Il Monoteismo predicato da
Mohammed (pace e benedizioni di Allah su di lui) agli albori dell’Islam….un po’
di storia!
Il popolo meccano era un popolo
di idolatri. Il messaggio islamico di Puro Monoteismo predicato dal Profeta
Mohammed (su di lui la pace e le benedizioni di Allah ta’ala) non era
compatibile con l'ideologia meccana.
I leaders coreisciti godevano di
provilegi e di un potere ben saldo e non volevano affatto che si diffondesse
quest'ideologia del monoteismo e della fratellanza...tutto ciò era troppo
diverso dalla mentalità oligarchica vigente!
Lo stesso era avvenuto ai tempi
di Gesù (su di lui la pace) vi ricordate? Il suo comunismo, e la sua bontà, le
sue idee ritenute troppo rivoluzionarie erano temute dai potenti, che come al
solito temono l’uguaglianza e pensano che troppo potere in mano al popolo sfoci
in mancanza di potere nelle loro di mani! Per questo fu tramato contro di lui.
Il Messaggero Mohammed (su di lui
la pace e le benedizioni di Allah ta’ala) predicava il Puro Monoteismo, in
arabo Tawhid, e l'impotenza di tutti gli altri dei e idoli che erano venerati a
Mecca e che erano fonte di notevoli guadagni per i capi Coreisciti. Se avessero
davvero distrutto tutti gli idoli e le statue a Mecca, che era luogo di
pellegrinaggio molto famoso, avrebbero perso il primato di Mecca come centro
commerciale e allo stesso tempo di “capitale religiosa”.
Anche socialmente e moralmente
l'Islam ampliava gli orizzonti.
La donna acquisì molti più diritti di quanti ne avesse mai avuti in qualsiasi altra
società. Adesso ella godeva di diritti e doveri, aveva il "diritto alla
vita" cosa che ci sembra scontata adesso ma che invece nella società del tempo
non lo era affatto, visto che spesso le neonate femmine erano seppellite vive!
Non poteva essere offerta in sposa a meno che non fosse lei stessa a scegliere
o ad accettare un pretendente che si faceva avanti; acquisì il diritto di disporre dei proprio denaro, del mahr (del dono nuziale),
del denaro guadagnato col suo lavoro e di ricevere una sua parte di eredità.
Anche lo schiavo acquisì dei diritti, soprattutto il diritto al rispetto, ad essere ben nutrito ed
abbigliato. Si bandiva la fornicazione come maggiore tra i peccati.
I notabili mandarono una
delegazione allo zio del Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui)
affinché intercedesse per loro promettendogli onori e ricchezze, ma il
Messaggero di Allah (pace e benedizioni di Allah su di lui) rifiutò.
Cominciarono allora i primi
martirii.
Si citino alcuni casi per fornire
un'idea...come quello di Bilal, uno schiavo nero convertito all'Islam, venne
torturato dal suo padrone. Disteso sulla sabbia rovente con un macigno sul
petto gli veniva chiesto di negare la sua credenza in un unico Dio e di
dichiarare invece di adorare gli idoli. Eppure resistette finché fu riscattato
da un fedele.
E Sumaya bint Khabbab, la prima
martire dell'Islam. Ella non uscì viva dal martirio, fu ferocemente massacrata
da uno dei peggiori nemici dell'Islam.
Nonostante tutto, nonostante i
martirii, le persecuzioni, i boicotaggi, il gruppetto di fedeli cresceva di
giorno in giorno.
I primi "ritornati"
all'Islam hanno davvero sofferto molto, purtroppo tutto questo non ci viene
raccontato nei libri di scuola dove al contrario l'Islam appare come una
religione cruenta e sanguinaria.
Per questo motivo piuttosto che
leggere libri di orientalisti, è bene rivolgersi a delle fonti
ufficiali, prime in fila il Corano e la Sunnah.