28 May 2013

Quali sono le branche della scienza della Sharia che sono considerate fard °ain per ogni musulmano ed entro quale limite egli le deve apprendere?


Risposta:
La lode appartiene ad Allah e pace e benedizione sul Messaggero di Allah, sulla sua famiglia e su tutti i suoi compagni, dopodiché…
Il ricercare la conoscenza è una delle più grandi azioni per avvicinarsi ad Allah l’Altissimo e la prova che esso sia uno degli atti nobili e meritori è presente in maniera numerosa nel Qur’an e nella Sunnah; esso si divide in due tipologie:
Il primo è il fard °ain (dovere inderogabile per ciascun singolo individuo):
E’ tutto quello che necessita il servo nel rapportarsi col Suo Rabb* o nel rapportarsi con la gente. Fa parte di ciò: imparare tutta l’°Aqidah (dottrina) e il Tauhid (il principio di Unicità Divina), dopodichè imparare le regole della salat (orazione obbligatoria), del siyam (digiuno), della zakat (elemosina obbligatoria) -questo ultimo obbligo vale per colui che ha del denaro da purificare con la zakat-, dell’Hajj per chi vuole adempiere ad esso e lo stesso vale per tutte le °ibadat (ati di culto).
Fa parte di questo imparare anche tutte le regole concernenti la vendita e l’acquisto per chi vuole trattare in questo ambito, lo stesso vale per le regole del matrimonio, del divorzio, del cibo, delle bevande e altro di ciò che fa parte della sfera dei rapporti fra le persone.
Il secondo tipo è il fard kifaiah (dovere sociale, se lo compiono un gruppo di persone gli altri ne sono svincolati):
Di questo ambito fanno parte tutte le specializzazioni nelle scienze moderne e l’approfondimento di esse, come l’apprendere ‘Usul al Fiqh, la grammatica [araba] e le sue fonti, e la scienza degli Ahadith, oltre ad altre conoscenze che riguardano questa vita, come la medicina, l’ingegneria, le scienze militari ed altre categorie simili.
E Allah ne sà di più.
*Rabb:
Termine che viene solitamente tradotto come Signore. Āl-Rabb è Colui che crea, educa e provvede alle necessità Sue creature. Nel linguaggio comune rabb designa qualcuno che si prende cura, che dirige ad es. il padre può essere chiamato rabb āl-baīt (colui che dirige gli affari della casa) oppure rabb āl-’usra (colui che dirige gli affari della famiglia).

بسم الله الرحمن الرحيم

الحمد لله والصلاة والسلام على رسول الله

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‘Abu Al-Darda’ riferì che il Messaggero pace e benedizione su di lui disse (traduzione dei significati):
“Chi percorre una strada ricercando in essa la conoscenza Allah gli faciliterà una strada per il Paradiso; e in verità gli Angeli pongono le proprie ali per la soddisfazione [che hanno] di colui che ricerca la scienza; e tutti coloro che sono nel cielo e nella terra, persino i pesci nell’acqua, chiedono perdono [ad Allah] per colui che ricerca la scienza; e in verità il merito del Sapiente nei confronti del Servo [che adora costantemente Allah] è pari alla posizione della Luna nei confronti di quella degli altri pianeti; e in verità i Sapienti sono gli eredi dei Profeti, in verità i Profeti non hanno lasciato in eredità nessuno dinaro o dirham, bensì essi hanno lasciato in eredità la Conoscenza, chi dunque la [ap]prende ha [ap]preso una grande quantità [dell'eredità]“.
[Sahīh -  Sahīh Al-Tirmidhī: 183]

مَن سلَكَ طريقًا يلتَمِسُ فيهِ عِلمًا ، سَهَّلَ اللَّهُ لَهُ طريقًا إلى الجنَّةِ ، وإنَّالملائِكَةَ لتَضعُ أجنحَتَها رضًا لطالبِ العلمِ ، وإنَّ طالِبَ العِلمِ يستَغفرُ لَهُ مَن فيالسَّماءِ والأرضِ ، حتَّى الحيتانِ في الماءِ ، وإنَّ فضلَ العالِمِ على العابِدِ كفَضلِ القَمرِ علَى سائرِ الكواكِبِ ، إنَّ العُلَماءَ هُمْ ورَثةُ الأنبياءِ ، إنَّ الأنبياءَ لم يُوَرِّثوا دينارًا ولا دِرهمًا ، إنَّما ورَّثوا العِلمَ ، فمَن أخذَهُ أخذَ بِحَظٍّ وافرٍ

الراوي: أبو الدرداء المحدث:الألباني - المصدر: صحيح ابن ماجه - الصفحة أو الرقم: 183خلاصة حكم المحدث: صحيح

jazakillah kheir alla nostra carissima sorella Bushra.
Che Allah ta'ala la ricompensi per ogni suo sforzo amin

15 May 2013

Ibn Al-Qayyim: La henna per curare dal mal di testa alle ustioni


 

Il famoso saggio Ibn Al-Qayyim ha menzionato l’utilizzo della henna nel suo testo “La  Medicina Profetica” per il trattamento del mal di testa e dell’emicrania. Egli ne cita i seguenti benefici:

·        È utile nel trattamento delle ustioni provocate dal fuoco

·        È benefica per le lesioni e le vesciche orali se masticata

·        Guarisce le infezioni orali nei bambini

·        È benefica sulle vesciche del corpo

·        Fasciare con la henna è benefico per le infiammazioni calde

·        Mischiare i fiori di henna con cera calda e olio di rosa è benefico per i dolori

·        I fiori di henna, adagiati nelle pieghe di strofinacci di lana, ne rendono il tessuto profumato e allontanano le falene

·        Applicato in forma di unguento sulle unghie, ne migliora lo stato

·        Fa crescere i capelli, li rafforza e li rende più belli.

                                                                  

Cos’è la henna? (nota in italiano come l’hennè)

La Henna (hina) è una pianta floreale il cui nome botanico è lawsonia inermis. Contiene un pigmento rosso-arancione, lawsone, noto anche come hennotannic acid. Questo pigmento viene rilasciato dalla polverizzazione delle foglie di henna in un acido di media forza. Le molecule del lawsone saranno in tal modo, in grado di tingere, e se applicate sulla pelle si adageranno sulla parte più esterna o cuticola e poi la tingeranno.

La henna in polvere, disponibile in commercio, è ottenuta dall’essicazione delle foglie di henna e dalla loro successiva polverizzazione e setacciatura.

Per usare la henna, la polvere viene mescolata con acqua e/o succo di limone, per formare un impasto levigato. La miscela di henna deve poi riposare dalle 6 alle 12 ore in modo tale che la cellulosa delle foglie si dissolva, facendo sì che il lawsone sia pronto a tingere la pelle. Più si lascia la miscela sulla pelle o sui capelli, maggiormente il lawsone migrerà, rendendo la tintura più scura.

 

Benefici salutari della henna

Diversi studi sono stati finalizzati alla ricerca dei benefici salutistici della henna. Una ricerca ha trovato che la henna possiede delle proprietà antimicrobiche, come antibatteriche e antivirali. [1]

“La henna possiede proprietà antibatteriche, anitivirali, antimicotiche e antiparassitarie. Dato che i microorganismi sono sempre più resistenti agli antibiotici sintetizzati a disposizione, il lawsonia inermis (henna) disponibile naturalmente, potrebbe rappresentare una potenziale alternativa.”

Durante una ricerca condotta negli Emirati Arabi Uniti si è scoperto che la pianta della henna ha delle proprietà medicinali che aiutano nella riduzione delle infiammazioni e funzioni da antidolorifero. [2]

Una ricerca pubblicata nel 2005 rivelò che le foglie della henna inibiscono la crescita di certi microorganismi e possono dunque essere adoperate nel trattamento di ferite infettive. [3]

“L’estratto di foglie di henna fu capace di inbire la crescita dello streptococco A.niger e F.oxysporum sp. E persino lo S. aureus fu inibito. Il fatto che la crescita di tali microorganismi venga inibita suggerisce che la henna possa essere utile nel trattamento degli infezioni di ferite da bruciatura.”

La ricerca moderna offre la prova di alcuni dei benifici salutistici che Ibn Al-Qayyim aveva menzionato a riguardo della henna più di 600 anni fa.

Consigli per utilizzare la henna

La polvere di henna fresca dovrebbe essere di un verde vibrante e profondo, mentre la henna vecchia dovrebbe apparire leggermente marrone.

Gli unguenti di henna commerciali possono contenere ingredient aggiuntivi per favorire il potere tingente e alcuni sono rischiosi dunque meglio leggere attentamente l’etichetta. La henna nera è particolarmente dannosa in quanto può contenere phenilenediamine (PPD) una sostanza chimica che può causare prurito, eruzioni cutanee e esito cicatriziale.

Aggiungere olii essenziali con alti livelli di monoterpenes o terps qualil’olio della pianta del tè (tea-tree) eucalipto , cajeput o di lavanda alla miscela di henna migliorerà le proprietà tingenti.

Referenze: [1] O.A. Habbal, A.A. Al-Jabri, A.G. El-Hag. (2007) antimicrobial properties of Lawsonia inermis: a review. Australian Journal of Medical Herbalism.

[2] Ali, B. H., A. K. Bashir, et al. (1995). Anti-inflammatory, antipyretic, and analgesic effects of lawsonia inermis L. (henna) in rats. Pharmacology Basel 51(6): 356-363. {a} P.O. Box 17777, Al Ain, United Arab, United Arab Emirates.

[3] H. S. Muhammad and S. Muhammad. (2005) The use of lawsonia inermis linn. (henna) in the management of burn wound infections African Journal of Biotechnology Vol. 4 (9), pp. 934-937.

Articolo tratto da healthymuslim.com