26 Jan 2011

La Shahadah: È SUFFICIENTE “PRONUNCIARLA”?

Avere fede nell’Unità ed Unicità di Allah (Tawhid) non significa accettarre soltanto che non c’è altro Creatore all’infuori di Allah, e che Allah è il Sovrano Rabb (Signore). La persona che, pur ammettendo ciò, continua ad associargli dei consociati e li venera, è un Mushrik (che commette cioè Shirk) sebbene continui a pronunciare la Shahadah quotidianamente.
Tawhid è amore per Allah soltanto: abbandono, umiltà, obbedienza completa, e sincerità nell’adorazione di Allah soltanto. Tutta la nostra vita dovrebbe essere devoluta al Suo amore.
Chiunque ammetta il significato del Tawhid comprende il detto del Profeta Muhammad (pace su di lui):
“Allah proibì l’ingresso all’Inferno a chiunque avesse pronunciato laa ilaaha illal-laah, Non c’è altro Dio Che merita di essere venerato eccetto Allah’ cercando il Volto di Allah.” [Riportato da Al-Bukhari e Ahmad]
Gli ipocriti possono pronunciare la Shahadah eppure si sa che essi dimorano nella parte più bassa dell’Inferno. La loro dichiarazione non è sincera:
إِنَّ ٱلۡمُنَـٰفِقِينَ فِى ٱلدَّرۡكِ ٱلۡأَسۡفَلِ مِنَ ٱلنَّارِ وَلَن تَجِدَ لَهُمۡ نَصِيرًا (١٤٥)
“In verità gli ipocriti saranno nel Fuoco più profondo e non avranno nessuno che li soccorra.” (Corano Sura an-Nisa, Le Donne, 4:145)
È una condizione imprescindibile che la dichiarazione della Shahadah sia confermata dal cuore e dalla lingua. Il cuore è il “re” e il resto del corpo rappresenta l’ ”esercito” ai suoi ordini.
Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) disse:
“In verità c’è un pezzo di carne nel corpo che se è buono (riabilitato al bene) l’intero corpo diventa buono, ma se si corrompe allora è l’intero corpo a corrompersi.” [Parte di un hadith raccolto da Al-Bukhari e Muslim].
Una volta che la Shahadah è naturalizzata nel cuore, quest’ultimo aiuterà a trasformare lo status della persona in modo tale che il Fuoco dell’Inferno gli sarà vietato.
È stato narrato che il Profeta (pace su di lui) disse:
“Chiunque pronunci laa ilaaha illal-laah “non c’è altro vero Dio che meriti di essere venerato all’infuori di Allah” e dichiari Kufr (miscredenza) a qualsiasi altra cosa venerata all’infuori di Allah, allora il suo denaro e sangue sono Haram (cioè sarà vietato che questi venga ad essere danneggiato nel suo denaro e sangue) e il giudizio (di tale persona) dipende da Allah.” (Raccolto da Muslim e Ahmad)

(Tratto dal testo: La Shahada testimonianza di fede del dott. Saleh, presto disponibile in versione integrale sul website di aims inshaAllah)

20 Jan 2011

Le qualità di Gesù, egli non ha mai affermato di essere Dio

Era di natura umana, un’unica personalità e non tre, e un Messaggero di Allah.
يَـٰٓأَهۡلَ ٱلۡڪِتَـٰبِ لَا تَغۡلُواْ فِى دِينِڪُمۡ وَلَا تَقُولُواْ عَلَى ٱللَّهِ إِلَّا ٱلۡحَقَّ‌ۚ إِنَّمَا ٱلۡمَسِيحُ عِيسَى ٱبۡنُ مَرۡيَمَ رَسُولُ ٱللَّهِ وَڪَلِمَتُهُ ۥۤ أَلۡقَٮٰهَآ إِلَىٰ مَرۡيَمَ وَرُوحٌ۬ مِّنۡهُ‌ۖ فَـَٔامِنُواْ بِٱللَّهِ وَرُسُلِهِۦ‌ۖ وَلَا تَقُولُواْ ثَلَـٰثَةٌ‌ۚ ٱنتَهُواْ خَيۡرً۬ا لَّڪُمۡ‌ۚ إِنَّمَا ٱللَّهُ إِلَـٰهٌ۬ وَٲحِدٌ۬‌ۖ سُبۡحَـٰنَهُ ۥۤ أَن يَكُونَ لَهُ ۥ وَلَدٌ۬‌ۘ لَّهُ ۥ مَا فِى ٱلسَّمَـٰوَٲتِ وَمَا فِى ٱلۡأَرۡضِ‌ۗ وَكَفَىٰ بِٱللَّهِ وَڪِيلاً۬ (١٧١)
“O Gente della Scrittura (Ebrei e Cristiani)! Non eccedete nella vostra religione e non dite su Allah altro che la verità. Il Messia Gesù, figlio di Maria non è altro che un messaggero di Allah, una Sua parola (“Sii!”ed egli fu) che Egli pose in Maria, uno spirito (Rouh) da Lui [proveniente]. Credete dunque in Allah e nei Suoi Messaggeri. Non dite ’Tre (Trinità)’, smettete! Sarà meglio per voi. Invero Allah è un unico Ilah (Dio). Avrebbe un figlio? Gloria a Lui! A Lui appartiene tutto quello che è nei cieli e tutto quello che è sulla terra. Allah è sufficiente come garante.” (Corano 4:171)
مَّا ٱلۡمَسِيحُ ٱبۡنُ مَرۡيَمَ إِلَّا رَسُولٌ۬ قَدۡ خَلَتۡ مِن قَبۡلِهِ ٱلرُّسُلُ وَأُمُّهُ ۥ صِدِّيقَةٌ۬‌ۖ ڪَانَا يَأۡڪُلَانِ ٱلطَّعَامَ‌ۗ ٱنظُرۡ ڪَيۡفَ نُبَيِّنُ لَهُمُ ٱلۡأَيَـٰتِ ثُمَّ ٱنظُرۡ أَنَّىٰ يُؤۡفَكُونَ (٧٥)
“Il Messia (Gesù), figlio di Maria, non era che un messaggero. Altri messaggeri erano venuti prima di lui, e sua madre (Maria) era una Siddiqah (cioé ella credette nelle Parole di Allah e nei Suoi Libri). Eppure entrambi mangiavano cibo (come molti altri esseri umani, mentre Allah non mangia). Guarda come rendiamo evidenti le Nostre Aayaat (dimostrazioni, prove, versi, lezioni, segni, rivelazioni, ecc) quindi guarda come si allontanano (dalla verità).” (Corano 5:75)
Sebbene Gesù sia un Rouh (Spirito) da Allah, questo non significa che Gesù sia un attributo di Allah stesso. Allah ha chiamato Gabriele Rouhana (Nostro Rouh cioé Nostro Spirito) e noi sappiamo che Gabriele è un angelo creato, esistente e ha delle qualità personali create a loro volta. Allo stesso modo Allah dice riguardo i cieli e la terra:
وَسَخَّرَ لَكُم مَّا فِى ٱلسَّمَـٰوَٲتِ وَمَا فِى ٱلۡأَرۡضِ جَمِيعً۬ا مِّنۡهُ‌ۚ إِنَّ فِى ذَٲلِكَ لَأَيَـٰتٍ۬ لِّقَوۡمٍ۬ يَتَفَكَّرُونَ (١٣)
“E vi ha sottomesso tutto quello che è nei cieli e sulla terra: tutto [proviene] da Lui. In verità in ciò vi sono segni per coloro che riflettono.” (Corano 45:13)

Chiaramente, i cieli e la terra sono parte della creazione di Allah e non parte di Allah Stesso né un suo attributo. Si legge nel Corano: il Messaggero di Allah, La Casa di Allah (riferito alla Ka’aba a Mecca), ecc. Il Messaggero, la Casa, ecc. sono come lo Spirito di Allah, nel senso che sono persone oppure oggetti creati e degni di stima per Allah. Tuttavia quando uno dei due sostantivi è Allah, ed il secondo non è una persona e neppure una cosa, non si tratta di una cosa creata ma di una qualita’ di Allah ad esempio la Sapienza di Allah, il Sé di Allah ecc.

Dunque Gesù non è un attributo di Allah. Infatti Allah dichiara che coloro che credono in Gesù come Dio commettono Kufr (miscredenza):
لَّقَدۡ ڪَفَرَ ٱلَّذِينَ قَالُوٓاْ إِنَّ ٱللَّهَ هُوَ ٱلۡمَسِيحُ ٱبۡنُ مَرۡيَمَ‌ۚ قُلۡ فَمَن يَمۡلِكُ مِنَ ٱللَّهِ شَيۡـًٔا إِنۡ أَرَادَ أَن يُهۡلِكَ ٱلۡمَسِيحَ ٱبۡنَ مَرۡيَمَ وَأُمَّهُ ۥ وَمَن فِى ٱلۡأَرۡضِ جَمِيعً۬ا‌ۗ وَلِلَّهِ مُلۡكُ ٱلسَّمَـٰوَٲتِ وَٱلۡأَرۡضِ وَمَا بَيۡنَهُمَا‌ۚ يَخۡلُقُ مَا يَشَآءُ‌ۚ وَٱللَّهُ عَلَىٰ كُلِّ شَىۡءٍ۬ قَدِيرٌ۬ (١٧)
“Sono certamente miscredenti quelli che dicono: “Allah è il Messia figlio di Maria”. Di' (O Muhammad, pace su di lui): “Chi potrebbe opporsi ad Allah, se Egli volesse far perire il Messia figlio di Maria, insieme con sua madre e a tutti quelli che sono sulla terra? Ad Allah appartiene la sovranità sui cieli, sulla terra e su tutto quello che vi è frammezzo!”. Egli crea quello che vuole, Allah è onnipotente.” (Corano 5:17)

Il modo in cui Gesù fu creato è uno dei Segni di Allah per mostrare la Sua Eccelsa Maestria nel Creare come Egli Vuole: da un maschio e una femmina (come noi stessi); da un maschio senza una femmina (Eva); da una femmina senza un maschio (Gesù), e da né maschio né femmina (Adamo):
وَٱلَّتِىٓ أَحۡصَنَتۡ فَرۡجَهَا فَنَفَخۡنَا فِيهَا مِن رُّوحِنَا وَجَعَلۡنَـٰهَا وَٱبۡنَهَآ ءَايَةً۬ لِّلۡعَـٰلَمِينَ (٩١)

“E [ricorda] colei che ha mantenuto la sua castità! Insufflammo in essa del Nostro Spirito e facemmo di lei e di suo figlio (Gesù) un segno per i mondi.” (Corano 21:91)

Gesù ha l’onore di essere un servo di Allah:
لَّن يَسۡتَنكِفَ ٱلۡمَسِيحُ أَن يَكُونَ عَبۡدً۬ا لِّلَّهِ وَلَا ٱلۡمَلَـٰٓٮِٕكَةُ ٱلۡمُقَرَّبُونَ‌ۚ وَمَن يَسۡتَنكِفۡ عَنۡ عِبَادَتِهِۦ وَيَسۡتَڪۡبِرۡ فَسَيَحۡشُرُهُمۡ إِلَيۡهِ جَمِيعً۬ا (١٧٢)
“Il Messia e gli Angeli più ravvicinati non disdegneranno mai di essere gli schiavi di Allah. E coloro che disdegnano di adorarLo e si gonfiano d'orgoglio, ben presto saranno adunati davanti a Lui.” (Corano 4:172)


Gesù non ha mai affermato di essere Dio (Allah)

Nessuno che riceva la Rivelazione da Allah può dichiararsi Divino oppure Dio:
مَا كَانَ لِبَشَرٍ أَن يُؤۡتِيَهُ ٱللَّهُ ٱلۡكِتَـٰبَ وَٱلۡحُكۡمَ وَٱلنُّبُوَّةَ ثُمَّ يَقُولَ لِلنَّاسِ كُونُواْ عِبَادً۬ا لِّى مِن دُونِ ٱللَّهِ وَلَـٰكِن كُونُواْ رَبَّـٰنِيِّـۧنَ بِمَا كُنتُمۡ تُعَلِّمُونَ ٱلۡكِتَـٰبَ وَبِمَا كُنتُمۡ تَدۡرُسُونَ (٧٩) وَلَا يَأۡمُرَكُمۡ أَن تَتَّخِذُواْ ٱلۡمَلَـٰٓٮِٕكَةَ وَٱلنَّبِيِّـۧنَ أَرۡبَابًا‌ۗ أَيَأۡمُرُكُم بِٱلۡكُفۡرِ بَعۡدَ إِذۡ أَنتُم مُّسۡلِمُونَ (٨٠)
“Non si addice ad un uomo al quale Allah ha dato la Scrittura e Al-Hikma (conoscenza e saggezza per comprendere le leggi della religione ecc.) e la dignità di profeta, dire alle genti: “Adorate me all'infuori di Allah”, ma piuttosto (egli direbbe): “Siate veri devoti del Signore (Rabbaniyyun, dotti uomini di religione che praticano quello che conoscono e anche predicano agli altri), voi che insegnate il Libro e lo avete studiato.”
“E non vi ordinerà di prendere per signori (divinita’) Angeli e Profeti. Vi ordinerebbe la miscredenza, mentre siete musulmani?”
(Corano 3:79-80)

Quest’affermazione di Allah conferma la natura umana dei Profeti e dei Messaggeri. Il Profeta Muhammad (pace su di lui) avvisò in questo modo: “Non eccedete i limiti nel lodarmi come i Cristiani lodarono il figlio di Maria, perché sono soltanto un servo di Allah e il Suo Messaggero.”12 Il lodare in modo esagerato Gesù ha condotto molti a considerarlo come un Dio accanto ad Allah! Sicuramente questa è miscredenza in Allah, il Più Perfetto, ed Autosufficiente:
لَقَدۡ ڪَفَرَ ٱلَّذِينَ قَالُوٓاْ إِنَّ ٱللَّهَ هُوَ ٱلۡمَسِيحُ ٱبۡنُ مَرۡيَمَ‌... ٧٢ۖ
“Sono certamente miscredenti quelli che dicono: “Allah è il Messia (Gesù), figlio di Maria!...” (Corano 5:72).
E Gesù enfatizzò che:
وَقَالَ ٱلۡمَسِيحُ يَـٰبَنِىٓ إِسۡرَٲٓءِيلَ ٱعۡبُدُواْ ٱللَّهَ رَبِّى وَرَبَّڪُمۡ‌ۖ إِنَّهُ ۥ مَن يُشۡرِكۡ بِٱللَّهِ فَقَدۡ حَرَّمَ ٱللَّهُ عَلَيۡهِ ٱلۡجَنَّةَ وَمَأۡوَٮٰهُ ٱلنَّارُ‌ۖ وَمَا لِلظَّـٰلِمِينَ مِنۡ أَنصَارٍ۬ (٧٢)
“Mentre il Messia (Gesù) disse: “O Figli di Israele, adorate Allah, mio Signore e vostro Signore”. Quanto a chi attribuisce consimili ad Allah, Allah gli preclude il Paradiso, il suo rifugio sarà il Fuoco. Gli ingiusti non avranno chi li soccorra!” (Corano 5:72).

Ed un avvertimento per coloro che si prestarono alla propaganda del Tre in Uno, Uno in Tre. Un concetto mai compreso persino dagli stessi Cristiani. Il concetto della Trinità fu adottato dalla Chiesa Paolina nell’anno 325 d.C. Non fu mai predicato dallo stesso Gesù:
لَّقَدۡ ڪَفَرَ ٱلَّذِينَ قَالُوٓاْ إِنَّ ٱللَّهَ ثَالِثُ ثَلَـٰثَةٍ۬‌ۘ وَمَا مِنۡ إِلَـٰهٍ إِلَّآ إِلَـٰهٌ۬ وَٲحِدٌ۬‌ۚ وَإِن لَّمۡ يَنتَهُواْ عَمَّا يَقُولُونَ لَيَمَسَّنَّ ٱلَّذِينَ كَفَرُواْ مِنۡهُمۡ عَذَابٌ أَلِيمٌ (٧٣)
“Sono certamente miscredenti quelli che dicono: “In verità Allah è il terzo di tre (in una Trinità)”. Mentre non c'è dio all'infuori del Dio Unico! E se non cessano il loro dire, un castigo doloroso giungerà ai miscredenti.” (Corano 5:73)
Ed Allah li chiama al pentimento, dicendo:
أَفَلَا يَتُوبُونَ إِلَى ٱللَّهِ وَيَسۡتَغۡفِرُونَهُ ۥ‌ۚ وَٱللَّهُ غَفُورٌ۬ رَّحِيمٌ۬ (٧٤)
“Perché non si rivolgono pentiti ad Allah, implorando il Suo perdono? Allah è perdonatore, misericordioso.” (Corano 5:74)
Il Pentimento è qualcosa che piace ad Allah. È manifestazione della sottomissione dell’uomo, e non richiede alcun intermediario. Il Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui) ha detto:
“Allah è più compiaciuto del pentimento di uno dei Suoi servi di quanto qualunque fra di voi possa compiacersi del ritrovamento del suo cammello perduto nel deserto.14”

(Tradotto da Cinzia Amatullah dal testo Consigli sinceri ai Cristiani del dott. Saleh, presto disponibile in versione integrale sul website aims inshaAllah)

17 Jan 2011

La donna musulmana ed il suo Rabb (Signore): esempi di comportamento della donna musulmana ideale

La donna fedele è vigile. Una delle caratteristiche prominenti e distintive della donna musulmana è la sua profonda fede in Allah (subbhnau wa taala), e la sua sincera convinzione che qualsiasi cosa succeda in questo Universo, e qualunque cosa capiti agli esseri umani, accade soltanto per volontà e decreto di Allah (subbhanu wa taala); qualsisasi cosa capiti ad un individuo non potrebbe essere evitato, e qualsiasi cosa non capiti, non sarebbe mai potuta accadere. Una persona non ha altra scelta in questa vita se non di lottare per rimanere sulla strada giusta e fare buone azioni (atti di adorazione ed altre opere) con qualsiasi mezzo a disposizione, riponendo tutta la fiducia in Allah (subbhnau wa taala), sottomettendosi al Suo volere, e credendo che ha bisogno dell’aiuto e del supporto di Allah (subbhanau wa taala).
La storia di Hajar offre alla donna musulmana il migliore ed il più splendido degli esempi di fede profonda in Allah e fiducia sincera in Lui. Abramo (pace su du di lui) la lasciò [dove oggi vi è] presso la Ka’bah a Mecca, proprio al punto in cui vi è la fonte di Zamzam, a quel tempo non vi dimorava nessuno e non vi era nessuna sorgente d’acqua. Hajar non aveva nessuno con lei a parte suo figlio Ismaele (pace su di lui). Chiese ad Abramo (pace su di lui) pacatamente e senza farsi prendere dal panico: “È Allah (subbhnau wa taala) che ti ha ordinato di fare questo, O Abramo?”. Abramo (pace su di lui) rispose :”Sì”. La sua reazione riflesse la propria accettazione ed ottimismo: “Allora Egli non ci abbandonerà”. Riportatao da Bukhari in Kitab al-Anbiya.
La situazione era estrema: un uomo che lascia sua moglie con suo figlio neonato in una terra desolata, dove non vi erano piante, niente acqua, e nessuno, e ritornò nella lontana Palestina. Non lasciò nulla con lei se non un sacchetto di datteri ed una pelle riempita di acqua. Non fosse stato per la sua profonda fede e la fiducia in Allah (subbhanu wa taala) che riempì il cuore di Hajar, ella non sarebbe stata in grado di fronteggiare quella terribile situazione; ella sarebbe venuta meno subito, e non sarebbe diventata la donna il cui nome è e sarà ricordato per sempre notte e giorno da tutti coloro che compiono l’hajj (il pellegrinaggio) e la ‘umarah alla Casa di Allah (subbhanau wa taala), ogni volta che bevono l’acqua pura di Zamzam, e corrono tra di due monti di Safa’ e Marwah, come fece Hajar quel giorno in cui fu messa alla prova.
Questa profonda fede e presa di coscienza ha avuto ripercussioni stupefacenti sulle vite di uomini e donne musulmani: risvegliò le loro coscienze e gli ricordò che Allah (subbhanau wa taala) è testimone e sa ogni segreto, e che Egli è sempre con l’uomo dovunque egli sia.
Niente fornisce un’idea più chiara di quella presa di coscienza e timore di Allah (subbhanau wa taala) in tutti i tempi più della storia della giovane donna musulmana raccontata in Sifat al-Safwah e Watiyat al-A’yan e citato da Ibn al-Jawzi in Ahkam al-Nisai (pp. 441-442):
“Narrato da ‘Abdullah ibn Zayd ibn Aslam, da suo padre, da suo nonno, che disse:
“Quando stavo accompagnando ‘Umar ibn al-Khattab [uno dei Califfi dopo la morte del Profeta e dunque Amir al- Mu’minin] in pattuglia serale a Medina, egli si sentiva stanco, così si appoggiò ad un muro. Nel mezzo della notte, (udimmo) una donna dire a sua figlia: “Figlia mia, svegliati e mischia quel latte con dell’acqua”. La ragazza disse:” O madre, non hai sentuto il decreto dell’Amir al-Mu’minin (khalifa, capo dei credenti) oggi?”. La madre disse:”Di cosa si trattava?”. La ragazza disse: ”Egli ha ordinato a qualcuno di annunciare ad alta voce che il latte non va mischiato con l’acqua”. La madre disse: ”Alzati e mischia il latte con l’acqua; sei in un posto in cui ‘Umar non potrebbe vederti”. La ragazza disse a sua madre: ” Non posso obbedirGli (ad Allah) in pubblico e disubbedirGli in privato”. ’Umar udì il tutto e mi disse: “O Aslam, vai a vedere chi è questa ragazza, e a chi stesse parlando, e se ella è sposata”. Dunque mi recai in quel luogo, e seppi che non era sposata, l’altra donna era sua madre, e nessuna delle due aveva marito. Andai da ‘Umar e gli dissi quello che avevo scoperto. Radunò i suoi figli e gli disse:” Chi di voi ha bisogno di una moglie, così che io possa organizzargli un matrimonio? Se avessi intenzione di sposarmi, sarei stato il primo a sposare questa giovane donna”. ‘Abdullah disse: “ Ho già moglie”. ‘Abd al-Rahaman disse: “Ho già moglie”. Asim disse: ”Non ho moglie, lasciami sposarla”. Dunque ‘Umar combinò il matrimonio della giovane donna con ‘Asim. Ella diede alla luce una bambina, che crebbe per diventare la madre di ‘Umar ibn ‘Abd al-Aziz. Questo è il senso profondo di coscienza che l’Islam aveva radicato nel cuore di questa giovane donna. Ella era retta e ferma nelle sue azioni, sia in pubblico che in privato, perché ella credeva che Allah (subbhanau wa taala) era con lei in ogni istante ed udiva tutto. Questa è la vera fede, e questi sono gli effetti di quella fede, che la elevarono ad un livello di Ihsan. Una delle ricompemse immediate con cui Allah (subbhanu wa taala) la onorò fu questo matrimonio benedetto, uno dei cui discedenti fu il quinto Khalifa, guidato e retto : ‘Umar ibn ‘Abd adl ‘Aziz (che Allah ne sia compiaciuto)
La Aqidah (fede) della donna veramente Musulmana è pura e trasparente, incontaminata da ogni taccia di ignoranza, illusione o superstizione. Questa Aqidah si basa sulla fede in Allah (Subbhanau wa talal), l’Uno, L’Altissimo, L’Eterno, Che è capace di fare ogni cosa, Che è in controllo dell’intero universo, e Al Quale tutte le cose dovranno fare ritorno:
Di': “Chi [tiene] nella Sua mano il regno di tutte le cose? Chi è Colui che protegge e contro il Quale nessuno può essere protetto? [Ditelo] se lo sapete!”. Risponderanno: “Allah”. Di': “Com'è dunque che siete stregati?”. “ (Corano Sura al-Mu’minun, I credenti, 23:88-89)
Questa è la fede pura, profonda che fa aumentare il carattere della donna musulmana in forza, discernimeno e maturità, così che ella veda la vita com’ è realmente, che è luogo di test (messe alla prova) i cui risultati finali saranno resi noti nel Giorno che senza ombra di dubbio arriverà:
“ Di': “Allah vi dà la vita e poi vi dà la morte, quindi vi riunirà nel Giorno della Resurrezione. Non c'è dubbio in proposito, ma la maggior parte degli uomini non lo sa”. “ (Corano Al-Jathiya, La Genuflessa, 45:26)
“ Pensavate che vi avessimo creati per celia e che non sareste stati ricondotti a Noi?”.” (Corano Sura al-Mu’minun, I credenti 23: 115)
“Benedetto Colui nella Cui mano è la sovranità, Egli è onnipotente; Colui Che ha creato la morte e la vita per mettere alla prova chi di voi meglio opera, Egli è l'Eccelso, il Perdonatore.” (Corano Al-Mulk, La sovranità, 67:1-2)
Quel giorno, l’uomo sarà tenuto a dar conto delle proprie azioni. Se sono state buone, ciò sarà buono per lui, e se sono state cattive, sarà male per lui. Non vi sarà la minima ingiustizia:
“In quel Giorno ciascuno sarà compensato per quello che avrà meritato: in quel Giorno non ci sarà ingiustizia. Allah è rapido al conto” ( Corano Al-Ghafir, Il Perdonatore, 40:17)

Tradotto da Cinzia Amatullah del Cpitolo 1, del testo The Ideal Muslimah.
Ogni imperfezione è dalla mia ignoranza.

15 Jan 2011

Shahadah: La Testimonianza di Fede. Cosa significa?

Questo è il primo principio di Fede nel Tawhid (Unità ed Unicità di Allah). Allah è Uno nella Sua Signoria, Uno nella Sua Divinità, ed Uno ed Unico nelle Sue Azioni , Nomi ed Attributi. Niente è come Allah. Quando un individuo accetta Allah come l’Unico e solo vero Dio Che meriti di essere venerato, dovrebbe negare ogni altra forma di idolatria rivolta a qualcuno (o qualcosa) all’infuori di Allah. Questo è il significato della laa ilaaha illal-laah: “Non c’è altro Dio all’infuori di Allah”.

La Dichiarazione di Fede è composta da due asserzioni: una negazione ed un’affermazione. L’affermazione “all’infuori di Allah” conferma che Allah è l’Unico vero Dio Che meriti di essere venerato.
Allah è il Più Giusto e Saggio. Egli Ci ha creati e vuole che noi sappiamo di Lui e che veneriamo soltanto Lui. Egli non ci abbandona senza guida. Ciò fa parte della Sua Misericordia.
Egli, l’Eccelso, ci ha inviato Messaggeri e Profeti affinché ci comunicassero un messaggio unico e cioè: l’uomo deve sottomettesi alla Volontà del Suo Creatore, Allah, e venerare nessun altro all’infuori di Lui.
Questa è l’essenza dell’Islam. Si tratta dello stesso messaggio trasmesso da Adamo, Abramo, Mosè, Gesù ed infine al genere umano fino al Giorno della Resurrezione da Muhammad (pace e benedizioni su tutti loro). Questi Messaggeri e Profeti sono esseri umani creati. Essi non furono divini. Nella rivelazione finale a tutto il genere umano, l’uomo è chiamato a testimoniare che : ”Non c’è altro vero Dio all’infuori di Allah e che Muhammad è il vero Messaggero di Allah”.
Questa testimonianza rappresenta la chiave per accedere al Paradiso. Ma non c’è chiave che non abbia striature. Se si è in posesso della chiave con le giuste striature, la porta si aprirà, altrimenti rimarrà chiusa. Per poter raggiungere il Paradiso attraverso questa testimonianza di fede, sono necessarie delle condizioni che costituiscono “le giuste striature” a questa asserzione-chiave. Queste condizioni sono le seguenti:

1. Conoscenza (Al-‘Ilm)
La conoscenza di Allah e della natura, oltre che i concetti e la metodologia dell’adorazione sono essenziali alla pratica e alla comprensione dell’Islam. La conoscenza benefica è quella che conduce alla completa dissociazione dalle false divinità e alla consacrazione delle nostre intenzioni ad Allah soltanto. Allah, l’Altissimo, dice:
فَٱعۡلَمۡ أَنَّهُ ۥ لَآ إِلَـٰهَ إِلَّا ٱللَّهُ وَٱسۡتَغۡفِرۡ لِذَنۢبِكَ وَلِلۡمُؤۡمِنِينَ وَٱلۡمُؤۡمِنَـٰتِ‌ۗ وَٱللَّهُ يَعۡلَمُ مُتَقَلَّبَكُمۡ وَمَثۡوَٮٰكُمۡ (١٩)
“Sappi che in verità non c'è dio all'infuori di Allah e implora perdono per la tua colpa e per i credenti e le credenti. Allah ben conosce il vostro affanno e il vostro rifugio.” (Corano, Sura Muhammad, 47:19)
Il Profeta Muhammad (su di lui la pace) disse:

“Colui il quale morì sapendo (pienamente il senso di tale affermazione) che non c’è altro vero dio degno di essere adorato all’infuori di Allah entrerà al Jennah (Paradiso)” [Nella raccolta di Muslim].

2. Certezza (Al-Yaqin)
La testimonianza deve essere fatta senza alcun dubbio sul significato. Allah, l’Eccelso, dice:
إِنَّمَا ٱلۡمُؤۡمِنُونَ ٱلَّذِينَ ءَامَنُواْ بِٱللَّهِ وَرَسُولِهِۦ ثُمَّ لَمۡ يَرۡتَابُواْ وَجَـٰهَدُواْ بِأَمۡوَٲلِهِمۡ وَأَنفُسِهِمۡ فِى سَبِيلِ ٱللَّهِ‌ۚ أُوْلَـٰٓٮِٕكَ هُمُ ٱلصَّـٰدِقُونَ (١٥)
“I veri credenti sono coloro che credono in Allah e nel Suo Inviato senza mai dubitarne e che lottano con i loro beni e le loro persone per la causa di Allah: essi sono i sinceri.” (Corano, Sura Al-Hujurat 49:15)
Il Profeta (pace su di lui) disse:
“Testimonio che non c’è altro dio degno di essere venerato all’infuori di Allah, ed io sono il Suo Messaggero. Il servo di Allah che Lo incontrerà senza covare alcun dubbio riguardo ciò (riguardo tale testimonianza di fede) entrerà nel Jennah (Paradiso). “ [Raccolto da Muslim]

3. Purezza e Sincerità (Al-Ikhlas)
L’intenzione di accettare l’Islam e eseguire (compiere) tutti gli atti di venerazione deve essere consacrata meramente ad Allah:
قُلۡ إِنِّىٓ أُمِرۡتُ أَنۡ أَعۡبُدَ ٱللَّهَ مُخۡلِصً۬ا لَّهُ ٱلدِّينَ (١١)
“Di'(O Muhammad): “In verità mi è stato ordinato di adorare Allah (soltanto) obbedendoGli e renderGli un culto puro per amore di Allah solo e non per ostentazione, e non associargli alcunché.”” (Corano, Sura Az-Zumar, 39:11)
قُلِ ٱللَّهَ أَعۡبُدُ مُخۡلِصً۬ا لَّهُ ۥ دِينِى (١٤)
“Di': “È Allah che adoro e Gli rendo un culto puro.”” (Corano, Sura Az-Zumar, 39:14)
Il Profeta (pace su di lui) disse:
“Allah ha proibito la punizione del Fuoco per colui che afferma laa ilaaha illal-laah cercando il Volto di Allah” [Come concordato in un hadith]

4. Veridicità (As-Sidq)
يَقُولُونَ بِأَلۡسِنَتِهِم مَّا لَيۡسَ فِى قُلُوبِهِمۡ‌ۚ ...
“[...] Con le loro lingue pronunciano cose che non sono nei loro cuori.[...] “ (Corano, da Sura Al-Fath, 48:11)
Il cuore è come il re e le membra come i soldati. Il Profeta (pace su di lui) disse:
“In verità c’è un pezzo di carne nel corpo che se è buono (riabilitato al bene) l’intero corpo diventa buono, ma se si corrompe allora è l’intero corpo a corrompersi” [Parte di un hadith raccolto da Al-Bukhari e Muslim].
Quando l’amore per Allah riempe il cuore, anche la sincerità e l’onestà lo riempiono, ma quando è il desiderio che arriva al cuore, si apre la strada per la corruzione e l’ipocrisia, e l’uomo non dirà ciò che veramente risiede nel suo cuore.

Il cuore integro e sano è libero da:
a) associazione di qualunque altro/qualunque altra cosa alla venerazione di Allah,
b) falso orgoglio ed arroganza
c) invidia
d) infelicità
e) amore per questa vita
f) amore per il comando e il dominio
g) lussuria
h) bid’ah (innovazione nella religione)
Questo è il genere di cuore che adempie alla dichiarazione della Shahaadah. Esso è noto nel Corano come “Al-Qalb as-Salim”, “il cuore pulito, sano, inattaccabile e integro” e rappresenta ciò che conta sul serio nel Giorno del Giudizio:
يَوۡمَ لَا يَنفَعُ مَالٌ۬ وَلَا بَنُونَ (٨٨) إِلَّا مَنۡ أَتَى ٱللَّهَ بِقَلۡبٍ۬ سَلِيمٍ۬ (٨٩)
Il Giorno in cui non gioveranno né ricchezze, né progenie, eccetto per colui che verrà ad Allah con cuore puro”. (Corano, Sura ash-Shu’ara, I Poeti, 26:88-89)

5. Amore (Al-Mahabah)
Amore significa:
a) amare Allah ed il Suo Messaggero, Muhammad (pace su di lui) più di ogni altra cosa,
b) amare quello che Allah ed il Suo Messaggero (pace su di lui) amano e
c) odiare o provare avversione per quello che Allah ed il Suo Messaggero(pace su di lui) odiano o per cui provano avversione in tutte le faccende relazionate all’Islam.
Il Profeta (pace su di lui) disse:
“Chiunque possegga (le seguenti) tre qualità assaporerà la dolcezza (gioia) dell’Imaan (Fede). Un individuo al quale Allah ed il Suo Messaggero (pace su di lui) sono più cari di ogni altra cosa; che ami una persona solo per amore di Allah (cioè per ricercare puramente Allah e la Sua Compiacenza); che odi regredire al Kufr (miscredenza) dopo che Allah lo ha salvato da ciò, siccome abborrisce l’idea di venir gettato nel Fuoco dell’Inferno” [Raccolto da Al-Bukhari e Muslim]
L’amore per Allah e per il Suo Messaggero (pace su di lui) deve essere tradotto nel seguire i loro ordini. Ciò nega il seguire gli innovatori e/o le loro innovazioni, coloro che introducono concetti e/o modi che non vanno d’accordo con gli insegnamenti islamici: come i mistici del sufismo e le loro così dette “Tariqas (modi)” che non hanno niente a che fare con l’Islam. Le loro idee si sono generate da concetti Hindu. Essi elevano i loro Sheikh Sufi e capi (Aqtab) a livelli divini. Allo stesso modo, i Raafidhah (gli Shia rigettatori) i quali elevano ‘Ali ed altri membri della famiglia del Profeta (pace su di lui) a livelli divini, invocandoli affianco ad Allah oppure escludendoLo del tutto:
وَمِنَ ٱلنَّاسِ مَن يَتَّخِذُ مِن دُونِ ٱللَّهِ أَندَادً۬ا يُحِبُّونَہُمۡ كَحُبِّ ٱللَّهِ‌ۖ وَٱلَّذِينَ ءَامَنُوٓاْ أَشَدُّ حُبًّ۬ا لِّلَّهِ‌ۗ وَلَوۡ يَرَى ٱلَّذِينَ ظَلَمُوٓاْ إِذۡ يَرَوۡنَ ٱلۡعَذَابَ أَنَّ ٱلۡقُوَّةَ لِلَّهِ جَمِيعً۬ا وَأَنَّ ٱللَّهَ شَدِيدُ ٱلۡعَذَابِ (١٦٥)
E fra gli uomini vi sono coloro che attribuiscono ad Allah degli uguali e li amano come amano Allah. Ma coloro che credono hanno per Allah un amore ben più grande. Se gli empi potessero vedere, [come] quando vedranno il castigo, che tutta la forza è di Allah, e che Allah è implacabile nel castigo!” (Corano, Sura Al-Baqara, La Giovenca, 2:165)
Nella seguente narrazione, Abdullah bin Mas’ud (che Allah ne sia compiaciuto) disse:
“Il Profeta (pace su di lui) fece un’asserzione ed io un’altra. Il Profeta (pace su di lui) disse: “ Chiunque muoia mentre sta invocando altri che Allah come rivali di Allah, entrerà nell’ Inferno.” Ed io dissi: ”Chiunque muoia invocando null’altro accanto ad Allah, entrerà in Al-Jennah (Paradiso)”” [Raccolto da Al-Bukhari]
L’Amore per Allah ed il Suo Messaggero dell’Islam è connesso alla Conoscenza di Lui e dei Suoi Nomi ed Attributi. Più si conosce di Allah, e più forte diventerà l’amore per Lui. Ciò fa sì che il credente brami incontrare Allah, vederLo, ed ascoltare le Sue Parole nell’Aldilà. Questo diventa il fine e tutte le attrazioni di questa terra diventano sempre meno invitanti. Lo spirito si innalza. Aspira al suo Creatore. Non si lascerebbe mai intrappolare in una strada che lo possa sviare e distrarre dalla sottomissione ad Allah soltanto. La persona diventa motivata ad accondiscendere all’ordine di Allah al meglio delle proprie capacità. Questo genera felicità vera in questa vita e nell’Aldilà.

6. Accondiscendenza (Al-Inqiyaad)
La testimonianza si adempie con l’obbedienza ad Allah e al Suo Messaggero Muhammad (pace su di lui) e dal salvaguardarsi da ciò che Allah vieta:
۞ وَمَن يُسۡلِمۡ وَجۡهَهُ ۥۤ إِلَى ٱللَّهِ وَهُوَ مُحۡسِنٌ۬ فَقَدِ ٱسۡتَمۡسَكَ بِٱلۡعُرۡوَةِ ٱلۡوُثۡقَىٰ‌ۗ وَإِلَى ٱللَّهِ عَـٰقِبَةُ ٱلۡأُمُورِ (٢٢)
“Chi sottomette il suo volto ad Allah e compie il bene, si afferra all'ansa più salda. In Allah è l'esito di tutte le cose!” (Corano, Sura Luqman, 31:22)
L’accondiscendenza alla dichiarazione della Shahaadah deve essere priva di esitazioni. Anzi essa rappresenta la sottomissione totale. Questo viene ben illustrato da quanto Allah ci ha detto (nel Corano):
وَمَا كَانَ لِمُؤۡمِنٍ۬ وَلَا مُؤۡمِنَةٍ إِذَا قَضَى ٱللَّهُ وَرَسُولُهُ ۥۤ أَمۡرًا أَن يَكُونَ لَهُمُ ٱلۡخِيَرَةُ مِنۡ أَمۡرِهِمۡۗ وَمَن يَعۡصِ ٱللَّهَ وَرَسُولَهُ ۥ فَقَدۡ ضَلَّ ضَلَـٰلاً۬ مُّبِينً۬ا (٣٦)
“Quando Allah e il Suo Inviato hanno decretato qualcosa, non è bene che il credente o la credente scelgano a modo loro. Chi disobbedisce ad Allah e al Suo Inviato palesemente si travia.” (Corano, Sura Al-Ahzab, I Coalizzati, 33:36)
I decreti di Allah e del Suo Messaggero non sono soggetti a valutazioni umane. Il Messaggio è una Rivelazione. Ciò che contiene va a beneficio dell’uomo. Dunque la sottomissione stessa in Islam va realizzata per il proprio bene.

7.Accettazione (Al-Qubul)
Riconoscere la grandezza dell’Islam ed affermare che essa sia la Verità, non è abbastanza: questo riconoscimento deve essere assodato con modesta approvazione ed umiltà. L’adesione al significato di questa dichiarazione salvaguarda il credente dal falso orgoglio, dall’arroganza e dall’essere sprezzante.
إِنَّہُمۡ كَانُوٓاْ إِذَا قِيلَ لَهُمۡ لَآ إِلَـٰهَ إِلَّا ٱللَّهُ يَسۡتَكۡبِرُونَ (٣٥)
“Quando si diceva loro: “Non c'è dio all'infuori di Allah”, si gonfiavano d'orgoglio” (Corano, Sura As-Safat, I Ranghi, 37:35)
Il Musulmano deve realizzare che questa dichiarazione sta contro l’imitazione bigotta e cieca, e chiama all’accettazione degli insegnamenti dell’Islam come furono compresi da coloro che seguirono la strada giusta. Essi sono i Compagni e coloro che seguirono e che seguono tuttora i loro passi fino al Giorno della Resurrezione. Questa strada è nota come il sentiero di As-Salafus-Salih (I pii predecesori).
Il Profeta(pace su di lui) ci ha lasciato delle allegorie per parlarci di coloro che accettano e coloro che rifiutano la guida e gli insegnamenti dell’Islam. Egli (pace su di lui) disse:
“L’esempio della guida e la sapienza con cui Allah mi ha mandato è come una pioggia abbondante che cade sulla terra, una parte della terra era fertile, ed ha dunque assorbito l’acqua piovana e generato vegetazione ed erba in abbondanza. (E) un’altra porzione di terra era dura e tratteneva l’acqua piovana, ed Allah ne ha beneficiato i popoli ed essi l’hanno utilizzata per bere e abbeverare le proprie bestie, ed irrigare e coltivare la terra. (E) un’altra porzione di terra era sterile e non potè né trattenere l’acqua né fare germogliare della vegetazione (dunque la terra non diede alcun beneficio). Il primo è l’esempio della persona che comprende la religione di Allah e ne trae beneficio (dalla sapienza) che Allah gli ha rivelato attraverso di me (il Profeta) ed impara e poi insegna agli altri. L’ultimo esempio è quello della persona che non mostra alcun interesse per essa e non accetta la guida di Allah rivelata attraverso di me (egli è come la terra sterile).” [Raccolto da Al-Bukhari]

(Tradotto da Cinzia Amatullah dal testo: La Shahaadah, di Saleh As-Saleh, presto disponibile in versione integrale su aims-uk.org inshaAllah)

11 Jan 2011

Dirsi 'ti voglio bene per amore di Allah!'

E' stato raccontato da Al-Miqdaam bin Ma’di Karib che il Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui) ha detto:
" Se qualcuno di voi ama suo fratello, dovrebbe informarlo”
(Tirmidhi, Hadith Hasan Sahih).
Anche Anas ibn Malik raccontò:
"Ero seduto con il Profeta (pace e benedizioni su di lui) quando un uomo venne passando di là e disse: ‘O Profeta di Allah, io amo davvero quest'uomo (in modo fraterno)’; dunque il Profeta (pace e benedizioni su di lui) gli chiese: ‘Glielo hai detto?’, e l'uomo rispose: ‘No’; dunque il Profeta (pace e benedizioni su di lui) gli ordinò:" Alzati e vai a dirglielo"; dunque egli si alzò ed andò da lui e gli disse: ‘Sai, ti giuro su Allah, che per amore di Allah, ti voglio bene’; dunque egli gli rispose: ‘Possa l'Uno per il quale tu mi ami, amarti (in risposta).’ (Raccontato dall'Imam Ahmad e da Abu Dawud con un hadith sahih.)

Dunque se ci viene detto "ana uhebbuka fe Allah, wa asaalu Allaha an yuwaffequka fe al dunya wa al akherah" (cioè ti voglio bene per amore di Allah, e prego Allah ti darti successo in questa vita e nella vita dopo la morte) in risposta si dice: “ahabbak allaah ullaadhi ahbabtani fih”( Possa l'Uno per il quale tu mi ami, amarti (in risposta))

tradotto da http://www.islam-qa.com

6 Jan 2011

Chi fu il Profeta Muhammad? (seconda parte)

Vorrebbero spegnere la luce di Allah con le loro bocche, ma Allah non intende che perfezionare la Sua luce, anche se cio' dispiace ai miscredenti. Egli è Colui che ha inviato il Suo Messaggero con la guida e la Religione della Verità, onde farla prevalere su ogni altra religione, anche se cio' dispiace ai politeisti (Corano IX. At-Tawba, 32-33)


[...]presso l'Imperatore romano Eraclio.

Infatti Abdullah Ibn Abbas - che Allah sia soddisfatto di lui- riferisce che:
"Il Messaggero di Allah scrisse a Cesare per chiamarlo ad abbracciare l'Islam, affidò detto scritto a Dihya Al Kalbi con l'ordine di farlo transitare attraverso il governatore di Bosra. Per la vittoria riportata sui persiani, Cesare fece in segno di gratitudine ad Allah una marcia da Emesse fino ad Iliya (Gerusalemme.) Pervenutagli l'epistola del Messaggero di Allah, la lesse ed ordinò ai suoi dipendenti :"Cercate di trovarmi qui connazionali di questo uomo che possano fornirmi informazioni sul Messaggero di Allah." Ibn Abbas disse: Abu Sufiyene mi indicò che allora si trovava in Siria, a capo di una carovana di mercanti Coreisciti, durante la tregua conclusasi tra il Profeta e gli infedeli Coreisciti." Abu Sufiene riferisce: Il Messaggero di Cesare ci trovò in una località di Siria e ci condusse io e i miei compagni, fino ad Iliya. Ci introdusse presso l'Imperatore che sedeva nel suo trono con la corona sul capo e circondato dai suoi consiglieri e dignitari romani. Disse al suo interprete: - chiedi quale di loro è il parente più vicino a colui che pretende di essere profeta. – Sono io, rispose Abu Sufiyene

- Qual è il grado della tua parentela? Domandò Cesare
- Lui è mio cugino.
Dissi questo considerando con certezza che tranne me, quella volta non c'era nella carovana nessuno tra Bani Abdu Manaf.
- Lo si faccia avvicinare ! disse l'Imperatore.
Ordinò poi che mettessero tutti i miei compagni alle mie spalle e si rivolse di nuovo all'interprete :
- Spiega loro che io farò delle domande a questo uomo riguardo al preteso profeta. Se i suoi compagni vedono che mente, hanno facoltà di dirlo e di contraddirlo immediatamente.
A dire il vero, se non ci fosse per la vergogna di essere denunciato dai miei compagni come bugiardo, avrei risposto all'Imperatore su Muhammad con tante menzogne. Perciò decisi di dire solo la verità.
L'Imperatore disse all'interprete :
- Domandagli quale rango la famiglia di questo Profeta occupa da loro.
- È di nobile stirpe, dissi.
- Alcuno tra di voi ha mai tenuto prima di lui discorsi simili?
- No.
- Lo sospettavate di menzogna prima che lui tenesse questo discorso?
- No.
- Tra i suoi antenati ci sono stati dei re?
- No.
- I suoi adepti e partigiani si riscontrano tra le classi alte o tra gli umili?
- Tra gli umili.
- Vanno crescendo o decrescendo per numero?
- Stanno crescendo.
- Tra coloro che abbracciano la sua religione c'è chi in seguito la prende in avversione
e la rinnega ?
- No.
- Manca mai ai suoi impegni ?
- No, ma con lui abbiamo di recente concluso una tregua e al riguardo temiamo che non la rispetti.
(Questa mia risposta fu l'unica in cui riuscìi ad infondere una sfumatura sfavorevole al Profeta, senza timore che fosse notata.)
L'Imperatore proseguì la sua sfilza di domande; mi disse :
- Siete stati in guerra con lui ?
- Sì, risposi.
- Come sono finiti i combattimenti ?
- Tra di noi la guerra ha avuto sorti alterne: lui ha avuto momenti di vittoria quanto noi.
- Che cosa mai vi ordina di fare?
- Ci ordina di non adorare altro che Allah, unico, di non associarGli nessun essere, di rinunciare al culto dei nostri avi, di pregare, di fare l'elemosina, di essere casti, di manternere i nostri impegni e di restituire quello che a noi è stato dato in affidamento."

Dopo che mi ha ascoltato, l'Imperatore disse al suo interprete: "Digli: ti ho interrrogato sulla sua famiglia e hai preteso che era di nobili origini. Ora Allah ha sempre scelto i Suoi Messaggeri tra i nobili dei loro popoli. Ti ho domandato se tra la tua gente, uno prima di lui avesse tenuto un discorso simile, ed hai preteso che no. Infatti se un discorso simile a quello che tiene fosse già stato fatto da uno dei vostri, avrei creduto che il nostro uomo non facesse altro che imitare un predecessore. Ti ho domandato poi se prima delle sue pretese di profezia lo sospettaste mai di menzogna ed hai detto di no. Così ho capito che se non era uomo incline alla menzogna con i suoi simili, non lo era per forza nei confronti di Allah. Ti ho chiesto in seguito se tra i suoi avi ci fosse un re, hai preteso che no. Infatti se uno dei suoi antenati avesse regnato, avrei creduto che il nostro uomo tentasse di ripristinare il regno passato. Alla domanda se i suoi partigiani erano tra i grandi o tra gli umili hai risposto che erano tra gli umili. In verità sono sempre quelli che sostengono i profeti. Ti ho domandato se vanno crescendo o diminuendo di numero, mi hai risposto che vanno crescendo; ed è ovvio per una fede fino a quando non ha raggiunto la sua massima espansione. Ti ho chiesto se fra i suoi fedeli si trovasse chi se ne fosse ravvisato o avesse rinnegato, hai preteso che no. Infatti quando una fede conquista i cuori, è impossibile che sia avversata. Ti ho domandato se mancò mai ai suoi impegni, mi hai risposto di no: così è sempre stato con i profeti: non tradiscono mai. Ti ho domandato se alcuna guerra sia avvenuta contro di lui, ed hai risposto di sì, precisando che gli scontri sono stati di esiti alterni, tanto per lui che per voi. Ed è questo che distingue i profeti: subiscono tante e dure prove, ma il successo finale è della loro parte. Ti ho domandato di quello che vi ordinava di fare, ed hai preteso che vi proibiva di adorare quel che i vostri avi adoravano, che vi prescriveva la preghiera, l'elemosina, la purezza, la sincerità, la fedeltà agli impegni e la restituzione dei beni affidativi."

L'imperatore continuò: "Tutto questo corrisponde al ritratto di un profeta vero. Sapevo che sarebbe un giorno sorto, ma non pensavo che sarebbe stato uno di voi. Se quello che hai detto è vero, poco manca a questo uomo per conquistare fin dove ora mi trovo. Quanto a me, se mi fosse dato di avvicinarlo, farei di tutto per incontrarlo; e se gli fossi vicino, gli laverei ben volentieri i piedi."

Abu Sufiyene riprende il filo del racconto e disse: "L'Imperatore ordinò poi che gli fosse portata la lettera del Messaggero di Allah, la lesse trovandovi scritto: "In nome di Allah Clemente e Misericordioso; da parte di Muhammad servo e messaggero di Allah a Eraclio Imperatore dei Romani; pace su colui che segue la retta via, ti chiamo alla fede islamica, sottomettiti ad Allah, salvati ed Allah ti farà doppia ricompensa. Se invece te ne distogli, oltre al tuo porterai il peccato anche dei tuoi sudditi e "Di': "O gente della Scrittura, addivenite ad una dichiarazione comune tra noi e voi: [e cioè ] che non adoreremo altri che Allah, senza nulla associarGli, e che non prenderemo alcuni di noi come signori all'infuori di Allah". Se poi volgono le spalle allora dite: "Testimoniate che noi siamo musulmani." (Il Corano 3: 64)

Abu Sufiene proseguì dicendo: "Appena Eraclio finì il suo discorso, le voci dei potenti che gli stavano attorno si alzarono; seguì una gran confusione, e non riuscìi a capire cosa hanno detto: L'Imperatore ordinò di farci uscire. Appena fuori e ritrovati tutti i miei compagni dissi loro: "La vicenda del figlio di Abu Kabscia (Roma) avrà avuto molta ampiezza, se lo stesso principe di Banul Asfar lo sta ora temendo!"

Da allora, avvilito ma sempre convinto che Muhammad avrebbe avuto finalmente successo, aspettavo finquando Allah non mi aperse il petto alla luce dell'Islam." (Sahih di Bukhari, 2782.)

Dal Testo
Muhammad, Il messaggero di Allah,
pace e benedizione su di lui

Abdul-Rahman al-Sheha

Tradotto dall'arabo dal professor:
Mohammed HASSANI
presto disponibile in versione integrale su www.aims-uk.org insha'Allah)

5 Jan 2011

Chi fu Mohammad (pace su di lui)?

In uno scritto pubblicato sul periodico "Nur Al Islam", il professor Hassan Ali – pace alla sua anima- riferisce che un suo amico di fede brahmanica gli disse: "Mi sembra che il messaggero dell'Islam sia il più grande uomo del mondo e il più completo." Il professor Hassan gli chiese: "Per quale motivo il messaggero dell'Islam è secondo te l'uomo più completo del mondo?" Gli rispose: "Perché riscontro nel messaggero di Allah meriti diversi, qualità e virtù innumerevoli che non mi sembra si siano riunite mai nella storia mondiale in una sola persona in uno stesso tempo: era un re a cui si sono sottomesse tutte le sue contrade; le amministrava come voleva pur restando umile, considerando che nulla gli spettava, che invece tutto era in mano di Allah; vedi che dispone di ricchezze immense che i cammelli carichi di casse gli portano fino alla capitale; eppure continua a vivere nelle strettezze e per lunghi giorni a casa, non gli si accende per sfamare la famiglia il focolare. Anzi, molto spesso i suoi si coricano con la fame allo stomaco. Era un comandante senza pari; si metteva a capo di un esercito di pochi soldati, scarsamente equipaggiati con i quali fronteggiava eserciti fatti di migliaia di soldati armati fino ai denti, ed infine li vinceva in modo schiacciante. Lo ritroviamo poi appassionato di pace che firma la carta delle condizioni di accordo di tregua, con animo sereno ed impeto calmo benché abbia a fianco migliaia dei suoi compagni, tutti guerrieri valorosi, pronti ad ogni prodezza. È un eroe coraggioso capace di resistere da solo a migliaia dei suoi nemici senza curarsi del loro numero; ed è nello stesso tempo un uomo dal cuore fragile, generoso, pietoso ben lungi dallo spargere una goccia di sangue. Si preoccupa per tutta la penisola araba e nello stesso tempo non gli sfugge il minimo particolare della vita della sua famiglia, delle sue mogli e dei suoi figli; non gli sfugge nessun particolare della vita dei musulmani poveri e bisognosi, si interessa ai problemi della gente che si è dimenticata del Creatore, se n'è allontanata e gli preme rimetterla sulla retta via. Nel complesso, è un uomo che si cura delle vicende del mondo intero ma nello stesso tempo un uomo volto ad Allah, noncurante della vita terrena; è nel mondo e non vi è, perché il suo cuore batte solo per Allah e per quello che Gli è gradito. Non si è mai vendicato di uno per se stesso e prega in favore dei suoi nemici, vuole il loro bene ma non per questo perdona ai nemici di Allah ai quali non dà mai tregua. Non cessa di ammonire coloro che hanno smarrito la retta via e li avverte del castigo dell'inferno. Conduce una vita ascetica adorando Allah e implorandolo per buona parte della notte. È un valoroso combattente che si reca in campo con la spada in mano e nel contempo è il Messaggero saggio ed il profeta infallibile, ed insieme vincitore di nazioni e conquistatore di terre e contrade sterminate. Si corica su un pagliericcio con un cuscino imbottito di fibre vegetali, mentre ci verrebbe in mente di considerarlo sultano degli arabi o re dei paesi arabi. I membri della sua famiglia restano nel bisogno e nelle strettezze mentre giungono fino a lui le enormi somme che provengono da ogni parte della penisola araba; tali ricchezze sono ammucchiate sulla spianata della sua moschea mentre Fatima, sua figlia diletta viene a lamentarsi dei dolori del peso dell'otre dell'acqua o quelli causatile dall'uso del mulino a braccia. Il profeta distribuiva ai musulmani quel giorno il bottino di schiavi e schiave fatti prigionieri in guerra con l'aiuto di Allah; sua figlia non ebbe per risposta che una invocazione che il profeta le chiese di apprendere per rivolgerla ad Allah. Il suo compagno Omar gli fece una volta visita e dando uno sguardo a destra e a sinistra, trovò solo un pagliericcio senza cuscino su cui si coricava il profeta e le cui traccia si imprimevano sui suoi fianchi. In casa non c'era altro che un sa'a di orzo in un recipiente e vicino, una vecchia otre di acqua appesa ad un palo: era tutto quello che il profeta possedeva il giorno in cui metà degli arabi gli dichiararono sottomissione. Omar non potè fare a meno di piangere; il profeta gli domandò: "Perché piangi, Omar?" Rispose: "Come non piango se Cosroe e Cesare si godono la vita con tutte le sue comodità mentre il Messaggero di Allah (pace e benedizione di Allah su di lui) possiede solo quello che vedo? Il profeta gli disse: "Omar, non accetti che quello sia la parte di Cosroe e di Cesare da questa vita e che la vita eterna invece, sia tutta per noi ?"
Quando il profeta (pace e benedizione di Allah su di lui) raggruppò tutti i suoi eserciti e li diresse verso Mecca per conquistarla, Abu Sufiyene era in compagnia di Al Abbas, zio del profeta e guardavano insieme tutti quei soldati preceduti da moltissimi stendardi. Abu Sufiyene era allora ancora ostile all'Islam, ma prese sgomento da quell'impressionante numero di musulmani e dei loro alleati provenienti dalle diverse tribù che si sono convertite all'Islam, che marciavano sulla piazza della Mecca come un fiume potente che niente e nessuno poteva arrestare. Disse al suo compagno: "O Abbas, vedo che tuo nipote è ormai un re potentissimo." Al Abbas gli rispose: "Abu Sufiene, quello che vedi non ha niente a che fare con il reame: è profezia e messaggio divino."
( Dal Testo Muhammad, il messaggero di Allah,pace e benedizione su di lui
di Abdul-Rahman al-Sheha, Tradotto dall'arabo dal professor: Mohammed HASSANI
Presto disponibile in versione integrale sul website aims.co.uk Insha'Allah)