25 Apr 2012

I Primi Passi verso la Preghiera come eseguita dal Profeta

BISMILLAHI AR-RAHMANI AR-RAHIMI

Nel Nome di Allah,
il sommamente Misericordioso, Colui che dona Misericordia



Cara sorella o fratello ritornato da poco all'Islam
ecco per te una versione estremamente semplificata dello svolgimento della preghiera, spero possa davvero esserti utile e che dolcemente potrai ampliare la sua esecuzione con la supplica inziale, l'introduzione di altre piccole surah, altre suppliche secondo il modo del nostro amato Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui).

Prima di eseguire la preghiera

1)Eseguire l’abluzione (wudhu’)

2)Voltarsi verso la Ka'bah

3)Vi è l’obbligo di pregare verso una sutrah (barriera, ostacolo) e di essere vicino ad essa. La sutrah deve essere elevata un palmo o due rispetto al suolo.

4)L' intenzione (an-Niyyah). La persona che sta per pregare deve avere nel suo cuore l'intenzione di eseguire la preghiera per la quale si è preparato.


Adesso si può iniziare la preghiera
Si inizia la preghiera dicendo:

Allâhu Akbar
[Allah è il più Grande]

Non si deve alzare la voce nel dire il takbir in nessuna delle preghiere, eccezion fatta per un imam (che conduce gli altri nella preghiera).
Alzare le mani: le mani si alzano prima, durante o dopo il takbir (Allahu Akbar)
Le mani si alzano con le dita estese. Le mani si alzano ad altezza delle spalle. Quindi, dopo il takbir, si pongono le mani sul petto, la mano destra sulla mano sinistra. Si pone la mano destra sulla parte posteriore della mano sinistra, sul polso e sull'avambraccio.
Mentre si è in piedi si deve guardare verso il luogo della prosternazione.
Recitare questa supplica:

A'ûdhu billâhi minash-shaytânir-rajîm (Chiedo protezione ad Allah contro Satan ail lapidato)
e poi:

Bismillahir-Rahmanir-Rahim
(In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso)
Poi fare una pausa e dire:

Al-Hamdu lillâhi Rabbil-'Âlamîn
[La lode [appartiene] ad Allah, Signore dei mondi]
Poi fare una pausa e dire:

Ar-Rahmânir-Rahîm
[il Compassionevole, il Misericordioso]
Poi fare una pausa e dire:

Mâliki Yawmid-Dîn
[Re del Giorno del Giudizio]
Iyyaka na'abudu wa-iyyaka nastain Ihdina ssiratal mustaqim

Te noi adoriamo e a Te chiediamo aiuto. Guidaci sulla retta via,

Sirata alladhina anamta alayhim ghayrail maghdubi alayhim wala dallin.
la via di coloro che hai colmato di grazia8, non di coloro che [sono incorsi] nella [Tua] ira, né degli sviati.


Terminata la recitazione di sura al Fatiha, si fa il takbir Allâhu Akbar e si esegue il ruku' (cioè, l'inchino) in modo tale che tutti i giunti prendano il loro posto, ed ogni parte del corpo sia in stato di riposo.


Durante l'inchino (ruku’), dire tre volte o di più [9] :

Subhâna Rabbi-yal 'Adhîm
[Gloria al mio Signore, l'Immenso]

In seguito, si alza la schiena dal ruku‘ raddrizzandosi. Mentre si alza la schiena, dire:
Sami'a-Allâhu liman hamidah
[Allah ascolta colui che Lo loda]

Poi si resta in piedi diritti e si rimane così fino a quando ogni osso riprenda la sua posizione. Questo è un pilastro.
In questa posizione dire:

Rabbanâ wa lakal-Hamd
[O nostro Signore, a Te spetta la Lode]
Poi dire: Allâhu Akbar.
E questo è obbligatorio. E si scende per prosternarsi. Appoggiare prima le mani quando ci si prosterna. Appoggiare prima le mani quando ci si prosterna. Quando ci si prosterna, ci si sostiene sulle palme delle mani e si estendono entrambe. Il sujud è un pilastro.

Ecco come eseguirlo:
Le dita si uniscono; le dita si rivolgono verso la Qiblah; le mani si mettono al livello delle spalle; a volte si possono portare al livello delle orecchie; i gomiti devono essere sollevati dal suolo. Si collocano il naso e la fronte fermamente sul suolo: questo è un pilastro. Anche le ginocchia si collocano fermamente sul suolo.
Lo stesso vale per le dita dei piedi. I piedi devono essere tenuti verticali rispetto al suolo. Tutto ciò è obbligatorio. Le punte delle dita dei piedi devono essere rivolte verso la Qiblah. I talloni si uniscono.
In essa dire:

Subhâna Rabbi-yal-A'lâ
[Gloria al mio Signore , l'Altissimo]
Tre volte o di più.

In seguito, si solleva la testa dicendo il takbir (cioè Allahu Akbar). Questo è obbligatorio.
Si possono talvolta alzare le mani. Poi ci si siede tra le due prosternazioni con calma, in modo tale che ogni osso riprenda la sua posizione. Questo è un pilastro. Si estende il piede sinistro sul suolo e ci si siede su esso. Questo è obbligatorio.Il piede destro si tiene verticalmente rispetto al suolo. Le dita del piede destro si rivolgono verso la Qiblah. Si dice:

Rabbi-ghfirlî, Rabbi-ghfirlî
[Mio Signore perdonami, Mio Signore perdonami]

Eseguire una seconda prosternazione. Prima della quale dire: Allahu Akbar. E questo è obbligatorio.

Talvolta si alzano le mani durante questo takbir.
Si esegue quindi la seconda prosternazione: anche questo è un pilastro.
Fare nella seconda prosternazione ciò che si è fatto nella prima.

Quindi, quando si solleva la testa dalla seconda prosternazione e si intende alzarsi per eseguire la seconda rak'ah, dire: Allahu Akbar. E questo è obbligatorio.

Prima di alzarsi per la seconda rak'ah, si riposa sedendosi sul piede sinistro, in modo che ogni osso riprenda la sua posizione.
Adesso è il momento di dare inizio alla seconda unità della preghiera (rak'ah)

Ci si alza sostenendosi sul suolo coi pugni chiusi, come colui che chiude i pugni per impastare la pasta. Dunque ci si alza per la seconda rak'ah, e questo è un pilastro (alzarsi per la seconda rak'ah).

Fare nella seconda rak'ah ciò che si è fatto nella prima.

Quando si termina la seconda rak'ah ci si siede per effettuare il tashahhud.
Questo è obbligatorio.

Ci si siede come tra le due prosternazioni, nel modo spiegato precedentemente.
In questo caso non è consentito sedersi sui due talloni.
Si pone la mano destra sulla coscia e sul ginocchio destro, ed il gomito destro sulla coscia destra.
La mano sinistra deve essere posta sulla coscia e sul ginocchio sinistro.


Non è permesso sedersi sulle mani, particolarmente sulla mano sinistra.
Girare lo sguardo verso l’indice e muoverlo.

Si chiudono le dita della mano destra, formando un cerchio con il pollice ed il dito medio insieme.

L'indice si punta in direzione della Qiblah.

Lo sguardo si rivolge verso l'indice.

Si muove l'indice dall'inizio alla fine del tashahhud, pur pronunciandosi le invocazioni.

L'indice della mano sinistra non si punta in direzione della Qiblah.

In tal modo occorre fare in ogni tashahhud.

Il tashahhud è obbligatorio.

At-tahiyyâtu lillâhi, was-salâwâtu wat-tayyibâtu. As-salâmu 'alan-nabiyyi , wa rahmatullâhi wa barakâtuhu. As-salâmu 'alayna wa 'ala 'ibâdillâh-is-sâlihîn. Ash-hadu an lâ ilâha illAllâh wa ash-hadu anna Muhammadan 'abduhu wa rasûluh

[I saluti, le preghiere e le migliori parole sono per Allah. La pace sia sul Profeta, come la Misericordia di Allah, e le Sue Benedizioni. La pace sia su di noi e sui servi devoti di Allah. Testimonio che non c'è divinità [degno di culto] all'infuori di Allah, e testimonio che Muhammad è il Suo servo e Inviato]

In seguito ci si alza per la terza rak'ah. Questo è un pilastro, e ciò vale per la successiva rak’ah.
Seguire come sopra. Alla fine si esegue nello stesso modo del primo tashahhud al quale si aggiunge una supplica.

At-tahiyyâtu lillâhi, was-salâwâtu wat-tayyibâtu. As-salâmu 'alan-nabiyyi , wa rahmatullâhi wa barakâtuhu. As-salâmu 'alayna wa 'ala 'ibâdillâh-is-sâlihîn. Ash-hadu an lâ ilâha illAllâh wa ash-hadu anna Muhammadan 'abduhu wa rasûluh
[I saluti, le preghiere e le migliori parole sono per Allah. La pace sia sul Profeta, come la Misericordia di Allah, e le Sue Benedizioni. La pace sia su di noi e sui servi devoti di Allah. Testimonio che non c'è divinità [degno di culto] all'infuori di Allah, e testimonio che Muhammad è il Suo servo e Inviato]

Allâhumma salli 'ala Muhammadin wa 'ala âli Muhammad, kama sallayta 'ala Ibrâhîma wa 'ala âli Ibrâhîm, innaka Hamîdun Majîd. Allâhumma bârik 'ala Muhammadin wa 'ala âli Muhammad, kama bârakta 'ala Ibrâhîma wa 'ala âli Ibrâhîma, innaka Hamîdun Majîd

[O Allah, accorda la Tua clemenza a Muhammad ed alla discendenza di Muhammad, come la hai accordata ad Ibrahim ed alla discendenza di Ibrahim. In verità, Tu sei il Degno di ogni Lode, il Glorioso. O Allah, benedici Muhammad e la discendenza di Muhammad, come hai benedetto Ibrahim e la discendenza di Ibrahim. In verità, Tu sei il Degno di ogni Lode, il Glorioso

Dopo si chiede protezione ad Allah da quattro cose, dicendo:

Allâhumma innî a'ûdhu bika min 'adhâbi Jahannam wa min 'adhâbil-qabr wa min fitnatil-mahyâ wal-mamât, wa min sharri fitnatil-masîhid-Dajjâl

[O Allah! Chiedo protezione in Lei dalla punizione dell'inferno, e dalla punizione della tomba, e dalle prove della vita e della morte, e dalle prove malvagie del Dajjal]

Poi si deve dare il salute (al-taslim) sulla destra, e questo è un pilastro, girando il volto in modo che il candore della guancia destra possa essere visto. Poi si deve rivolgere il saluto verso sinistra, girando il volto in modo che il candore della guancia sinistra può essere vista.

As-salâmu 'aleykum wa rahmatullâhi wa barakâtuhu
[La pace, la misericordia e la benedizione di Allah siano su di voi]
alla destra, e:

As-salâmu 'aleykum wa rahmatullâh
[La pace e la misericordia di Allah siano su di voi]

alla sinistra.

"Il Giorno in cui non gioveranno né ricchezze, né progenie, eccetto per colui che verrà ad Allah con cuore puro”.
E tutta la lode è per Allah, Signore dei mondi

Riassunto da Descrizione della Preghiera del Profeta, dell’Imâm e Muhaddith Muhammad Nâsru-d-Dîn Al-Albânî,
Traduzione a cura del fratello Ismail Albani disponibile su aims-uk.org

22 Apr 2012

Dhu-n-Nurayn: La Mia Storia

Bismillahi-r-Rahmani-r-Rahim As-salamu 'alaykum waRahmatullahi waBarakatuHu. Quando feci Shahada, avevo 21anni e mia sorella quasi 20...pensavo che di tutta la famiglia sarebbe stata quella che piu' mi avrebbe sostenuta, dato che eravamo, fino a quel momento "inseparabili". Invece non ebbi molti problemi coi miei genitori, e nel giro di qualche anno neanche coi miei nonni, ma mia sorella, dalla prima volta che mi vide col velo ne fece un dramma e fu una lotta,con lei. Diceva che non poteva presentare "una come me" alle amiche, che lo avevo certamente fatto per far piacere a mio marito, che si vergognava di me. Non vi racconto neanche come stavo io, da inseparabili a nemiche! Per anni interi abbiamo parlato solo di cose banali e superficiali (il tempo, i miei bambini che crescevano...), ma mai niente di islam, altrimenti mi avrebbe di certo attaccata e se ne sarebbe andata al volo: il patto silenzioso era questo, parliamo ma solo se non si parla di Islam... e non solo, di niente che attaccasse il suo modo di vivere, dal punto di vista morale, perche' secondo lei qualunque cosa dicessi di "profondo", della sfera dei sentimenti era comunque condizionato dal mio essere musulmana! Ho tirato dritto, ovviamente, continuando a pregare che Allah Taala la guidasse alla Sua Luce, i veli sono diventati Khimar (quelli lunghi lunghi), e poi Niqab nel 1999. Alhamdulillah! Poi un giorno, nel 2004, complice l'incontro suo con un ragazzo maghrebino che di religione non ci capiva un accidente e neanche gliene importava, al telefono mia sorella mi chiede una cosa riguardo il digiuno di Ramadan...qualche giorno dopo, la domenica viene da me e si fa spiegare tutto, per filo e per segno cosa si fa e cosa non si fa a Ramadan; in realta' voleva impressionare quel ragazzo e come fosse una sfida provare a digiunare... Dopo tanti anni che ci parlavamo a stento, avevo paura di non trovare le parole giuste, pregai due rakat e le scrissi una lettera. A casa mia le spiegai tutto per benino, e prima di andarsene le consegnai la lettera, chiedendole di aprirla e leggerla solo il primo giorno di Ramadan: dentro c'era scritto cos'era per me Ramadan, cosa sento, come mi sento... era tutto sentimenti e un pizzico di "dottrina". Mi scrisse un sms la prima sera di Ramadan, dicendo di aver letto e di non riuscire a smettere di piangere... da quel giorno e' venuta a casa mia ogni domenica e dopo diversi mesi ha fatto Shahada tenendomi la mano: ecco! non credevo mai che avrei pregato insieme a mia sorella! Ora lei dice che siamo "sorelle al quadrato", due volte, di sangue e di fede! Barakallahu fikunna, inshaa Allah non ci dimenticate nei du'a, wa-s-salam dalla vostra sorella Dhu-n-Nurayn.


18 Apr 2012

Bint Oumar: La Mia Storia

Assalamu alaikum. Ho 27 anni. Alhamdulillah ho vissuto in Senegal, in un ambiente di Musulmani praticanti, fino all’eta’ di 7 anni. Dopodiche’ la mia famiglia e’ emigrata a Bologna, in un ambiente dove c'erano sia Musulmani "non-tanto-praticanti" che Musulmani che purtroppo seguono delle confraternite, come ad esempio quello dei Mouride, Tijan, Baye Fall, etc. Questo ha fatto si’ che con il passare degli anni io dimenticassi molte delle cose che sapevo dell’Islam.

Tuttavia, all’eta’ di 16 anni ho cercato di capire la mia religione dopo aver conosciuto dei bravi Musulmani che hanno cominciato a parlarmi dell’Islam. Alhamdulillah, e’ stato cosi’ che ho cominciato (o meglio “ricominciato”) a pregare. Inoltre, dato che avevo scelto di diventare una Musulmana praticante, cominciai a non provare piu’ piacere nel passare le mie giornate con i miei compagni di classe, I miei amici di allora e molte persone (anche parenti) che avevo intorno perche’ vedevo che la loro compagnia non mi beneficiava un gran che’ dal punto di vista Islamico. Piu’ o meno in quello stesso periodo persi di vista anche le persone che, per volonta’ di Allah swt, mi avevano aiutata ad avvicinarmi all’Islam. Fu cosi’ che cominciai a starmene per conto mio.

All’inizio andava tutto bene MashAllah! Vivevo nel mio bel mondo, mi sentivo realizzata e quindi non mi importava nulla di quello che dicevano o pensavano le altre persone. Tutto bene, se non fosse stato per il fatto che dopo qualche mese ho cominciato a sentirmi frustrata: I tre libri che avevo (Il Corano –che non sapevo leggere perche' e' in Arabo-, la traduzione del Corano in Italiano ed un libro su come fare la preghiera) non mi bastavano piu’, ma quando andavo in biblioteca a prendere In prestito libri sull’Islam, mi capitavano sempre quelli che ne parlavano male e questo non lo sopportavo. A questo si aggiungeva anche il fatto che non conoscevo persone praticanti con cui potermi confrontare o che potessero aiutarmi a capire meglio la mia religione. Per finire, continuavo a ricevere critiche pesanti sul mio stile di vita Islamico sia da ex-amici che purtroppo anche da parenti stretti. Rimasi in questo stato per piu’ di 2 anni prima di diventare veramente stanca e frustrata.

Alla fine non ce l’ho fatta piu! Una mattina, dopo giorni e giorni di esitazione, ho preso il telefono e chiamato il numero di cellulare che era stampato sul piccolo libricino sulla preghiera che avevo a casa. Mi risponde un fratello; io comincio col spiegargli da dove ho trovato il suo numero di telefono e che non sapevo chi altri chiamare poiche’ non conosco nessuno che possa aiutarmi a comprendere la mia religione. A questo punto scoppio in lacrime e gli racconto meglio la mia situazione. Lui MashAllah, che Allah swt lo ricompensi, mi tranquillizza e poi mi passa sua moglie al telefono. La sorella mashAllah era gentilissima, che Allah swt la ricompensi!!! Mi chiede dove abito ed io rispondo a Bologna. Mi dice che Alhamdulillah conosce una brava famiglia Musulmana che vive nella mia citta’ e che mi avrebbe messa in contatto con loro. MashAllah ero troppo felice e rassicurata, sia dalle loro parole che dal loro bel comportamento!!!!!

Come promesso, la sorella parla con la famiglia e poi passa il mio numero di telefono a quella ragazza della famiglia che Alhamdulillah aveva la mia stessa eta’. MashAllah la ragazza mi chiama, ci conosciamo di persona e Alhamdulillah comincio a farle tantissime domande sull’Islam. Inoltre, che Allah swt la ricompensi, mi fa vedere i siti internet dove vendono i libri Islamici (all’epoca io non avevo un computer), mi mostra il Masjid di Bologna e mi presenta ad altre sorelle. MashAllah con il passare dei giorni diventiamo amicone e cosi’ comincio a frequentare regolarmente la sua casa. Inoltre lei mi aiuta con l’Arabo e piano piano cominciamo a fare altri progetti Islamici insieme. MashAllah, a 19 anni avevo finalmente trovato la mia prima vera amica Filah e allo stesso tempo potevo beneficiare delle compagnia di tante altre sorelle, Alhamdulillah!

Comunque, qualche anno piu’ tardi ricevo un’offerta di lavoro in UK e lascio l’Italia. Ora vivo a Leicester perche’ l’anno scorso ero venuta a trovare la Zia Aisha per l’Aid e, siccome non ero mai stata nella sua citta’ prima di allora, sono rimasta subito colpita dal bellissimo quartiere Islamico dove vive. Nel giro di un mese ho lasciato lavoro e casa e mi sono trasferita anche io a Leicester. Alhamdulillah Allah swt mi ha facilitato il tutto e quello che mi ha dato oggi e’ meglio di cio’ che ho lasciato qualche mese fa quando ho deciso di trasferirmi qui. La hawla wa la quwwata illa bilLah - Non c'e' forza ne' potenza se non in Allah.
Un abbraccio!