9 Mar 2010

Pazienza e gratitudine

From Islamic Psychology
Patience and gratitude
An abridged translation of
“Uddat as-sabirin wadhakhirat ash-shakirin"
By Ibn Qayyim al-Jawziyyah


Pazienza e Gratitudine di Ibn Qayyim al-Jawziyyah
alcuni passi tradotti


Dal Capitolo 1
La Definizione di Pazienza

Sabr e’ una parola araba che deriva da una radice che significa trattenersi, frenarsi e fermarsi. C’e’ un’espressione in arabo “tizio fu assassinato sabran” che significa che fu catturato e detenuto fino alla morte. Nel senso spirituale, pazienza significa frenarsi dal disperarsi e dal cadere vittima del panico, frenare le nostre stesse lingue dalle lamentele, e trattenere le nostre mani dallo schiaffeggiarci e dallo strapparci gli abiti da dosso in momenti di estremo dolore e stress.

Pazienza e Shakwah (lamentarsi)
Shakwah (lamentarsi) cade in due categorie.
Il primo tipo e’ lamentarsi con Dio direttamente , cio’ non contraddice la pazienza. E’ dimostrato dalle storie di molti Profeti, per esempio Ya’qub (su di lui la pace) disse: “Mi lamento solo davanti ad Allah della mia disgrazia e del mio dolore”. (Yusuf 12:86)
In precedenza Ya’qub aveva detto: ”sabrun jamil” che signifia “ la pazienza e’ piu’ adatta nel mio caso”. Il Corano ci parla dell’esempio di Ayyub (su di lui la pace):”E ricordate Ayyub (Giobbe) quando gridava la suo Signore: “In verita’ l’angoscia mi ha sopraffatto…”(Al-Anbiya’ 21:83).
L’epitome della pazienza il Profeta Muhammed (pace e benedizione su di lui) pregava Dio dicendo:”
O Allah, mi lamento solo davanti a Te della mia debolezza e del mio sentirmi inutile’.
Mose’(su di lui la pace) pregava Allah dicendo: ”O Allah tutta la lode a Te e mi lamento soltanto con Te, e Tu sei l’Unico a cui chiedo aiuto, ed in cui ripongo la mia fiducia, non c’e’ alcun potere oltre il Tuo”.

Il second tipo di lamento e’ quello fatto a persone, sia direttamente, attraverso le nostre parole, che indirettamente attraverso il nostro aspetto e comportamento. Cio’ contraddice la pazienza.

E’ possibile acquisire pazienza?
Se un individuo non possiede naturalmente questo grande dono, puo’ acquisirlo agendo come se l’avesse finche’ diventa parte integrante della sua stessa natura. Questo e’ cio’ che il Profeta (su di lui la pace) ha detto in uno dei suoi detti:”Chiunque provi d’essere paziente, Allah lo aiutera’ a diventarlo” Una persona puo’ lottare con se stessa per domare il proprio desiderio sessuale e abbassare lo sguardo finche’cio’ diventa parte di se stesso. Lo stesso vale per altre caratteristiche come l’essere fermi, la generosita’, il coraggio.

Dal Capitolo 2: Prospettive diverse sulla Pazienza
Pazienza nelle avversita’

La pazienza nelle avversita’ puo’ ottenersi grazie al:
1. pensare alla ricompensa che si potrebbe ottenere. Piu’ si crede nella ricompensa che ci spetta, piu’ facilmente si raggiunge uno stato di pazienza. Se non fosse per la ricompensa e gratificazione finale, nessun obiettivo concernente questa via o la vita dell’aldila’ verrebbe raggiunto. La natura umana ama la gratificazione, ma la ragione e la maturita’ ci fanno pensare al guadagno a lungo termine, quest’ultimo aiuta a rafforzare la nostra pazienza nel sopportare tutto cio’ che ci capita, sia che non ci sia o che ci sia altra scelta;
2. aspettarsi e sperare in tempi migliori. Questa speranza in se stessa offre un mezzo di sollievo immediato;
3. pensare alle infinite benedizioni elargiteci da Dio. Quando si realizza che le benedizioni del Signore non si possono neppure enumerare, diventa piu’ facile esercitare la nostra pazienza nell’affrontare le avversita’ del momento, in quanto i problemi attuali, non rappresentano che una goccia di pioggia, se comparati con l’immenso oceano di benedizioni e favori di Dio.
4.pensare a tutte le benedizioni che Dio ci ha in precedenza elargito. Cio’ ci fara’ ricordare l’amore di Dio , e rafforzera’ le nostre speranze e aspettative in tempi migliori.

Dal Capitolo 11: I Sahabah (cioe' i Compagni del Profeta) sulla virtu’ della Pazienza
La pazienza perfetta (sabr jamil) e il panico

Mujahid affermava:”La pazienza perfetta e’ quella esente da panico”.
‘Amr ibn Qays affermo’:”La migliore e magnifica forma di pazienza e’ essere soddisfatti anche nelle avversita’ e abbandonarsi alla volonta’ del Signore”.
Yunus ibn Yazid affermo’:”Chiesi a Rabi’ah ibn ‘AbdulRahman :’Qual e’ la forma di pazienza fondamentale?’ Rispose:’Non mutare atteggiamento in tempi duri , essere come si era il giorno prima”.(Questo non significa che una persona non debba provare dolore o soffrire, significa invece trattenersi dal cadere nel panico e frenarsi dal compiangersi.).
Commentando il significato della pazienza perfetta, Qiyas ibn al-Hajjaj affermo’:”La persona che sta vivendo avversita’ dovrebbe comportarsi in modo tale da non essere distinto da tutti gli altri”.

Capitolo 13: La Pazienza e’ meta’ della fede
La fede (imen) e’ scissa in due: la pazienza (sabr) e la gratitudine (shukr). Per questo Dio menziona la pazienza e la gratitudine l’una accanto all’altra:”…In verita’ in cio’ vi sono dei segni per coloro che perseverano costantemente e rendono grazie.”(Ibrahim 14:5, Luqman 31:31, Saba’ 34:19, ash-Shura 42:33).
Le ragioni per le quali la fede (imen) e’ rappresentata per meta’dalla pazienza e per l’altra meta’ da gratitudine sono le seguenti:
1. L’imen (fede) e’un termine che comprende parole, fatti e intenzioni, tutti i quali si basano su due fatti: azione o astinenza. L’azione si riferisce al mettere in pratica un’azione in accordo alle istruzioni di Dio, che e’ la vera gratitudine. Asternersi, cioe’ trattenersi dal commettere azioni sbagliate, richiede pazienza. L’interezza della religione e’ impersonificata da queste due cose: portare avanti cio’ che Allah ha comandato , e trattenersi dal fare cio’ che Allah ha proibito.
2.L’imen ( fede) si basa su due pilastri: yaqin (convinzione, certezza) e pazienza. Si fa riferimento ad essi nel seguente versetto :” E (finche’) furono perseveranti e credettero con fermezza nei Nostri segni, scegliemmo tra loro dei capi che li dirigessero secondo il Nostro comando”. E’ attraverso la fede che veniamo a conoscenza della realta’ dei comandamenti e delle proibizioni, della ricompensa e della punizione, ed e’ attraverso la pazienza che eseguiamo le Sue istruzioni e ci asteniamo da cio’ che Egli ha proibito. Un individuo non potrebbe arrivare a credere nei comnadamenti e proibizioni di Allah , e nella ricompensa e punizione, se non attraverso la fede, ed essa e’ in verita’ da Allah. E noi non potremo mai eseguire le istruzioni di Dio e astenerci da cio’ che ha proibito se non co pazienza. Percio’ la pazienza e’ meta’ dell’imen (fede) , e l’altra meta’ e’ appresentata dalla gratitudine.
3.L’uomo ha due forze: il potere di fare e il potere di astenersi, che controllano tutto il suo comportamneto. Cosi’ un individuo fara’ cio’ che gli piace e si asterra’ da cio’ che gli dispiace. La completezza della religione risiede nell’eseguire e nell’astenenrsi, attenendosi alle istruzioni di Dio o astenersi da cio’ che Egli ha proibito, nessuna delle suddette azioni e’ conseguibile senza pazienza.
4.La completezza della religione e’ la fusione di speranza e timore, il vero credente e’ colui il quale e’ sia speranzoso che timorato. Dio ha detto:” …Ci invocavano con amore e trepidazione ed erano umili davanti a Noi”(al-Anbiya’21:90). Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) soleva pregare: ”O Allah ho abbandonato la mia anima a Te, e rivolto il mio volto verso di Te. Affido ad Allah tutte le mi preoccupazioni e cerco la Tua protezione, nella speranza in Te e nel timore di Te” (Al-Bukhari)
Dunque il credente e’ colui il quale e’ sia speranzoso che timorato, ma la speranza e il timore possono basarsi soltanto sulla pazienza: il timore dovrebbe rendere il credente paziente, e la sua speranza dovrebbe condurlo alla gratitudine.

[Faccio una breve digressione affinche' il messaggio risulti piu' chiaro: Taqwa cioe' timore di Dio, ha per il Musulmano una sfumatura di significato difficilmente traducibile in lingua italiana, timore di Dio significa insieme paura di un'eventuale punizione se si commettono crudelta' e peccati gravi, e rispetto per il Creatore, allo stesso tempo taqwa e' certezza ma soprattutto consapevolezza, presa di coscienza, che Dio c'e' sempre, vede e sa tutto, persino le nostre intenzioni. La taqwa di Dio aiuta il Musulmano a non commettere peccati anche se nessuno puo' testimoniare, in quanto il Musulmano e' cosciente che Dio sa]

5.Ogni azione eseguita dall’uomo gli e’ benefica o dannosa in questa vita e nell’altra vita, oppure gli e’ benefica in una vita e dannosa nell’altra. La migliore strada per l’uomo e’ di fare cio’ che potrebbe apportargli beneficio nell’aldila’, e astenersi da cio’ che gli risulterebbe dannoso nell’altra vita. Questa e’la realta’ dell’imen (fede): fare cio’ che e’ buono per se stesso, e cio’ e’ gratitudine, e astenersi da cio’ che lo danneggia, che e’ pazienza.

[Anche qui mi permetto una breve digressione. Il Musulmano ha come fine ultimo il Paradiso per cui cerca di preferire quelle azioni che possano aiutarlo a conseguire il proprio fine. Un esempio: condividere le proprie ricchezze con il bisognoso. L'uomo e' per natura egoista e sarebbe tentato a godersi tutto e a pensare egoisticamente che quel denaro e' suo e spetta soltanto a lui, ma il Musulmano dovrebbe comprendere che Dio gli ha elargito quel benessere affinche' lo dividesse e preferire donare una parte dei suoi beni in questa vita, per avere delle ricompense da Dio nell'aldila'.]

6.L’uomo e’ costantemente nela situazione in cui deve eseguire un’istruzione da Allah, o evitare qualcosa che Allah ha proibito, o accettare un decreto di Allah. In tutti i casi, deve affrontare la situazione con pazienza e gratitudine. Eseguire la volonta’ di Allah e’ gratitudine, e astenersi dal compiere azioni proibite e sentirsi soddisfatto dal decreto di Allah rappresenta pazienza.
7.L’uomo e’ costantemente spinto in due direzioni opposte:dovrebbe cadere nell’esca nelle lusinghe di questo mondo di desideri e piaceri, o dovrebe rispondere all’appello di Allah e dell’aldila’, con il Paradiso eterno che Allah ha preparato per I Suoi amici(wali)?Andare contro desideri e voglie e’ pazienza , e rispondere alla chiamata di Allah e della vita dell’aldila’ e’ gratitudine.
8.La religione si basa su due principi:determinazione e perseveranza, alle quail I si riferisce nel dua’a (invocazione) del Profeta (pace e benedizioni su di lui):”O Allah ti chiedo perseveranza in tutti i miei progetti, e ti chiedo determinazione per rimanere sulla strada giusta e dritta.”
9.La religione si basa sulla verita’ (haqq) e pazienza, alle quai si fa riferimento nel versetto (ayah):”…vicendevolmente si raccomandano la verita’ e vicendevolmente si raccomandano la pazienza” (Asr 103:3).All’uomo viene richiesto di agire in accordo alla verita’, sia da solo che con gli altri, che e’ l’essenz della gratitudine, ma non pu’ conseguire cio’ senza pazienza, dunque la pazienza e’ meta’ dell’imen(fede). E Allah sa meglio.
tradotto da Cinzia Amatullah
Ogni errore commesso e' soltanto dalla mia ignoranza.

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