Un esempio della Potenza e dell’Onniscienza di Allah. (v.16) “O figlio mio, anche se fosse come il peso di un granello di senape, nel profondo di una roccia o nei cieli o sulla terra, Allah lo porterà alla luce. Allah è dolce e ben informato."
(v.17) “O figlio mio, assolvi all'orazione, raccomanda le buone consuetudini e proibisci il biasimevole e sopporta con pazienza quello che ti succede: questo il comportamento da tenere in ogni impresa.”
Ciò significa che, seppure una cattiva azione oppure un peccato, fosse equivalente soltanto al peso o alla misura di un granello di seme di senape, e venisse poi nascosto in una roccia, o nei cieli o sulla terra, Allah lo porterebbe alla luce, e lo porterebbe alla luce nel Giorno della Resurrezione, quando verrà posizionato sulla bilancia della Giustizia ed ognuno sarà ricompensato oppure punito per le sue azioni di qualsiasi entità esse siano state, se esse saranno buone, verrà ricompensato e se cattive sarà punito.
È come la ayat: “Rizzeremo bilance esatte, nel Giorno della Resurrezione e nessuna anima subirà alcun torto; foss'anche del peso di un granello di senape, lo riesumeremo. Basteremo Noi a tirare le somme.” (Corano, Sura al-Anbiya, I Profeti, 21:47)
“Chi avrà fatto [anche solo] il peso di un atomo di bene lo vedrà, e chi avrà fatto [anche solo] il peso di un atomo di male lo vedrà.” (Corano, Sura az-Zalzalah, Il Terremoto, 99:7-8)
Se pure si nascondesse la cosa più microscopicamente piccola, Allah la porterebbe alla luce, perché nulla Gli può essere celato, neppure un granello di polvere nei cieli o sulla terra.
Allah dice inoltre che la Sua Conoscenza è fine, in quanto nulla Gli può essere celato, non importa quanto sia piccolo, leggero e minuto. Egli è al corrente di tutto e conscio persino dei passi di una formica nella notte più buia.
Poi Luqman consiglia a suo figlio di eseguire la preghiera nel modo e nel tempo appropriato, di godere il bene e rifuggire il male al massimo delle proprie capacità e della propria forza, e di sopportare con pazienza quello che accade. Luqman sapeva che, paradossalmente, chiunque si goda il bene e proibisca ciò che è male, incontrerà inevitabilmente il disappunto, la contrarietà della gente che lo circonda, è per questo motivo che consigliò a suo figlio di essere molto paziente.
Inoltre Luqman consiglia di (parte del versetto 18) “Non voltare la tua guancia dagli uomini e non calpestare la terra con arroganza”, ciò significa che quando qualcuni ci sta parlando oppure noi stiamo conversando con delle persone, non bisogna mai guardarle in modo arrogante, oppure dall’alto in basso. Al contrario bisognerebbe mostrare sempre gentilezza, bonarietà, e salutare gli altri con volto sorridente e contento, come è affermato nel seguente hadith:
“…se pure si trattasse soltanto di salutare il tuo fratello con un’espressione del volto sorridente. E state attenti a lasciare che il vostro indumento inferiore pendere sotto le vostre caviglie, in quanto questo è un tipo di vanto, ed Allah non ama la millanteria.”
Inoltre non bisognerebbe camminare con insolenza, non bisogna dunque essere vanagloriosi, arroganti, orgogliosi, testardi, altrimenti ci si accaparra l’odio di Allah. Allah non ama la persona che fa mostra di sé, delle sue doti e che si contempla, sentendosi migliore degli altri.
Per quanto riguarda il camminare, bisognerebbe camminare in modo moderato, né troppo lento e pigro, né in modo estremamente veloce, ma tra i due estremi e bisognerebbe abbassare la voce. Quest’ultimo punto significa che né bisogna esagerare nel parlare, né bisonga alzare la voce se non vi è una reale necessità. Allah, infatti, dice: “invero la più sgradevole delle voci è quella dell'asino” (parte del versetto 19).
Mujahid e altri hanno affermato: “La peggiore delle voci è quella dell’asino, cioè, quando una persona alza la voce, ne risulta un rumore fastidioso che, nella sua intensità, rassomiglia al ragliare dell’asino. Inoltre ciò è molto sgradito ad Allah. Il comparare una voce alta a quella dell’asino implica che ciò sia proibito ed estremamente biasimevole, perché il Messaggero (pace e benedizioni su di lui) ha detto: “Non si addice a noi rappresentare un’allegoria del male. La persona che riprende indietro il dono offerto, è come il cane che vomita e poi ritorna al suo vomito.”
L’Imam Ahmad catalogò quello che Ibn Umar aveva detto, e cioè: “Il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) ha detto: “Luqman il Saggio soleva dire: ‘Quando qualcosa è affidato alla cura di Allah, Egli la protegge.’ ”Fu narrato che As-Sari bin Yahya disse: “Luqman disse a suo figlio: ‘La saggezza mette il povero in compagnia dei re.’ ”
Fu anche narrato che Awn bin Abdullah disse: “Luqman disse a suo figlio: ‘O figlio mio! Quando ti unisci ad un gruppo di persone, salutale col saluto di pace, poi siedi al bordo del gruppo, e non parlare finché non abbiano terminato di parlare. Poi se essi ricordano Allah, unisciti a loro, ma se parlano di qualsiasi altra cosa, lasciali ed unisciti ad un altro gruppo.”
(parte del versetto 20) “Non vedete come Allah vi ha sottomesso quel che è nei cieli e sulla terra e ha diffuso su di voi i Suoi favori, palesi e nascosti?”
Allah ricorda alla Sua creazione le benedizioni che Egli gli elargisce in questo mondo e nella vita dopo la morte. Nei cieli Egli ha soggiogato le stelle affinché gli donassero luce durante la notte e durante il giorno, Egli ha creato le nuvole, la pioggia, la neve e la grandine, e fatto dei cieli una volta affinché ne fosse coperta e protetta.
Sulla terra Egli ha creato per le Sue creature assetto ed equilibrio ed, inoltre, fiumi, alberi, colture e frutti; Egli ha completato e perfezionato le Sue grazie su di esse, apparenti e nascoste, inviando i Messaggeri, rivelando le Scritture e rimuovendo dubbi e pretesti. Eppure nonostante tutto questo, non tutti gli uomini credono, e difatti vi sono coloro che si disputano riguardo Allah, cioè riguardo il Suo Tawhid (Puro Monoteismo), e il Suo aver inviato dei Messaggeri. La loro disputa non ha sapienza e neppure essi hanno una prova evidente oppure una valida Scrittura ereditata.
(Parte del versetto 20) “Ciononostante vi è qualcuno tra gli uomini che polemizza a proposito di Allah senza avere né scienza, né guida, né un Libro luminoso.”
Il Libro luminoso indicherebbe un Libro che doni la Luce della Sapienza, della Fede, che sia chiaro, esente da ambiguità. E quando gli viene detto loro, cioè a coloro che disputanto a riguardo della Unicità di Allah (parte del versetto 21) “Seguite quello che Allah ha rivelato”, si intende le Leggi Divine che Egli ci ha fatto conoscere attraverso i Suoi Messaggeri, ma essi rispondono (parte del versetto 21): “Seguiremo invece quello che abbiamo trovato presso i nostri avi!”, significa che essi non hanno prove a proprio vantaggio, e scelgono di seguire i propri avi; ciò accade nonostante (surah Al-Baqarah, 2:170) “E ciò anche se i loro antenati non comprendevano e non erano ben guidati.”(versetto 22) “Chi sottomette il suo volto ad Allah e compie il bene, si afferra all'ansa più salda. In Allah è l'esito di tutte le cose!”
Allah ci dice che chiunque sottometta il suo volto ad Allah, cioè, compia azioni sinceramente per amore di Allah e segua i Suoi Comandamenti e le Sue Leggi, mentre è Muhasin, cioè facendo quello che il suo Signore gli ha comandato di fare, ed astenendosi da quello che Egli gli ha proibito, allora si è aggrappato all’appiglio più sicuro. Ciò indica che ha ricevuto una ferma promessa da parte di Allah che Egli non lo punirà. È ad Allah che spetta ogni decisione.
(parte del versetto 34) “Uomini, temete il vostro Signore e paventate il Giorno in cui il padre non potrà soddisfare il figlio né il figlio potrà soddisfare il padre in alcunché. La promessa di Allah è verità.” Abbiate Taqwa del vostro Signore, temeteLo, e temete un Giorno, quello della Resurrezione, in cui nessun padre potrà aiutare suo figlio, e viceversa, cioè seppure essi cercassero di aiutare l’un l’altro, non sarebbe possibile, se pure un padre volesse offrire se stesso in sacrificio per suo figlio, ciò non sarebbe accettato, e lo stesso si verificherebbe per un figlio che voglia sacrificarsi per suo padre, tale sacrificio non sarebbe, cioè, accettato.
Non lasciate che la vita materiale di questo mondo vi illuda, vi inganni, non lasciate che il correre dietro a sentimenti di appagamento, di soddisfazione, vi traggano e vi facciano dimenticare l’Al di là.
Né lasciate che Shaytan vi inganni (parte del versetto 33): “Badate che non vi inganni la vita terrena e non vi inganni, su Allah, l'Ingannatore.”. “l'Ingannatore”: “al-Gharûr”, è uno degli epiteti di Satana. Questo era il punto di vista di Ibn Abbas, Mujahid, Ad-Dahhak, e Qatadah.
Lo Shaytan, il Demonio, illude ed inganna gli uomini, egli fa delle promesse, stuzzica in essi dei falsi desideri, ma vi è alcuna sostanza alle sue promesse.
Come Allah dice (surah An-Nisa, Le Donne, 4:120): “Fa loro promesse e suggerisce false speranze. Satana promette solo per ingannare.”
Wahb bin Munabbih disse:
‘Uzayr, pace su di lui, disse: “Quando vidi la sventura della mia gente, fui sopraffatto da tristezza e angoscia, non riuscivo a dormire, dunque pregai il mio Signore e digiunai, e lo invocai piangendo. Allora venne da me un angelo ed io gli chiesi: “Raccontami, gli animi dei pii e retti potranno intercedere per i malfattori, oppure i padri per i loro figli?” Egli rispose: “Nel Giorno della Resurrezione tutte le questioni saranno disposte, e la sovranità di Allah sarà resa manifesta, e non verranno fatte eccezioni. Nessuno parlerà quel Giorno eccetto che col permesso del Misericordioso. Nessun padre risponderà in vece di suo figlio, né nessun figlio in vece del padre, e nessun uomo per suo fratello, o nessun servo per il suo padrone. Nessuno potrà interessarsi a nessun altro eccetto che se stesso, oppure sentire dolore o compassione per nessun altro eccetto che per se stesso. Ognuno sarà preoccupato soltanto di se stesso, piangerà per se stesso e porterà il suo fardello. Nessun porterà il fardello di un altro.” Registrato da Ibn Abi Hatim.
(versetto 34): “In verità la scienza dell'Ora è presso Allah, Colui Che fa scendere la pioggia e conosce quello che c'è negli uteri. Nessuno conosce ciò che guadagnerà l'indomani e nessuno conosce la terra in cui morrà. In verità Allah è il Sapiente, il Ben informato.”
Allah è Colui che conosce l’Invisibile. Queste sono le chiavi dell’Invisibile, la cui conoscenza Allah l’ha custodita soltanto per Se Stesso, e nessun altro ne è a conoscenza a meno che non sia Allah ha rivelargliela. La Sapienza del quando si verificherà l’Ora, non è stata resa nota a nessun Profeta inviato né a nessun angelo che sia pure vicino ad Allah. Similarmente nessuno sa in che terrà morirà, nella sua terra natìa oppure in qualsiasi altro luogo…nessuno lo può dire. Questa Ayah ricorda un’altra:
(Surah Al-An’Am, Il Bestiame, 6:59): “Egli possiede le chiavi dell'invisibile, che solo Lui conosce. E conosce quello che c'è nella terra e nei mari. Non cade una foglia senza che Egli non ne abbia conoscenza. Non c'è seme nelle tenebre della terra o cosa alcuna verde o secca, che non siano [citati] nel Libro chiarissimo.”
Nella Sunnah si parla di cinque cose definite le Chiavi dell’Ignoto, dell’Invisibile. L’Imam Ahmad registrò che Buraydah disse che aveva udito il Messaggero di Allah dire: “Vi sono cinque cose di cui solo Allah è a conoscenza:
In Verità Allah sa quando sarà l’Ora, Egli manda la pioggia, e sa quello che c’è negli uteri. Nessuno sa quello che guadagnerà domani, e nessuno sa in che terrà morirà. In Verità Allah è l’Onniscente, il Ben Informato.” La catena di trasmissione di questo hadith è sahih, sebbene non fu registrato.
La Lode spetta ad Allah, il Signore dei Mondi. Allah ci basta. Egli dispone al meglio ogni faccenda.
Che Allah mi perdoni per ogni imprecisione amin
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