29 Dec 2014

Cos’è l’istruzione?

Istruzione nel Corano e nella Sunnah
Fonte: Islamic Home Schooling Advisory Network




Cos’è   l’istruzione?

Una definizione della parola “istruzione” data dal dizionario Oxford, è la seguente: “lo sviluppo del carattere o della capacità mentali” e  “istruire” significa “offire un’istruzione intellettiva, morale e sociale”. Ciò è davvero molto vicino alla stessa parola in ambito islamico, visto che lo sviluppo sano del carattere e della mente di un singolo individuo rappresenta una parte vitale del processo dell’acquisizione dell’istruzione. Istruzione in arabo è ta’llm cioè il processo dell’acquisizione de ‘ilm o conoscenza; o tarbiyyahm, dalla radice (rbw) che include il significato di nutrire mentalmente e spiritualmente avendo cura dell’individuo. Da una prospettiva islamica, un individuo istruito dovrebbe aver acquisito delle buone maniere. Dunque gli educatori dovrebbero impegnarsi verso questo obiettivo cioé il raggiungimento di un buon carattere difatti viene riportato in un hadith che non vi è nulla più pesante nelle buone azioni come il buon carattere.[1]
Istruzione in Islam deve condurre alla moralità nel cuore e nelle azioni. È una processo che dura tutta una vita, a livello sia personale che sociale, formale e informale, prefessionale e pratico. Esso non è circoscritto a determinate persone ma rappresenta un diritto di ogni singolo membro della comunità. [2] È, infatti, un obbligo che ogni adulto musulmano acquisisca conoscenza, al di là del genere di appartenenza, della razza, della nazionalità, dell’etnicità, dello stato sociale o dell’età.[3] Ogni membro della comunità è incoraggiato ad istruirsi, a mettere in pratica quello che ha appreso e a trasmetterlo agli altri. Inoltre, siccome l’Islam rappresenta una modo di vivere, la conoscenza non deve essere divisa tra “religiosa” e “secolare”. Ogni tipo di conoscenza ottenuta che possa essere usata per beneficiare la società in un modo costruttivo è lodevole. Il concetto di istruzione in Islam ha un’ampia prospettiva. Incoraggia ogni uomo e donna a pensare, riflettere, ponderare profondamente, a ricercare l’anima con mente aperta e cuore, a scoprire chi si è, perché si è qui, dove si sta andando e quale sia la proria relazione col Creatore. L’istruzione dovrebbe condurre l’individuo a realizzare il proprio posto sulla terra e l’obiettivo nella vita. Dovrebbe renderci abili a guardarci dentro, ritornando alla nostra fitrah o moralità innata, naturale, come l’istruzione dovrebbe condurre alla sapienza, virtù e moralità. Aiuta anche a capire che ruolo si gioca come individuo, come membro della famiglia, come membro della comunità, come membro della ummah islamica (nazione) o come membro della ummah di esseri umani. Questo tipo di istruzione non è inattiva, deve condurre all’azione positiva e illuminante sia parte degli uomini che delle donne, inoltre alla ricerca per ulteriore conoscenza, sviluppo  personale, comunitario e sociale così come un miglioramento olistico.

L’istruzione nel Corano e nella Sunnah

L’istruzione rappresenta il mezzo attraverso il quale si ottiene la conoscenza o ‘ilm, che rappresenta una virtù di grande riguardo e importanza in Islam. L’istruzione in se stessa non è il fine del musulmano, né lo è la conoscenza a mero scopo di essere definite colto.[4]  È solo un mezzo per raggiungere il fine di ogni musulmano che è quello di avvicinarsi ad Allah; sviluppare taqwa (presa di coscienza di Allah), ed è palese che un individuo con taqwa sia moralmente corretto. Come Allah categoricamente afferma nel Corano che coloro che hanno taqwa sono saggi/preparati/colti5, colui che è conscio dell’esistenza di Allah ha sapienza ed è dunque “istruito” nel seno islamico della parola. Sebbene la propria taqwa non possa essere vista, la prova della siua esistenza è nelle azioni.
Il musulmano e la musulmana ideale sono persone istruite. Stando all’hadith, ricercare la conoscenza è fonte di ricompensa e perdono in Islam e diventare una persona di sapienza significa diventare un erede dei Profeti, che sarebbe il desiderio di molti musulmani. L’hadith continua dicendo “la superiorità di un uomo di sapienza rispetto ad un uomo di adorazione è come la superiorità della luna sugli altri pianeti.” Questa parte dell’hadith dimostra lo stato di superiorità di un individuo con sapienza ad uno che adora Dio profusamente e il messaggio si applica ugualmente a uomini e donne.6  In aggiunta ogni musulmano sia uomo che donna è incoraggiato a supplicare per acquisire conoscenza così come si evince dale parole nel Corano, la cui traduzione del significato è: “O mio Signore, fai aumentare la mia scienza!” 7
Quando i Musulmani supplicano per ottenere qualcosa, avviene con la comprensione di ogni sforzo da compiere verso quella meta, sia mentalmente che fisicamente, e allo stesso confidano che la preghiera venga accettata.
Non vi è alcun beneficio nell’accumulare e ammassare informazione e fatti. L’Istruzione dovrebbe essere messa in pratica e condivisa, come vera conoscenza che condurrà ad azioni illuminate.
Ciò si riflette in un hadith che afferma che la invidia sia proibita, eccetto in due casi, uno dei quali sarebbe invidiare colui a cui Allah ha dato la sapienza e che agisce di conseguenza e la insegna agli altri.8 Per essere veramente istruiti, un individuo dovrebbe agire in accordo alla propria istruzione, e diffonderla al resto della comunità. Da qui l’istruzione dovrebbe avere un impatto nella vita dell’uomo e della donna musulmani tramutando la propria istruzione in buone azioni e aiutando gli altri che a loro volta, faranno lo stesso. Ciò dovrebbe apportare un miglioramento veloce della comunità.
In molti modi diversi e in diverse parti del Corano, alle donne e agli uomini musulmani si ricorda che avere fede non è sufficiente ma che che soltanto attraverso l’eseguimento di buone azioni un essere umano può aspettarsi di essere incluso tra la migliore della creazione. (Corano, 98:7)9
Da ciò buona condotta e buon agire sono ritenute una sorta di conferma della propria fede e della propria sapienza. Si afferma nel Corano che Allah alzerebbe lo status di coloro che credono e che hanno acquisito sapienza (Corano, 58:11). Dunque la sapienza in Islam, che viene perseguita tramite l’istruzione, dovrebbe avvicinare alla somma verità e ad elevare il proprio status con Allah, independentemente dal fatto che sia uomo o donna.  Inoltre lo status di superiorità di Adamo (pace sia su di lui) sugli angeli e i jinn, e da cui lo status di tutte le donne e gli uomini, così come la fiducia e la responsabilità del khalifah o vicesovrano (vicegerency) della terra, è tale perché Allah ha elargito agli esseri umani la capacità di istruzione e sapieza, Allah ha infatti spiegato nelCorano che Adamo era stato l’iniziatore e membro della razza umana a cui fu insegnata “la natura di tutte le cose”. Gli fu data sapienza al di sopra diogni altra creatura di Allah, inclusi gli angeli, ai quali fu chiesto di inchinarsi dinanzi ad Adamo per dimostrare la superiorità degli essere umani con sapienza (Corano 2:30-34). I Musulmani credono che gli angeli sono un acreazione di Allah che non commette peccato eppure l’essere umano è capace di avvicinarsi maggiormente ad Allah dato il talent della sapienza che si acquisisce attraverso l’istruzione. La responsabilità del califfato è stato garantito alla razza umana proprio grazie alla capacità di acquisire sapienza. I Musulmani credono nel Sistema del califfato, che rappresenta una grande responsabilità di prendersi cura della terra e dei suoi abitanti, animati e inanimati e che dovrebbe apportare pace e giustizia nel mondo. Ma gli esseri umani possono avere questo affidamento solo se diventano molto colti rispetto alla Guida Divina; attraverso l’istruzione, con cuore e mente aperta, come Allah ha ordinate tante volte nel Corano per pensare, ponderare e riflettere. Difatti, la prima parola rivelata del Corano era l’ordine di “Leggi!” (Corano, 96:1)

[da continuare in sha Allah]







[1] Hadith: Ahmad (6/446 e 448); Abu Dawud (dalla traduzione inglese 3/1344/numero4781)
[2] Hadith: Tabarani; Ibn Majah; la ricerca della verità rappresenta un dovere per ogni musulmano.
[3] Corano, 49:13: O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda. Presso Allah, il più nobile di voi è colui che più Lo teme. In verità Allah è sapiente, ben informato.
[4] Hadith: Bukhari (dalla traduzione inglese vol.1, p.1, no 1); Muslim dalla traduzione inglese vol.3, p.1056, no4692); Le azioni sono (giudicate) dalle intenzioni….
5 Corano, 35:28
6 Hadith: Abu Da’wud e At-Tirmidhi
7 Corano 20:114

23 Dec 2014

Manuale di Sopravvivenza al Natale a al Capodanno per i nuovi musulmani!


Liberamente ispirato da solaceuk!

Assalamu Alaikum
Questo periodo è piuttosto difficile per i nuovi musulmani sia che essi siano ritornati all’Islam da una settimana che da 15 anni! È un periodo dell’anno in cui molte sorelle si sentono sole e provano un profondo senso di perdita familiare. Ecco raccolti e sintetizzati I consigli di alcune sorelle.

*Ricorda che hai iniziato un viaggio spirituale che I tuoi genitori/parenti e amici non musulmani non hanno condiviso. I cambiamenti che vengono dal cuore del convertito, come il non celebrare più festività non musulmane, risultanto scioccanti ad una famiglia che vede solo i pro e i contro dell’Islam, e non il lato spirituale.

*È importante essere delicati verso i propri familiari e quanto più aperti possibile. Condividete le ragioni del vostro cambiamento di atteggiamento, e forse avvisateli ancora prima che i cambiamenti abbiano luogo. Questo è sicuramente migliore che chiudersi in se stessi, in un profondo mutismo che potrebbe spaventare non poco i vostri familiari.

* Non mostratevi schivi, intolleranti, scandalizzati, pronti a giudicar male.

* Siccome non avete più acquistato regali per i vostri cari in queste festività, recuperate in ogni occasione possibile. Spiegategli che i vostri sentimenti di amore, affetto, rispetto, sono sempre gli stessi e che se non scambiate regali, non è per motivi personali.

* Fatevi sentire spesso, meglio che “sparire”! Gli mancherete il giorno di Natale o al cenone di Capodanno e nella loro fantasia, siccome voi apparite come vittime di una sorta di lavaggio del cervello, apparirete come depressi, solitari, meglio che sappiano invece che siete convinti delle vostre scelte! Mostrate interesse nelle loro scelte, cosa hanno preparato, cosa faranno, chi incontreranno, chiedetegli di salutare da parte vostra parenti ed amici che da lungo tempo non avete visto né sentito.

*Rendetegli visita non nei giorni in cui essi festeggiano, ma magari nello stesso periodo, in virtù del fatto che si tratta della vostra famiglia e che gli mancherete. Rendergli visita non significa partecipare alle loro celebrazioni.

* Se invece siete voi stessi ad avvertire un senso di vuoto poiché vi sentite lontani/allontanati dalla famiglia che voi amate, fatevi un piano alternativo. Tenetevi attivi ed impegnati. Partecipate a delle lezioni/halaqa che sono in genere proposte nelle moschee in questo periodo, informatevi, e studiate. Unitevi ad altri gruppi o famiglie affinché possiate stare in compagnia.

* Se decidete di rimanere a casa, allora invitate voi parenti ed amici ed organizzate voi una halaqa a cui anche i più giovani e i bambini possano partecipare con delle attività educative.

*Prendetevi del tempo per studiate la sirah del Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) affinché cresca in voi l’amore e la consapevolezza. Tenetevi ben aggrappate al Corano e alla Sunnah e insegnate ai vostri bambini che l’Islam è l’Unica Sola Vera Religione e che si basa sull’Unicità di Dio.

*Spendete molto tempo in preghiera e pregate soprattutto per i vostri familiari ed amici sulla strada sbagliata. Pregate Allah di guidarli, di risvegliare in essi il senso del Tawhid e di portarli sulla strada giusta.

*Se vivete ancora con la vostra famiglia non musulmana il tutto sarà più difficile. Siate sempre onesti e gentili, molto tolleranti e pazienti senza il bisogno di scendere a compromessi.

Vostra sorella in Islam


Amatullah

22 Dec 2014

Cosa dice la religione a proposito del fatto che i musulmani festeggino quando giunge il natale e appendano i palloncini in casa

Non vi è dubbio del fatto che il fatto di festeggiare sia proibito poiché esso rientra fra le pratiche di imitazione dei miscredenti. E’ risaputo che i Musulmani non hanno altre feste oltre alle feste del Fitr (rottura del digiuno), dell’Adha (del sacrificio) e la festa settimanale che consiste nel giorno del venerdì, e che il festeggiare qualsiasi altra festa è vietato e che non può esimersi dal rientrare in due questioni:


-Si tratta di bid°aħ (eresia) se si compie tale festeggiamento vietato con l’intento di avvicinarsi ad Allah, gloria a Lui l’Altissimo, come può essere il festeggiare la ricorrenza della nascita del Messaggero (pace e benedizione su di lui).
-Si tratta invece di imitazione dei miscredenti se tale festeggiamento rientra nella sfera delle abitudini e non si compie per avvicinarsi ad Allah l’Altissimo. Questo poichè accettare come innovazione le ricorrenze bid°aħ (eretiche, non insegnate dalla fede) è un atto compiuto compiuto dalla gente del libro, del cui esempio Allah l’Altissimo ci ha ordinato di allontanarci… come potremmo dunque pensare del festeggiare una ricorrenza delle loro ricorrenze!

Anche il fatto di ornare la casa coi palloncini durante questo periodo è un modo palese di condiviedere con loro il festeggiamento la loro festa.
E’ dovere del Musulmano di non destinare specificatemente a questi giorni un festeggiamento, un’adornazione, o del cibo particolare perchè nel caso lo facesse sarebbe un modo per condividere coi miscredenti le loro festività e questo è un atto palesemente vitato, del cui divieto non vi è alcun dubbio.

Disse lo Shaīkh °Uthaīmīn, che Allah lo abbia in misericordia: “E’ così vietato ai musulmani il fatto di imitare i miscredenti festeggiando questa occasione, o lo scambiarsi i regali e il distribuire dolcetti e cibo, così come il sospendere il lavoro e cose de genere poichè il Messaggero pace e benedizione su di lui ha detto (traduzione dei significati):“Chi imita un gruppo, ebbene egli fa parte di loro”. Disse inoltre lo Shaīkh ’Ibn Taīmiīaħ nel suo libro “Iqtidā’ Al-Sirāt Al-Mustaqīm mukhālafat ashāb al Jam” (il voler seguire la retta via consiste nel contrariare gli abitanti del Fuoco): “Il fatto di condividere con loro alcune loro festività porta inevitabilmente a un rallegrarsi dei loro cuori per ciò che stanno compiendo di sbagliato e potrebbe portarli ad approfittare dell’occasione per umiliare i deboli [tra i credenti]“. Termina qui la sua affermazione, che la misericordia di Allah sia su di lui.

Chi fa qualcosa delle cose citate è sicuramente in errore (ha compiuto ‘ithm, peccato), sia che lo faccia per accontentare qualcuno o per insicurezza o per vergogna [di apparire diverso non festeggiando] o per qualsiasi altro motivo, poichè questo è un modo di accondiscendere a spese della religione di Allah ed un modo per rendere ancora più forti i miscredenti [nelle loro convinzioni] e nel vantarsi della propria religione.

Tratto da Islam Q&A
Jazakillah kheri alla Sorella Bushra!! Che Allah ta'ala te ne ricompensi amin

1 Dec 2014

Come pregare Salat-al-Istikharah passo per passo

Istikhara (parola araba) significa chiedere la Guida di Allah, affinché si compia la scelta giusta in qualunque tipo di affare, in un qualche momento della propria vita, in modo specifico quando ci si ritrovi a dover scegliere tra due alternative permesse, ad esempio una scelta nella propria carriera, sposarsi, ecc. Così come il fedele che si appresta ad intraprendere un viaggio, dovrebbe consultare delle persone rette prima di partire, perché Allah ha detto:
“Invero, la religione presso Allah è l'Islàm. Quelli che ricevettero la Scrittura caddero nella discordia, nemici gli uni degli altri, solo dopo aver avuto la scienza. Ma chi rifiuta i segni di Allah, [sappia che] Allah è rapido al conto.” (Corano, Sura Al ‘Imran, La Famiglia di Imran, 3:19)
e una delle caratteristiche dei credenti è che
“[…] si consultano vicendevolmente su quel che li concerne e sono generosi di ciò che Noi abbiamo concesso loro.” (Corano, Sura Ash-Shura, La Consultazione, 42:38)
Qatadah affermò: “I fedeli che cercano il compiacimento di Allah e si consultano l’un l’altro, sono guidati alla migliore impostazione dei propri affari, il viaggiatore dovrebbe eseguire l’Istikhara e chiedere ad Allah di essere guidato.”
Sa’d ibn Waqas riferì che il Profeta sallallahu alehi wasallam disse: “Istikharah (cercare la guida di Allah) è uno dei favori distinti (di Allah) all’uomo, e essere soddisfatto dal giudizio di Allah è un bene per il figlio di Adamo. Mentre il suo fallimento nell’eseguire l’istikhara è una disgrazia per il figlio di Adamo, e il dispiacersi del giudizio di Allah è una sciagura per il figlio di Adamo” Ibn Taimiyyah disse: “Colui che cerca guida dal Creatore e consulta le creature non lo rimpiangerà.”
Salat al-Istikharah rappresenta una Sunnah.
È una preghiera da eseguire quando si hanno due opzioni permesse: consiste in due unità di preghiera (rak’at) da recitare separatamente o in combinazione con le normali preghiere Sunnah o, ad esempio, con la preghiera nell’entrare in moschea […] in qualsiasi tempo del giorno o della notte, e in cui dopo aver reciatato al-Fatihah, si può recitare qualsiasi parte si voglia del Corano. Dopo aver eseguito le due unità di preghiera, si deve lodare Allah e rivolgere i saluti al Profeta, sallallahu alehi wasallam, e recitare la seguente supplica registrata da al-Bukhari nell’hadith di Jabir: “Il Profeta sallallahu alehi wasallam, ci insegnava al-istikharah per le nostre faccende come ci insegnava una surah dal Corano. Egli disse: ‘Se qualcuno sta riflettendo su una faccenda, dovrebbe pregare due unità di preghiera non obligatorie e dire:





Translitterazione
Allahumma inni astakhiruka bi’ilmika, Wa astaqdiruka bi-qudratika, Wa asaluka min
fadlika al-’azim Fa-innaka taqdiru Wala aqdiru, Wa ta’lamu Wala a’lamu, Wa anta
‘allamu l-ghuyub. Allahumma, in kunta ta’lam anna hadha-l-amra Khairun li fi dini wa
ma’ashi wa’aqibati amri (or ‘ajili amri wa’ajilihi) Faqdirhu li wa yas-sirhu li thumma
barik li Fihi, Wa in kunta ta’lamu anna hadha-lamra shar-run li fi dini wa ma’ashi
wa’aqibati amri (or fi’ajili amri wa ajilihi) Fasrifhu anni was-rifni anhu. Waqdir li alkhaira
haithu kana Thumma ardini bihi”

“O Allah, Ti consulto perché Tu sei Onnisciente e ricorro a Te perché Tu sei Onnipotente, Ti chiedo un Tuo grande favore, in quanto Tu hai potere ed io non ne ho alcuno, e Tu sei al corrente di tutte le faccende celate. O Allah! Se sai che questa faccenda (a questo punto il fedele dovrebbe menzionarla) è buona per me per la mia religione, per la mia sussistenza, e per la mia vita nell’Aldilà (oppure egli potrebbe dire ‘per la mia vita presente e futura’) allora rendila (facile) per me. E se Tu sai che questa faccenda non è buona per me per la mia religione, per la mia sussistenza e per la mia vita nell’Aldilà, (oppure egli potrebbe dire: ‘per la mia vita presente e futura’) allora alontanala da me e portami via da essa e scegli quello che è bene per me dovunque esso sia e fai che io me ne accontenti.”

[Per un video su come recitare il dua in Arabo si veda questo link
http://makkah.wordpress.com/2006/12/25/before-any-major-decision-pray-salat-ul-istikhara/
NB (La supplica è stata controllata, ma non l’intero contenuto del sito, non si assume nessuna responsabilità per il contenuto del sito)]

I Sapienti di Fiqh-us-Sunnah ritengono che non vi è alcuna prova autentica che specifici cosa debba essere recitato nella preghiera (ad esempio ayat del Corano) e che non vi sia alcuna tradizione autentica che affermi un numero di volte che vada ripetuta.
An-Nawawi afferma che “dopo aver eseguito l’istikharah, il fedele deve fare quello che è naturalmente inclinato a fare, ciò che lo fa sentire bene e non dovrebbe insistere nel compiere quello che aveva desiderato fare prima di eseguire la preghiera istikharah. E se il suo sentimento muta, dovrebbe abbandonare quello che aveva intenzione di fare, altrimenti non sta lasciando completamente la scelta ad Allah, non sarebbe onesto nel cercare l’aiuto dal Potere e dalla Sapienza di Allah. Chiedere con sincerità, significa lasciare cadere i propri desideri o ciò verso cui si era determinati.”

Come pregare Salat-al-Istikharah passo per passo:
1. Eseguire il Wudu (l’abluzione) se non sia stato ancora fatto.
2. Si preghino 2 unità di preghiera sia con l’intenzione di pregare l’Istikharah separatamentte o unitamente a due unità di preghiera ad esempio di tahajjud.
3. Immediatamente dopo aver completato le due unità di preghiera, si reciti la supplica dell’Istikharah sopra menzionata.
4. Si nomini l’azione nella quale si cerca la Guida di Allah.
5. Si segua il consiglio di An Nawawi su come interpretare la guida di Allah.
6. Non vi è alcun limite al numero di volte che si può pregare Salat-ul-Istikara.

(Come pregare la preghiera dell’Istikhara
di Rafik Bikun)

fonte: Fiqh-us-Sunnah, volume 2, numero 32 e volume 4, numero 141