16 Jul 2012

I Misteri dell’Anima Esposti (ultima parte)

Segni indicanti una buona fine

Parlando della morte è bene evidenziare quei segni che lasciano trapelare la buona fine del credente e di conseguenza, un’esistenza beata nell’al di là.


Pronunciare la Shahadah

Il Profeta (pace e benedizione su di lui) ordinò a coloro che sono accanto al moribondo di incitarlo a pronunciare le parole della shahadah- la testimonianza del tawhid (unicità di Dio). Questo e’ menzionato in numerosi hadith autentici come il seguente:

Incita il moribondo a proferire: ‘La Ilaha illa Allah’ . Colui il quale le ultime parole furono ‘La ilaha illa Allah ‘entrerà in Paradiso […]”(Riferito da Muslim e Ibn Hibban).

Il credente che sinceramente testimonia l’unicità di Allah entrerà molto probabilmente in Paradiso. Comunque, coloro i quali peccano e sono disubbedienti ad Allah dovranno spendere un numero determinato di anni nel fuoco dell’inferno come espiazione- presumendo che non si pentirono veramente dei propri peccati o fecero l’atto designato di espiazione per i loro peccati. In qualsiasi caso, è diritto di Allah decidere se punirli o perdonarli; perciò ogni musulmano si dovrebbe affrettare a pentirsi e implorare Allah costantemente per ottenere il Suo perdono. Inoltre, un individuo dovrebbe compliere molte buone azioni che compiaciono ad Allah, in quanto le buone azioni cancellano quelle cattive.



Martirio sul campo di battaglia

È scritto nel Corano: “Non considerate morti quelli che sono stati uccisi sul sentiero di Allah. Sono vivi invece e ben provvisti dal loro Signore, lieti di quello che Allah, per Sua grazia, concede. E a quelli che sono rimasti dietro loro, danno la lieta novella:


ۡ أَلَّا خَوۡفٌ عَلَيۡہِمۡ وَلَا هُمۡ يَحۡزَنُونَ يَسۡتَبۡشِرُونَ بِنِعۡمَةٍ۬ مِّنَ ٱللَّهِ وَفَضۡلٍ۬ وَأَنَّ ٱللَّهَ لَا يُضِيعُ أَجۡرَ ٱلۡمُؤۡمِنِينَ


‘Nessun timore, non ci sarà afflizione’. Annunciano la novella del beneficio di Allah e della grazia e che Allah non lascia andar perduto il compenso dei credenti” (Surah al-Imran 3:169-171)


[…]


Morte sul sentiero di Allah


[…] È considerato ugualmente martire chi muore cadendo da cavallo o dal cammello (durante il jihad), o perché morso da una creatura velenosa (durante il jihad), o per qualsiasi altra ragione (durante il jihad). Tutti sono considerati martiri e il Paradiso è per essi.”(Hadith autentico riportato da Abu Dawud, al-Bayhaqi e al-Hakim)


[…]


Morte dovuta a malattie o incidenti


La morte causata da certe malattie o incidenti come specificato nella sunnah può dare buona novella di una buona fine. La tradizione seguente riguarda la peste, in modo particolare:‘A’ishah raccontò che ella chiese al Messaggero di Allah (su di lui la pace) della peste, ed egli la informo’ nel modo che segue: ”È una forma di punizione che Allah manda a chi vuole. Comunque, Allah la considera grazia per i credenti. Se quando si ha un’epidemia di peste, un servo credente aspetta nella sua terra pazientemente sapendo che nulla gli succede se non ciò che Allah gli ha destinato, allora avrà una ricompensa simile ad un martirio.” (Autenticamente tramandato da al-Bukhari, Ahmad)

In aggiunta vi sono altre malattie e incidenti menzionati nel seguente hadith:

“Sono considerati martiri, oltre a coloro assassinati sul sentiero di Allah, sette: colui che soffre la peste, la persona che annega, chi muore di pleurite, quello che muore di malattie dello stomaco (dissenteria, avvelenamento…ecc), chi muore in un incendio o a causa di un crollo (un muro, una casa ecc.)

E la donna che muore durante la gravidanza o il parto” (Narrato da Malik, Abu Daud con una catena di trasmettitori attendibili) (E in un’altra narrazione Ahmad:”La morte da tubercolosi, lento deterioramento del corpo, è considerato martirio)


Morte in difesa dei propri diritti


Coloro che muoiono difendosi, o difendendo la propria famiglia, i propri beni, la propria fede od ogni altro diritto legale oppure uccisi per sbaglio da chi pratica ingiustizia e tirannia avranno la ricompensa dei martiri. I seguenti hadith lo testominiano:” Il profeta (pace e benedizioni su di lui) disse:” Chiunque venga ucciso difendendo i propri beni o ricchezze è un martire, chiunque muoia difendendo la sua famiglia è un martire, chiunque venga assassinato a causa della sua fede è un martire, chiunque muoia difendo se stesso è un martire.” (compilato da Abu Dawud, al-Nasa’i e altri con una catena autentica di trasmettitori)


Il Messaggero di Allah disse:”Chiunque venga ucciso per tirannia e ingiustizia è un martire.” (Al-Nasa’i con una catena autentica di trasmettitori)


Morte nel giorno di Jumu’ah (Venerdi)


C’è una grazia speciale e misericordia da parte di Allah, il Benedetto ed Eccelso, per quei credenti musulmani le cui vite sono prese di Jumu’ah, il giorno della preghiera congregazionale. Si dice che il Messaggero di Allah (su di lui la pace) disse:


“Non c’è musulmano che muoia di Venerdi o alla vigilia del Venerdi che non sia protetto da Allah dalle tribolazioni e tormenti della tomba” (Ahmad, Al-Tirmidhi)


Una fronte ricoperta di sudore nel momento della morte


Una fronte ricoperta di sudore nel momento della morte è segno di buona novella per un musulmano:


Buraydah bin al-Khasib raccontò che egli era in Khurasan dove visitò un fratello malato e lo trovò in punto di morte, la sua fronte coperta di sudore. Per cui egli gridò:”Allah Akbar! In verità ho udito il Messaggero di Allah (su di lui la pace) dire:”La morte del credente è (accompagnata da) sudore sulla fronte”. (Ahmad, al-Nasa’i)


Morte durante o dopo buone azioni


È considerato un buon segno quando la morte sopraggiunge quando si è impegnati in atti pietosi e di preghiera o subito dopo. Un numero di narrazioni affidabili attestano quanto: “Chiunque pronunci sinceramente la shahadah (cioè la ilaha illa Allah) cercando di compiacere Allah come ultima azione, entrera’ nel Paradiso. Chiunque abbia digiunato un giorno, cercando di compiacere Allah –e sarà la sua ultima azione- entrerà in Paradiso. E chiunque offrirà la carità, cercando il piacere di Allah- e questo sarà la sua ultima azione -entrerà in Paradiso.” (tramandato da Ahmad)


Possa Allah, l’Onnipotente, nella Sua benevolenza e misericordia, garantirci il Suo favore e misericodia così che le nostre anime vengano prese in un momento favorevole; e possa Egli proteggerci dal tormento della tomba e dal Fuoco del Jahannam (uno dei nomi per indicare l’inferno). Possa Allah, nella Sua infinita misericordia, ammetterci nel Suo Paradiso senza che rimanga nulla da espiare. In Verità Egli il Compassionevole, il Perdonatore, il Misericordioso.



Come l’anima è portata via e lo stato nella tomba


Ci sono numerosi hadith autentici che dettagliano il come l’anima dei credenti e dei miscredenti vengano tirate fuori dai corpi, portate verso i Cieli e alla fine, di nuovo nei rispettivi corpi e tombe. Inoltre, ci sono descrizioni dettagliate sulle circostanze in cui vengono a trovarsi corpo e anima nella tomba e nel barzakh (letteralmente ‘una barriera fra due cose’, qui indica uno stato fra l’esperienza mondana fisica e la vita dopo la Resurrezione e il Giudizio. Si veda a tale proposito Abu Bakr al-Jaza’iri in Aqida al Mu’min, e Abdurrahaman al-Maydani in al-Aqidat al-Islamiyyah wa Ususuha) . I racconti che rapportano i modi e le circostanze in cui l’anima è estratta, tirata via ecc, variano leggermente in lunghezza e terminologia. La seguente è una sintesi degli hadith più rilevanti per fornire un quadro generale:


È stato tramandato che al-Bara bin Azib disse: ”Uscimmo con il Profeta (su di lui la pace) per prender parte al rito funebre per un uomo degli Ansar. Arrivammo alla tomba, ma la camera interna non era ancora stata allestita; dunque il Messaggero di Allah (su di lui la pace) si sedette orientandosi verso la direzione della qiblah, e noi ci sedemmo intorno a lui in modo molto attento come se degli uccelli stessero sulle nostre teste. Egli aveva un bastone nelle sue mani con cui tracciava a terra. Poi iniziò a guardare ai cieli e alla terra, alzando lo sguardo poi abbassandolo. Alla fine disse due o tre volte: ‘ Invocate l’aiuto di Allah dal tormento della tomba’. Poi disse: ’O Allah, in verita’ cerco rifugio in Te dal tormento della tomba’. Egli ripetette ciò per 3 volte, e poi elaborò: ‘ In verita’ quando il servo fedele sta lasciando questo mondo ed entrando nell’altro, gli angeli dai cieli discendono a lui - con i loro volti bianchi come il sole a causa della luminosita’, e recando con se’ lenzuola per la sepoltura e profumi dal Paradiso. Si siedono di fronte a lui ad una distanza pari alla distanza con cui l’occhio riesce a vedere. Poi l’Angelo della Morte (su di lui la pace) va dalla persona, ne siede accanto al capo e dice: ’O animo buono (in un’altra narrazione ‘O animo fiducioso’) vieni fuori per il perdono e per compiacere il tuo Signore”. Il Profeta (su di lui la pace) continuo’: Dunque l’anima esce fuori dal corpo come l’acqua viene fuori dalle bocche delle borracce di pelle, e tutti gli angeli tra i cieli e la terra supplicano la benedizione di Allah su di lui. Le porte dei Cieli vengono aperte per lui e i guardiani delle porte (cioè gli angeli) tutti implorano Allah che quest’anima possa passare di fronte ad essi per poi essere innalzata. L’Angelo della morte riceve appena l’anima nelle sue mani, dal momento che gli altri angeli subito gliela prendono e la avvolgno in lenzuola fragranti ondeggianti. Questo e’ il significato le parole di Allah quando dice:


وَهُوَ ٱلۡقَاهِرُ فَوۡقَ عِبَادِهِۦ‌ۖ وَيُرۡسِلُ عَلَيۡكُمۡ حَفَظَةً حَتَّىٰٓ إِذَا جَآءَ أَحَدَكُمُ ٱلۡمَوۡتُ تَوَفَّتۡهُ رُسُلُنَا وَهُمۡ لَا يُفَرِّطُونَ


“Egli è Colui Che domina i Suoi servi, e manda incontro a loro i custodi. E quando la morte si presenta a uno di voi, i Nostri angeli lo richiamano senza negligenza alcuna.” (Surah al-An’am, 6:61).


Poi il Profeta (su di lui la pace) disse: “Un profumo di incenso, la più bella fragranza di muschio che si possa rinvenire sulla terra, trasuda dall’anima. Gli angeli ascendono con l’anima, e ogni qual volta passano accanto ad un gruppo di angeli, gli viene chiesto: ‘Chi è questa bellissima anima?’ Essi rispondono è tal dei tali, definendolo con i migliori appellativi che gli furono rivolti in vita. Al raggiungimento del primo cielo, gli angeli richiedono che venga aperto per l’anima, che viene permesso. L’anima è poi accompagnata dagli angeli di ciascun cielo finché raggiunge quello sovrastante e alla fine arriva la settimo cielo. Poi Allah, l’Onnipotente e Maestoso, dice [agli angeli]:


وَمَآ أَدۡرَٮٰكَ مَا عِلِّيُّونَ كِتَـٰبٌ۬ مَّرۡقُومٌ۬ يَشۡہَدُهُ ٱلۡمُقَرَّبُونَ


”Ponete il registro del Mio Servo in illiyyun (“ E chi mai ti farà comprendere cosa è l’Illiyyun? E’ uno scritto vergato, I ravvicinati (angeli, al muqarabbin) ne renderanno testimonianza”, Surah Mutaffifin 83:19-21. Commentatori differiscono sul significato del termine “Illiyyun”. In modo specifico questi versi di Sura Mutaffifin lo indicano come un libro scritto o registro. Si dice che questo libro registri tutti le buone azioni degli angeli, dei credenti del mondo degli umani e del mondo dei jinn. Il suo essere ‘testimoniato’ da coloro portati accanto al loro signore” si riferisce agli angeli che lo hanno in cura e lo custodiscono. Per maggiori dettagli, si veda al-Alusi in Ruh al-Ma’ani, vol 30 p.74).


Il registro della persona è depositato in Illiyyun, dopo di che si ode un commando: ‘Ripotatelo alla terra, in quanto ho promesso al genere umano che avendolo creato dalla terra, è alla terra che torneranno. E li farò poi venire fuori da essa, ancora una volta’. (Al tempo immediatamente prima il Giorno del Giudizio, quando il corno sarà soffiato e quando le anime verrano fuori dalle tombe davanti ad Allah. Si veda Surah Ta HA, 20:55)


Poi l’anima viene riportata sulla terra, di nuovo nel suo corpo. In verità, i deceduti odono i piedi trascinanti dei loro amici che parteciparono alla sepoltura che si girano e se ne vanno via. Allora due angeli (in un hadith autentico il Profeta pace su di lui, li descrive come neri bluastri. Uno di essi si chiama Munkar, e l’altro è Nakir. Si veda al-Aqidat al-Tahawiyyah, p.450. Una descrizione tramandata da Ahmad e dichiarata autentica da al-Mundhiri nel suo testo al-Targhib wat-Tarhib, vol.4, p.369, li descrive come creature aventi voci tuonanti e occhi come fulmini, con zanne capaci di squarciare la terra), severi nelle domande, vanno da lui, lo fanno sedere e poi iniziano a porgli delle domande. Essi gli chiedono: ”Chi è il tuo Signore?”. Egli risponde:”Il mio Signore è Allah”. Essi continuano: “Qual è la tua religione?”. Egli risponde: “La mia religione è l’islam”. Vanno avanti con le domande: “Chi e’ quest’uomo che ti è stato mandato?’ .Egli risponde: ‘È il Messaggero di Allah (su di lui la pace)” Alla fine gli chiedono delle sue azioni a cui egli risponde: ’Ho letto il libro di Allah e vi ho creduto” (in un’altra narrazione il Profeta su di lui la pace, indico’ che gli angeli chiedevano “Chi è il tuo Signore? Qual è la tua religione e chi è il tuo Profeta?[Il Messaggeo di Allah, su di lui la pace, spiegò che questo era l’ultima prova del credente, questo è il significato di quando Allah dice: “Allah rinforza coloro che credono con una ferma testimonianza in questa vita terrene e nell’al di la’. (Surah Ibrahim 14:27)” Il deceduto risponde: “Allah e’ il mio Signore, Islam è la mia religione e il mio profeta è Muhammad”).[…]

Tradotto da Cinzia Amatullah

Ogni errore è solo dalla mia ignoranza

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