28 Mar 2010

Alcune profezie di Muhammed (pace su di lui) e la Conquista di Roma

In risposta alle vostre richieste, ecco per voi la traduzione di due articoli che spiegano tale argomento.Non mi resta che augurarvi : buona lettura!!

Alcune delle Profezie del Profeta Muhammed (su di lui la pace)


Uno dei modi in cui si puo’ provare al mondo intero di essere realmente un profeta e’ nient’altro che mostrare la propria onesta’, in episodi del passato, del presente o di eventi futuri. In aggiunta alla prova della rivelazione del Corano, vi sono molti detti del Profeta Mohammed (pace e benedizioni su di lui) che contengono delle profezie che egli stesso ha rivelato che riguardavano il futuro sia esso prossimo oppure ancora lontano. Alcune di esse si avverarono a suo tempo, per le altre si aspetta il momento giusto. Hudhaifah, un discepolo del Profeta Muhammed (pace e benedizioni su di lui) ci ha raccontato:
“Il Profeta una volta ci tenne un discorso in cui menziono’ ogni fatto [tutti i segni] che si sarebbe verificato fino all’Ultima Ora senza tralasciare nulla. Alcuni di noi ne ricordavano soltanto alcuni e ne dimenticarono degli altri. Dopo quel discorso, compresi che alcuni degli eventi che vedevo svolgersi, erano propri i fatti di cui si era giusto parlato in quel discorso, ma li avevo dimenticati prima che si realizzassero davvero. Poi li ho riconsciuti come un uomo riconosce un altro uomo che e’ stato a lungo assente e poi lo osserva ed e’ in grado di riconoscerlo.”(Sahih al-Bukhari)

Ci sono come minimo 160 profezie conosciute e confermate del Profeta Muhammed (pace su di lui) che si realizzarono durante la sua vita oppure durante la prima generazione che lo segui’.

1) Prima della Battaglia di Badr, il primo e decisivo confronto con i Meccani pagani, nel secondo anno della emigrazione da Mecca nel 623 CE, il Profeta Muhammed (pace su di lui) predisse il punto esatto in cui ciascun soldato meccano pagano sarebbe caduto. Coloro che testimoniarono la battaglia videro con i propri occhi l’incredibile profezia realizzarsi.

2) Il Profeta Muhammed (pace su di lui) profetizzo’ la battaglia dei Coalizzati (al-Ahzeb) che sarebbe stata l’ultima invasione della tribu’ dei Coreisciti (i meccani pagani) contro i musulmani. Fu combattuta nel quinto anno della emigrazione, 626 CE e fu l’ultimo conflitto armato dai due lati. Tutti i meccani abbracciarno l’Islam nel giro di pochi anni.

3) Il profeta Muhammed (pace su di lui) informo’ sua figlia Fatima che sarebbe stata la prima dei membri della famiglia a morire dopo di lui. Ci sono due profezie in una: Fatima sarebbe sopravvissuta a suo padre; Fatima sarebbe stata il primo membro familiare a morire dopo di lui. Entrambe si realizzarono.
4) Il Profeta Muhammed (pace su di lui) profetizzo’ la conquista di Gerusalemme che sarebbe avvenuta dopo la sua morte.. “Nel 638 il Califfo Musulmano, Umar I, entro’ a Gerusalemme”
5)Il Profeta Muhammed (su di lui la pace) profetizzo’ la conquista della Persia.
[…]
6) Il Profeta Muhammed (su di lui la pace) profetizzo’ la conquista dell’Egitto. […]
7) Il Profeta (su di lui la pace) predisse un confronto coi turchi. Il primo conflitto ebbe luogo durante il califfato di Umar nel 22 AH.
8) Il Profeta (su di lui la pace) predisse che la prima battaglia sul mare intrapresa dai Musulmani sarebbe stata testimoniata da Umm Haram, la prima donna a prendere parte in una spedizione navale. Profetizzo’ inoltre il primo attacco a Costantinopoli. La prima battaglia sul mare della storia musulmana si tenne nel 28AH sotto il governo di Mu’Awiya. Fu testimoniata da Umm Haram come predetto, e Yazid ibn Mu’awiya condusse la prima scorreria su Costantinopoli nel 52 AH.
9) La profezia che Roma, la Persia e lo Yemen sarebbero stati conquistati e tali rivelazioni furono fatte durante la Battaglia Al-Ahzeb nel 652 CE, in circostanze estreme come e’ descritto nel Corano in surah 33 ai versetti 10-12:
“Quando vi assalirono dall’alto e dal basso, si offuscarono i vostri sguardi: avevate il cuore in gola e vi lasciavate andare ad ogni sorta di congettura a proposito di Allah.
Furono messi alla prova i credenti e turbati da un urto violento.
E [ricorda] quando gli ipocriti e coloro che hanno una malattia nel cuore dicevano: ’Allah e il Suo Messaggero ci hanno fatto promesse per ingannarci’
10) Il Profeta (su di lui la pace) profetizzo’ che un impostore avrebbe affermato di parlare in nome di Dio e che sarebbe stato ucciso durante il tempo in cui lo stesso profeta visse [Al-Aswad al-Ansi, un profeta impostore in Yemen, fu ucciso durante il tempo in cui il Profea Muhammed visse da Fayruz al-Daylami].
Ci sono come minimo altre 28 profezie che aspettano di adempiersi fino alla fine dei tempi. Queste profezie furono ritenute un’ennesima prova della veridicita’ del ruolo profetico di Muhammed, che la pace e le benedizioni di Dio siano su di lui. Non c’e’ alcuna possibilia’ che egli potesse predire questi fatti se non fosse stato realmente ispirato da Dio.

Fonte: http://www.thedeenshow.com/newmuslims.php?id=558
Tradotto da Cinzia Amatullah


Il Ritorno dell’Islam in Europa e la Conquista di Roma

C’e’ un hadith che l’Imam Ahmad tramando’ nel suo Musnad che Abdullah bin ‘Amr bin Al-‘As (che Dio ne sia compiaciuto) riporta:
“Mentre stavamo scrivendo accanto al Profeta (pace su di lui) gli fu chiesto:”Quali delle due citta’ verra’ conquistata per prima Costantinopoli o Roma?”. Egli rispose: “La citta’ di Eraclito verra’ conquistata per prima!” (Imam Ahmad e al-Albani).
Roma e’ la metropolis dell’Italia oggigiorno, e Costantinopoli si chiama adesso Istambul. Cosa si intuisce dalla narrazione e’ che i Compagni del Profeta sapevano gia’ che entrambe le citt’a sarebbero state conquistate un giorno dai Musulmani a cio’ il Profeta (su di lui la pace) aggiunse che la citta’ di Eraclito (Costantinopoli) sarebbe stata conquistata per prima.
La profezia si e’ gia’ adempiuta a meta’ grazie al valoroso ed ambizioso giovane ottomano, Muhammad ibn Murad (Al-Fateh) , di soli 23 anni, conosciuto nella storia come Muhammed il Conquistatore. Dunque Costantinopoli viene conquistata nel nono secolo AH, 15esimo secolo AD, precisamente nel 1453.
Non resta che la seconda parte della Profezia , la conquista di Roma, attraverso cui l’Islam entrera’ in Europa una volta ancora, dopo esserne stato cacciato via gia’ due volte: prima dall’Andalusia e poi dagli Stati Balcanici.
Gli studiosi ed interpreti dei detti del Profeta (su di lui la pace) hanno interpretato tale conquista come una conquista non per mano armata, qaunto piuttosto una conquista intellettuale volute dagli stessi occidentali. Questa conquista avverra’ attraverso il potere della parola, della comunicazione e della penna, non attraverso la forza militare, in quanto il mondo aprira’ le abbraccia e il cuore all’ Islam, dopo aver troppo a lungo sopportato il fardello delle filosofie ed ideologie di materialismo e positivismo, chiedera’ l’aiuto dei cieli, e la guida di Dio, e non trovera’ migliore fonte d’aiuto che nell’Islam. La conquista pacifica ha le sue origini nell’Islam perche’ Allah, l’Eccelso, ha definito una conquista la Hudaibiyah, un patto di pace, ed anche “una vittoria manifesta” in Surat Al-Fath.

{ Passo tradotto da Cinzia Amatullah (che Dio mi perdoni per ogni imprecisione) da questo link da consultare per approfondimenti:
http://www.islamonline.net/servlet/Satellite?c=Article_C&pagename=Zone-English-Living_Shariah%2FLSELayout&cid=1237706123901 }

Noi del blog io-musulmana italiana ci dissociamo da ogni forma di razzismo verso i non-musulmani, non ci piace offendere nessuno e ci aborrisce l’idea dell’intolleranza ed ancora di piu’ dell’ignoranza!
La nostra non e’ una minaccia ma una verita’: una conquista ideologica, dettata dalla ragione e dai bisogni dell’anima.L’Europa ed il mondo occidentale si accorgeranno che il materialismo in cui sono sprofondati li soffoca e cercheranno altrove le risposte alle proprie domande, cercheranno una valida alternativa, un perfetto connubio tra pensiero/azione/amore di Dio in nome sempre della pace e del rispetto come la definizione della stessa parola Islam indica. Una vera alternativa, una via d’uscita…..e che mi resta da aggiungere….
chi vivra’, vedra’!! Insha’Allah!

26 Mar 2010

Dichiarazioni di Yvonne Ridley nel corso della sua visita in Pakistan sulla situazione della cara Aafia Siddiqui

Sono venuta qui oggi per parlare ai partiti dell’opposizione al governo pakistano – e la sola opposizione che vedo sono i mass media vivaci, ambiziosi e indipendenti di questo grande paese.
Ad eccezione di Imran Khan, Tehreek e Insaf, Jamaat Islami e pochi altri, nessuno oltre ai media sembra preparato a sfidare realmente il governo Pakistano.
Ho sentito un gran numero di insulti pomposi, giuramenti e promesse dalle bocche dei ministri e di altri rappresentanti politici del governo pakistano su come faranno del loro meglio per riportare la dottoressa Aafia Siddiqui a casa.
Abdul Basit, un portavoce del Ministero degli Esteri pakistano, affermò di aver a cuore le condizioni di Aafia Siddiqui e che “l’obiettivo finale è di rimpatriarla in Pakistan e faremo tutto il possible e applicheremo tutti gli strumenti in nostro possesso a questo proposito.”
Ebbene, posso dirvi oggi che non hanno fatto niente – assolutamente zero per la figlia del Pakistan.
Lord Nazir Ahmed della Camera dei Lords Britannica è appena ritornato a Londra dall’America, (dove si era recato) per parlare con i senatori e coi membri del congresso americano relativamente alla triste condizione di Aafia.
Molti di coloro con i quali ha parlato non avevano mai sentito nominarla – inoltre, ha affernato che nessuno, non un solo membro del governo di Zadari, abbia mai chiesto ufficialmente il rimpatrio di Aafia.
Piuttosto hanno parlato pubblicamente e sono andati in TV a fare grandi, forti, virili promesse su come avrebbero fatto tutto quanto in loro potere per riportare Aafia a casa, ma in privato non hanno fatto niente e ci sono addirittura coloro che stanno diffondendo alcune notizie sui mass media contro di lei.
Adesso, non spetta a me fare nomi e mettere in imbarazzo, ma se devo smaschererò queste donnole, questi uomini senza onore, che stanno facendo peggio di niente per rimpatriare Aafia – alcuni stanno impedendo il suo ritorno. Perché?
Perché hanno paura della dr.ssa Aafia Siddiqui? Cosa sa? Cosa potrebbe dire?
Secondo il verdetto penale, uno degli avvocati difensori di Aafia Siddiqui, Elaine Sharp, ruppe il silenzio, quando disse: “Aafia Siddiqui ci ha detto che fu prelevata da uomini Pakistani in due automobili nere. Questi erano uomini dell’intelligence pakistana. ‘Sapete’ disse ‘L’ISI’.”
L’ISI, intelligence militare, chiunque sia – è tempo adesso di confessare riguardo ad Aafia e al resto delle persone pakistane scomparse, incluso Massod, il marito di Amina Janjua, e mille altri.
E questo messaggio è rivolto anche all’Ambasciatore statunitense, Anne Patterson – la quale sta al contempo manipolando e distorcendo i fatti riguardo al caso di Aafia e degli altri scomparsi.. In verità i servizi segreti americani l’hanno tenuta completamente all’oscuro della faccenda, ed ella non è nient’altro che un’operazione di facciata. Se vuole giocare a fare la Patsy, allora così sia.
Ci stiamo avvicinando all’ottavo anniversario del rapimento di Aafia dalle strade di Karachi, avvenuto nel marzo del 2003.
L’allora Ministro dell’Interno, Faisal Saleh Hayat, assicurò alla famiglia Siddiqui che sarebbe stata restituita entro pochi giorni, al massimo settimane, ma in cambio i familiari avrebbero dovuto rimanere tranquilli, e non dichiarare nulla, specialmente contro il governo e l’allora presidente Pervez Musharraf.
Nello stesso periodo, un investigatore privato di nome Shahid Qureshi presentò un rapporto scritto ai magistrati, riguardo alle accuse relative al rapimento, nel 2003, della dottoressa Aafia e dei suoi tre bambini.
In questi documenti scrisse che l’aggressione era stata effettuata da agenti segreti dell’FBI, senza autorizzazione né preavviso.
Penso che sia un dato di fatto che i servizi segreti non avrebbero fatto ciò senza la collaborazione dei loro ben pagati, corrotti amici dei servizi segreti pakistani, dell’ISI o dell’esercito.
Quindi, potete vedere che le ingiustizie contro Aafia non sono cominciate in America, ma nelle strade del suo stesso Paese – e nonostante quello che alcuni dei cagnolini americani vi diranno, Aafia è una cittadina Pakistana, non Americana.
Anche se è stata sotto custodia statunitense più del tempo di cui la maggior parte della gente ha bisogno per ottenerne la cittadinanza; probabilmente, ormai ha ottenuto il diritto di avere un passaporto americano.
Ora sappiamo che Aafia fu rinchiusa a Bagram per anni – e adesso voglio sfidare Anne Patterson ad osare darmi della bugiarda.
E mi rivolgo alla Croce Rossa internazionale: Vi sfido a rompere il vostro silenzio e a rivelare ciò che sapete circa la Signora in Grigio di Bagram, nota anche come Prigioniero 650.
Se sono una bugiarda oppure fantastico, dimostratelo.
E, per la cronaca, voglio che sappiate che io non sono né anti-pakistana né anti-americana, ma ritengo che l’indole di alcuni politici qui e negli USA sia vergognosa. Ritengo che i decorosi cittadini normali, Pakistani e Americani, dovrebbero essere sconvolti se sapessero cosa veniva fatto esattamente in loro nome.
So che molti di voi sono rimasti impressionati quando il governo Pakistano ha fatto la mossa senza precedenti di farsi avanti e pagare due milioni di dollari per la squadra di avvocati che difende Aafia.
Ma ciò che accadde dopo può chiarirci la motivazione di questo gesto generoso. Il governo del Pakistan è diventato il cliente, quindi la famiglia di Aafia ha smesso di essere informata dagli avvocati, che rispondono direttamente al governo.
Ciò significa che gli avvocati ricevono istruzioni dal cliente – un cliente che prima di tutto sembrerebbe essere colpevole tanto quanto gli Americani della scomparsa di Aafia.
Questi avvocati hanno fatto tutto quanto era in loro potere per impedire ad Aafia di fornire le prove – lo stesso giudice ha chiarito perfettamente di non essere interessato a dove si trovasse Aafia dal 2003… e ha veramente dimostrato il suo disprezzo per i mass media pakistani, buttandoli fuori da un’aula sovraffollata, introducendo un sistema di apartheid in un tribunale Americano.
Era del tutto evidente che Aafia non avrebbe ricevuto giustizia, nonostante tutte le prove scientifiche e medico-legali fossero dalla sua parte.
La verità è che non avrebbe mai dovuto esserci un processo, perché era illegale.
Come può una pakistana, sospettata di aver commesso crimini in Afghanistan, essere portata in giudizio negli Stati Uniti? Non era stata legalmente estradata negli Stati Uniti, vi era stata deportata.
Nessun altro era mai stato portato in giudizio in America per un crimine commesso in un altro paese – perché in questo caso sì?
Infine, è chiaro che il pubblico ministero degli Stati Uniti non ha finito con Aafia. Ella si trova ora in isolamento totale, e non ha avuto alcun contatto con suo fratello Mohammed né prima né dopo il processo.
È completamente isolata e si teme che possa essere interrogata di nuovo. Vi è in atto un tentativo per cercare di affibbiarle il marchio di terrorista, qualcosa che non sono riusciti a fare durante il procedimento penale appena conclusosi. Davvero non so quanto tempo questa povera donna possa ancora resistere.
Tutto quello che so è che dobbiamo salvarla dalla prigionia statunitense – e riportarla a casa perché possa riabbracciare suo figlio… un figlio, tra l’altro, che ella non riusciva a riconoscere quando lo reincontrò a Ghazni.
E dove sono gli altri due bambini – Maryam, e non dimentichiamo il piccolo Sulyman? A differenza di suo fratello e di sua sorella, che hanno la cittadinanza statunitense, Sulyman è un Pakistano, ma non per questo la sua vita vale di meno. Ciò non lo rende privo di valore, o di minor valore.
Non dimentichiamo il piccolo Sulyman.
Quindi, in conclusione, possiamo trovare alcuni leader politici provvisti di spina dorsale, che si mettano in contatto con il governo americano e chiedano direttamente il rimpatrio di Aafia.
Avrebbe dovuto essere restituita per i seguenti motivi:
1) Il processo si è svolto all’interno di una giurisdizione del tutto sbagliata. Se la storia che gli Americani hanno presentato fosse vera, perché Aafia non è stata processata per crimini di guerra in Afghanistan e cosegnata alla giustizia afghana? Il reato di sparare contro soldati statunitensi è significativamente inferiore ad un tentato attacco suicida contro un governatore con un bambino soldato a rimorchio! Avrebbero dovuto processarla per questi crimini negli Stati Uniti.
2) Anche se la storia della sparatoria fosse vera, perché è stata deportata dal paese in cui si trovavano tutte le prove? Avrebbe dovuto restare in Afghanistan, dove la sua squadra di avvocati avrebbe potuto avere più facile accesso alle prove e alle testimonianze.
3) Come nemico combattente donna, perché è stata trasferita negli Stati Uniti? È diventata così la prima persona priva di nazionalità USA ad essere trasferita negli Stati Uniti in una simile circostanza.
La verità è che questo processo non avrebbe mai dovuto aver luogo dal punto di vista giuridico. La maggior parte degli avvocati con cui ho parlato ritengono che il caso non avrebbe dovuto proseguire a New York – per i motivi suesposti avrebbe dovuto essere archiviato.
SOURCE: FreeAafia.org
Un ringraziamento speciale a Ukhti Hannah

10 Mar 2010

I diritti dei figli

Consiste nel difendere la loro vita, occuparsi di loro e delle cose che li riguardano, preoccuparsi di sovvenire ai loro bisogni (alimenti,abbigliameno e alloggio), poiche' il Profeta (pace e benedizioni su di lui)disse: "Come peccato e' sufficiente per l'uomo non occuparsi di coloro che sono a suo carico"(Sahih Ibn Habbaan, hadith n. 4240)

Preoccuparsi del loro destino facendo attenzione a non fare invocazioni contro di loro, poiche' il Messaggero di Dio (pace e benedizioi su di lui) disse: "Non fate invocazioni contro voi stessi, i vostri figli o i vostri beni perche' potreste capitare nel momento in cui Allah esaudisce le vostre invocazioni"(Muslim, hadith n.3009)

I genitori hanno il compito di insegnare ai figli le regole del buon comportamento morale e di salvaguardarli dalle cattive abitudini come mentire, ingannare, essere egoista, ecc. L'Inviato di Dio (pace e benedizioni su di lui) disse: "Ognuno di voi e' un pastore: ognuno di voi e' responsabile del suo gregge".

I figli hanno il diritto di ricevere un trattamento equo tra loro, senza che uno venga preferito rispetto agli altri per quanto concerne le relazioni umane, le cure, i regali, i doni, l'eredita', ecc. Un atteggiamento ingiusto nei loro confronti puo' provocare comportamenti scorretti verso uno o entrambi i genitori e i fratelli. Nu'man b. Basheer narro': "Mio padre mi offri'un regalo e mia madre Umrah bint Rawah disse:"Non saro' d'accordo fintanto che il Profeta di Allah (pace su di lui) non fara' da testimone".Cosi' mio padre ando' a chiedergli di testimoniare il mio regalo ed egli (pace su di lui) domando':"Hai fatto lo stesso dono a tutti i tuoi figli?" Mio padre rispose di no. Il Messaggero di Allah(pace su di lui) gli disse:"Temi Allah e sii giusto nei confronti dei tuoi figli".Fu cosi' che mio padre riprese indietro il regalo che mi aveva fatto">(Muslim, hadith n.1623)

Tratto dal testo:
Pregiudizi correnti sui diritti dell'uomo nell'Islam
Abdur-Rahman ibn Abdul Karim Al-Sheha

9 Mar 2010

I Diritti delle piante e degli alberi

L'Islam consente di usufruire dei frutti degli alberi, ma proibisce di tagliare o rompere i rami senza una buona ragione; anzi si spinge oltre e comanda di salvaguardare gli alberi e incoraggia ogni attivita' o processo adibito alla loro riproduzione al fine di aumentare il numero. Il Messaggero di Allah (pace e benedizione su di lui) disse:
"Se l'Ora [dell'Ultimo Giorno]suonasse mentre uno di voi sta reggendo una pianticella di palma [da piantare nella terra]e se riuscisse a piantarla prima di levarsi in piedi, allora dovrebbe farlo"(Musnad Ahmad, hadith n.12901)

Piantare alberi e piante che portano un beneficio e' considerata come un'elemosina per la quale il musulmano sara' ricompensato. L'Inviato di Dio (pace e benedizioni su di lui) disse:
"Un musulmano non piantera' albero, ne' gettera' seme, da cui mangi uomo o bestia o altro, senza che gli valga come elemosina".

(tratto da:
Pregiudizi correnti sui diritti dell'uomo nell'Islam
Abdur-Rahman ibn AbdulKarim
Al-Sheha)

In questa vita basta davvero poco per compiere un atto di carita' verso il prossimo. Ogni piccolo gesto e' un atto di carita' persino piantare un albero o pianta di cui possano liberamente cibarsi animali selvatici, in cui possano trovare riparo uccelli, che possa fare ombra ad un uomo anziano o semplicemnte abbellire l'ambiente:

“Ogni musulmano che pianti un albero, guadagnera’ una ricompensa come atto caritatevole a causa del cibo che ne deriva; cio’ che vi viene preso da animali selvatici che se ne cibino, cio’ che nutre gli uccelli, e cio’ che sfama le persone che ne prendono, e’ carita’ per essi” Muslim

Pazienza e gratitudine

From Islamic Psychology
Patience and gratitude
An abridged translation of
“Uddat as-sabirin wadhakhirat ash-shakirin"
By Ibn Qayyim al-Jawziyyah


Pazienza e Gratitudine di Ibn Qayyim al-Jawziyyah
alcuni passi tradotti


Dal Capitolo 1
La Definizione di Pazienza

Sabr e’ una parola araba che deriva da una radice che significa trattenersi, frenarsi e fermarsi. C’e’ un’espressione in arabo “tizio fu assassinato sabran” che significa che fu catturato e detenuto fino alla morte. Nel senso spirituale, pazienza significa frenarsi dal disperarsi e dal cadere vittima del panico, frenare le nostre stesse lingue dalle lamentele, e trattenere le nostre mani dallo schiaffeggiarci e dallo strapparci gli abiti da dosso in momenti di estremo dolore e stress.

Pazienza e Shakwah (lamentarsi)
Shakwah (lamentarsi) cade in due categorie.
Il primo tipo e’ lamentarsi con Dio direttamente , cio’ non contraddice la pazienza. E’ dimostrato dalle storie di molti Profeti, per esempio Ya’qub (su di lui la pace) disse: “Mi lamento solo davanti ad Allah della mia disgrazia e del mio dolore”. (Yusuf 12:86)
In precedenza Ya’qub aveva detto: ”sabrun jamil” che signifia “ la pazienza e’ piu’ adatta nel mio caso”. Il Corano ci parla dell’esempio di Ayyub (su di lui la pace):”E ricordate Ayyub (Giobbe) quando gridava la suo Signore: “In verita’ l’angoscia mi ha sopraffatto…”(Al-Anbiya’ 21:83).
L’epitome della pazienza il Profeta Muhammed (pace e benedizione su di lui) pregava Dio dicendo:”
O Allah, mi lamento solo davanti a Te della mia debolezza e del mio sentirmi inutile’.
Mose’(su di lui la pace) pregava Allah dicendo: ”O Allah tutta la lode a Te e mi lamento soltanto con Te, e Tu sei l’Unico a cui chiedo aiuto, ed in cui ripongo la mia fiducia, non c’e’ alcun potere oltre il Tuo”.

Il second tipo di lamento e’ quello fatto a persone, sia direttamente, attraverso le nostre parole, che indirettamente attraverso il nostro aspetto e comportamento. Cio’ contraddice la pazienza.

E’ possibile acquisire pazienza?
Se un individuo non possiede naturalmente questo grande dono, puo’ acquisirlo agendo come se l’avesse finche’ diventa parte integrante della sua stessa natura. Questo e’ cio’ che il Profeta (su di lui la pace) ha detto in uno dei suoi detti:”Chiunque provi d’essere paziente, Allah lo aiutera’ a diventarlo” Una persona puo’ lottare con se stessa per domare il proprio desiderio sessuale e abbassare lo sguardo finche’cio’ diventa parte di se stesso. Lo stesso vale per altre caratteristiche come l’essere fermi, la generosita’, il coraggio.

Dal Capitolo 2: Prospettive diverse sulla Pazienza
Pazienza nelle avversita’

La pazienza nelle avversita’ puo’ ottenersi grazie al:
1. pensare alla ricompensa che si potrebbe ottenere. Piu’ si crede nella ricompensa che ci spetta, piu’ facilmente si raggiunge uno stato di pazienza. Se non fosse per la ricompensa e gratificazione finale, nessun obiettivo concernente questa via o la vita dell’aldila’ verrebbe raggiunto. La natura umana ama la gratificazione, ma la ragione e la maturita’ ci fanno pensare al guadagno a lungo termine, quest’ultimo aiuta a rafforzare la nostra pazienza nel sopportare tutto cio’ che ci capita, sia che non ci sia o che ci sia altra scelta;
2. aspettarsi e sperare in tempi migliori. Questa speranza in se stessa offre un mezzo di sollievo immediato;
3. pensare alle infinite benedizioni elargiteci da Dio. Quando si realizza che le benedizioni del Signore non si possono neppure enumerare, diventa piu’ facile esercitare la nostra pazienza nell’affrontare le avversita’ del momento, in quanto i problemi attuali, non rappresentano che una goccia di pioggia, se comparati con l’immenso oceano di benedizioni e favori di Dio.
4.pensare a tutte le benedizioni che Dio ci ha in precedenza elargito. Cio’ ci fara’ ricordare l’amore di Dio , e rafforzera’ le nostre speranze e aspettative in tempi migliori.

Dal Capitolo 11: I Sahabah (cioe' i Compagni del Profeta) sulla virtu’ della Pazienza
La pazienza perfetta (sabr jamil) e il panico

Mujahid affermava:”La pazienza perfetta e’ quella esente da panico”.
‘Amr ibn Qays affermo’:”La migliore e magnifica forma di pazienza e’ essere soddisfatti anche nelle avversita’ e abbandonarsi alla volonta’ del Signore”.
Yunus ibn Yazid affermo’:”Chiesi a Rabi’ah ibn ‘AbdulRahman :’Qual e’ la forma di pazienza fondamentale?’ Rispose:’Non mutare atteggiamento in tempi duri , essere come si era il giorno prima”.(Questo non significa che una persona non debba provare dolore o soffrire, significa invece trattenersi dal cadere nel panico e frenarsi dal compiangersi.).
Commentando il significato della pazienza perfetta, Qiyas ibn al-Hajjaj affermo’:”La persona che sta vivendo avversita’ dovrebbe comportarsi in modo tale da non essere distinto da tutti gli altri”.

Capitolo 13: La Pazienza e’ meta’ della fede
La fede (imen) e’ scissa in due: la pazienza (sabr) e la gratitudine (shukr). Per questo Dio menziona la pazienza e la gratitudine l’una accanto all’altra:”…In verita’ in cio’ vi sono dei segni per coloro che perseverano costantemente e rendono grazie.”(Ibrahim 14:5, Luqman 31:31, Saba’ 34:19, ash-Shura 42:33).
Le ragioni per le quali la fede (imen) e’ rappresentata per meta’dalla pazienza e per l’altra meta’ da gratitudine sono le seguenti:
1. L’imen (fede) e’un termine che comprende parole, fatti e intenzioni, tutti i quali si basano su due fatti: azione o astinenza. L’azione si riferisce al mettere in pratica un’azione in accordo alle istruzioni di Dio, che e’ la vera gratitudine. Asternersi, cioe’ trattenersi dal commettere azioni sbagliate, richiede pazienza. L’interezza della religione e’ impersonificata da queste due cose: portare avanti cio’ che Allah ha comandato , e trattenersi dal fare cio’ che Allah ha proibito.
2.L’imen ( fede) si basa su due pilastri: yaqin (convinzione, certezza) e pazienza. Si fa riferimento ad essi nel seguente versetto :” E (finche’) furono perseveranti e credettero con fermezza nei Nostri segni, scegliemmo tra loro dei capi che li dirigessero secondo il Nostro comando”. E’ attraverso la fede che veniamo a conoscenza della realta’ dei comandamenti e delle proibizioni, della ricompensa e della punizione, ed e’ attraverso la pazienza che eseguiamo le Sue istruzioni e ci asteniamo da cio’ che Egli ha proibito. Un individuo non potrebbe arrivare a credere nei comnadamenti e proibizioni di Allah , e nella ricompensa e punizione, se non attraverso la fede, ed essa e’ in verita’ da Allah. E noi non potremo mai eseguire le istruzioni di Dio e astenerci da cio’ che ha proibito se non co pazienza. Percio’ la pazienza e’ meta’ dell’imen (fede) , e l’altra meta’ e’ appresentata dalla gratitudine.
3.L’uomo ha due forze: il potere di fare e il potere di astenersi, che controllano tutto il suo comportamneto. Cosi’ un individuo fara’ cio’ che gli piace e si asterra’ da cio’ che gli dispiace. La completezza della religione risiede nell’eseguire e nell’astenenrsi, attenendosi alle istruzioni di Dio o astenersi da cio’ che Egli ha proibito, nessuna delle suddette azioni e’ conseguibile senza pazienza.
4.La completezza della religione e’ la fusione di speranza e timore, il vero credente e’ colui il quale e’ sia speranzoso che timorato. Dio ha detto:” …Ci invocavano con amore e trepidazione ed erano umili davanti a Noi”(al-Anbiya’21:90). Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) soleva pregare: ”O Allah ho abbandonato la mia anima a Te, e rivolto il mio volto verso di Te. Affido ad Allah tutte le mi preoccupazioni e cerco la Tua protezione, nella speranza in Te e nel timore di Te” (Al-Bukhari)
Dunque il credente e’ colui il quale e’ sia speranzoso che timorato, ma la speranza e il timore possono basarsi soltanto sulla pazienza: il timore dovrebbe rendere il credente paziente, e la sua speranza dovrebbe condurlo alla gratitudine.

[Faccio una breve digressione affinche' il messaggio risulti piu' chiaro: Taqwa cioe' timore di Dio, ha per il Musulmano una sfumatura di significato difficilmente traducibile in lingua italiana, timore di Dio significa insieme paura di un'eventuale punizione se si commettono crudelta' e peccati gravi, e rispetto per il Creatore, allo stesso tempo taqwa e' certezza ma soprattutto consapevolezza, presa di coscienza, che Dio c'e' sempre, vede e sa tutto, persino le nostre intenzioni. La taqwa di Dio aiuta il Musulmano a non commettere peccati anche se nessuno puo' testimoniare, in quanto il Musulmano e' cosciente che Dio sa]

5.Ogni azione eseguita dall’uomo gli e’ benefica o dannosa in questa vita e nell’altra vita, oppure gli e’ benefica in una vita e dannosa nell’altra. La migliore strada per l’uomo e’ di fare cio’ che potrebbe apportargli beneficio nell’aldila’, e astenersi da cio’ che gli risulterebbe dannoso nell’altra vita. Questa e’la realta’ dell’imen (fede): fare cio’ che e’ buono per se stesso, e cio’ e’ gratitudine, e astenersi da cio’ che lo danneggia, che e’ pazienza.

[Anche qui mi permetto una breve digressione. Il Musulmano ha come fine ultimo il Paradiso per cui cerca di preferire quelle azioni che possano aiutarlo a conseguire il proprio fine. Un esempio: condividere le proprie ricchezze con il bisognoso. L'uomo e' per natura egoista e sarebbe tentato a godersi tutto e a pensare egoisticamente che quel denaro e' suo e spetta soltanto a lui, ma il Musulmano dovrebbe comprendere che Dio gli ha elargito quel benessere affinche' lo dividesse e preferire donare una parte dei suoi beni in questa vita, per avere delle ricompense da Dio nell'aldila'.]

6.L’uomo e’ costantemente nela situazione in cui deve eseguire un’istruzione da Allah, o evitare qualcosa che Allah ha proibito, o accettare un decreto di Allah. In tutti i casi, deve affrontare la situazione con pazienza e gratitudine. Eseguire la volonta’ di Allah e’ gratitudine, e astenersi dal compiere azioni proibite e sentirsi soddisfatto dal decreto di Allah rappresenta pazienza.
7.L’uomo e’ costantemente spinto in due direzioni opposte:dovrebbe cadere nell’esca nelle lusinghe di questo mondo di desideri e piaceri, o dovrebe rispondere all’appello di Allah e dell’aldila’, con il Paradiso eterno che Allah ha preparato per I Suoi amici(wali)?Andare contro desideri e voglie e’ pazienza , e rispondere alla chiamata di Allah e della vita dell’aldila’ e’ gratitudine.
8.La religione si basa su due principi:determinazione e perseveranza, alle quail I si riferisce nel dua’a (invocazione) del Profeta (pace e benedizioni su di lui):”O Allah ti chiedo perseveranza in tutti i miei progetti, e ti chiedo determinazione per rimanere sulla strada giusta e dritta.”
9.La religione si basa sulla verita’ (haqq) e pazienza, alle quai si fa riferimento nel versetto (ayah):”…vicendevolmente si raccomandano la verita’ e vicendevolmente si raccomandano la pazienza” (Asr 103:3).All’uomo viene richiesto di agire in accordo alla verita’, sia da solo che con gli altri, che e’ l’essenz della gratitudine, ma non pu’ conseguire cio’ senza pazienza, dunque la pazienza e’ meta’ dell’imen(fede). E Allah sa meglio.
tradotto da Cinzia Amatullah
Ogni errore commesso e' soltanto dalla mia ignoranza.