di Abu Bilal Mushafa al-Kanadi
La Natura e L’Essenza dell’animo umano
Studiosi appartenenti a varie scuole di pensiero
differiscono enormemente riguardo la natura e l’essenza dell’anima (nafs).
Fa parte del corpo fisico o è una caratteristica non essenziale di esso? È
un’entità che dimora nel corpo fisico oppure è un’essenza indipendente ? Nafs
e ruh (spirito) sono la stessa cosa? Ed infine, cosa succede all’anima
dopo la morte? È confinata al corpo e alla tomba? Se non è questo il caso, è allora
libera di muoversi in un mondo spirituale dell’invisibile e sulla terra?
Riguardo tale soggetto, teologi di varie sette hanno espresso opinioni
diversificate.
[…]
Il punto di vista corretto
Quello che è considerato il punto di vista più corretto
riguardo i nafs e il ruh è quello di Ibn al-Qayyim che è affermato da Ibn
Abul-‘Izz al-Hanafi nel suo commentario su al-Aqidat al-Tahawiyyah. Essi basano
la propria posizione su varii versi coranici e sulla sunnah del Profeta (pace e
benedizioni su di lui) e allo stesso tempo su logica e razionalità. Stando ad
essi, l’uomo consiste di uno spirito e di un corpo insieme. Lo spirito è
un’entità che differisce dal corpo fisico tangibile. È un tipo più alto di
essere luminoso (o simile alla luce), vivo e che si muove, e penetra negli
arti, circolando attraverso di essi come l’acqua circola attraverso i petali di
una rosa, come l’olio circola attraverso l’olivo e come un fuoco circola
attraverso le braci ardenti del carbone. Un individuo potrebbe razionalmente
percepire l’anima che riempe ed occupa il suo corpo; la sua forma, sebbene non
fisica, è plasmata sulla forma del corpo.
L’anima penetra gli arti del corpo fisico e continua ad
influenzarne i sensi e i movimenti e lo farà finché le membra rimaranno sane.
Comunque, se gli arti sono vinti e non accettano più le forze attuate su di
essi dall’anima, l’anima lascia il corpo e entra nel mondo spirituale. (nota:
incidenti, malattie o disturbi potrebbero distruggere l’armonia sana, fisica e l’equilibrio
delicato delle funzioni corporali, causando la morte dell’individuo, il punto
cioè in cui l’anima lascia il corpo. In tutti i casi le forze divine non hanno
bisogno che ciò si verifichi necessariamente per causare la marte.)
Prove Coraniche
In varii versetti coranici è menzionata l’anima umana
Eccone due esempi:
ٱللَّهُ يَتَوَفَّى
ٱلۡأَنفُسَ حِينَ مَوۡتِهَا وَٱلَّتِى لَمۡ تَمُتۡ فِى مَنَامِهَاۖ فَيُمۡسِكُ ٱلَّتِى
قَضَىٰ عَلَيۡہَا ٱلۡمَوۡتَ وَيُرۡسِلُ ٱلۡأُخۡرَىٰٓ إِلَىٰٓ أَجَلٍ۬ مُّسَمًّىۚ إِنَّ
فِى ذَٲلِكَ لَأَيَـٰتٍ۬ لِّقَوۡمٍ۬ يَتَفَكَّرُونَ
-“Allah accoglie le anime al momento della morte e
durante il sonno. Trattiene poi quella di cui ha deciso al morte e rinvia
l’altra fino ad un termine stabilito. In verità in ciò vi sono segni per coloro
che riflettono” (Surah al-Zumar 39:42)
In questo verso si afferma che Allah (Che sia
Glorificato) prende la nostra anima soltanto in due momenti: alla morte e
durante il sonno. Quando una persona dorme, Allah (Che sia Glorificato) separa
l’anima dal corpo. Se Egli ha decretato che la morte dell’individuo in
questione sopraggiunga in quel dato momento, la separazione è permanente e il
corpo non avrà più vita. Nel caso in cui invece la morte non sia stata
decretata per quel tempo, l’anima presa durante il sonno ritorna al rispettivo
corpo al risveglio. Comunque, l’anima per cui Allah ha decretato la morte non è
necessariamente presa durante il sonno ma anche in altri momenti.
ۗ وَلَوۡ تَرَىٰٓ إِذِ ٱلظَّـٰلِمُونَ
فِى غَمَرَٲتِ ٱلۡمَوۡتِ وَٱلۡمَلَـٰٓٮِٕكَةُ بَاسِطُوٓاْ أَيۡدِيهِمۡ أَخۡرِجُوٓاْ
أَنفُسَڪُمُۖ ٱلۡيَوۡمَ تُجۡزَوۡنَ عَذَابَ ٱلۡهُونِ بِمَا كُنتُمۡ تَقُولُونَ عَلَى
ٱللَّهِ غَيۡرَ ٱلۡحَقِّ وَكُنتُمۡ عَنۡ ءَايَـٰتِهِۦ تَسۡتَكۡبِرُونَ
- “[…] Se vedessi gli ingiusti, negli spasimi della
morte, quando gli angeli stenderanno le mani su di loro [e diranno]: ‘Rigettate
le vostre anime! Oggi sarete compensati con un castigo umiliante per aver
mentito contro Allah e per esservi allontanati, pieni di orgoglio, dai Suoi
segni’ ”. (Surah Al-An’am, 6:93)
Qui è affermato che la morte è dolorosa per i non
credenti. Sebbene gli venga ordinato di abbandonare le loro anime e di
lasciarle prendere dagli angeli, essi non vogliono; perciò l’anima deve essere
strappata via per forza, perché l’individuo in questione non vuole la punizione
(vedi Commento al Corano di al-Qurtubi, al-Jami’u li Ahkam al-Quran, vol. 7,
p.42). Il termine ”akhriju anfusakum” utilizzato in questo versetto coranico
significa letteralmente ”espellete o spingete fuori le vostre anime” indicando
che l’anima diventa un’entità separata dal corpo fisico.
Prove dalla Sunnah
La sunnah è ricca di descrizioni dello stato e natura
dell’anima umana. Tali ahadith convalidano il punto di vista di studiosi
attendibili di ahl al-sunnah. Nel seguente brano tratto da un hadith autentico
piuttosto esteso, ci viene offerto un esempio di punizione fisica e psicologica
che attende i miscredenti:
“L’Angelo della Morte {dice},’ O anima malvagia,
presentati dinanzi alla rabbia e all’ira del tuo Signore’. L’anima dentro il
corpo del miscredente è sopraffatta da un timore terribile [e non vuole
uscire], dunque l’Angelo della Morte violentemente la tira fuori come se degli
spiedi multiramificati venissero tirati via di colpo da della lana bagnata,
tirandosi dietro anche arterie e nervi”.
È anche narrato in un racconto autentico:
Umm Salamah tramandò: ”Il Messaggero di Allah (pace e
benedizioni su di lui) entrò presso Abu Salamah [cioè la sua salma], i cui
occhi erano spalancati. Il Profeta (su di lui la pace) gli chiuse le palpebre e
poi disse: ”Quando lo spirito (ruh) è portato via, lo sguardo lo segue [cioè lo
osserva ascendere](Narrato da Ahmad e Muslim)
Questi ahadith ci indicano che l’anima ha davvero una
forma in due modi diversi. Prima di tutto, qualcosa deve avere una forma per
poter essere afferrata ed estratta. Ed in secondo luogo, gli occhi visualizzano
soltanto qualcosa che ha una forma. (Nel suo tasir, al-Qurtubi afferma che
l’anima ha una forma. Si veda vol.15, p.262).
In un’altra narrazione il Profeta (pace su di lui)
descriveva come l’anima del credente viene fuori dal corpo: “L’angelo della
Morte va dal credente (morente), siede accanto al capo e dice: ”O anima buona,
vieni fuori e ricevi il perdono e la soddisfazione del tuo Signore”. Poi
l’anima esce fuori senza alcuno sforzo proprio come l’acqua dalla bocca di una
borraccia”. Si racconta nello stesso hadith che quando l’anima viene portata su
attraverso i varii cieli, gli angeli chiedono: ”Chi è?” Questa domanda
riafferma l’esistenza separata dal corpo. Gli angeli non avrebbero posto una
domanda del genere se non avessero visto una forma distinta.
L’hadith che segue afferma la separazione tra l’anima e
il corpo: ”Abu Hurayra narrò che il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su
di lui) disse: ”Quando l’anima di un credente vien fuori (dal suo corpo), due
angeli la ricevono e la elevano verso i cieli, dove i suoi abitanti dicono:
“Una buona anima è venuta dalla terra. Allah ha benedetto te e il corpo che
solevi occupare.” (Hadith autentico Muslim)
L’espressione araba ‘Kunti ta-muriah’ (che solevi
occupare) suggerisce che l’anima dimorava nel corpo, riempiendolo e
possedendolo. La dimora dell’anima dentro il corpo e la separazione da esso
chiaramente conferma l’entità a sé stante dell’anima.
La nafs e il ruh
Spesso e a ragione viene posta una domanda estremamente
importante riguardo i termini “nafs” e “ruh”: ”Questi termini indicano una sola
cosa oppure due cose distinte e separate?”
La maggior parte dei sapienti musulmani sono concordi
nel ritenere che nafs (anima) e ruh (spirito) siano due nomi diversi per
indicare una sola cosa. Comunque, altri ritengono che si tratti di due entità
diverse (Si veda a tal proposito Ibn al-Alusi, in Jala’ al-Aynayn, pagine
142-143 e al-Safarini in Lawami al-Anwar, vol. 2 pagine 31-32). L’ultima non è un’affermazione
sostenibile in quanto va contro delle delineazioni inequivocabili dal Corano e
dalla Sunnah. Piuttosto, sembrerebbe il risultato di un fraintendimento della
terminologia adoperata in questi testi misto a congetture personali. Questo è
ampliamente dimostrato nei due esempi seguenti, citati in dettaglio da Ibn
Al-Qayyim (per maggiori dettagli si veda Kitab al-Ruh, pp.296-297). Un gruppo
consistente di alcuni studiosi di hadith, giuristi e Sufi, afferma che “lo
spirito è altro rispetto ai nafs”. Muqatil bin Sulayman spiega questo punto di
vista nel seguente modo: ” L’uomo ha la vita [hayah], uno spirito[ruh] e
un’anima [nafs]. Quando egli dorme, la sua nafs, con la quale egli percepisce e
comprende le cose, spuntano fuori dal suo corpo; comunque non vi si stacca
completamente. Invece, si estende, irradiandosi all’infuori come un cavo.
Mentre nel frattempo sia la vita che il ruh rimangono nel corpo (essendo dei
mezzi con i quali egli respira, si muove e si rigira quando dorme), l’uomo ha
visioni grazie alla nafs che emerge dal suo corpo fisico. Nel momento in cui sta
per svegliarsi, la nafs ritorna nel corpo piu’ velocemente che in un batter di
ciglia. Comunque se Allah ha decretato che egli muoia durante il sonno, Egli
catturerà la nafs che è venuta fuori nel modo descritto.” (Kitab al-Ruh di
Ibn Al-Qayyim)
Un gruppo diverso di studiosi di hadith afferma la teoria secondo cui il ruh e’ altro dalla nafs ma che la nafs, che ha forma umana, è dipendente dal ruh per la propria esistenza. La natura dell’uomo (cioè la nafs) è riempita di vanità, desideri e passioni. È la fonte dei suoi problemi e afflizioni, e non vi è nemico più ostile che la sua stessa nafs. Questo perché la nafs non ama altro che le cose di questo mondo, mentre il ruh aspira all’al di là ed invita a perseguire tale obiettivo finale. (Kitab al-Ruh, Ibn al-Qayyim). Le due teorie appena esposte sono simili in quanto entrambe asseriscono che la nafs e il ruh sono due entità separate. Altre teorie sono completamente inaccettabili e assurde, altre irrilevanti.
Le teorie completamente assurde si basano su mere credenze personali e concetti presi in prestito da filosofie o insegnamenti estranei all’Islam, come quelli che affermano che la nafs sarebbe terrena e focosa, mentre il ruh è luminoso e spirituale. Fra le teorie irrilevanti si include la convinzione che le anime sono delle entità la cui natura e realtà è nota solo ad Allah, implicando che niente sia stato rivevato al genere umano riguardo esse.
In contrasto, il punto di vista corretto, come
sostenuto dalla maggior parte dei teologi musulmani e approvato dagli scolari
di ahl al-sunnah (si veda Kitab al-Ruh, pp 294-297, e Jala al-Aynayn,
pp.142-143) è che i termini nafs e ruh sono intercambiabili. Comunque il
termine nafs è di solito adoperato quando l’anima è dentro il corpo e la
parola ruh è adoperata quando l’anima è separata dal corpo (questo si verifica
temporaneamente durante il sonno, permanentemente alla morte; e per tutto il
tempo dei varii stadi che si incontrano da li’ in avanti, come nella tomba, in
Paradiso ecc.). Nonostante questi termini possano essere usati
intercambiabilmente in relazione alla propria essenza, la differenza tra di
essi è semplicemente una differenza in attributi e uso. Ciascuno dei termini ha
delle applicazioni distinte e ristrette a certi contesti. Per esempio, il
termine nafs può essere usato per indicare sangue come indicato nel dire:
”Salat nafsuhu” (il suo sangue flui’). Siccome la morte per dissanguamento,
necessita la fuoriuscita dell’anima, il sangue viene definito come “nafs”. In
aggiunta, il termine “nafs” potrebbe indicare “occhio” (ayn), comunemente detto
malocchio. Per esempio si dice: “Asabat fulanan nafsun” (tale dei tale è stato
colpito dal malocchio). In alcune occasioni, la parola “nafs” potrebbe indicare
il sé (dhat) come è evidente in un certo numero di versetti coranici come il
seguente:
ۚ فَإِذَا دَخَلۡتُم بُيُوتً۬ا
فَسَلِّمُواْ عَلَىٰٓ أَنفُسِكُمۡ تَحِيَّةً۬ مِّنۡ عِندِ ٱللَّهِ مُبَـٰرَڪَةً۬ طَيِّبَةً۬ۚ
“ […]Quando entrate nelle case datevi [anfusikum] il
saluto, benedetto e puro, che viene da Allah” (Surah al-Nur 24:61)
[...]
tratto da I Misteri dell'anima esposta di Abu Bilal Mushafa al-Kanadi
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