavano un amore ben più grande per il Messaggero di Allah (pace e benedizioni di Allah su di lui) di quello che noi proviamo e avevano maggior rispetto della sua importante posizione rispetto a noi, essi erano molto più attenti di noi e desiderosi di mettere in pratica [ogni sorta di] bene. Piuttosto il miglior modo di dimostrare amore e rispetto per la figura del Profeta (pace e benedizioni su di Lui) consiste nel seguirlo ed obbedire ai suoi ordini, di ridare vita alla sua Sunnaħ sia interiormente che esteriormente [rimettendola in pratica nel tempo in cui la gente l'ha abbandonata], propagando il messaggio con cui è stato inviato, impegnandosi duramente in questo, col cuore, con le azioni e con le parole. Questo è stata la modalità con cui le prime generazioni, i Muhājirīn (i Compagni che emigrarono da Makkah a Madīnaħ), gli ‘Ansār (gli ausiliari che supportarono i Muhājirīn al loro arrivo a Madīnaħ) e coloro che li hanno seguiti nella verità [hanno espresso il loro amore e il loro rispetto per la figura del Messaggero pace e benedizione su di lui]. Fine della citazione.
‘Iqtidā’ ‘As-sirāt, p. 294, 295
Da queste sagge parole si evidenzia il fatto che l’amore per il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) deve essere dimostrato  seguendo, insegnando, diffondendo e difendendo la sua Sunnaħfra la gente. Questa era la pratica dei Sahābaħ (dei Compagni, che Allah si compiaccia di loro).
Inceve per quel che riguarda le ultime generazioni, ebbene essi ingannarono loro stessi e allo stesso modo furono ingannati da Shtān (da Satana) con queste celebrazioni. Sono convinti che in questo modo essi stanno esprimendo il loro amore per il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui). Ma al contrario essi sono ben lontani dal far ritornare alla luce la sua Sunnah, dal fatto di seguirla, dal richiamare la gente ad essa, dall’insegnarla e dal difenderla.
Terzo:
Per quanto riguarda ciò che questa persona che ricerca il dibattito ha attribuito ad ‘Ibn Kathīr (che Allah abbia misericordia di lui), dicendo che egli avrebbe permesso la celebrazione del compleanno del Profeta, chiediamo di citarci le affermazioni di ‘Ibn Kathīr (che Allah abbia misericordia di lui) riguardo a questo, poiché  non siamo venuti a conoscenza di tali affermazioni riferite da ‘Ibn Kathīr (che Allah abbia misericordia di lui), anzi noi affermiamo che ‘Ibn Kathīr sia ben lontano e al di sopra dal sostenere o promuovere quest’innovazione.
E Allah ne sa di più.
Islam Q&A