20 Jul 2014

Alcune annotazioni sulle virtù degli ultimi dieci giorni di Ramadan e di come i Salaf solevano spenderli.



Ci sono dei tempi speciali durante il Ramadan in cui Allah
subbhnahu wa ta’ala ascolta le preghiere del fedele ed essi sono: alla rottura de digiuno e nell’ultimo terzo della notte. Nella traduzione del significato del Corano, Allah dice:
Timorati staranno tra i giardini e le fonti,
prendendo ciò che il Signore darà loro, poiché in passato facevano il bene,
dormivano poco di notte,
e all'alba imploravano il perdono
(Sura Adh-Dhariyat, Quelle che spargone, 51:15-18)
Coloro i quali hanno sprecato tempo prezioso non facendo nulla di benefico per se stessi e per la propria fede, dovranno cercare di recuperare attendendo Laylat-al-Qadr. Coloro i quali perdono tale notte hanno perso tanti benefici.
Laylat-al-Qadr va cercata nelle ultime dieci notti di Ramadan, in particolare nelle notti dispari (21esima, 23esima, 25esima, 27esiam e 29esima se possibile)
Aisha (radiallahu ‘anha) narrò di aver chiesto: “O Messaggero di Allah! Se riconosco Laylat-al-Qadr cosa devo dire?” Egli le rispose: “Dì, Allahumma innaka ‘affuwwun tuhibbul ‘afwa fa’ fu ‘anni” O Allah tu sei Colui che sempre perdona, e Tu ami perdonare, dunque perdonami.” [Ahmadn e At-Tirmidhi, Al-Albani: Sahih]
La prima condizione per i nostri atti di adorazione è di eseguirli con sincerità verso il nostro Creatore. Coloro che digiunano non per timore di Allah, ma solo per motivi familiari, non avranno altra ricompensa che il proprio digiuno. I Salaf compivano degli atti di ibada in segreto per paura di cadere nel peccato dell’esibizionismo. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) aveva molto volte accentuato l’importanza del compiere atti di ibada per fede e nella speranza della ricompensa.
(Sura 97:1-5 da Corano.it)
Al-Qadr
Invero lo abbiamo fatto scendere nella Notte del Destino.
E chi potrà farti comprendere cos'è la Notte del Destino?
La Notte del Destino è migliore di mille mesi.
In essa discendono gli angeli e lo Spirito*, con il permesso del loro Signore, per [fissare] ogni decreto.
*[ “lo Spirito”: con questo termine Allah (gloria a Lui l'Altissimo) designa,  nel Corano l'angelo Gabriele (pace su di lui) ]
È pace, fino al levarsi dell'alba.

Allah subbhnahu wa ta’ala ha benedetto il mese di Ramadan con Laylat-al-Qadr. L’alto status di questa notte è spiegato nella sura Al-Qadr che Allah ta’ala ha fatto scendere ed anche in numerosi ahadith come quelli di Abu Hurayra (che Allah ne sia compiaciuto) che disse: “ll Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) ha detto: “È giunto il Ramadan, un mese Benedetto in cui Allah vi ha ordinato di digiunare, durante il quale I cancelli del Paradiso sono paerti e I cancelli dell’Inferno sono chiusi, e i demoni sono incatenati. Il mese in cui vi è una notte che è migliore di 1000 mesi, e chiunque sia privato della sua generosità, ne è invero deprivato.” Narrato da al-Nasa’I,2106; Ahmad, 8769. Classificato come sahih da Al-Albani in Sahih al-Targhib, 999.
E Abu Hureyra (che Allah ne sia compiaciuto) disse: “Il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) ha detto: ‘Chiunque trascorra Laylat-al-Qadr in preghiera per fede  e nella speranza della ricompensa, avrà perdonati tutti i peccati precedenti.” Narrato da al-Bukhari, 1910, Muslim, 760. http://islamqa.info/en/13480

Come si comportavano i Salaf durante queste ultime dieci notti? Ecco un interessante audio


Bismillaah wa -Alhamdulillaah wa Salaatu wa Salaam ‘alaa Rasulillaah ‘amma ba’d

Questo mese è il mese del Corano. In modo particolare le notti e le ultime dieci notti ancora maggiormente. Prima di accingersi alla lettura/recitazione del Corano, è necessario purificare le proprie intenzioni. Il nostro scopo principale dovrebbe essere quello di recitare tanto Corano. Bisogna recitarlo col cuore, cuore si dice qalb in arabo. Qalbi è il posto che riceve quello che Allah Subbhnahu wa ta’ala ha rivelato. Bisogna sentire e ragionare col qalb cioè col cuore, il cuore che vuole ascoltare e recitare il Corano e che riconosce i benefici della recitazione del Corano. Bisogna avere un cuore vivo! Che non riesce a mescolarsi con nessun atto di innovazione perché tutto questo non potrebbe fare altro che portare via del tempo alla recitazioen del Corano. E ci allontanerà dai versi del Corano. Ai tempi dei Compagni, ognuno verificava quanto Corano l’altro avesse memorizzato perché essi sapevano l’importanza del Corano e seguivano il monito del Profeta (pace e benedizioni su di lui) che li aveva ammonite che il Corano non va mai abbandonato perché coloro che boicottano il Corano, lo dimenticaranno. Recitare il Corano specialmente durante la preghiera ci sprona a non dimenticarlo e a ponderare sul significato delle ayat che stiamo recitando. Se non lo si recita, lo si dimentica .
In questo mese benedetto in particolare durante le ultime dieci notti, dovremmo recitare tanto Corano, tanto quanto posibile, ripetere la recitazione del Corano quanto più possibile. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ammonì: “Che stiano attenti coloro che dicono ho dimenticato questo verso e tal altro!” Se un individuo non lotta per recitare il Corano ogni volta possibile, purtroppo finirà per dimenticarlo e per abbandonarlo. Il Corano va studiato, non c’é invidia permessa eccetto che in due casi, tra cuii caos dell’individuo che ha memorizzato molto Corano e che trascorre giorno e notte a recitare il Corano e Allah loda coloro che recitano il Corano quando pregano.
Un hadith famoso è quello di uno dei Compagni che si recò dal Profeta (pace e benedizioni su di lui) per  chiedergli come recitare il Corano. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) gli raccomandò di recitarlo in un mese. Ma quest’uomo si recò nuovamente dal Profeta (pace e benedizioni su di lui) dicendogli che poteva fare di meglio, dunque il Profeta (pace e benedizioni su di lui) gli raccomandò di recitarlo in 7 giorni. L’uomo si recò nuovamente dal Profeta (pace e benedizioni su di lui) dicendogli che poteva ancora fare di meglio ed egli gli rispose di recitarlo in 5 giorni. L’uomo voleva fare ancora di meglio ma il Profeta (pace e benedizioni su di lui) gli rispose che coloro che recitano il Corano in meno di tre giorni, non riusciranno a capire per bene il significato del fiqh del Corano. Così alcuni dei Sahaba solevano terminare il Corano in tre giorni, oppure tra due venerdi. I Compagni solevano aderire al Corano, recitarlo quanto più potevano e agire in base al Corano, dunque non mera recitazione ma messa in pratica e agire di conseguenza. Possa Allah ta’ala rendere facile questa pratica dei Salaf ai fedeli di oggi amin