2 May 2010

La storia di come Salmaan al-Farisi (che Allah ne sia compiaciuto) abbraccio’ l’Islam

Voglio raccontarvi la storia di come uno zoroastriano vissuto all’epoca del Profeta Muhammed (pace e benedizioni su di lui) abbraccio’ l’Islam. Il suo cammino verso l’Islam fu tortuoso e molto lungo. Gli ci vollero anni per concretizzare e trovare un nome preciso a quello in cui credeva. Incontro’ lungo la sua strada dei monaci, definiti dagli altri cristiani, ma che in realta’ non avevano nulla a che fare col culto di Cristo, come lo si intende oggigiorno.
Erano piuttosto dei monoteisti che credevano in tutti i profeti che erano vissuti fino allora e che cercavano di emulare.

L’Hadith (racconto/detto) a cui si fa riferimento e’ un lungo hadith che narra la storia del cammino verso l’Islam di un importante Compagno del Profeta (pace e benedizione su di lui) Salmaan al-Farisi (che Allah ne sia compiaciuto).

Ecco l’hadith sperando possa beneficiare.

Fu narrato che ‘Abd-Allah ibn ‘Abbaass disse: “Ho ascoltato questa storia dalla stessa bocca di Salman al-Farisi. Egli raccontava:
Ero persiano, uno della gente di Isbahaan, di un villaggio noto come Javy. Mio padre era il capo del villaggio, ed io ero per lui la piu’ cara delle creature di Dio. Egli mi amava talmente tanto che mi teneva in casa accanto al focolare, proprio come si fa con le fanciulle. Io mi sforzavo fortemente di riuscire nella religione dei zoroastriani finche’ divenni il custode del fuoco, a cui badavo con molta cura, non lasciandolo mai andare, neppure per un istante. Mio padre possedeva un grosso orto, ed un giorno era molto occupato con del lavoro edile, cosi’ mi disse: “Figlio mio, sono troppo occupato con questo lavoro oggi, va tu a controllare il mio orto”, ed aggiunse alcune faccende che avrei dovuto sbrigare. Uscii, dirigendomi verso l’orto, e passai accanto una chiesa cristiana, udivo le loro voci mentre pregavano. Non sapevo nulla di queste persone in quanto mio padre mi aveva tenuto protetto in casa. Quando vi passai accanto ed udii le loro voci, entrai per vedere cosa facessero. Quando vidi, rimasi cosi’ stupito dalle loro preghiere, ne fui molto attratto. Dissi: ”Giuro su Dio, questa e’ la migliore delle religioni da seguire”. Non me ne andai fino al tramonto, e dimenticai completamento l’orto di mio padre. Chiesi loro: “Dove ha avuto origine questa religione?”. Mi risposero: “In Siria”. Allora ritornai da mio padre, che nel frattempo aveva mandato gente a cercarmi e lo avevo distratto dal lavoro.
Quando ritornai, egli disse: “Figlio mio, dove sei stato? Non ti avevo chiesto di fare alcune cose?”. Risposi: “Padre mio, sono passato accanto delle persone che stavano pregando in una chiesa cristiana, sono rimasto molto colpito dalla loro religione. Su Dio (ti giuro), sono rimasto con loro fino al tramonto”. Egli disse: ”Figlio mio, non c’e’ nulla di buono in quella religione. La tua religione e’ la religione dei tuoi antenati ed e’ migliore di quella”. Gli risposi:”No, su Dio (giuro), e’ migliore della nostra religione”. Egli ebbe paura per me, mi mise dei ceppi (catene) e mi tenne in casa. Feci sapere ai cristiani: “Se arriva un mercante cristiano dalla Siria, fatemelo sapere”. Mi fu risposto: “Alcuni mercanti cristiani sono venuti dalla Siria”. Io risposi: “Quando avrete terminato i vostri affari e dovete ritornare a casa nel vostro paese, ditemelo”. Dunque quando furono pronti alla partenza, me lo fecero sapere. Allora strappai via i ferri dalle mie gambe e me ne andai via con loro, fino ad arrivare in Siria. Quando raggiunsi la Siria, chiesi: “Chi e’ la persona migliore in questa religione?” Essi dissero: “Il vescovo nella chiesa”. Dunque andai da lui e dissi: “Mi piace questa religione, vorrei restare con te e servirti nella chiesa e imparare da te e pregare con te”. Egli disse: ”Accomodati pure.” Dunque soggiornai con lui, ma non era un brav’uomo. Comandava alla gente di donare l’elemosina, ma ne teneva buona parte per se stesso e non ne dava al povero; aveva ammassato sette casse di oro e d’argento. Lo odiai talmente profondamente quando vidi quello che faceva. Quando mori’ i cristiani si radurarono per seppellirlo ed io gli dissi: “Questo non era un brav’uomo; vi ha comandato ed esortato a donare l’elemosina, ma quando gliela datevate, egli la teneva per se’, e non ne dava al povero”. Essi dissero: “Come sai tutto questo? Mostraci dov’e’ il tesoro.” Dunque io gli mostrai dove si trovasse e portarono fuori le sette casse piene di oro e di argento. Quando le videro dissero: ”Su Dio (giuriamo), non lo seppelliremo”; lo crocifissero e lo colpirono a sassate. Poi scelsero un altro uomo e lo elessero in sua vece. Salman disse: “Non ho mai visto uomo che non offra le cinque preghiere quotidiane (cioe’ che non sia musulmano) che fu migliore di lui, egli rifiutava questo mondo e cercava la vita eterna, nessuno si affatico’ piu’ duramente di lui notte e giorno. Lo amai tantissimo come non avevo mai amato altra persona prima, e rimasi con lui per un po’ di tempo. Poi in punto di morte gli dissi: ”O tal dei tali, sono stato qui con te, e ti ho voluto bene quanto a nessuno prima, ed ora e’ arrivato il decreto di Dio (della tua morte) come sai; da chi mi consigli di andare? Cosa mi ordini di fare? Egli disse: ”Figlio mio, su Dio, non conosco nessuno che oggi segua quello che io ho seguito. La gente e’ in pieno fallimento; le persone sono cambiate e hanno abbandonato cio’ che solevano seguire, eccetto un uomo a Mosul. Egli e’ tal dei tali, segue quello che solevo seguire, vai da lui ed unisciti a lui”. Quando mori’ e fu sepolto, andai dall’uomo a Mosul. E gli dissi: “Tal dei tali mi ha consigliato quando fosse morto di venire da te, e mi disse che tu segui la stessa strada che egli soleva seguire”. Egli mi disse: ”Stai con me”. Cosi’ rimasi da lui, e mi accorsi che era un brav’uomo e che praticava lo stesso del suo amico. Ma presto mori’. Prima che morisse, gli chiesi: ”Tal dei tali mi ha detto di cercarti e tu mi ha fatto restare con te, ma adesso che ti succede quello che vedi, da chi mi consigli di andare? Cosa mi ordini di fare?” Egli disse: ”Figlio mio, su Dio non conosco nessuno che pratica quello in cui io credo, fatta eccezione per un uomo in Nasayyibin”. Andai da lui e gli raccontai la mia storia e cosa il mio amico mi aveva detto di fare. Egli disse: ”Puoi restare con me”. Dunque rimasi con lui e mi accorsi subito che era un seguace della stessa ideologia dei suoi due compagni, stavo con un brav’uomo. Su Dio presto la morte venne a prenderlo, e prima che morisse gli chiesi: ”Tal dei tali, mi consiglio’ di andare da tal’altro; dopodiche’ tal’altro mi consiglio di venire da te. Da chi mi consigli di andare e cosa mi ordini di fare?” Egli rispose: ”Figlio mio, su Dio non conosco nessuno rimasto che segua la nostra strada e da cui posso mandarti, ad eccezion fatta per qualcuno in ‘Ammuriyyah, egli segue cio’ che noi praticammo. Se vuoi, vai da lui, perche’ egli segue la nostra stessa strada”. Quando mori’ e dopo la sua sepoltura andai a ‘Ammuriyyah e raccontai a quest’uomo la mia storia. Egli mi disse: ”Stai con me”. Dunque restai con un uomo che stava seguendo la stessa strada dei suoi amici. Guadagnai molta ricchezza fino a che potetti permettermi di acquistare mucche e pecore, poi il decreto di Dio lo raggiunse. Quando stava per morire gli dissi: ”Ero da tale che mi consiglio’ di andare da tal’altro, che a sua volta mi consiglio tizio […]fino ad arrivare da te, da chi mi consigli di andare? Cosa mi ordini di fare?”. Egli disse:”Figlio mio, su Dio non conosco nessuno che segue la nostra religione da cui potrei consigliarti di andare. Ma e’ arrivato il tempo di un Profeta, che sara’ mandato con la religione del Profeta Abramo. Apparira’nella terra degli Arabi ed emigrera’ in una terra fra due campi di terra con rocce nere, fra cui ci sono alberi di palma. Egli possedera’ delle caratteristiche che non potranno non notarsi. Mangera’ di cosa gli verra’ donato come regalo, ma non mangera’ di cio’ che e’ donato come elemosina. Tra le sue scapole c’e’ il Sigillo dell’Essere Profeta. Se puoi andare in questa terra allora fallo”. Poi mori’ e fu sepolto, ed io rimasi ad ‘Ammuriyyah tanto a lungo quanto piacque a Dio, poi alcuni mercanti di Kalb passarono nelle vicinanze ed io gli chiesi: ”Mi portereste nella terra degli Arabi se vi do’ in compenso queste mucche e queste pecore?” Essi risposero:”Si”. Dunque diedi loro le mucche e le pecore, ed essi mi portarono da Waadi al-Qura, mi imbrogliarono e mi vendettero come schiavo ad un uomo giudeo. Quando mi trovavo li’, vidi gli alberi di palma, e sperai si trattasse proprio della terra che il mio amico mi aveva descritto, ma non ne ero sicuro. Mentre stavo con lui, un suo cugino da Banu Qurayzah venne da Medina, e mi vendette a lui, e mi porto’ a Medina. Su Dio non appena lo vidi, lo riconobbi dalla descrizione fattami dal mio amico. Stetti li’ e Dio mando’ il Suo Messaggero, che rimase a Makkah tanto a lungo quanto me, ma non ne avevo saputo nulla perche’ ero stato troppo occuppato con il lavoro come schiavo. Poi era emigrato a Medina e su Dio, stavo in cima ad un albero di palma che apparteneva al mio padrone, svolgendo del lavoro, ed il mio padrone sedeva la’. Poi un suo cugino arrivo’ e si mise accanto a lui e disse: ”Possa Dio uccidere Banu Qaulah! Su Dio, proprio adesso si stanno radunando in Quba’ per dare il benvenuto ad un uomo che e’ arrivato da Makkah oggi, e dicono che sia un Profeta”. Quando ho udito cio’, ho iniziato a tremare talmente tanto che pensavo sarei caduto dall’albero sul mio padrone. Venni giu’ dall’albero ed iniziai a dire a quel suo cugino: ”Cosa stai dicendo?”Il mio padrone si arrabbio’ infierendomi un pugno e disse: ”Cosa ha a che fare con te? Ritorna a lavoro!” Gli risposi: ”Niente”, mi volevo soltanto assicurare di cosa stesse dicendo. Avevo qualcosa che avevo raccolto, e quando arrivo’ la sera, andai dal Messaggero di Dio (pace e benedizioni su di lui) quando era a Quba’, entrai e gli dissi: ”Ho udito che sei un uomo saggio, e che hai compagni che sono stranieri e sono in bisogno. Questo e’ qualcosa che ho da darti in beneficenza, siccome vedo che tu hai piu’ bisogno di qualsiasi altro”. Glielo porsi e il Messaggero di Dio (pace e benedizioni su di lui) disse ai suoi compagni: ”Mangiate” ma egli si trattenne dal mangiare. Dissi fra me e me: “Ecco una prova”. Poi me ne andai e raccolsi dell’altro cibo. Il Messaggero di Dio (pace e benedizioni su di lui) si sposto’ a Madina, poi arrivai e gli dissi: ”Vedo che non mangi (cibo dato in) elemosina, questo e’ un dono con cui mi auguro di onorarti”. Il Messaggero di Dio (pace e benedizioni su di lui) mangio’ un po’ e disse ai suoi compagni di mangiarne. Mi dissi tra me e me:”E sono due!” Poi andai dal Messaggero di Dio (pace e benedizioni su di lui) quando era a Baqi’ al-Gharqad dove doveva partecipare al funerale di uno dei suoi compagni e stava indossando due scialli e sedeva tra i suoi compagni. Lo salutai con il saluto di pace poi mi spostai dietro di lui, cercando di osservare la sua schiena per vedere il Sigillo dei Profeti di cui il mio amico mi aveva parlato. Quando il Messaggero di Dio (pace e benedizioni su di lui) mi vide alle sue spalle, realizzo’ che stavo cercando conferma di qualcosa che mi era stata descritta, dunque lascio’ il suo rida’(scialle) scivolar via dalla schiena, e vidi il Sigillo e lo riconobbi! Poi lo abbracciai, baciando (il Sigillo) e piangendo, e il Messaggero di Dio (pace e benedizioni su di lui) mi disse:”Voltati”. Dunque mi voltai e gli raccontai la mia storia cosi’ come la sto raccontando a te, Ibn ‘Abbaas. Il Messaggero di Dio (pace e benedizioni su di lui) volle che anche i suoi compagni l’ascoltassero.
Poi Salmaan fu molto impegnato con il lavoro di schiavo, tanto che manco’ a Badr e Uhud e poi il Messaggero (pace e benedizioni su di lui) mi disse: ”Salmaan, redigi un contratto di monomissione”. Cosi’ redassi un contratto di monomissione con il mio padrone, sarei tornato libero se avessi piantato per lui trecento alberi di palma e pagato quaranta uqiyahs. Il Messaggero di Dio (pace e benedizioni su di lui) disse ai suoi compagni: ”Aiutate vostro fratello”. Dunque mi aiutarono a racimolare il numero occorrente di alberi di palma, uno mi diede trenta alberelli ed un altro me ne diede venti, un altro ancora quindici, un uomo me ne diede dieci…e cosi’ via…ciascun uomo mi diede in base a cio’ che possedeva, finche’ raggrupparono trecento alberelli per me. Poi il Messaggero di Dio (pace e benedizioni su di lui) mi disse: ”Va Salmaan, e prepara dei buchi dove potrai piantarli. Quando avrai finito, vieni da me e li piantero’ con le mie stesse mani.” Dunque scavai i buchi e i miei compagni mi aiutarono, quando ebbi ultimato, andai da lui e glielo dissi. Il Messaggero di Dio (pace e benedizioni su di lui) venne fuori con me e iniziammo ad avvicinare gli alberelli e il Messaggero di Dio (pace e benedizioni su di lui) li pianto’ con le sue stesse mani. Giuro su Colui nelle Cui mani e’ riposta l’anima di Salmaan, neppure un alberello mori’. Dunque pagai il contratto sugli alberi ma dovevo ancora il denaro. Un pezzo d’oro della misura di un uovo fu portato al Messaggero di Dio (pace e benedizioni su di lui) da uno dei suoi compagni. Egli disse:” Dov’e’ l’uomo persiano che aveva un contratto di manomissione?” Fui convocato al suo cospetto ed egli disse: ”Prendi questo e paga quello che devi, Salman”. Dissi: ” Come potra’ questo ripagare quello che devo, o Messaggero di Dio?”. Egli mi rispose: ”Prendilo, Dio ti aiutera’ a ripagare il debito”. Dunque lo presi e lo pesai, e giuro su Colui nelle Cui mani e’ l’anima di Salmaan, era giusto giusto quaranta uqiyahs, dunque pagai il dovuto e fu liberato.
Ero presente con il Messaggero di Dio (pace e benedizioni su di lui) a al-Khandaq , e da quel momento non mancai neppure ad uno degli eventi piu’ importanti.

Narrato da Ahmad in al-Musnad (5/441). Gli studiosi dell’Hadith dissero che la catena di trasmissione e’ hasan

Allah sa meglio
Fonte: Islam Q&A

Tradotto da Cinzia Amatullah
Che Allah mi perdoni per ogni errore amin

1 comment:

  1. Mi sono impersonificata nel racconto di Salmaan, e' per questo che ho voluto tradurlo. Salmaan e' contento di appartenere alla religione dei Magi/Zoroastriani, addirittura ne era il detentore del fuoco, eppure c'e' qualcosa dentro di lui, una vocina... che non lo fa sentire appagato. Esce, e per caso ascolta i canti e le preghiere dei cristiani, ne rimane attratto e si avvicina a questa religione di cui pero' poco dopo non amera' alcuni aspetti. Dio lo guidera' facendogli incontrare degli Hanif cioe' dei monotesisti che spendono la giornata in preghiere ed opere buone, che hanno come modelli i profeti di cui fino a quel momento si era a conoscenza. Il suo lungo e tortuoso cammino lo porta in Arabia, fa una durissima vita come schiavo, e conosce l'Islam!
    La mia esperienza e' davvero molto simile. Come teeneger molto ribelle, irrespottosa, che ha bruciato i ponti in varie faccende, sfacciata, fuorinorma, non si sarebbe mai detto, eppure ero molto religiosa nel mio intimo. solevo spendere molto tempo nelle chiese vuote, nel silenzio a meditare, e la notte rappresentava spesso per me un momento di preghiera...niente statue, niente rosarii..niente di questo ma il silenzio e la preghiera....ho avuto molte crisi religiose in cui cercavo di avvicinarmi alla chiesa, cercavo delle persone da emulare, proprio come Salmaan...ho fatto dei corsi, tipo quello per la cresima, ma non ho mai voluto cresimarmi...non lo sentivo proprio...ho chiesto aiuto anche a dei frati cappuccini, ma non hanno saputo neanche loro darmi le risposte ai tanti dogmi e ai tanti perche'.
    Dopo anni di ricerca ho finalmente trovato i libri giusti da leggere, e una piccolina moschea a napoli dove potevo raccogliermi in preghiera, e tante sorelle che avevano fatto la mia stessa esperienza...il mio cammino verso l'Islam e' stato lungo ma non faticoso, Dio me lo ha reso facile! Al Hamdulillah!
    spero davvero che la storia di Salaan possa essere di aiuto a qualcuno che come me cercava la sua strada! e che era hanif, monoteista nel cuore da sempre !!!
    cinzia amatullah

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