29 Sept 2011

Spiegazione di alcuni punti di Sura Luqman (PARTE PRIMA)

Alcuni punti di Sura Luqman (31esima)
Chi era costui? E cosa consigliò a suo figlio?
Pre-Eg. Il nome della sura deriva dal versetto 12.
“La vera identità del personaggio che dà il nome a questa sura è avvolta nel mistero. Nessuna delle ipotesi avanzata dai commentatori ha raggiunto un grado di forza tale da essere comunemente accettata. La tradizione è concorde sul fatto che fu longevo (“muammar”) e molti autori ritengono che appartenesse al popolo degli ‘Âd. Molti hanno ritenuto che fosse uno schiavo nero che esercitava il mestiere di falegname, altri gli hanno attribuito dignità regale. Il Corano ci parla della sua saggezza, delle sue doti morali e della sua fede nell'Unicità di Allah (gloria a Lui l'Altissimo). Luqmân istruisce suo figlio a coltivare in sé la fede e l'assiduità rituale, a raccomandare il bene e a condannare il male, alla pazienza e alla modestia.” (Citato da www.corano.it)

Sura Luqman, traduzione del significato inshaa’Allah
In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.
1. Alif, Lâm, Mîm.
2. Questi sono i versetti del Libro saggio
3. guida e misericordia per coloro che compiono il bene
4. che assolvono all'orazione e pagano la decima e fermamente credono nell'altra vita,
5. che seguono la guida del loro Signore: questi sono coloro che prospereranno.
6. Tra gli uomini vi è chi compra storie ridicole per traviare gli uomini dal sentiero di Allah e burlarsi di esso: quelli avranno un castigo umiliante.
7. Quando gli si recitano i Nostri versetti, volge le spalle superbo come se non li avesse sentiti, come se avesse un peso nelle orecchie. Dagli annuncio di un doloroso castigo.
8. Coloro che credono e compiono il bene avranno i Giardini della Delizia,
9. dove rimarranno in perpetuo: questa in verità la promessa di Allah. Egli è l'Eccelso, il Saggio.
10. Ha creato i cieli senza pilastri che possiate vedere, ha infisso le montagne sulla terra, ché altrimenti si sarebbe mossa e voi con essa e l'ha popolata di animali di tutte le specie. Abbiamo fatto scendere un'acqua [dal cielo] e abbiamo fatto germogliare ogni tipo di magnifica specie [di piante].
11. Questa la creazione di Allah. Mostratemi allora quello che hanno creato gli altri [che adorate] all'infuori di Lui. No, gli ingiusti sono in errore palese.
12. Certamente fummo Noi a dare la saggezza a Luqmân: “Sii riconoscente ad Allah: chi è riconoscente lo è per se stesso. Quanto a colui che è ingrato, in verità Allah è Colui Che basta a Se Stesso, il Degno di lode”.
13. E [ricorda] quando Luqmân disse a suo figlio: “Figlio mio, non attribuire ad Allah associati. Attribuirgli associati è un'enorme ingiustizia”.
14. Abbiamo imposto all'uomo di trattare bene i suoi genitori: lo portò sua madre di travaglio in travaglio e lo svezzò dopo due anni: “Sii riconoscente a Me e ai tuoi genitori. Il destino ultimo è verso di Me.
15. E se entrambi ti obbligassero ad associarMi ciò di cui non hai conoscenza alcuna, non obbedire loro, ma sii comunque cortese con loro in questa vita e segui la via di chi si rivolge a Me. Poi a Me farete ritorno e vi informerò su quello che avrete fatto”.
16. “O figlio mio, anche se fosse come il peso di un granello di senape, nel profondo di una roccia o nei cieli o sulla terra, Allah lo porterà alla luce. Allah è dolce e ben informato.
17. O figlio mio, assolvi all'orazione, raccomanda le buone consuetudini e proibisci il biasimevole e sopporta con pazienza quello che ti succede: questo il comportamento da tenere in ogni impresa.
18. Non voltare la tua guancia dagli uomini e non calpestare la terra con arroganza: in verità Allah non ama il superbo vanaglorioso.
19. Sii modesto nel camminare e abbassa la tua voce: invero la più sgradevole delle voci è quella dell'asino.”
20. Non vedete come Allah vi ha sottomesso quel che è nei cieli e sulla terra e ha diffuso su di voi i Suoi favori, palesi e nascosti? Ciononostante vi è qualcuno tra gli uomini che polemizza a proposito di Allah senza avere né scienza, né guida, né un Libro luminoso.
21. E quando si dice loro: “Seguite quello che Allah ha rivelato”, rispondono: “Seguiremo invece quello che abbiamo trovato presso i nostri avi!”. [Insisterebbero così] anche se Satana li chiamasse al castigo della Fiamma?
22. Chi sottomette il suo volto ad Allah e compie il bene, si afferra all'ansa più salda. In Allah è l'esito di tutte le cose!
23. Quanto a chi è miscredente, non ti affligga la sua miscredenza: a Noi faranno ritorno e li informeremo di quel che avranno fatto. Allah conosce perfettamente cosa c'è nei cuori.
24. Diamo loro godimento effimero per un po' di tempo e poi li spingeremo con forza nel castigo terribile.
25. Se domandi loro: “Chi ha creato i cieli e la terra?”, certamente risponderanno: “Allah”. Di': “Lode ad Allah!”. Ma la maggior parte di loro non sanno.
26. [Appartiene] ad Allah tutto quello che è nei cieli e sulla terra. Allah basta a Se Stesso, è il Degno di lode.
27. Anche se tutti gli alberi della terra diventassero calami, e il mare e altri sette mari ancora [fossero inchiostro], non potrebbero esaurire le parole di Allah. In verità Allah è eccelso, saggio.
28. La vostra creazione e resurrezione [per Allah] è [facile] come quella di una sola anima. Allah è l'Audiente, Colui Che tutto osserva.
29. Non hai visto come Allah ha fatto sì che la notte compenetri il giorno e il giorno compenetri la notte? E [come] ha sottomesso il sole e la luna, ciascuno dei quali procede [nel suo corso] fino a un termine stabilito?
30. Ciò in quanto Allah è la Verità, mentre quel che invocano all'infuori di Lui è falsità. Allah è l'Altissimo, il Grande.
31. Non hai visto che è per grazia di Allah che la nave solca il mare, affinché vi mostri qualcuno dei Suoi segni? In verità in ciò vi sono segni per ogni uomo di perseveranza, di riconoscenza.
32. Quando li copre un'onda come fosse tenebra, invocano Allah e Gli rendono un culto puro; quando poi [Allah] li mette al sicuro sulla terra ferma, alcuni di loro seguono una via intermedia. Solo il peggior traditore, il peggior ingrato rinnegherà i Nostri segni.
33. Uomini, temete il vostro Signore e paventate il Giorno in cui il padre non potrà soddisfare il figlio né il figlio potrà soddisfare il padre in alcunché. La promessa di Allah è verità. Badate che non vi inganni la vita terrena e non vi inganni, su Allah, l'Ingannatore (uno degli epiteti di Satana).
34. In verità la scienza dell'Ora è presso Allah, Colui Che fa scendere la pioggia e conosce quello che c'è negli uteri. Nessuno conosce ciò che guadagnerà l'indomani e nessuno conosce la terra in cui morrà. In verità Allah è il Sapiente, il Ben informato.


Spiegazione di alcuni versetti:
(Versetti a scelta, la cui spiegazione è stata tradotta parzialmente e parziamente riassunta dal Tafsir di Ibn Kathir disponibile gratuitamente nel web)

Riguardo il buon destino dei Credenti. Allah dice:

(v.8) Coloro che credono e compiono il bene avranno i Giardini della Delizia
Qui Allah menziona il destino dei pii nell’aldilà, coloro i quali credono in Allah e nel Suo Messaggero e compiono opere buone in accordo con le Leggi di Allah.

(v.9 parziale) dove rimarranno in perpetuo: questa in verità la promessa di Allah. Egli è l'Eccelso, il Saggio.
Significa che essi, cioè coloro che credono in Allah e nel Suo Messaggero e compiono del bene, godranno tutte le delizie e i piaceri, quali ad esempio cibo, bevande, abiti, dimore, mezzi di trasporto, donne, una luce di bellezza e suoni piacevoli, che sono inimaginabili, impensabili per la mente umana, il cui livello percettivo è limitato. Dimoreranno lì per sempre, non abbandonerrano mai quel luogo né mai desideranno abbandanarlo.

(parte del versetto 9) questa in verità la promessa di Allah: dunque questo è il giuramento di Allah, esso implica che non vi è ombra di dubbio che questo accadrà in quanto è una promessa di Allah. E Allah non rompe mai le Sue promesse, perché è il Dispensatore Più Generoso Che fa ciò che Gli piace e Che può fare qualsiasi cosa.

Prove del Tawhid
Allah spiega nei versetti successivi il Suo enorme Potere manifestato nella creazione dei cieli e della terra e tutto quello che vi è fra loro.
Al-Hasa e Qatadah dissero: “Non vi sono pilastri, visibili né invisibili.”
(versetto 10 parziale): “ha infisso le montagne nella terra, ché altrimenti si sarebbe mossa e voi con essa”: significa che le montagne sono state create per donare equilibrio alla terra e stabilizzarla, e allo stesso tempo, porvi del peso altrimenti si sarebbe mossa a causa dell’enorme quantità di acqua.
(versetto 12) Certamente fummo Noi a dare la saggezza a Luqmân: “Sii riconoscente ad Allah: chi è riconoscente lo è per se stesso. Quanto a colui che è ingrato, in verità Allah è Colui Che basta a Se Stesso, il Degno di lode”.
E chiunque renda grazie, lo fa per il suo stesso bene. E chiunque sia ingrato, in verità, Allah è Colui che basta a Se stesso e il Degno di Lode.
Riguardo la figura di Luqman, i Salaf differivano sull’identità di tale personaggio; vi sono due opinioni: che si sia trattato di un Profeta oppure un retto servo di Allah pur non possedendo il dono della Profezia. La maggioranza dei Sapienti predilige l’ultima ipotesi, che fosse, cioè, un pio servo di Allah, nonostante non avesse il dono della Profezia.
Sofyan Ath-Thawri disse, narrando da Al-Ash’ath, e lui da Ikrimah, e quest’ultimo da Ibn Abbas, “Luqman fu uno schiavo Etiope che lavorava come carpentiere (o falegname).”
Abdullah bin Az-Zubayr disse: “Ho detto a Jabir bin Abdullah: “Cosa hai sentito dire riguardo Luqman?” Egli rispose: “Che era di statura bassa con un naso piatto e che veniva dalla Nubia.”
Yahya bin Sa’id Al-Ansari narrò da Sa’id bin Al-Musayyib che “Luqman apparteneva ai neri dell’Egitto (meridionale) e che aveva labbra spesse. Allah gli donò la saggezza ma non ne fece un Profeta.”
Al-Awza’I disse: “Abdurrahman bin Harmalah mi disse: “Un uomo nero si recò da Sa’id bin Al-Musayyib per porgli una domanda, e Sa’id bin Al-Musayyib gli rispose: “Non sentirti turbato dal fatto di essere nero, perché tre dei migliori uomini furono neri: Bilal, Mahja’ lo schiavo liberato da Umar bin Al-Khattab, e Luqman il Saggio, che era un nero della Nubia con labbra spesse.”
Ibn Jarir registrò che Khalid Ar-Raba’I aveva detto:
“Luqman era uno schiavo Etiope che faceva il carpentiere. Il suo padrone (una volta) gli ordinò: ‘Sgozza questa pecora per noi.’ e dunque egli la sgozzò. Il suo padrone gli disse poi: “Porta i due pezzi migliori.” Dunque egli portò la lingua e il cuore. Trascorse un po’ di tempo, tanto quanto Allah volle, e (il suo padrone) disse: “Sgozza questa pecora per noi.” dunque egli la sgozzò.
(il suo padrone) Gli disse: “Porta i due bocconi peggiori “ dunque egli portò la lingua e il cuore. Il suo padrone gli disse: “Ti ho ordinato di portarmi i due pezzi migliori e mi hai portato questi, poi ti ho chiesto di portarmi i due pezzi peggiori e mi hai portato gli stessi!” Luqman disse: “Non c’è nulla di meglio se essi sono buoni/benevoli e non c’è nulla di peggio se sono cattivi/malevoli”.
Shu’bah narrò da Al-Hakam, da Mujahid: “Luqman era un servo retto, ma non fu un Profeta.”

Quando Allah dice:
(v.12 parziale) “Certamente fummo Noi a dare la saggezza (Al-Hikmah) a Luqmân”, qui Al-Hikmah indica la comprensione, la sapienza o conoscenza e l’eloquenza.
Poi Allah gli aveva ordinato di rendere grazie ad Allah per le benedizioni ed i favori che Allah aveva elargito a lui soltanto nel suo popolo e tra i suoi contemporanei.
Quando Allah dice che (v.12 parziale) “chi è riconoscente lo è per se stesso”, chiunque rende grazie, lo fa per il suo stesso bene, significa che ne trarrà un buon beneficio, e che la ricompensa di Allah sarà per coloro che rendono grazie.
Siccome Allah ha detto in Sura Ar-Rum (I Romani, sura 30esima, versetto 44): “chi sarà stato miscredente, la sua miscredenza gli si rivolgerà contro. Quanto a chi avrà compiuto il bene, è per se stesso che avrà preparato.”

Luqman elargì consigli preziosi a suo figlio.
Al versetto 13 gli dice: “Figlio mio, non attribuire ad Allah associati. Attribuirgli associati è un'enorme ingiustizia”. Allah ci sta raccontando come Luqman diede dei consigli a suo figlio. Il suo nome per intero era Luqman bin ‘Anqa’ bin Sadun e il nome di suo figlio era Tharan, stando a quello che viene citato da As-Suhayli.
Allah lo descrive con le parole migliori, e afferma che gli aveva garantito vasta saggezza. Luqman consigliò suo figlio, la persona più cara che aveva al mondo e che dunque meritava davvero il meglio della sua sapienza. Dunque Luqman iniziò con il consigliargli di venerare Allah Solo, e di non associargli alcunché. Poi lo ammonisce dicendogli che associare altri ad Allah è un grande errore. Al-Bukhari riferì che Abdullah aveva detto:
“Quando la seguente Ayah (versetto) del Corano fu fatto scendere: “Coloro che hanno creduto e non ammantano di iniquità la loro fede, ecco a chi spetta l'immunità; essi sono i ben guidati.” (Corano, Sura Al-An’am Il Bestiame, 6:82). I Compagni del Messaggero di Allah ne furono angosciati, e dissero: “Chi tra di noi non commette errori! Chi tra di noi non confonde la sua credenza con errori (zulm)!”
Il Messaggero di Allah disse: “Non significa questo. Non avete udito quando Luqman ha detto: “Figlio mio, non attribuire ad Allah associati. Attribuirgli associati è un'enorme ingiustizia”. (versetto 13 di Sura Luqman)Registrato da Muslim.


Successivamente:
(v.14) “Abbiamo imposto all'uomo di trattare bene i suoi genitori: lo portò sua madre di travaglio in travaglio e lo svezzò dopo due anni: “Sii riconoscente a Me e ai tuoi genitori. Il destino ultimo è verso di Me.”
Quando Luqman consigliò suo figlio di venerare Allah Solo, gli disse pure di onorare i suoi genitori. Questo è come nell’ayah: “Il tuo Signore ha decretato di non adorare altri che Lui e di trattare bene i vostri genitori. Se uno di loro, o entrambi, dovessero invecchiare presso di te, non dir loro “uff!” e non li rimproverare; ma parla loro con rispetto.” (Corano, Sura Al-Isra, Il Viaggio notturno, 17:23)
Queste due cose sono menzionate spesso insieme nel Corano.

Allah menziona il modo in cui la madre si occupa del proprio figlio e di come ella si sforzi e si stanchi restando sveglia col bambino giorno e notte.
Ma al versetto 15: “E se entrambi ti obbligassero ad associarMi ciò di cui non hai conoscenza alcuna, non obbedire loro, ma sii comunque cortese con loro in questa vita e segui la via di chi si rivolge a Me (i fedeli). Poi a Me farete ritorno e vi informerò su quello che avrete fatto”.
At-Tabarani registrò in Al-Ishrah che Sa’d bin Malik disse: “Questa Ayah (“E se entrambi ti obbligassero ad associarMi ciò di cui non hai conoscenza alcuna, non obbedire loro") fu rivelata riguardo la mia situazione. Ero un uomo che adorava la madre, ma quando abbracciai l’Islam, ella mi disse: “O Sa’d cos’è questo che ti vedo commettere? Abbandona questa tua religione, oppure io non mangerò né berrò finché morirò, e la gente ti dirà: Vergognati, per quello che mi avrai fatto ed essi diranno che tu hai ucciso tua madre.”
Le risposi: “Non lo faro Madre, non abbandonerò questa mia religione per nulla la mondo.” Ella rimase senza mangiare per un giorno ed una notte, ne era affaticata; poi rimase ancora un giorno ed una notte senza cibo e acqua e ne fu ancora più afflitta. Quando vidi quello che faceva , dissi: “O madre mia, ti giuro su Allah, seppure tu avessi un centinaio di anime e dovesse partire una dopo laltra, io non abbandonerei questa mia religion per nulla al mondo, dunque se vuoi mangia e se vuoi non farlo.”
Dunque ella pose fine al suo sciopero della fame.

13 Sept 2011

La preghiera, i suoi pilastri, le sue parti obbligatorie e le azioni o du’aa’ della sunnah.

La lode spetta interamente ad Allah.
Svariate sono le parti della preghiera che rappresentano atti di sunnah, applicata sia attraverso azioni che parole. Per atti sunnah si designano azioni in più, oltre i così detti pilastri della preghiera (cioè parti essenziali) e parti obbligatorie della stessa.
Alcuni dei faqaha’ hanno affermato che vi sono 17 atti verbali sunnah nella preghiera, e 15 azioni sunnah. La preghiera non è invalidata nel caso in cui un individuo ometta una di queste azioni, sia che essa venga omessa deliberatamente che per smemoratezza, a meno che non si tratti di uno dei pilastri e delle parti obbligatorie della preghiera stessa.
La differenza tra un pilastro e una parte obbligatoria risiede nel fatto che un pilastro non può essere ignorato (eliminato), sia deliberatamente che per errore, esso deve sempre essere eseguito. Una parte obbligatoria, invece, se omessa per dimenticanza, potrà essere compensata con l’adempimento della prosternazione di dimenticanza (sujud al-Sahw).
Potrebbe risultare utile menzionare i pilastri della preghiera e le sue parti obbligatorie, seguite da quelle sunnah, basandoci sul libro Dalil al-Talib, un rinomato sommario utilizzato dai fuqaha’ Hanbali.

1- I pilastri della preghiera sono:
eregersi all’in piedi durante le preghiere obbligatorie se si può;
il takbir di apertura (pronunciare: “Allahu Akbar”);
recitare sura al-Fatihah;
ruku’ (piegarsi/inchinarsi in avanti), il minimo del quale è rappresentato dal piegarsi in modo tale che le mani raggiungano le ginocchia, ma la forma più completa di esso è ottenuta livellando la schiena ad angolo retto e tenendo la testa parallela ad essa;
alzarsi dopo l’essersi inchinati in avanti;
eregersi dritti;
sujud (prostrazione col capo chino a terra) la forma più perfetta della quale si ottiene posizionando fronte, naso, palmi delle mani, ginocchia, e dita dei piedi a terra con fermezza, e il minimo del quale è, invece, ottenuto posizionando una porzione di ciascuna di esse a terra;
alzarsi dalla prostrazione;
sedersi tra le due prostrazioni. Comunque ci si sieda va bene, ma la sunnah è di sedersi muftsrishan, che significa sedersi sul piede sinistro e tenere il piede destro ritto con le dita che puntano verso la qiblah;
essere a proprio agio in ciascuno di questi pilastri;
il tashahhud finale;
sedersi per recitare il tashahhud finale e i due saluti di pace;
i due saluti di pace. Questo significa dire due volte: “as-salamu ‘alaykum wa rahmat’Allah.” (Che la pace e la misericordia di Allah siano su di voi). Nelle preghiere nafil (volontarie) è sufficiente pronunciare un solo saluto di pace; lo stesso si applica nella preghiera funebre;
inoltre si è tenuti ad eseguire i pilastri nell’ordine menzionato. Se un individuo deliberatamente si prostra prima di inchinarsi in avanti in ruku’, ad esempio, la preghiera è invalidata; se lo si fa per errore, si deve ritornare indietro, inchinarsi e poi prostrarsi.

2-Le parti obbligatorie della preghiera, che sono otto, sono le seguenti:
gli altri tabkir oltre quello di apertura;
pronunciare: “Sami’a Allahu liman hamidah” (Allah ode colui che Lo loda), se è l’Imam a condurre la preghiera o se si sta pregando da soli;
dire: “Rabbana wa laka’l-hamd” (O nostro Signore, a Te la Lode);
dire: “Subhaana rabbiy al-‘adhim” (Gloria sia a Te, O mio Signore Onnipotente), una volta quando ci si inchina in avanti;
dire: “Subhaana rabbiy al-a’laa” (Gloria sia al mio Signore il Più Alto) una volta quando ci si prostra;
dire: “Rabb ighfir li” (Signore perdonami) tra le due prostrazioni;
il primo tashahhud;
sedersi per il primo tashahhud.

3-Enunciati sunnah della preghiera , che sono 11, sono le seguenti:
dopo il primo takbir di apertura, pronunciare: “Subhaanaka Allaahumma wa bi hamdika, wa tabaaraka ismuka, wa ta’aala jadduka wa laa ilaaha ghayruka” (Gloria e Lode siano a Te, O Allah; Benedetto sia il Tuo nome, Esaltata sia la Tua Maestà, e non vi è altro dio all’infuori di Te). Questo è definito du’aa’ al-istiftaah (il du’aa’ di apertura);
cercare rifugio in Allah;
dire “bismillah”;
dire “amin”;
recitare una surah dopo al–Fatihah;
recitare ad alta voce, nel caso dell’Imam;
dire dopo il tahmid (Rabbana wa laka’l-hamd), per colui che sta pregando dietro l’Imam: “Mil’al-samawati wa mil’al-ard wa mil’ ma shi’ta min shay’in ba’d (Che riempia i cieli, che si riempia la terra e qualunque cosa Tu voglia) (il punto di vista più corretto è che esso sia della sunnah per colui il quale sta pregando in congregazione);
pronunciare il tasbih quando ci si inchina più di una volta, una seconda, terza volta o più;
pronunciare il tasbih nella prostrazione più di una volta;
dire “Rabb ighfir li” più di una volta tra le due prostrazioni;
invocare preghiere sulla famiglia del Profeta (pace e bendizioni di Allah siano su di lui) nell’ultimo tashahhud, e invocare benedizioni su di lui e su di essi, e subito dopo pronunciare il du’aa’.

4- Posture della sunnah:
alzare le mani quando si recita il takbir di aperture;
alzare le mani quando ci si inchina;
alzare le mani quando ci si alza dal ruku’;
lasciarle cadere subito dopo;
posizionare la mano destra sulla sinistra;
guardare il posto in cui ci si prosterna;
erigersi con i piedi separati;
mantenersi le ginocchia con le dita delle mani ben distanziate fra di esse quando ci si inchina, tenendo la schiena ben dritta e mettendo la testa parallela alla stessa;
posizionare le parti del corpo sulle quali ci si prostra a terra con fermezza, a parte le ginocchia, perché è considerato makruh premerle fermamente a terra.
tenere i gomiti lontano dai fianchi, la pancia lontano dalle cosce, e le cosce dai polpacci, tenere i piedi dritti; mantenere le dita dei piedi separate a terra; posizionare le mani al livello delle spalle con le dita aperte;
sedersi muftarishan tra le due prostrazioni e nel primo tashahhud, e sedersi mutawarrikan nel secondo tashahhud;
posizionare le mani sulle cosce con le dita vicine tra le due prostrazioni, e nel tashahhud, eccetto che nell’ultimo in cui il mignolo e l’anulare dovrebbero essere tenuti piegati all’interno, e andrebbe fatto un cerchio con il medio e il pollice, e si dovrebbe indicare con l’indice quando si ricorda Allah;
voltarsi a destra e a sinistra per i saluti di pace.
Esistono comunque alcune piccole divergenze nelle opinioni dei fuqaha’ a riguardo di alcune di queste informazioni; alcuni ritengono obbligatorio, ciò che altri riguardano come sunnah. Questo è discusso in dettaglio nei libri di fiqh.

Allah sa meglio

Tradotto da Islam Q&A
Ogni errore e' solo dalla mia ignoranza

7 Sept 2011

Islam: religione della tolleranza e della moderazione

L'Islam è la religione della moderazione e della temperanza, non quella del rigorismo e dell'ostinazione. Allah l‘Altissmo dice nel Corano (2:286): "Allah non impone a nessun'anima al di là delle sue capacità. Quello che ognuno avrà guadagnato sarà a suo favore e ciò che avrà demeritato sarà a suo danno."
Le prescrizioni dell'Islam sono fondate su questa metodologia indicata dal Profeta: "Evitate quello che vi proibisco ed eseguite quello che vi ordino di svolgere; eseguitene il possibile. Ecco quello che provocò la dannazione dei vostri predecessori: le loro numerosissime questioni e la loro continua opposizione ai profeti." (Muslim n° 1337)
Una delle migliori illustrazioni di questa metodologia sta nel racconto che segue:
"Un compagno del Profeta (pace su di lui)venne un giorno a dirgli: "O Messaggero di Allah, sono perduto!" "Che hai ?" gli domandò il Profeta (pace e benedizioni su di lui). "Ho avuto un rapporto sessuale con mia moglie durante il digiuno." Il Profeta (pace su di lui) gli domandò: "Hai qualche schiavo da affrancare?" L'altro rispose: "No!" "Puoi osservare il digiuno per due mesi di seguito?" L'altro rispose: "No!" "Potresti sfamare sessanta poveri?" L'altro disse: "No!" Nel frattempo si portò al Profeta (pace su di lui) il dono di un canestro di datteri freschi. Il Profeta chiamò il compagno e gli disse: "Prendi questo e fanne elemosina!" L'uomo allora esclamò: "Non conosco nessuno più povero di me. Messaggero di Allah, ti giuro che in tutta la contrada non troverai famiglia più povera della mia!" Il Profeta scoppiò a ridere poi gli disse: "Allora dàllo da mangiare alla tua famiglia!"" (Bukhari n° 1834)
Così tutti gli atti di adorazione prescritti in Islam si eseguono nel quadro dei limiti di capacità dell'essere umano e a nessun fedele viene imposto uno sforzo superiore alle proprie possibilità. I pilastri e prescrizioni dell'Islam vengono annullati in certi casi, come si indica di seguito:
-per la preghiera rituale, viene formulato l'obbligo di tenersi in piedi, tuttavia, se non si riesce a farla in piedi (per ovvi motivi di salute), la preghiera può farsi anche seduti, distesi, oppure compiendo solo dei gesti;
-chi non possiede una ricchezza che raggiunga la soglia minima imponibile, viene esentato dalla zakat (tassa a scopo caritatevole annuale). Anzi, può al contrario diventarne beneficiario se è povero bisognoso;
-il malato, la donna in stato di mestruo, la donna incinta, sono esenti dall'osservazione del digiuno di Ramadan;
-il pellegrinaggio non è obbligatorio per quelli che non ne hanno la capacità materiale (fisica) o finanziaria. Allah l'Altissimo dice infatti (Corano, 3: 97: "Spetta agli uomini che ne hanno la possibilità di andare, per Allah, in pellegrinaggio alla Casa."
-ad ogni uomo in pericolo di morte, è permesso nel limite dello stretto necessario per sopravvivere, consumare o bere cibi e bevande proibite dall'Islam. Allah dice a questo riguardo (Corano, 2:173): "E chi vi sarà costretto, senza desiderio o intenzione, non farà peccato. Allah è perdonatore, misericordioso."
[...]

* L'Islam è una religione rispettosa delle altre religioni rivelate, ingiunge al fedele di credere in esse, di rispettarle, di venerare ed amare i profeti ai quali dette religioni furono rivelate. Allah l’Altissimo dice nel Corano (4:150-151): "In verità coloro che negano Allah e i Suoi messaggeri, che vogliono distinguere tra Allah e i Suoi messaggeri, dicono: "Crediamo in uno e l'altro neghiamo" e vogliono seguire una via intermedia; sono essi i veri miscredenti, e per i miscredenti abbiamo preparato un castigo umiliante."
L'Islam vieta di insultare le credenze e le religioni degli altri. Allah dice nel Corano (6: 108): "Non insultate coloro che essi invocano all'infuori di Allah, ché non insultino Allah per ostilità e ignoranza. Abbiamo reso belle, [agli occhi di ogni comunità], le loro proprie azioni. Ritorneranno poi verso il loro Signore ed Egli li renderà edotti sul loro comportamento."
L'Islam prescrive ai credenti di discutere e dibattere con coloro che si oppongono all'Islam con saggezza e moderazione. Allah infatti dice (Corano, 16:125): "Chiama al sentiero del tuo Signore con la saggezza e la buona parola e discuti con loro nella maniera migliore. In verità il tuo Signore conosce meglio [di ogni altro] chi si allontana dal Suo sentiero e conosce meglio [di ogni altro] coloro che sono ben guidati."
L'Islam chiama al dialogo costruttivo ed obiettivo che unisce nella via del Signore: Allah infatti dice (Corano, 3:64): "Di': "O gente della Scrittura, addivenite ad una dichiarazione comune tra noi e voi: [e cioè] che non adoreremo altri che Allah, senza nulla associarGli, e che non prenderemo alcuni di noi come signori all'infuori di Allah. "Se poi volgono le spalle allora dite: "Testimoniate che noi siamo musulmani.""
* L'Islam è la religione della pace con tutto il senso che questa parola implica, sia all'interno della società musulmana, in conformità con quello che disse il Profeta (pace su di lui): "Volete che vi indichi chi è il credente? È quello di cui la gente si fida per il suo bene e per la sua persona; è colui che risparmia alla gente i misfatti della sua lingua e delle sue mani; il mujahid è colui che fa il possibile per obbedire ad Allah; ed il muhajir è colui che sfugge gli errori ed i peccati." (Ibn Habban n° 4862); sia a livello mondiale: la pace basata su rapporti di sicurezza, di stabilità e di non aggressione tra la società musulmana e le altre società, in particolare quelle società che non ostacolano la diffusione della fede religiosa. Allah dice nel Corano (2: 208): "O voi che credete! Entrate tutti nella Pace. Non seguite le tracce di Satana. In verità egli è il vostro dichiarato nemico."
Per conservare e preservare la pace, l'Islam esorta i fedeli a respingere l'aggressione e a resistere ad ogni ingiustizia. Allah dice infatti (2:194): "Aggredite coloro che vi aggrediscono. Temete Allah e sappiate che Allah è con coloro che Lo temono."
A dimostrazione dell'attaccamento alla pace, l'Islam prescrive ai suoi fedeli in caso di guerra di accettare la pace e di porre fine alle operazioni belliche quando il nemico avanza tale richiesta. Allah l’Altissimo dice nel Corano (8:61): "Se inclinano alla pace, inclina anche tu ad essa e riponi la tua fiducia in Allah. Egli è Colui che tutto ascolta e conosce."
Ma malgrado il grande attaccamento alla pace, l'Islam non ama che i suoi fedeli si avviliscano a causa di cio', né che il loro onore venga calpestato. Allah l’Altissimo dice infatti (47:35): "Non siate dunque deboli e non proponete l'armistizio mentre siete preponderanti. Allah è con voi e non diminuirà [il valore del]le vostre azioni."
* L'Islam vieta di essere costretti e di costringere altri nell'abbracciarlo (questa fede); abbracciare l'Islam deve essere un atto libero, risultato da un profondo convincimento; la costrinzione non è una soluzione per la diffusione della fede di Allah. Allah dice a tale riguardo (Corano, 2:256): "Non c'è costrizione nella religione. La retta via ben si distingue dall'errore."
Se il messaggio islamico raggiunge la gente e gli viene spiegato chiaramente, avrà completa facoltà di scelta: l'Islam crede nella libertà dell'uomo e nella sua volontà di accettare o rifiutare la fede. Allah dice a tale proposito nel Corano (8:29): " Di': « La verità [proviene] dal vostro Signore: creda chi vuole e chi vuole neghi. » La fede e la retta via sono nelle mani di Allah, che dice (Corano, 10:99): "Se il tuo Signore volesse, tutti coloro che sono sulla terra crederebbero. Sta a te costringerli ad essere credenti?"
Uno tra i pregi dell'Islam risiede nella tolleranza mostrata verso la Gente delle Scritture, cioè i cristiani e gli ebrei, ai quali assicura la libertà di culto.
Abu Bakr Esseddik, che Allah sia soddisfatto di lui, disse: "Incontrerete genti che si sono fatti eremiti, dediti alla loro devozione; lasciateli in pace alle loro pratiche." (Tabari 3/ 226) Lascia loro intera facoltà di vivere secondo i dettami delle loro religioni, consumando carne suina e vino o praticando le loro tradizioni di matrimonio, divorzio e di rapporti commerciali, entro limiti definiti e precisati, di cui non si potrà qui trattare.

* L'Islam ha lottato contro lo schiavismo e prescrive l'affrancamento degli schiavi in compenso dell'ingresso in paradiso; il Profeta (pace e benedizione su di lui) disse infatti: "A chi libera uno schiavo, Allah libera dall'inferno ogni membro del suo corpo [...]." (Muslim n° 1509)

Tratto da Il Messaggio delll'Islam di Abdul Rahman Al-Sheha, traduzione in italiano del Professor Muhammad Hassani, presto disponibile in versione corretta e revisionata su www.aims-uk.org inshaa'Allah.

4 Sept 2011

Qual è la regola sul digiunare sei giorni nel mese di Shawal? È wajib (obbligatorio)?

La lode spetta da Allah.
Digiunare sei giorni di Shawal dopo il digiuno obbligatorio di Ramadan è Sunnah Mustahabbah, non wajib (non rappresenta un atto obbligatorio). È raccomandato che i Musulmani digiunino sei giorni del mese di Shawal, in quanto vi è grande virtù in ciò e ricompense immense. Da quanto è riferito in un hadith sahih del Profeta (pace e benedizioni su di lui), infatti, chiunque digiuni questi sei giorni avrà registrata una ricompensa tale come se avesse digiunato un intero anno.
Abu Ayub (che Allah ne sia compiaciuto) disse: “Per chiunque digiuni durante il mese di Ramadan, facendo seguire poi sei giorni di Shawal, sarà come se avesse digiunato per tutta la vita.” (Narrato da Muslim, Abu Dawud, Al-Tirmidhi, al-Nisa’I e Ibn Majah).
Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ha spiegato questo [tale concetto] quando ha detto: “Chiunque digiuni sei giorni dopo l’Aid-al-Fitr ha completato un anno: (chiunque faccia una buona azione ne avrà dieci hasanat ).”
Stando ad un’altra narrazione: “Allah ha fatto per ogni hasanah, dieci uguali, dunque un mese equivale a digiunare 10 mesi, e digiunare sei giorni completa l’intero anno.” (Al-Nisa’i e Ibn Majah. Si veda anche Sahih al-Targhib wa’l-Tarhib, 1/421).
È stato anche narrato da Ibn Khuzaymah con le seguenti parole, che: “Digiunare il mese di Ramadan arreca una ricompensa moltiplicata per dieci uguali, e digiunare sei giorni arreca la ricompensa di due mesi, che sommate risultano nel digiunare un intero anno.”
I Fuqaha’ Hanbali e Shafa’i spiegarono che digiunare sei giorni di Shawal dopo aver digiunato durante il mese di Ramadan, equivale a digiunare un anno intero di digiuno obbligatorio, perché la ricompensa moltiplicata si applica anche ai digiuni nafil, in quanto ogni hasanah arreca la ricompensa di dieci uguali.
Un altro importante beneficio del digiunare sei giorni di Shawal è che essi compensano ogni ammanco dei giorni di digiuno obbligatori di Ramadan, in quanto nessuno è esente da difetti o peccati che hanno un effetto negativo sul proprio digiuno.
Nel Giorno della Resurrezione, alcune di queste azioni nafil saranno utilizzate per compensare tutti i difetti degli atti obbligatori, come il Profeta (pace e benendizioni su di lui) ha detto:
“La prima cosa di cui verrà chiesto nel Giorno del Giudizio è la preghiera. Nostro Signore, Che sia Glorificato, l’Eccelso, dirà ai Suoi angeli, sebbene Egli sappia meglio: ‘Osservate la preghiera del Mio servo, [verificate] se essa è completa o parziale’, e se vi sono degli ammanchi, Egli dirà: ‘Guardate e verificate se il Mio servo ha compiuto delle preghiere volontarie (nafil).’ Se egli ha eseguito delle preghiere volontarie, [Allah] dirà: ‘Compensate l’ammanco delle azioni obbligatorie del Mio servo con le sue azioni volontarie.’ Poi tutte le sue azioni verranno trattate ugualmente.”
(Narrato da Abu Dawud).
E Allah sa meglio.

da ISLAM Q&A
Sheikh Muhammed Salih Al-Munajjid