Domanda: In che modo i primi dieci giorni del mese di Dhul Hijjah differiscono dagli altri giorni dell’anno?
Risposta: Lode sia ad Allah Che ha creato il Tempo e reso alcuni periodi migliori di altri, alcuni mesi e giorni e notti migliori di altri, in cui Egli moltiplica le recompense, come atto di misericordia versi i Suoi servi. Questo incoraggia i fedeli a compiere azioni più virtuose, e li rende più proni a venerarLo, questo fa sì che il Musulmano rinnovi ed accresca i suoi sforzi per ottenere una maggiore fetta della ricompensa, prepararsi alla morte ed essere pronto per il Giorno del Giudizio.
“Questo lasso temporale di adorazione apporta numerosi benefici, tali quali l’opportunità di correggere le proprie colpe e quello di rifarsi di ogni difetto o di qualsiasi altra cosa che sia stata tralasciata. In ognuna di queste occasioni speciali vi sono forme e/o atti di venerazione attaverso i quali ci si avvicina ad Allah, e una benedizione di Allah Il Quale elargisce il Suo favore e la Sua misericodia su chiunque Egli voglia. L’individuo felice è colui che trae il meglio da questi mesi, giorni e ore e che si avvicina al suo Signore durante questi momenti compiendo atti di adorazione; egli sarà più verosimilmente toccato dalla benedizione di Allah e proverà la gioia del sapersi salvo dalle fiamme dell’Inferno.” (Ibn Rajab, al-Lata’if, p. 8)
Il Musulmano deve capire il valore della propria vita, aumentare gli atti di adorazione ad Allah e persistere nel compiere buone azioni fino al momento della morte. Allah dice (interpretazione del significato):
“e adora il tuo Signore fin che non ti giunga l'ultima certezza” (Corano, Sura Al-Hijr, 15:99).
I mufassirin (commentator) hanno spiegato: “L’ultima certezza indica la morte.”
Tra le occasioni speciali in cui è consigliato compiere molteplici atti di adorazione, vi sono i primi dieci giorni del mese di Dhu’l-Hijjah che Allah preferisce a tutti gli altri giorni dell’anno. Ibn ‘Abbass (che Allah sia compiaciuto di lui e suo padre) riferì che il Profeta (pace e e benedizioni su di lui) disse: “Non ci sono giorni in cui le buone azioni sono più amate da Allah che questi dieci giorni.” La gente chiese: “Neppure la jihad per la causa di Allah?” Egli rispose: “No, neppure la jihad perla causa di Allah, eccetto nel caso in cui un uomo vada fuori a combattere donando tutto se stesso e le proprie ricchezze per questa causa, e ritorni avendo perso tutto.” (Riportato da al-Bukhari, 2/457).
Ibn ‘Abbass (che Allah sia compiaciuto di lui e suo padre) riferì pure che il Profeta (pace e benedizioni su di lui) disse: “Non esiste azione più preziosa agli occhi di Allah, né più encomiabile in ricompensa, che una buona azione compiuta durante uno dei dieci giorni del Mese del Sacrificio.” Gli chiesero: “Neppure la jihad per la causa di Allah?” Egli rispose: “Neppure la jihad per la causa di Allah, tranne nel caso di un uomo che esce in battaglia volendo donare se stesso e le proprie ricchezze per questa causa, e che ritorna con nulla.” (Riferito da al-Darimi, 1/357; la sua catena di trasmissione è affidabile come affermato in al-Irwaa’, 3/398).
Questi testi e altri indicano che questi dieci giorni sono migliori di ogni altro periodo dell’anno, con nessuna eccezione, neppure gli ultimi dieci giorni di Ramadan. Anche se le ultime notti di Ramadan sono migliori, perché includono Laylat al-Qadr (‘La notte del Destino’) che è migliore di mille mesi. Così spiegate, le varie narrazioni si conciliano. (Si veda a tal proposito Tafsir Ibn Kathir, 5/412)
Dovresti sapere, fratello mio in Islam, che si afferma la virtù di questi dieci giorni in particolare per varii motivi:
Allah pronuncia un giuramento su essi, e pronunciare un giuramento su qualcosa è chiaramente indicativo della sua importanza e grande beneficio.
Allah dice (interpretazione del significato): “Per l’alba, per le dieci notti.” (Corano, Sura AlFajr, 89:1-2).
Ibn ‘Abbass, Ibn al-Zubayr, Mujahid e altri delle precedenti e successive generazioni hanno affermatto che ci si riferisce ai primi dieci giorni di Dhu’l Hijjah. Ibn Kathir disse: “Questa è l’opinione più corretta.” (Tafsir Ibn Kathir, 8/413). Il Profeta (pace e bendizioni su di lui) testimoniò che questi sono i migliori giorni di questo mondo, come è già citato dall’hadith sahih sopra.
Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ci ha ordinato di recitare tantissimi Tasbih (“Subbhan’Allah”), Tahmid (“Al’hamdu Lillah”) e Takbir (“Allahu akbar”) durante questi giorni.
‘Abdullah Ibn ‘Umar (che Allah sia compiaciuto di lui e di suo padre) riferì che il Profeta (pace e benedizioni su di lui) disse: “Non vi sono giorni più importanti alla vista di Allah ed in cui gli atti virtuosi sono più amati da Lui, che questi dieci giorni, dunque durante questo lasso temporale recitate molti dei Tahlil (“La illaha ill’Allah”), Takbir e Tahmid.” (Registrato da Ahmad, 7/224; Ahmad Shakir affermò che è sahih).
Questi dieci giorni includono Yawm ‘Arafah (il Giorno di ‘Arafah), in cui Allah perfezionò la Sua religione. Digiunare in questo giorno espierà i peccati di due anni. Questi giorni includono anche Yawm al ’Nahar (Il Giorno del Sacrificio), il giorno migliore dell’intero anno, e il giorno più considerevole dell’Hajj, in cui gli atti di adorazione sono combinati diversamente da ogni altro giorno.
Questi dieci giorni includono i giorni del sacrificio e dell’Hajj.
Domanda: Cosa dovrebbe evitare un musulmano che intende offrire il sacrificio?
Risposta: La Sunnah indica che colui il quale ha intenzione di offrire il sacrificio debba astenersi dal tagliare capelli ed unghie e non rimuovere nulla dalla sua pelle, dall’inizio dei dieci giorni fino all’offerta del sacrificio, perché il Profeta (pace e benedizioni su di lui) disse: “Quando avvistate la luna nuova di Dhu’l-Hijjah, se volete offrire un sacrificio, astenetevi dal tagliare capelli ed unghie fino al compimento del sacrificio.” Stando ad un’altra narrazione egli disse: “Egli non dovrebbe rimuovere (letteralemte toccare/alterare) nulla dai suoi capelli o pelle.” (Registrato da Muslim con quattro isnad, 13/146)
Le istruzioni del Profeta rendono una cosa obbligatoria, e la proibzione rende una cosa haram, stando all’opinione più corretta, perché questi ordini e probizioni sono incondizionati ed imprenscindibili. Se una persona compisse uno di tali atti intenzionalmente, dovrebbe implorare il perdono di Allah, sebbene non sia richiesta di offrire un (extra) sacrificio come forma di espiazione; il suo sacrificio sarà accettabile. Chiunque sia costretto alla rimozione di capelli, unghie ecc. per non ricavarne un danno, come ad esempio nel caso in cui si spezzi un’unghia, oppure si abbia una ferita nel capo dove vi siano capelli, dovrebbe farlo, e non c’è nulla di sbagliato in questo. Lo stato di ihram è così imporatante che è permesso tagliarsi i capelli se abbandonare (tale azione) potrebbe causare danno. Non vi è nulla di sbagliato se gli uomini e le donne lavano i propri capelli durante i primi dieci giorni di Dhu’l-Hijjah, perché il Profeta (pace e bendizioni su di lui) proibì soltanto di tagliarli, non di lavarli.
La saggezza vigente dietro tale probizione (cioè che un individuo che intenda offrire il sacrificio non tagli i capelli ecc), è che egli possa in tal modo rassomigliare a coloro che sono in ihram in alcuni aspetti del rituale rappresentato, e dunque che si avvicini ancora di più ad Allah con la sua offerta sacrificale. Dunque egli lascia da parte capelli ed unghie fino al compimento del sacrificio, nella speranza che Allah lo salvi nella sua totalità dal Fuoco. Ed Allah sa meglio. Se una persna ha tagliato i propri capelli o unghie durante i primi dieci giorni di Dhu’l Hijjah perché non aveva programmato di offrire il sacrificio, poi prende tale decisione successivamente (durante uno dei dieci giorni), dovrà astenersi dal tagliare capelli ed unghie dal momento la decisione è presa.
Alcune donne delegono fratelli o figli a compiere il sacrificio in loro vece, e dunque ritengono di poter tagliare capelli e unghie normalmente durante questi dieci giorni. Questo non è corretto, perché la regola è applicabile a colui il quale offre il sacrificio, anche se delega qualche d’un altro a compiere l’atto in sé. La proibizione non si applica sulla persona delegata, ma soltanto sulla persona che sta offrendo il sacrificio, come indicato nell’hadith. La persona che sta compiendo il sacrificio in vece altrui, qualsiasi sia la ragione, non deve sottoporsi a tale proibizione.
Questa proibizione sembra dunque applicabile soltanto a colui il quale sta offrendo il sacrificio, né a sua moglie né ai figli, a meno che uno di essi non stia offrendo un sacrificio dalla propria parte, perché il Profeta (pace e benedizioni su di lui) soleva sacrificare “per conto della famiglia di Muhammad,” ma non vi è alcuna narrazione che confermi che egli proibì loro di tagliarsi capelli o unghie in quel tempo.
Se una persona sta pianificando di offrire il sacrificio, poi decide di andare a effettuare l’Hajj, non dovrebbe tagliare capelli o unghie se vuole entrare in ihraam, perché la Sunnah è soltanto di tagliare capelli e unghie quando necessario. […]
Le cose descritte sopra sono state proibite per la persona che sta pianificando di offrire un sacrificio sono riferite in un hadith citato sopra; la persona non ha la proibizione di indossare profumo, avere relazioni coniugali, indossare abiti cuciti, ecc.
Quali forme di adorazioni preferire in questi giorni: il fedele dovrebbe comprendere fino in fondo la benedizione eccezionale ricevuta da Allah, essa potrà essere apprezzata soltanto da coloro che sono retti attivamente. È dovere del Musulmano apprezzare questa benedizione e trarre il massimo da tale opportunità, consacrando questi dieci giorni a porre maggiore attenzione a sforzarsi duramente nella venerazione. Tra le Sue benedizioni al Suo servo, Allah ci ha donato varii modi in cui compiere il bene e adorarLo, in modo che il Musulmano possa essere costantemente attivo e costante nell’adorazione al suo Signore.
Tra le buone azioni che il Musulmano dovrebbe sforzarsi di compiere durante i primi dieci giorni di Dhu’l Hijjah vi sono:
Digiunare. È Sunnah digiunare il nono giorno di Dhu’l Hijjah, perché il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ci ha esortati a compiere buone azioni durante questo periodo, e digiunare rappresenta una delle azioni migliori. Allah ha scelto il digiuno per Se Stesso, come è affermato in un hadith qudsi: “Allah dice: ‘Tutti gli atti del figlio di Adamo sono per lui stesso, eccetto il digiuno che è per me e Io sono Colui che ricompenserà per questo.’ “(Registrato da al-Bukhari, 1805).
Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) soleva digiunare il nono giorno di Dhu’l Hijjah. Hunaydah Ibn Khalid riportò da sua moglie che alcune delle mogli del Profeta (pace e benedizioni su di lui) dissero: “Il Profeta (pace e ebendizioni su di lui) soleva digiunare il nono giorno di Dhu’l-Hijjah, il giorno di ‘Ashura’, tre giorni di ogni mese e i primi due lunedi e giovedi di ogni mese.” (Registrato da al-Nisa’i, 4/205 e da Abu Dawud; classificato da al-Albani come sahih in Sahih Abi DAwud, 2/462).
Takbir. È Sunnah recitare il Takbir (“Allahu akbar”), Tahmid (“Al-hamdu Lillah”), Tahlil (“La ilaha ill-Allah”) e Tasbih (“Subhan Allah”) durante i primi dieci giorni di Dhu’l-Hijjah, e dirlo ad alta voce nella moschea, a casa, nella strada e in ogni luogo dove sia permesso ricordare Allah e menzionare il Suo nome a voce alta, come atto di adorazione e come proclamazione della grandezza di Allah, l’Eccelso.
Gli uomini dovrebbero recitare queste frasi a voce alta, e le donne dovrebbero recitarle discretamente. Allah dice (interpretazione del significato): “Per partecipare ai benefici che sono stati loro concessi (cioè la ricompensa dell’Hajj nell’Aldilà, ed anche alcuni profitti mondani ecc.), ed invocare il Nome di Allah nei giorni stabiliti, sull'animale del gregge che è stato loro attribuito in nutrimento. Mangiatene voi stessi e datene al bisognoso e al povero.” (Corano, Sura al-Hajj, Il Pellegrinaggio, 22:28)
La maggior parte degli studiosi concorda nel ritenere che “I giorni stabiliti” siano i primi dieci giorni di Dhu’l-Hijjah, perché le parole di Ibn ‘Abbass (che Allah sia compiaciuto con lui e suo padre): “I ‘Giorni stabiliti’ sono i primi dieci giorni (Dhu’l-Hijjah).”
Il Takbir deve includere le parole “Allah akbar, Allahu akbar, la ilaaha ill-Allah; wa Allahu akbar wa Lillahi’l-hamd (Allah è il più Potente, Allah è il più Potente, non vi è altro dio all’infuori di Lui; Allah è il più Potente e ad Allah va tutta la lode)” così come altre frasi.
Il Takbir in questo periodo è un aspetto della Sunnah che è stato dimenticato, specialmente durante la prima parte di questo lasso temporale, tanto che quasi mai si ode il Takbir, eccetto che da poche persone. Questo Takbir dovrebbe essere pronunciato ad alta voce, per ravvivare la Sunnah e per rammentare il negligente. C’è una prova evidente che Ibn ‘Umar e Abu Hurayra (che Allah sia compiaciuto con essi) solevano uscire nei mercati durante i primi dieci giorni di Dhu’l-Hijjah, recitare il Takbir, e la gente recitava il Takbir quando l’udivano. L’idea dietro è proprio quella di rammentare alla gente di recitare il Takbir, che ognuno dovrebbe recita individualemnte, non all’unisono, poiché non vi è alcuna base nella Shari’ah per fare ciò.
Ravvivare aspetti della Sunnah che sono stati praticamente dimenticati è un fatto che porterà una ricompensa immensa, come indicato dalle parole del Profeta (pace e benedizioni su di lui): “Chiunque ravvivi un aspetto della mia Sunnah dimenticata dopo la mia morte, avrà una ricompensa equivalente a quella delle persone che lo hanno seguito, senza nulla togliere dalla loro ricompensa.” (Registrato da al-Tirmidhi, 7/443; questo hadith è hasan perché sostenuto da catene di trasmissione).
Eseguire l’Hajj e la’Umrah. Uno degli atti migliore che si possano compiere durante questi dieci giorni è l’eseguimento dell’Hajj alla Sacra Casa di Allah. Colui che è aiutato da Allah a compiere l’Hajj alla Sua casa ed eseguire tutti i rituali nel modo corretto è incluso nelle parole del Profeta (pace e benedizione su di lui): “Un Hajj accettato non porta ricompensa minore del Paradiso.”
Compiere molte buone azioni in generale, perché le buone azioni sono amate da Allah e porteranno una ricompensa da Lui. Chiunque non può compiere l’Hajj dovrebbe tenersi occupato a venerare Allah, pregare (salat), leggere il Corano, ricordare Allah, rendere suppliche (du’aa’), dare in elemosina, onorare i propri genitori, tenere saldi i legami di parentela, godendosi ciò che è bene e proibedosi quello che è male, e altre buone azioni e atti di adorazione.
Sacrificio. Una buona azione che avvicinerà il fedele ad Allah durante questi dieci giorni, è l’offerta del sacrificio, scegliendo un animale altamente qualificato e nutrendolo, spendendo denaro per amore di Allah.
Pentimento sincero. Una della cose più importanti da fare durante questi dieci giorni è pentirsi sincermante ad Allah e porre fine ad ogni atto di disubbedienza e peccato. Pentimento significa ritornare ad Allah e rinunciare a tutti gli atti, aperti e secreti, che Egli disprezza, liberandosi dal rimorso per quello che è accaduto, ponendo fine immediatamente ed essendo determinati a non ricarderci più, ma aderire fermamente alla Verità facendo quello che Allah ama.
Se un Musulmano commette un peccato, egli dovrebbe affrettarsi a pentirsi subito, senza alcun indugio, in primo luogo perché non sa quando morirà, e in secondo luogo perché ogni cattiva azione conduce ad un’altra.
[...]
Ogni imprecisione e' solo dalla mia ignoranza.
FONTE ISLAM Q&A
Voci di donne che spiegano l'Islam in modo semplice al di là dei pregiudizi.
28 Oct 2011
12 Oct 2011
Fede nei Messaggeri e nei Profeti
[Avere fede nei Messaggeri e nei profeti, pace su tutti loro] Equivale a credere che Allah l’Altissimo ha scelto tra gli uomini dei Messaggeri e dei Profeti da inviare ai Suoi servi con delle regole e delle leggi ben precise al fine di dare un contenuto concreto all'adorazione di Allah, costituire la Sua religione sul principio della Sua Unicità, nella Signoria, nella Divinità e nei Suoi bei nomi ed Attributi. Allah l’Altissimo ha detto nel Corano (21:25): "Non inviammo prima di te nessun messaggero senza rivelargli: «Non c'è altro dio che Me. AdorateMi!»."
Allah ha dato ordine ai Messaggeri di trasmettere agli uomini le Sue Leggi affinché quest’ultimi non trovassero alcuna scusa o pretesto dinnanzi ad Allah. I Messaggeri e i Profeti annunciarono la Grazia di Allah e l'accesso al Paradiso a coloro i quali avessero creduto in loro e nel Messaggio trasmesso, ammonendo allo stesso tempo i miscredenti ed i peccatori dell'Ira di Allah e del castigo in cui sarebbero incorsi. Allah l’Eccelso dice (Corano, 6:48-49): "Non mandammo gli Inviati se non come nunzi e ammonitori: quanto a chi crede e si emenda, non avrà nulla da temere e non sarà afflitto. Il castigo toccherà coloro che smentiscono i Nostri segni, per il loro perverso agire."
I Messaggeri e i Profeti di Allah sono numerosi e solo Allah sa quanti siano stati di preciso. Allah infatti dice (Corano, 40:78): "Già inviammo dei Messaggeri prima di te. Di alcuni ti abbiamo raccontato la storia, di altri non te l'abbiamo raccontata."
Bisogna credere in tutti i Profeti ed i Messaggeri e credere che non siano altro che esseri umani, e non posseggano alcuna natura diversa da quella umana.
Allah afferma nel Corano (21:7-8): "Prima di te non inviammo che uomini, ai quali comunicammo la Rivelazione. Chiedete alla gente della Scrittura, se non lo sapete. Non ne facemmo corpi che facessero a meno del cibo, e neppure erano eterni."
Allah l’Altisimo dice a riguardo del Profeta Muhammad, pace e benedizione di Allah su di lui, (Corano, 18:110): "Di': «Non sono altro che un uomo come voi. Mi è stato rivelato che il vostro Dio è un Dio Unico. Chi spera di incontrare il suo Signore compia il bene e nell'adorazione non associ alcuno al suo Signore.»"
Allah l’Eccelso dice a riguardo di Gesù,pace su di lui(Corano, 5:75): "Il Messia, figlio di Maria, non era che un messaggero. Altri messaggeri erano venuti prima di lui, e sua madre era una veridica. Eppure entrambi mangiavano cibo. Guarda come rendiamo evidenti i Nostri segni, quindi guarda come se ne allontanano."
I Profeti e i Messaggeri non possiedono nessuna proprietà divina; non provocano danni né vantaggi e non sono maestri dell'Universo: Allah l’Eccelso afferma nel Corano (7:188): "Di': « Non dispongo, da parte mia, né di ciò che mi giova né di ciò che mi nuoce, eccetto ciò che Allah vuole. Se conoscessi l'invisibile possederei beni in abbondanza e nessun male mi toccherebbe. Non sono altro che un nunzio e un ammonitore per le genti che credono. »"
Dobbiamo credere che hanno compiuto fedelmente la loro missione trasmettendo il Messaggio di Allah, e che sono creature perfette per conoscenza e pratica, e che Allah li ha resi immuni dalla menzogna, dal tradimento e da ogni difetto relativo alla comunicazione. Allah l’Altissimo dice (Corano, 13:38): "... nessun Messaggero recò alcun segno se non con il permesso di Allah."
Dobbiamo credere in tutti i Profeti e in tutti i Messaggeri; chi crede solo in uno o parte di loro è miscredente e non è un vero musulmano. Allah infatti dice (Corano, 4:150-151): "In verità coloro che negano Allah e i Suoi messaggeri, che vogliono distinguere tra Allah e i Suoi messaggeri, dicono:"Crediamo in uno e l'altro neghiamo"e vogliono seguire una via intermedia; sono essi i veri miscredenti, e per i miscredenti abbiamo preparato un castigo umiliante."
Il sacro Corano ci ha indicato venticinque tra Profeti e Messaggeri di Allah. Allah l’Altissimo afferma nel Corano (6:83): "Questo è l'argomento che fornimmo ad Abramo contro la sua gente. Noi eleviamo il livello di chi vogliamo. Il tuo Signore è saggio, sapiente. Gli demmo Isacco e Giacobbe, e li guidammo entrambi. E in precedenza guidammo Noè; tra i suoi discendenti [guidammo]: Davide, Salomone, Giobbe, Giuseppe, Mosè e Aronne. Così Noi ricompensiamo quelli che fanno il bene. E [guidammo] Zaccaria, Giovanni, Gesù ed Elia. Era tutta gente del bene. E [guidammo] Ismaele, Eliseo, Giona e Lot. Concedemmo a tutti loro eccellenza sugli uomini."
Allah l’Altissimo dice a riguardo di Adamo, pace su di lui, (Corano, 3:33): "In verità Allah ha eletto Adamo e Noè e la famiglia di Abramo e la famiglia di 'Imrân al di sopra del resto del creato."
Allah l’Altissimo dice a riguardo di Hud, pace su di lui, (Corano, 11:50): "Agli 'Âd [mandammo] il loro fratello Hûd. Disse: «O popol mio, adorate Allah, non c'è dio all'infuori di Lui. Voi siete degli inventori di menzogne."
Allah l’Altissimo dice a riguardo di Salih, pace su di lui, (Corano, 11:61): "E [mandammo] ai Thamûd il loro fratello Sâlih. Disse loro: «O popol mio, adorate Allah. Non c'è dio all'infuori di Lui. Vi creò dalla terra e ha fatto sì che la colonizzaste. Implorate il Suo perdono e tornate a Lui. Il mio Signore è vicino e pronto a rispondere».
Allah l’Altissimo dice a riguardo di Shu'ayb, pace su di lui, (Corano, 11:84): "E ai Madianiti [mandammo] il loro fratello Shu'ayb. Disse: «O popol mio, adorate Allah. Non avete altro dio all'infuori di Lui. Non truffate sul peso e sulla misura. Vi vedo in agiatezza, ma temo per voi il castigo di un Giorno che avvolgerà."
Allah l’Altissimo dice a riguardo di Idris, pace su di lui, (Corano, 21:85): "E Ismaele e Idris e Dhû 'l-Kifl ! Tutti furono perseveranti."
Allah l’Altissimo dice a riguardo di Muhammad, pace e benedizione di Allah su di lui,(Corano, 33:40): "Muhammad non è padre di nessuno dei vostri uomini, egli è l'Inviato di Allah e il sigillo dei profeti. Allah conosce ogni cosa."
La religione rivelata al nostro Profeta, pace e benedizione di Allah su di lui, completa così le religioni rivelate precedentemente e le sigilla; è la vera, compiuta e persistente religione che bisognerà seguire fino al Giudizio Universale.
Tra i Messaggeri di Allah ci sono quelli noti caratterizzati come volenterosi, e vi sono coloro che sono stati più influenti nel sopportare il Messaggio di Allah e a comunicarlo agli uomini. Essi sono: Noè, Abramo, Mosè, Gesù, e Muhammad, pace e benedizione su tutti loro-. Allah l’Altissimo dice a tale riguardo (Corano, 33:7): "[Ricorda] quando accettammo il patto dei profeti: il tuo, quello di Noè, di Abramo, di Mosè e di Gesù figlio di Maria; concludemmo con loro un patto solenne."
I benefici della fede nei Messaggeri e Profeti
- La conoscenza della Misericordia di Allah e del suo amore per i Suoi servi, dato che ha inviato loro Messaggeri scelti tra di loro per comunicare loro le Sue leggi e per farne da esempi da emulare.
- La distinzione tra i fedeli veraci e i miscredenti, in quanto chi crede nel proprio Messaggero deve necessariamente credere anche negli altri Messaggeri annunciati nel suo Libro.
- La moltiplicazione delle ricompense che Allah elargisce ai Suoi fedeli: infatti chi crede in un Suo Messaggero insieme agli altri inviatisi dopo, riceve una doppia ricompensa.
Tratto da il Messaggio dell'Islam di al-Sheha
6 Oct 2011
Alcuni punti di Surah Luqman (PARTE SECONDA)
Un esempio della Potenza e dell’Onniscienza di Allah. (v.16) “O figlio mio, anche se fosse come il peso di un granello di senape, nel profondo di una roccia o nei cieli o sulla terra, Allah lo porterà alla luce. Allah è dolce e ben informato."
(v.17) “O figlio mio, assolvi all'orazione, raccomanda le buone consuetudini e proibisci il biasimevole e sopporta con pazienza quello che ti succede: questo il comportamento da tenere in ogni impresa.”
Ciò significa che, seppure una cattiva azione oppure un peccato, fosse equivalente soltanto al peso o alla misura di un granello di seme di senape, e venisse poi nascosto in una roccia, o nei cieli o sulla terra, Allah lo porterebbe alla luce, e lo porterebbe alla luce nel Giorno della Resurrezione, quando verrà posizionato sulla bilancia della Giustizia ed ognuno sarà ricompensato oppure punito per le sue azioni di qualsiasi entità esse siano state, se esse saranno buone, verrà ricompensato e se cattive sarà punito.
È come la ayat: “Rizzeremo bilance esatte, nel Giorno della Resurrezione e nessuna anima subirà alcun torto; foss'anche del peso di un granello di senape, lo riesumeremo. Basteremo Noi a tirare le somme.” (Corano, Sura al-Anbiya, I Profeti, 21:47)
“Chi avrà fatto [anche solo] il peso di un atomo di bene lo vedrà, e chi avrà fatto [anche solo] il peso di un atomo di male lo vedrà.” (Corano, Sura az-Zalzalah, Il Terremoto, 99:7-8)
Se pure si nascondesse la cosa più microscopicamente piccola, Allah la porterebbe alla luce, perché nulla Gli può essere celato, neppure un granello di polvere nei cieli o sulla terra.
Allah dice inoltre che la Sua Conoscenza è fine, in quanto nulla Gli può essere celato, non importa quanto sia piccolo, leggero e minuto. Egli è al corrente di tutto e conscio persino dei passi di una formica nella notte più buia.
Poi Luqman consiglia a suo figlio di eseguire la preghiera nel modo e nel tempo appropriato, di godere il bene e rifuggire il male al massimo delle proprie capacità e della propria forza, e di sopportare con pazienza quello che accade. Luqman sapeva che, paradossalmente, chiunque si goda il bene e proibisca ciò che è male, incontrerà inevitabilmente il disappunto, la contrarietà della gente che lo circonda, è per questo motivo che consigliò a suo figlio di essere molto paziente.
Inoltre Luqman consiglia di (parte del versetto 18) “Non voltare la tua guancia dagli uomini e non calpestare la terra con arroganza”, ciò significa che quando qualcuni ci sta parlando oppure noi stiamo conversando con delle persone, non bisogna mai guardarle in modo arrogante, oppure dall’alto in basso. Al contrario bisognerebbe mostrare sempre gentilezza, bonarietà, e salutare gli altri con volto sorridente e contento, come è affermato nel seguente hadith:
“…se pure si trattasse soltanto di salutare il tuo fratello con un’espressione del volto sorridente. E state attenti a lasciare che il vostro indumento inferiore pendere sotto le vostre caviglie, in quanto questo è un tipo di vanto, ed Allah non ama la millanteria.”
Inoltre non bisognerebbe camminare con insolenza, non bisogna dunque essere vanagloriosi, arroganti, orgogliosi, testardi, altrimenti ci si accaparra l’odio di Allah. Allah non ama la persona che fa mostra di sé, delle sue doti e che si contempla, sentendosi migliore degli altri.
Per quanto riguarda il camminare, bisognerebbe camminare in modo moderato, né troppo lento e pigro, né in modo estremamente veloce, ma tra i due estremi e bisognerebbe abbassare la voce. Quest’ultimo punto significa che né bisogna esagerare nel parlare, né bisonga alzare la voce se non vi è una reale necessità. Allah, infatti, dice: “invero la più sgradevole delle voci è quella dell'asino” (parte del versetto 19).
Mujahid e altri hanno affermato: “La peggiore delle voci è quella dell’asino, cioè, quando una persona alza la voce, ne risulta un rumore fastidioso che, nella sua intensità, rassomiglia al ragliare dell’asino. Inoltre ciò è molto sgradito ad Allah. Il comparare una voce alta a quella dell’asino implica che ciò sia proibito ed estremamente biasimevole, perché il Messaggero (pace e benedizioni su di lui) ha detto: “Non si addice a noi rappresentare un’allegoria del male. La persona che riprende indietro il dono offerto, è come il cane che vomita e poi ritorna al suo vomito.”
L’Imam Ahmad catalogò quello che Ibn Umar aveva detto, e cioè: “Il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) ha detto: “Luqman il Saggio soleva dire: ‘Quando qualcosa è affidato alla cura di Allah, Egli la protegge.’ ”Fu narrato che As-Sari bin Yahya disse: “Luqman disse a suo figlio: ‘La saggezza mette il povero in compagnia dei re.’ ”
Fu anche narrato che Awn bin Abdullah disse: “Luqman disse a suo figlio: ‘O figlio mio! Quando ti unisci ad un gruppo di persone, salutale col saluto di pace, poi siedi al bordo del gruppo, e non parlare finché non abbiano terminato di parlare. Poi se essi ricordano Allah, unisciti a loro, ma se parlano di qualsiasi altra cosa, lasciali ed unisciti ad un altro gruppo.”
(parte del versetto 20) “Non vedete come Allah vi ha sottomesso quel che è nei cieli e sulla terra e ha diffuso su di voi i Suoi favori, palesi e nascosti?”
Allah ricorda alla Sua creazione le benedizioni che Egli gli elargisce in questo mondo e nella vita dopo la morte. Nei cieli Egli ha soggiogato le stelle affinché gli donassero luce durante la notte e durante il giorno, Egli ha creato le nuvole, la pioggia, la neve e la grandine, e fatto dei cieli una volta affinché ne fosse coperta e protetta.
Sulla terra Egli ha creato per le Sue creature assetto ed equilibrio ed, inoltre, fiumi, alberi, colture e frutti; Egli ha completato e perfezionato le Sue grazie su di esse, apparenti e nascoste, inviando i Messaggeri, rivelando le Scritture e rimuovendo dubbi e pretesti. Eppure nonostante tutto questo, non tutti gli uomini credono, e difatti vi sono coloro che si disputano riguardo Allah, cioè riguardo il Suo Tawhid (Puro Monoteismo), e il Suo aver inviato dei Messaggeri. La loro disputa non ha sapienza e neppure essi hanno una prova evidente oppure una valida Scrittura ereditata.
(Parte del versetto 20) “Ciononostante vi è qualcuno tra gli uomini che polemizza a proposito di Allah senza avere né scienza, né guida, né un Libro luminoso.”
Il Libro luminoso indicherebbe un Libro che doni la Luce della Sapienza, della Fede, che sia chiaro, esente da ambiguità. E quando gli viene detto loro, cioè a coloro che disputanto a riguardo della Unicità di Allah (parte del versetto 21) “Seguite quello che Allah ha rivelato”, si intende le Leggi Divine che Egli ci ha fatto conoscere attraverso i Suoi Messaggeri, ma essi rispondono (parte del versetto 21): “Seguiremo invece quello che abbiamo trovato presso i nostri avi!”, significa che essi non hanno prove a proprio vantaggio, e scelgono di seguire i propri avi; ciò accade nonostante (surah Al-Baqarah, 2:170) “E ciò anche se i loro antenati non comprendevano e non erano ben guidati.”(versetto 22) “Chi sottomette il suo volto ad Allah e compie il bene, si afferra all'ansa più salda. In Allah è l'esito di tutte le cose!”
Allah ci dice che chiunque sottometta il suo volto ad Allah, cioè, compia azioni sinceramente per amore di Allah e segua i Suoi Comandamenti e le Sue Leggi, mentre è Muhasin, cioè facendo quello che il suo Signore gli ha comandato di fare, ed astenendosi da quello che Egli gli ha proibito, allora si è aggrappato all’appiglio più sicuro. Ciò indica che ha ricevuto una ferma promessa da parte di Allah che Egli non lo punirà. È ad Allah che spetta ogni decisione.
(parte del versetto 34) “Uomini, temete il vostro Signore e paventate il Giorno in cui il padre non potrà soddisfare il figlio né il figlio potrà soddisfare il padre in alcunché. La promessa di Allah è verità.” Abbiate Taqwa del vostro Signore, temeteLo, e temete un Giorno, quello della Resurrezione, in cui nessun padre potrà aiutare suo figlio, e viceversa, cioè seppure essi cercassero di aiutare l’un l’altro, non sarebbe possibile, se pure un padre volesse offrire se stesso in sacrificio per suo figlio, ciò non sarebbe accettato, e lo stesso si verificherebbe per un figlio che voglia sacrificarsi per suo padre, tale sacrificio non sarebbe, cioè, accettato.
Non lasciate che la vita materiale di questo mondo vi illuda, vi inganni, non lasciate che il correre dietro a sentimenti di appagamento, di soddisfazione, vi traggano e vi facciano dimenticare l’Al di là.
Né lasciate che Shaytan vi inganni (parte del versetto 33): “Badate che non vi inganni la vita terrena e non vi inganni, su Allah, l'Ingannatore.”. “l'Ingannatore”: “al-Gharûr”, è uno degli epiteti di Satana. Questo era il punto di vista di Ibn Abbas, Mujahid, Ad-Dahhak, e Qatadah.
Lo Shaytan, il Demonio, illude ed inganna gli uomini, egli fa delle promesse, stuzzica in essi dei falsi desideri, ma vi è alcuna sostanza alle sue promesse.
Come Allah dice (surah An-Nisa, Le Donne, 4:120): “Fa loro promesse e suggerisce false speranze. Satana promette solo per ingannare.”
Wahb bin Munabbih disse:
‘Uzayr, pace su di lui, disse: “Quando vidi la sventura della mia gente, fui sopraffatto da tristezza e angoscia, non riuscivo a dormire, dunque pregai il mio Signore e digiunai, e lo invocai piangendo. Allora venne da me un angelo ed io gli chiesi: “Raccontami, gli animi dei pii e retti potranno intercedere per i malfattori, oppure i padri per i loro figli?” Egli rispose: “Nel Giorno della Resurrezione tutte le questioni saranno disposte, e la sovranità di Allah sarà resa manifesta, e non verranno fatte eccezioni. Nessuno parlerà quel Giorno eccetto che col permesso del Misericordioso. Nessun padre risponderà in vece di suo figlio, né nessun figlio in vece del padre, e nessun uomo per suo fratello, o nessun servo per il suo padrone. Nessuno potrà interessarsi a nessun altro eccetto che se stesso, oppure sentire dolore o compassione per nessun altro eccetto che per se stesso. Ognuno sarà preoccupato soltanto di se stesso, piangerà per se stesso e porterà il suo fardello. Nessun porterà il fardello di un altro.” Registrato da Ibn Abi Hatim.
(versetto 34): “In verità la scienza dell'Ora è presso Allah, Colui Che fa scendere la pioggia e conosce quello che c'è negli uteri. Nessuno conosce ciò che guadagnerà l'indomani e nessuno conosce la terra in cui morrà. In verità Allah è il Sapiente, il Ben informato.”
Allah è Colui che conosce l’Invisibile. Queste sono le chiavi dell’Invisibile, la cui conoscenza Allah l’ha custodita soltanto per Se Stesso, e nessun altro ne è a conoscenza a meno che non sia Allah ha rivelargliela. La Sapienza del quando si verificherà l’Ora, non è stata resa nota a nessun Profeta inviato né a nessun angelo che sia pure vicino ad Allah. Similarmente nessuno sa in che terrà morirà, nella sua terra natìa oppure in qualsiasi altro luogo…nessuno lo può dire. Questa Ayah ricorda un’altra:
(Surah Al-An’Am, Il Bestiame, 6:59): “Egli possiede le chiavi dell'invisibile, che solo Lui conosce. E conosce quello che c'è nella terra e nei mari. Non cade una foglia senza che Egli non ne abbia conoscenza. Non c'è seme nelle tenebre della terra o cosa alcuna verde o secca, che non siano [citati] nel Libro chiarissimo.”
Nella Sunnah si parla di cinque cose definite le Chiavi dell’Ignoto, dell’Invisibile. L’Imam Ahmad registrò che Buraydah disse che aveva udito il Messaggero di Allah dire: “Vi sono cinque cose di cui solo Allah è a conoscenza:
In Verità Allah sa quando sarà l’Ora, Egli manda la pioggia, e sa quello che c’è negli uteri. Nessuno sa quello che guadagnerà domani, e nessuno sa in che terrà morirà. In Verità Allah è l’Onniscente, il Ben Informato.” La catena di trasmissione di questo hadith è sahih, sebbene non fu registrato.
La Lode spetta ad Allah, il Signore dei Mondi. Allah ci basta. Egli dispone al meglio ogni faccenda.
Che Allah mi perdoni per ogni imprecisione amin
(v.17) “O figlio mio, assolvi all'orazione, raccomanda le buone consuetudini e proibisci il biasimevole e sopporta con pazienza quello che ti succede: questo il comportamento da tenere in ogni impresa.”
Ciò significa che, seppure una cattiva azione oppure un peccato, fosse equivalente soltanto al peso o alla misura di un granello di seme di senape, e venisse poi nascosto in una roccia, o nei cieli o sulla terra, Allah lo porterebbe alla luce, e lo porterebbe alla luce nel Giorno della Resurrezione, quando verrà posizionato sulla bilancia della Giustizia ed ognuno sarà ricompensato oppure punito per le sue azioni di qualsiasi entità esse siano state, se esse saranno buone, verrà ricompensato e se cattive sarà punito.
È come la ayat: “Rizzeremo bilance esatte, nel Giorno della Resurrezione e nessuna anima subirà alcun torto; foss'anche del peso di un granello di senape, lo riesumeremo. Basteremo Noi a tirare le somme.” (Corano, Sura al-Anbiya, I Profeti, 21:47)
“Chi avrà fatto [anche solo] il peso di un atomo di bene lo vedrà, e chi avrà fatto [anche solo] il peso di un atomo di male lo vedrà.” (Corano, Sura az-Zalzalah, Il Terremoto, 99:7-8)
Se pure si nascondesse la cosa più microscopicamente piccola, Allah la porterebbe alla luce, perché nulla Gli può essere celato, neppure un granello di polvere nei cieli o sulla terra.
Allah dice inoltre che la Sua Conoscenza è fine, in quanto nulla Gli può essere celato, non importa quanto sia piccolo, leggero e minuto. Egli è al corrente di tutto e conscio persino dei passi di una formica nella notte più buia.
Poi Luqman consiglia a suo figlio di eseguire la preghiera nel modo e nel tempo appropriato, di godere il bene e rifuggire il male al massimo delle proprie capacità e della propria forza, e di sopportare con pazienza quello che accade. Luqman sapeva che, paradossalmente, chiunque si goda il bene e proibisca ciò che è male, incontrerà inevitabilmente il disappunto, la contrarietà della gente che lo circonda, è per questo motivo che consigliò a suo figlio di essere molto paziente.
Inoltre Luqman consiglia di (parte del versetto 18) “Non voltare la tua guancia dagli uomini e non calpestare la terra con arroganza”, ciò significa che quando qualcuni ci sta parlando oppure noi stiamo conversando con delle persone, non bisogna mai guardarle in modo arrogante, oppure dall’alto in basso. Al contrario bisognerebbe mostrare sempre gentilezza, bonarietà, e salutare gli altri con volto sorridente e contento, come è affermato nel seguente hadith:
“…se pure si trattasse soltanto di salutare il tuo fratello con un’espressione del volto sorridente. E state attenti a lasciare che il vostro indumento inferiore pendere sotto le vostre caviglie, in quanto questo è un tipo di vanto, ed Allah non ama la millanteria.”
Inoltre non bisognerebbe camminare con insolenza, non bisogna dunque essere vanagloriosi, arroganti, orgogliosi, testardi, altrimenti ci si accaparra l’odio di Allah. Allah non ama la persona che fa mostra di sé, delle sue doti e che si contempla, sentendosi migliore degli altri.
Per quanto riguarda il camminare, bisognerebbe camminare in modo moderato, né troppo lento e pigro, né in modo estremamente veloce, ma tra i due estremi e bisognerebbe abbassare la voce. Quest’ultimo punto significa che né bisogna esagerare nel parlare, né bisonga alzare la voce se non vi è una reale necessità. Allah, infatti, dice: “invero la più sgradevole delle voci è quella dell'asino” (parte del versetto 19).
Mujahid e altri hanno affermato: “La peggiore delle voci è quella dell’asino, cioè, quando una persona alza la voce, ne risulta un rumore fastidioso che, nella sua intensità, rassomiglia al ragliare dell’asino. Inoltre ciò è molto sgradito ad Allah. Il comparare una voce alta a quella dell’asino implica che ciò sia proibito ed estremamente biasimevole, perché il Messaggero (pace e benedizioni su di lui) ha detto: “Non si addice a noi rappresentare un’allegoria del male. La persona che riprende indietro il dono offerto, è come il cane che vomita e poi ritorna al suo vomito.”
L’Imam Ahmad catalogò quello che Ibn Umar aveva detto, e cioè: “Il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) ha detto: “Luqman il Saggio soleva dire: ‘Quando qualcosa è affidato alla cura di Allah, Egli la protegge.’ ”Fu narrato che As-Sari bin Yahya disse: “Luqman disse a suo figlio: ‘La saggezza mette il povero in compagnia dei re.’ ”
Fu anche narrato che Awn bin Abdullah disse: “Luqman disse a suo figlio: ‘O figlio mio! Quando ti unisci ad un gruppo di persone, salutale col saluto di pace, poi siedi al bordo del gruppo, e non parlare finché non abbiano terminato di parlare. Poi se essi ricordano Allah, unisciti a loro, ma se parlano di qualsiasi altra cosa, lasciali ed unisciti ad un altro gruppo.”
(parte del versetto 20) “Non vedete come Allah vi ha sottomesso quel che è nei cieli e sulla terra e ha diffuso su di voi i Suoi favori, palesi e nascosti?”
Allah ricorda alla Sua creazione le benedizioni che Egli gli elargisce in questo mondo e nella vita dopo la morte. Nei cieli Egli ha soggiogato le stelle affinché gli donassero luce durante la notte e durante il giorno, Egli ha creato le nuvole, la pioggia, la neve e la grandine, e fatto dei cieli una volta affinché ne fosse coperta e protetta.
Sulla terra Egli ha creato per le Sue creature assetto ed equilibrio ed, inoltre, fiumi, alberi, colture e frutti; Egli ha completato e perfezionato le Sue grazie su di esse, apparenti e nascoste, inviando i Messaggeri, rivelando le Scritture e rimuovendo dubbi e pretesti. Eppure nonostante tutto questo, non tutti gli uomini credono, e difatti vi sono coloro che si disputano riguardo Allah, cioè riguardo il Suo Tawhid (Puro Monoteismo), e il Suo aver inviato dei Messaggeri. La loro disputa non ha sapienza e neppure essi hanno una prova evidente oppure una valida Scrittura ereditata.
(Parte del versetto 20) “Ciononostante vi è qualcuno tra gli uomini che polemizza a proposito di Allah senza avere né scienza, né guida, né un Libro luminoso.”
Il Libro luminoso indicherebbe un Libro che doni la Luce della Sapienza, della Fede, che sia chiaro, esente da ambiguità. E quando gli viene detto loro, cioè a coloro che disputanto a riguardo della Unicità di Allah (parte del versetto 21) “Seguite quello che Allah ha rivelato”, si intende le Leggi Divine che Egli ci ha fatto conoscere attraverso i Suoi Messaggeri, ma essi rispondono (parte del versetto 21): “Seguiremo invece quello che abbiamo trovato presso i nostri avi!”, significa che essi non hanno prove a proprio vantaggio, e scelgono di seguire i propri avi; ciò accade nonostante (surah Al-Baqarah, 2:170) “E ciò anche se i loro antenati non comprendevano e non erano ben guidati.”(versetto 22) “Chi sottomette il suo volto ad Allah e compie il bene, si afferra all'ansa più salda. In Allah è l'esito di tutte le cose!”
Allah ci dice che chiunque sottometta il suo volto ad Allah, cioè, compia azioni sinceramente per amore di Allah e segua i Suoi Comandamenti e le Sue Leggi, mentre è Muhasin, cioè facendo quello che il suo Signore gli ha comandato di fare, ed astenendosi da quello che Egli gli ha proibito, allora si è aggrappato all’appiglio più sicuro. Ciò indica che ha ricevuto una ferma promessa da parte di Allah che Egli non lo punirà. È ad Allah che spetta ogni decisione.
(parte del versetto 34) “Uomini, temete il vostro Signore e paventate il Giorno in cui il padre non potrà soddisfare il figlio né il figlio potrà soddisfare il padre in alcunché. La promessa di Allah è verità.” Abbiate Taqwa del vostro Signore, temeteLo, e temete un Giorno, quello della Resurrezione, in cui nessun padre potrà aiutare suo figlio, e viceversa, cioè seppure essi cercassero di aiutare l’un l’altro, non sarebbe possibile, se pure un padre volesse offrire se stesso in sacrificio per suo figlio, ciò non sarebbe accettato, e lo stesso si verificherebbe per un figlio che voglia sacrificarsi per suo padre, tale sacrificio non sarebbe, cioè, accettato.
Non lasciate che la vita materiale di questo mondo vi illuda, vi inganni, non lasciate che il correre dietro a sentimenti di appagamento, di soddisfazione, vi traggano e vi facciano dimenticare l’Al di là.
Né lasciate che Shaytan vi inganni (parte del versetto 33): “Badate che non vi inganni la vita terrena e non vi inganni, su Allah, l'Ingannatore.”. “l'Ingannatore”: “al-Gharûr”, è uno degli epiteti di Satana. Questo era il punto di vista di Ibn Abbas, Mujahid, Ad-Dahhak, e Qatadah.
Lo Shaytan, il Demonio, illude ed inganna gli uomini, egli fa delle promesse, stuzzica in essi dei falsi desideri, ma vi è alcuna sostanza alle sue promesse.
Come Allah dice (surah An-Nisa, Le Donne, 4:120): “Fa loro promesse e suggerisce false speranze. Satana promette solo per ingannare.”
Wahb bin Munabbih disse:
‘Uzayr, pace su di lui, disse: “Quando vidi la sventura della mia gente, fui sopraffatto da tristezza e angoscia, non riuscivo a dormire, dunque pregai il mio Signore e digiunai, e lo invocai piangendo. Allora venne da me un angelo ed io gli chiesi: “Raccontami, gli animi dei pii e retti potranno intercedere per i malfattori, oppure i padri per i loro figli?” Egli rispose: “Nel Giorno della Resurrezione tutte le questioni saranno disposte, e la sovranità di Allah sarà resa manifesta, e non verranno fatte eccezioni. Nessuno parlerà quel Giorno eccetto che col permesso del Misericordioso. Nessun padre risponderà in vece di suo figlio, né nessun figlio in vece del padre, e nessun uomo per suo fratello, o nessun servo per il suo padrone. Nessuno potrà interessarsi a nessun altro eccetto che se stesso, oppure sentire dolore o compassione per nessun altro eccetto che per se stesso. Ognuno sarà preoccupato soltanto di se stesso, piangerà per se stesso e porterà il suo fardello. Nessun porterà il fardello di un altro.” Registrato da Ibn Abi Hatim.
(versetto 34): “In verità la scienza dell'Ora è presso Allah, Colui Che fa scendere la pioggia e conosce quello che c'è negli uteri. Nessuno conosce ciò che guadagnerà l'indomani e nessuno conosce la terra in cui morrà. In verità Allah è il Sapiente, il Ben informato.”
Allah è Colui che conosce l’Invisibile. Queste sono le chiavi dell’Invisibile, la cui conoscenza Allah l’ha custodita soltanto per Se Stesso, e nessun altro ne è a conoscenza a meno che non sia Allah ha rivelargliela. La Sapienza del quando si verificherà l’Ora, non è stata resa nota a nessun Profeta inviato né a nessun angelo che sia pure vicino ad Allah. Similarmente nessuno sa in che terrà morirà, nella sua terra natìa oppure in qualsiasi altro luogo…nessuno lo può dire. Questa Ayah ricorda un’altra:
(Surah Al-An’Am, Il Bestiame, 6:59): “Egli possiede le chiavi dell'invisibile, che solo Lui conosce. E conosce quello che c'è nella terra e nei mari. Non cade una foglia senza che Egli non ne abbia conoscenza. Non c'è seme nelle tenebre della terra o cosa alcuna verde o secca, che non siano [citati] nel Libro chiarissimo.”
Nella Sunnah si parla di cinque cose definite le Chiavi dell’Ignoto, dell’Invisibile. L’Imam Ahmad registrò che Buraydah disse che aveva udito il Messaggero di Allah dire: “Vi sono cinque cose di cui solo Allah è a conoscenza:
In Verità Allah sa quando sarà l’Ora, Egli manda la pioggia, e sa quello che c’è negli uteri. Nessuno sa quello che guadagnerà domani, e nessuno sa in che terrà morirà. In Verità Allah è l’Onniscente, il Ben Informato.” La catena di trasmissione di questo hadith è sahih, sebbene non fu registrato.
La Lode spetta ad Allah, il Signore dei Mondi. Allah ci basta. Egli dispone al meglio ogni faccenda.
Che Allah mi perdoni per ogni imprecisione amin
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