Intorno all’800 avanti Cristo una popolazione potente viveva in un’antica città che si pensa si trovasse alla riva sinistra del fiume Tigri, 230 miglia a nord-ovest di Baghdad. Allah (subbhanau wa taala) inviò loro il profeta Yunus ( o Giona, su di lui la pace) affinché li guidasse sulla retta via.
وَإِنَّ يُونُسَ لَمِنَ ٱلۡمُرۡسَلِينَ (١٣٩) إِذۡ أَبَقَ إِلَى ٱلۡفُلۡكِ ٱلۡمَشۡحُونِ (١٤٠) فَسَاهَمَ فَكَانَ مِنَ ٱلۡمُدۡحَضِينَ (١٤١) فَٱلۡتَقَمَهُ ٱلۡحُوتُ وَهُوَ مُلِيمٌ۬ (١٤٢) فَلَوۡلَآ أَنَّهُ ۥ كَانَ مِنَ ٱلۡمُسَبِّحِينَ (١٤٣) لَلَبِثَ فِى بَطۡنِهِۦۤ إِلَىٰ يَوۡمِ يُبۡعَثُونَ (١٤٤) ۞ فَنَبَذۡنَـٰهُ بِٱلۡعَرَآءِ وَهُوَ سَقِيمٌ۬ (١٤٥) وَأَنۢبَتۡنَا عَلَيۡهِ شَجَرَةً۬ مِّن يَقۡطِينٍ۬ (١٤٦) وَأَرۡسَلۡنَـٰهُ إِلَىٰ مِاْئَةِ أَلۡفٍ أَوۡ يَزِيدُونَ (١٤٧) فَـَٔامَنُواْ فَمَتَّعۡنَـٰهُمۡ إِلَىٰ حِينٍ۬ (١٤٨)
“In verità Giona era uno degli inviati. Fuggì sulla nave stipata. Quando tirarono a sorte, fu colui che doveva essere gettato [in mare]. Lo inghiottì un pesce, mentre si rammaricava. Se non fosse stato uno di coloro che glorificano Allah, sarebbe rimasto nel suo ventre fino al Giorno della Resurrezione. Lo gettammo sofferente sulla nuda riva e facemmo crescere su di lui una pianta di zucca. Lo inviammo a centomila [uomini], o ancor di più. Credettero e concedemmo loro temporaneo godimento.” (Corano 37:139-148)
Yunus (pace su di lui) fece come Allah (swt) gli aveva ordinato e si recò presso tale popolo. Comunicò loro il Suo Messaggio (il Messaggio di Allah) e li ammonì a cambiare strada ed a mettere da parte la propria malvagità. Yunus (pace su di lui) predicò presso di loro per lungo tempo, ma essi non ponevano alcuna attenzione alle sue parole. Quando Yunus (pace su di lui) capì che queste persone avrebbero continuato a comportarsi in modo tanto malvagio, li ammonì ancora su quanto orrende fossero le loro azioni e che li avrebbero condotti verso un’immensa sofferenza. Arrabbiato e disperato, Yunus (pace su di lui) li abbondonò.
وَذَا ٱلنُّونِ إِذ ذَّهَبَ مُغَـٰضِبً۬ا فَظَنَّ أَن لَّن نَّقۡدِرَ عَلَيۡهِ فَنَادَىٰ فِى ٱلظُّلُمَـٰتِ أَن لَّآ إِلَـٰهَ إِلَّآ أَنتَ سُبۡحَـٰنَكَ إِنِّى ڪُنتُ مِنَ ٱلظَّـٰلِمِينَ (٨٧)
“E l'Uomo del Pesce, quando se ne andò irritato. Pensava che non potessimo niente contro di lui.” (Corano 21:87)
Yunus (pace su di lui) uscì fuori dalla città e camminò dritto sino al porto, lí vi erano delle navi approdate aspettando di poter salpare. Yunus (pace su di lui) ne trovò una che sarebbe partita di lí a poco. Si imbarcò.
Non appena l’imbarcazione raggiunse il mare aperto, il cielo diventò spaventosamente grigio, e ci fu una terribile tempesta. Il vento fortissimo iniziò a fare imbarcare acqua nella nave increspando delle spaventose e giganti onde.
Quando la tempesta peggiorò ulteriormente, le onde divennero alte come delle mura con torri e si abbatterono sulla nave. I marinai lavorarono con tutta la propria forza per condurre la nave.
Gettarono in mare tutto ciò che poterono per alleggerirne il peso e rendere la barca più facile da controllare. L’albero maestro della nave così possente, non sembrava altro che un fiammifero di legno nelle grinfie della tempesta. Si accorsero presto che si sarebbe spezzato e che sarebbero annegati tutti.
Pensando allora che la loro malasorte era dovuta forse al fatto che ospitassero sulla nave qualche schiavo scappato via dal suo padrone, tirarono a sorte per trovare il fuggitivo e gettarlo in mare. Il nome di Yunus (pace su di lui) fu sorteggiato. Fu costrettto a gettarsi in mare.
Stava lottando per sopravvivere fra le onde, cercando di prendere una boccata d’aria di tanto in tanto, quando un grosso pesce apparve dalle profondità degli abissi e lo ingoiò vivo (Il pesce che ingoiò il profeta Yunus era un tipo di balena che visita ogni tanto il mar mediteranneo, essa ha una profonda gola capace di ingoiare un corpo umano intero).
All’improvviso Yunus (pace su di lui) si ritrovò nel buio, tutto bagnato e nella gola di un grosso pesce! Non era annegato. Era ancora vivo! Solo adesso Yunus (pace su di lui) capì che aveva abbandonato la popolazione di Nineveh d’impulso, senza prima portare a termine il compito assegnatogli da Allah (swt). Di norma, infatti, quando una popolazione rifiutava il messaggio di Allah (swt), il profeta che aveva portato loro la parola, aveva l’ordine di Allah (swt) di abbandonare questa gente, ma soltanto dopo che aveva fatto il possibile per condurla alla retta via. Poi Allah (swt) puniva la comunità che continuava a peccare, come segno della Sua rabbia. Ma Yunus (pace su di lui) non aveva aspettato l’ordine di Allah (swt) di poter lasciare quel posto. Se ne era semplicemente andato via, lasciando la gente di Nineveh sola al proprio destino.
Quando Yunus (pace su di lui) comprese il proprio errore, urlò dalle profondità dell’oscurità: “Non c’è altro Dio che Allah (swt). Gloria sia a Te! Sono stato ingiusto!”. Allah (swt) udì la sua preghiera. Nel Corano viene detto che se non avesse detto che gli dispiaceva e glorificato Allah (swt) nelle sue preghiere, sarebbe rimasto nella pancia della balena fino al giorno del giudizio.
وَذَا ٱلنُّونِ إِذ ذَّهَبَ مُغَـٰضِبً۬ا فَظَنَّ أَن لَّن نَّقۡدِرَ عَلَيۡهِ فَنَادَىٰ فِى ٱلظُّلُمَـٰتِ أَن لَّآ إِلَـٰهَ إِلَّآ أَنتَ سُبۡحَـٰنَكَ إِنِّى ڪُنتُ مِنَ ٱلظَّـٰلِمِينَ (٨٧) فَٱسۡتَجَبۡنَا لَهُ ۥ وَنَجَّيۡنَـٰهُ مِنَ ٱلۡغَمِّۚ وَكَذَٲلِكَ نُـۨجِى ٱلۡمُؤۡمِنِينَ (٨٨)
“E l'Uomo del Pesce, quando se ne andò irritato. Pensava che non potessimo niente contro di lui.” Poi implorò così nelle tenebre: “Non c'è altro dio all'infuori di Te! Gloria a Te! Io sono stato un ingiusto!”[Con queste parole Giona fa “tawba” (si pente, ritorna) al Suo Signore. In queste parole c'è shahada (testimonianza di fede nell'Unicità di Allah), tasbih (glorificazione di Allah) e istighfar (richiesta di perdono)]. Gli rispondemmo e lo salvammo dalla disperazione. Così salviamo coloro che credono." (Corano 21:87-88)
Al comando di Allah (swt), il pesce nuotò vicino alla terra e portò Yunus (pace su di lui) sano e salvo fino sulla spiaggia, dove si ritrovò sotto un albero chiamato Yaqtin. L’albero gli offrì la sua ombra per proteggerlo dal calore del sole e si ricoverò dalla dura prova. Ne mangiò anche i dissetanti frutti per soddisfare la propria sete.
Yunus (pace su di lui) ritornò alla popolazione e di nuovo predicò loro la parola di Allah (swt). Tutti quanti, più di 100 mila, risposero alla sua chiamata.
لَمَّآ ءَامَنُواْ كَشَفۡنَا عَنۡہُمۡ عَذَابَ ٱلۡخِزۡىِ فِى ٱلۡحَيَوٰةِ ٱلدُّنۡيَا وَمَتَّعۡنَـٰهُمۡ إِلَىٰ حِينٍ۬ (٩٨)
“Quando ebbero creduto, allontanammo da loro il castigo ignominioso in questa vita e li lasciammo godere per qualche tempo.” (Corano 10:98)
Ci sono due importanti cose da capire nella storia di Yunus (pace su di lui). Prima di tutto è un grande dovere di ogni Musulmano quello di diffondere la parola di Allah (swt). Se ignoriamo questo dovere e ci disperiamo come Yunus (pace su di lui) saremo colpevoli di non avere adempiuto al nostro compito.
In secondo luogo la forza d’animo e la fede mostrata da Yunus (pace su di lui) nonostante stesse per morire annegato, è di grande esempio per tutti noi che non dovremmo mai disperarci di non avere l’aiuto di Allah (swt). Se siamo sulla retta via e chiediamo perdono ad Allah (swt) per i nostri errori, Allah (swt) ci aiuterà miracolosamente proprio come avete visto in questa storia.
فَٱصۡبِرۡ لِحُكۡمِ رَبِّكَ وَلَا تَكُن كَصَاحِبِ ٱلۡحُوتِ إِذۡ نَادَىٰ وَهُوَ مَكۡظُومٌ۬ (٤٨) لَّوۡلَآ أَن تَدَٲرَكَهُ ۥ نِعۡمَةٌ۬ مِّن رَّبِّهِۦ لَنُبِذَ بِٱلۡعَرَآءِ وَهُوَ مَذۡمُومٌ۬ (٤٩) فَٱجۡتَبَـٰهُ رَبُّهُ ۥ فَجَعَلَهُ ۥ مِنَ ٱلصَّـٰلِحِينَ (٥٠)
“Sopporta dunque con pazienza il Decreto del tuo Signore e non essere come l'uomo della balena [Yunus o Giona che si rivolse ad Allah dallo stomaco della balena], che invocò al colmo dell'angoscia. Se una grazia del tuo Signore non lo avesse toccato, sarebbe stato gettato sulla riva deserta, reietto. Poi il suo Signore lo scelse e ne fece uno dei giusti.” (Corano 68:48-50)
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